Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica
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Nel quindicennio in corso l’evoluzione demografica del sud tenderà a divenire analoga a quella del nord ed una parte consistente del fabbisogno occupazionale sarà localizzato nel mezzogiorno. Quali le implicazioni Tra il 2001 ed il 2006 il centro-nord ha risolto il problema del proprio fabbisogno occupazionale soprattutto tramite l’immigrazione, mentre il sud ha trasferito al nord una parte del proprio eccesso di offerta ottenendo così una riduzione consistente della disoccupazione. È ipotizzabile che il cambiamento delle tendenze demografiche del mezzogiorno provochi un progressivo allineamento di questa ripartizione ai comportamenti del centro-nord. Se ciò si verificherà anche il contributo nazionale della popolazione residente alla copertura del fabbisogno dovrebbe allinearsi a quella che caratterizza attualmente il centro-nord. La nostra ipotesi è pertanto che nel prossimo quindicennio il 10% del fabbisogno nazionale sia coperto dalla disoccupazione ed il 25% dall’aumento della partecipazione della popolazione residente. Si tratta di una ipotesi molto semplice, ma che cattura l’idea che il decremento della disoccupazione sia correlato alla tensione del mercato del lavoro generata dal calo della popolazione in età lavorativa e che l’offerta di lavoro sia positivamente correlata alla domanda. In base a queste ipotesi, il fabbisogno di manodopera straniera (FMS) sarà pertanto posto uguale al 65% del fabbisogno occupazionale totale Infine, il saldo migratorio sarà calcolato moltiplicando il fabbisogno di manodopera per una costante β che misura la reattività del saldo migratorio al fabbisogno di manodopera straniera. Pertanto 5] SM = β[(0,065 * (α. + OCC t *x j )] Tra il 2006 ed il 2021 α. sarà uguale a 2.725mila, mentre porremo il valore di β uguale al valore osservato tra il 2001 ed il 2006. (1,48). Sostituendo questi valori nella [5] e ricordando che il livello dell’occupazione totale del 2006 era uguale a 22.859mila, la semplice formula per il calcolo di scenari di massima risulta uguale a 6] SM = 1,48 [0,065 *(2.728 + 22.985 x j )] La [6] postula quindi che, dati i tassi di mortalità e la reattività del saldo migratorio al fabbisogno di manodopera straniera, i saldi migratori dipendano unicamente del tasso di crescita dell’occupazione. Non ci rimane ora che fissare i valori di x che utilizzeremo per costruire gli scenari. A questo proposito sono state ipotizzate tre situazioni: una crescita nulla dell’occupazione, una crescita tendenziale che è stata approssimata per facilità di calcolo e di lettura al 20% ed una crescita uguale alla metà di quella tendenziale (10%). È evidente che la [6] è una estrema semplificazione del problema che stiamo affrontando. Essa presenta tuttavia il grande vantaggio di permetterci di valutare in maniera molto semplice e quasi immediata gli ordine di grandezza coinvolti, fornendoci una chiara indicazione delle implicazioni del modello qui proposto. Come mostreremo meglio in seguito i valori così ottenuti sono leggermente diversi da quelli che si ottengono quando gli scenari vengano costruiti partendo da dati disaggregati per sesso, classe di età e ripartizione. Ciò richiede però una serie di complesse ipotesi aggiuntive. Osservo anche che questo lavoro è il risultato di uno sforzo completamente individuale anche per quanto riguarda le attività di calcolo ed il cui obiettivo è soprattutto quello di proporre una metodologia e di mostrare come essa produca risultati più coerente con l’evidenza empirica delle metodologie attualmente utilizzate. Se la mia tesi risulterà convincente sarà compito degli istituti di statistica che dispongono di mezzi di calcolo ben più adeguati di fornirne applicazioni più raffinate 4.2 Gli scenari di massima La tavola 8.20 riporta i dati di fabbisogno occupazionale e le implicazioni relative al saldo migratorio dei tre scenari di massima. Se l’occupazione rimanesse costante, il fabbisogno occupazionale medio annuo sarebbe di 178mila unità all’anno. Poiché la domanda aggiuntiva sarebbe pari a 152mila unità all’anno nello scenario 2 e a 305mila nello scenario 3, il fabbisogno occupazionale è pari a 334mila nello scenario intermedio e a 486mila in quello tendenziale. Il 205
