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Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica

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coltivazione, la loro lavorazione e trasformazioni nell’humus per la cultura del fungo, la cura dei<br />

campi, il raccolto e la sua <strong>di</strong>stribuzione. Questo complesso processo produttivo è svolto da<br />

formiche la cui forma e le cui <strong>di</strong>mensioni sono estremamente <strong>di</strong>verse ed idonee ai compiti che esse<br />

svolgono 343.<br />

Come è avvenuto e come si spiega il passaggio da un sistema produttivo basato sulla caccia ad<br />

un sistema agricolo È evidente che non può essere stata una scoperta, ma un processo evolutivo<br />

inconsapevole che ha interessato non solo le formiche, ma anche il fungo che esse coltivano,<br />

producendo, alla fine, un esempio estremamente interessante <strong>di</strong> vita simbiotica.<br />

L’introduzione dell’agricoltura ha avuto importanti conseguenze sulla vita delle tagliafoglie,<br />

generando un’articolazione delle funzione produttive che si è tradotta nell’evoluzione <strong>di</strong> formiche<br />

<strong>di</strong> forme e <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong>verse e <strong>di</strong> una struttura sociale che riflette il ruolo che le varie formiche<br />

svolgono. La <strong>di</strong>visione del lavoro è stata resa possibile da un sistema “economico” in cui la<br />

funzione produttiva è centralizzata ed il prodotto viene accumulato e <strong>di</strong>stribuito a tutti i membri<br />

della colonia. Un’altra conseguenza dell’invenzione dell’agricoltura è stata la costruzione <strong>di</strong> centri<br />

urbani in grado <strong>di</strong> rivaleggiare per <strong>di</strong>mensione, numero <strong>di</strong> abitanti e complessità organizzativa con<br />

le nostre metropoli. Va anche sottolineato che, dovunque si trovino, le formiche tagliafoglie sono<br />

tra le formiche dominati, anche se il passaggio all’agricoltura ha fortemente ridotto il loro spirito<br />

aggressivo e guerriero.<br />

4.2.2. Anche gli uomini scoprono l’agricoltura<br />

Come abbiamo già visto, sia pure con circa 50 milioni <strong>di</strong> anni <strong>di</strong> ritardo rispetto alle formiche,<br />

anche l’uomo “ha scoperto” l’agricoltura. L’ipotesi più probabile è che, come avvenuto per le<br />

formiche anche per l’uomo l’introduzione della coltura delle piante e dell’allevamento degli<br />

animali non sia stata una scelta cosciente e non sia imputabile a qualche Archimede Pitagorico del<br />

paleolitico superiore. La complessità del fenomeno, le <strong>di</strong>stanze temporali su cui la “transizione” è<br />

<strong>di</strong>stribuita, i <strong>di</strong>versi ecosistemi in cui i processi hanno avuto luogo suggeriscono che la ricerca <strong>di</strong><br />

un motore unico del passaggio dalla fase della raccolta alla fase agricola sia un esercizio futile e<br />

metodologicamente errato 344 . Anche perché se non fu scoperta, fu necessariamente evoluzione.<br />

Ciò che mi sembra più interessante è cercare <strong>di</strong> ricostruire la sequenza degli eventi che<br />

portarono all’agricoltura ed all’allevamento. Come è prassi comune nella letteratura <strong>di</strong>sponibile,<br />

343 Vi sono:<br />

• Gli scout, a cui compete il compito <strong>di</strong> localizzare un luogo idoneo per la raccolta <strong>di</strong> foglie, fiori ed altri materiali<br />

vegetali, tracciare un sentiero odoroso che lo collega al formicaio e chiamare le formiche operaie alla raccolta;<br />

• Le formiche che tagliano le foglie e le portano al formicaio lungo sentieri che possono essere lunghi fino a 250<br />

metri, vale a <strong>di</strong>re circa 3.000 volte la loro lunghezza<br />

• Le formiche che <strong>di</strong>stribuiscono le foglie all’interno nei numerosi giar<strong>di</strong>ni del formicaio;<br />

• Le formiche -<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni via via più piccole mano a mano che i tunnel in cui lavorano <strong>di</strong>minuiscono <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mensione- che masticano le foglie fino a ridurle al materiale idoneo per la cultura del fungo;<br />

• Le formiche <strong>di</strong> piccolissime <strong>di</strong>mensioni che si prendono cura della cultura dei funghi, effettuano il raccolto dei<br />

gonglici<strong>di</strong>, corpuscoli nutritivi roton<strong>di</strong> prodotti dai funghi e li <strong>di</strong>stribuiscono al resto della città, in particolare per<br />

nutrire le larve;<br />

• Formiche <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni che pattugliano il sentiero e costituiscono la prima linea <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa contro eventuali<br />

attacchi; il loro compito principale sembra essere però quello <strong>di</strong> proteggere le formiche addette al trasporto da<br />

piccole mosche che potrebbero deporre uova sulla loro testa, con il rischio che le larve finiscano poi con il<br />

mangiargliela;<br />

• Le formiche spazzino che si <strong>di</strong>vidono però in due gruppi: le trasportatrici che portano i materiali <strong>di</strong> scarto in<br />

<strong>di</strong>scariche situate quasi sempre all’esterno del formicaio; le addette alla gestione degli scarti che passano la loro<br />

vita nelle <strong>di</strong>scariche muovendo i rifiuti in modo da aerarli continuamente. Queste ultime sono soggette ad un forte<br />

ostracismo da parte delle altre formiche; non hanno accesso al formicaio e possono essere uccise se si allontano<br />

dal lavoro.<br />

• Le formiche soldato, <strong>di</strong> grossissime <strong>di</strong>mensioni (fino a cm. 1,7), che oltre a <strong>di</strong>fendere le formiche addette al<br />

trasporto svolgono una serie <strong>di</strong> altri compiti: ad esempio rimuovono eventuali ostacoli che ostruiscono il sentiero<br />

e spostano oggetti <strong>di</strong> grosse <strong>di</strong>mensioni.<br />

• <strong>Il</strong> ruolo riproduttivo è affidato alla regina e a maschi dalla vita molto breve. <strong>Il</strong> compito della regina è duplice:<br />

aumentarne continuamente la popolazione del formicaio e fondare nuove colonie.<br />

344 Per una recente rassegna delle varie teorie su questo tema ed un tentativo <strong>di</strong> più complessa modellizzazione si veda:<br />

Gregory K. Dow, Nancy Olewiler, and Clyde G. Reed, “The transition to agriculture: climate reversal, population<br />

density, and technological change, 2007<br />

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