Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica

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02.02.2015 Views

‣ Glli anziani crescerebbero del 70,2%, ma la loro incidenza sarebbe quella più modesta fra gli scenari considerati (24,8%) mentre il PRS registrerebbe il valore più elevato (2,4) 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 1995-00 Graf. 1.6 -Germania; Immigrati medi annui per quinquennio in scenari alternativi delle Nazioni Unite 2000-05 2005-10 2010-15 2015-20 Pop. Tot. Const. 2020-25 2025-30 2030-35 Pop 15-64 Const. 2035-40 2040-45 2045-50 Il saldo migratorio netto sarebbe di 24,3 milioni il che porterebbe l’incidenza degli stranieri nel 2050 a circa il 34%. Anche nel caso della Germania la distribuzione temporale dell’immigrazione si presenta di particolare interesse.. Nel caso dello scenario a popolazione in età lavorativa costante, i flussi sarebbero sempre maggiori di quelli dello scenario a popolazione totale costante fino al 2035 e toccherebbero i valori più elevati tra il 2010 ed il 2030 con una punta di 900.00 all’anno tra il 2025 ed il 2030. In assenza di flussi migratori, la popolazione totale del Giappone diminuirebbe di quasi 22 milioni di unità (-17,2%) come risultante, da un lato, di una diminuzione dei giovani del 22,7% e della popolazione in età lavorativa del 33,8% e, dall’altro, di un aumento degli anziani del 54,2%. Il PRS scenderebbe da 4 a 1,7. Il decremento demografico sarebbe particolarmente pronunciato nel secondo venticinquennio (-16 milioni, pari a 13,4%). Tav. 1.15 - Giappone - Popolazione per grandi classi di età in scenari alternativi; 2000 - 2050 2000 2025 2050 2000-25 2025-2050 2000-50 2000 2025 2050 Scenario ipotesi centrale senza immigrazione 0-14 18.765 16.349 14.511 -2.416 -1.838 -4.254 14,8 13,5 13,8 15-64 86.335 72.418 57.087 -13.917 -15.331 -29.248 68,1 59,8 54,4 65 e oltre 21.614 32.383 33.323 10.769 940 11.709 17,1 26,7 31,8 totale 126.714 121.150 104.921 -5.564 -16.229 -21.793 100,0 100,0 100,0 PSR 4,0 2,2 1,7 -1,8 -0,5 -2,3 Scenario ipotesi centrale con popolazione totale costante 0-14 18.765 17.994 19.297 -771 1.303 532 14,8 14,1 15,1 15-64 86.335 76.803 72.908 -9.532 -3.895 -13.427 68,1 60,3 57,2 65 e oltre 21.614 32.660 35.253 11.046 2.593 13.639 17,1 25,6 27,7 totale 126.714 127.457 127.458 743 1 744 100,0 100,0 100,0 PSR 3,99 2,35 2,07 -1,6 -0,3 -1,9 Scenario ipotesi centrale con popolazione in età lavorativa costante 0-14 19.078 21.065 23.619 1.987 2.554 4.541 14,9 14,8 15,7 15-64 87.188 87.188 87.188 0 0 0 68,2 61,5 57,9 65 e oltre 21.657 33.624 39.890 11.967 6.266 18.233 16,9 23,7 26,5 totale 127.923 141.877 150.697 13.954 8.820 22.774 100,0 100,0 100,0 PSR 4,03 2,59 2,19 -1,4 -0,4 -1,8 Fonte: Population Division delle Nazioni Unite 29

