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Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica

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attenta analisi da parte <strong>di</strong> un organismo specializzato ed essere tradotta poi in una corretta<br />

impostazione del decreto flussi.<br />

3.4 I paesi <strong>di</strong> provenienza<br />

Negli ultimi anni il maggior contributo al saldo migratorio del nostro paese è stato fornito da<br />

alcuni paesi dell’Europa centro-orientale e dell’ex Unione Sovietica e, in particolare, da Albania,<br />

Romania, Ucraina, Macedonia, Polonia, Moldavia e Bosnia Erzegovina. Nel 2006 il 36,3% degli<br />

stranieri residenti in Italia proveniva da questi paesi; in nove anni il loro numero era, infatti,<br />

aumentato <strong>di</strong> quasi un milione <strong>di</strong> unità, pari al 46,5% dell’incremento totale (Tav. 9.1).<br />

Tav. 9.1- Citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> paesi dell'Europa centro-orientale<br />

residenti in Italia nel 1997 e nel 2006<br />

1997 2006 Diff.<br />

Albania 55.648 375.947 320.299<br />

Romania 17.860 342.200 324.340<br />

Ucraina 1.062 120.070 119.008<br />

Macedonia 11.596 74.162 62.566<br />

Polonia 16.614 72.457 55.843<br />

Moldavia 115 55.803 55.688<br />

Bosnia-Erzegovina 9.523 26.298 16.775<br />

Totale 112.418 1.066.937 954.519<br />

Inc. % 12,7 36,3 46,5<br />

Totale stranieri 884.555 2.938.922 2.054.367<br />

L’analisi delle tendenze demografiche in atto suggerisce che alcuni <strong>di</strong> questi paesi non potranno<br />

continuare a lungo a fornire forze <strong>di</strong> lavoro al mercato del lavoro italiano. In tutti, ad eccezione<br />

dell’Albania 309 , il tasso <strong>di</strong> fecon<strong>di</strong>tà è sceso sotto il livello <strong>di</strong> rimpiazzo prima del 2000 310 e si situa<br />

attualmente tra l’1,15 dell’Ucraina e l’1,56 della Macedonia. Le proiezioni delle Nazioni Unite<br />

ipotizzano per tutti una ripresa del tasso <strong>di</strong> fecon<strong>di</strong>tà, ma credo che si tratti più <strong>di</strong> un desiderio che<br />

<strong>di</strong> un dato desumibile dalle tendenze in atto.<br />

La caduta della natalità si è ovviamente riflessa in un drammatico calo del numero dei nati.<br />

Presi nel complesso, questi paesi hanno raggiunto un numero massimo <strong>di</strong> nascite (2.095.000) nel<br />

quinquennio 1985-90 311 . Tra il 2000 ed il 2005 le nascite sono scese a 1.142.000, registrando in<br />

soli quin<strong>di</strong>ci anni un calo del 54,5%. Si noti che, per il momento, il fenomeno è imputabile quasi<br />

unicamente alla caduta della fecon<strong>di</strong>tà dato che il numero delle donne in età fertile ha raggiunto il<br />

proprio massimo nel 2000 con 31.873.000. I dati mostrano però che tra il 2000 ed il 2020 il numero<br />

delle donne in età fertile <strong>di</strong>minuirà del 16,3% (-5.190.000) e questa tendenza dovrebbe accentuarsi<br />

nei quinquenni successivi, con decrementi superiori al 2% all’anno tra il 2035 ed il 2040. Ciò non<br />

potrà che accelerare la caduta del numero dei nati autoctoni soprattutto, se come probabile, la<br />

ripresa della natalità dovesse non verificarsi o essere molto più contenuta <strong>di</strong> quella ipotizzata dalla<br />

Population Division.<br />

Come conseguenza <strong>di</strong> questi andamenti, secondo le previsioni delle Nazioni Unite, nei prossimi<br />

15 anni la popolazione in età lavorativa <strong>di</strong>minuirà in 4 dei sette paesi considerati (Romania,<br />

Ucraina, Polonia e Moldavia), rimarrà sostanzialmente costante in Bosnia e Macedonia, mentre<br />

continuerà ad aumentare in Albania (+395mila unità pari a +21%). Nei quattro paesi in declino<br />

<strong>demografico</strong> (la cui popolazione in età lavorativa rappresentava nel 2005 il 93% della popolazione<br />

309 Secondo la Population Division il tasso <strong>di</strong> fecon<strong>di</strong>tà dell’Albania dovrebbe scendere sotto il livello <strong>di</strong> rimpiazzo tra il<br />

2010 ed il 2015. Credo che non sarebbe sorprendente se ciò avvenisse prima.<br />

310 Più precisamente nel quinquennio 1980-85 in Bosnia Erzegovina, nel quinquennio successivo in Macedonia, nel<br />

quinquennio 1990-95 in Romania, Ucraina e Polonia, tra il 1995 ed il 2000 in Moldavia.<br />

311 La situazione è, tuttavia, <strong>di</strong>versa da paese a paese. In Bosnia il massimo dei nati fu toccato con 106.000 nel<br />

quinquennio 1955-60 e da allora il numero dei nati è progressivamente calato fino ai 36.000 dell’attuale quinquennio. In<br />

Macedonia, il massimo è stato toccato nel quinquennio 1975-80, in Polonia nel quinquennio successivo; in tutti gli altri<br />

paesi nel quinquennio 1985-90.<br />

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