Anche in questo caso lo scenario a popolazione in età lavorativa costante si caratterizzerebbe per: ‣ Un aumento della popolazione totale di quasi 23 milioni di unità (+17,8%) ‣ Un aumento del numero dei giovani (+4,5 milioni) e della loro incidenza (dal 14,9% al 15,7%) ‣ L’aumento più massiccio di anziani accompagnato però dalla minore crescita della loro incidenza e dalla minor diminuzione del PRS Il numero di immigrati necessario per mantenere la popolazione in età lavorativa costante sarebbe di 32,3 milioni, il che comporterebbe, alla fine del periodo, un’incidenza della popolazione straniera (che includendo i discendenti degli immigrati ammonterebbe a 46 milioni) del 30,0%. 1200 Graf. 1.7 - Giappone; Immigrati medi annui per quinquennio in scenari alternativi delle Nazioni Unite 1000 800 600 400 200 0 Pop. Tot. Const. Pop 15-64 Const. 1995-00 2000-05 2005-10 2010-15 2015-20 2020-25 2025-30 2030-35 2035-40 2040-45 2045-50 L’esercizio delle Nazioni Unite evidenzia che flussi migratori volti a compensare il declino della popolazione in età lavorativa: ‣ Generano una dinamica positiva della popolazione totale; ‣ Portano ad una maggiore presenza di giovani e quindi operano nella direzione di ricostituire una dinamica positiva della popolazione in età lavorativa; ‣ Provocano il maggior aumento in valore assoluto degli anziani, ma l’aumento più contenuto della loro incidenza sulla popolazione totale e sulla popolazione in età lavorativa. L’esercizio evidenzia anche che questo tipo di politica migratoria tenderebbe a ricreare una situazione di equilibrio demografico che eliminerebbe nel tempo la necessità di ulteriore immigrati. Il prezzo da pagare è la creazione di un a società multi-etnica su scala mai sperimentata dai paesi industrializzati. Notiamo, infatti, che per mantenere costante la popolazione dell’Europa e degli Stati Uniti sarebbe necessario nei 45 anni considerati un saldo migratorio di quasi 180 milioni di unità, oltre il doppio di quello ipotizzato dalle Nazioni Unite. 30

Anche in questo caso lo scenario a popolazione in età lavorativa costante si caratterizzerebbe<br />

per:<br />

‣ Un aumento della popolazione totale <strong>di</strong> quasi 23 milioni <strong>di</strong> unità (+17,8%)<br />

‣ Un aumento del numero dei giovani (+4,5 milioni) e della loro incidenza (dal 14,9% al<br />

15,7%)<br />

‣ L’aumento più massiccio <strong>di</strong> anziani accompagnato però dalla minore crescita della loro<br />

incidenza e dalla minor <strong>di</strong>minuzione del PRS<br />

<strong>Il</strong> numero <strong>di</strong> immigrati necessario per mantenere la popolazione in età lavorativa costante<br />

sarebbe <strong>di</strong> 32,3 milioni, il che comporterebbe, alla fine del periodo, un’incidenza della popolazione<br />

straniera (che includendo i <strong>di</strong>scendenti degli immigrati ammonterebbe a 46 milioni) del 30,0%.<br />

1200<br />

Graf. 1.7 - Giappone; Immigrati me<strong>di</strong> annui per quinquennio in<br />

scenari alternativi delle Nazioni Unite<br />

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Pop 15-64 Const.<br />

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2040-45<br />

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L’esercizio delle Nazioni Unite evidenzia che flussi migratori volti a compensare il declino<br />

della popolazione in età lavorativa:<br />

‣ Generano una <strong>di</strong>namica positiva della popolazione totale;<br />

‣ Portano ad una maggiore presenza <strong>di</strong> giovani e quin<strong>di</strong> operano nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> ricostituire<br />

una <strong>di</strong>namica positiva della popolazione in età lavorativa;<br />

‣ Provocano il maggior aumento in valore assoluto degli anziani, ma l’aumento più contenuto<br />

della loro incidenza sulla popolazione totale e sulla popolazione in età lavorativa.<br />

L’esercizio evidenzia anche che questo tipo <strong>di</strong> <strong>politica</strong> migratoria tenderebbe a ricreare una<br />

situazione <strong>di</strong> equilibrio <strong>demografico</strong> che eliminerebbe nel tempo la necessità <strong>di</strong> ulteriore immigrati.<br />

<strong>Il</strong> prezzo da pagare è la creazione <strong>di</strong> un a società multi-etnica su scala mai sperimentata dai paesi<br />

industrializzati. Notiamo, infatti, che per mantenere costante la popolazione dell’Europa e degli<br />

Stati Uniti sarebbe necessario nei 45 anni considerati un saldo migratorio <strong>di</strong> quasi 180 milioni <strong>di</strong><br />

unità, oltre il doppio <strong>di</strong> quello ipotizzato dalle Nazioni Unite.<br />

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