contribuito medio annuo della popolazione residente è valutato in 64mila unità nello scenario 1, in 117mila nello scenario 2 e in 170mila nello scenario 3. I relativi fabbisogni di manodopera straniera saranno, pertanto, pari a 118mila, 217mila e 316mila unità. I saldi migratori richiesti per soddisfare questo fabbisogno risultano pari a 175mila unità all’anno nel primo scenario, a 321mila nel secondo e a 468mila nel terzo. Tav. 8.20 - Italia; fabbisogno occupazionale, fabbisogno di manodopera straniera e saldi migratori in tre scenari di crescita dell'occupazione; 2006-2021 Valori quindicinali Fabbisogno occupazioonale demografico Domanda aggiuntiva Fabbisogno occupazionale totale Var. PIO Var FdL Contributo PEL .residente Fabbisogno di manodopera straniera Saldo migratorio S1 2725 0 2725 272 681 954 1771 2621 S2 2725 2286 5011 501 1253 1754 3257 4820 S3 2725 4572 7296 730 1824 2554 4743 7019 Valori medi annui S1 182 0 182 18 45 64 118 175 S2 182 152 334 33 84 117 217 321 S3 182 305 486 49 122 170 316 468 La tavola successiva (8.21) documenta le conseguenze dei vari scenari sui livelli delle principali variabili del marcato del lavoro 297 . Il primo dato che emerge con forza è che la popolazione in età lavorativa aumenta in tutti gli scenari ad eccezione del primo che prevede costante il livello dell’occupazione. Nello scenario centrale la popolazione in età lavorativa aumenta, rispetto al 2006, di 2,2 milioni (+5,2%) ed in quello tendenziale di quasi 4,4 milioni (+10,5%). Ricordiamo che tra il 1976 ed il 1991, un periodo che risente del boom demografico degli anni ’60, la popolazione in età lavorativa aumentò del 11,1%. Per quanto riguarda gli indicatori del mercato del lavoro il tasso di occupazione ed il tasso di attività aumentano in tutti gli scenari, ad eccezione di quello con occupazione costanti. I due indicatori aumentano rispettivamente di 2,9 e 1,5 punti nello scenario centrale e di 5,2 e 3,4 in quello tendenziale. Il tasso di disoccupazione diminuisce in tutti gli scenari toccando il 3,4% nello scenario 3. Tav. 8.21 - Italia; Principali variabili del mercato del lavoro e relativi indicatori in scenari alternativi di crescita occupazionale; 2021 PEL OCC FdL PIO tda tdo tdd 2006 42.264 22.985 24.647 1.663 58,3 54,4 6,7 S1 41.886 22.985 24.214 1.229 57,8 54,9 5,1 S2 44.098 25.283 26.387 1.104 59,8 57,3 4,2 S3 46.309 27.582 28.560 979 61,7 59,6 3,4 La tavola 8.22 riporta una stima delle principali variabili del mercato del lavoro distinte per nazionalità 298 . Essa evidenzia come, anche nell’ipotesi di crescita nulla dell’occupazione, e quindi unicamente per effetto delle tendenze demografiche, l’incidenza della componente straniera aumenti almeno di due volte e mezzo. Nello scenario tendenziale l’incidenza della componente straniera supera per tutte le variabili considerate il 20%, toccando il 24,2% per le forze di lavoro. Osserviamo anche che il numero di persone in cerca di occupazione di nazionalità straniera tende 297 Questo dato è stato calcolato aggiungendo gli immigrati alla popolazione in età lavorativa straniera sopravviventi al 2021. 298 La stima qui presentata non tiene conto dell’importante e crescente fenomeno dell’acquisizione di nazionalità italiana. È quindi possibile che essa sovrastimi il numero degli stranieri, ma contemporaneamente sottostimi il numero dei residenti nati all’estero. Il probabile aumento delle uscite dalla popolazione straniera per acquisizione della cittadinanza renderà ben presto fondamentale, sia a scopi conoscitivi sia per meglio impostare tutta una serie di politiche, conoscere non solo il numero degli stranieri, ma anche il numero degli italiani nati all’estero. 206
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contribuito me<strong>di</strong>o annuo della popolazione residente è valutato in 64mila unità nello scenario 1, in<br />
117mila nello scenario 2 e in 170mila nello scenario 3. I relativi fabbisogni <strong>di</strong> manodopera<br />
straniera saranno, pertanto, pari a 118mila, 217mila e 316mila unità. I sal<strong>di</strong> migratori richiesti per<br />
sod<strong>di</strong>sfare questo fabbisogno risultano pari a 175mila unità all’anno nel primo scenario, a 321mila<br />
nel secondo e a 468mila nel terzo.<br />
Tav. 8.20 - Italia; fabbisogno occupazionale, fabbisogno <strong>di</strong> manodopera straniera e sal<strong>di</strong> migratori in tre scenari <strong>di</strong> crescita<br />
dell'occupazione; 2006-2021<br />
Valori quin<strong>di</strong>cinali<br />
Fabbisogno<br />
occupazioonale<br />
<strong>demografico</strong><br />
Domanda<br />
aggiuntiva<br />
Fabbisogno<br />
occupazionale<br />
totale<br />
Var. PIO<br />
Var FdL<br />
Contributo<br />
PEL .residente<br />
Fabbisogno<br />
<strong>di</strong><br />
manodopera<br />
straniera<br />
Saldo<br />
migratorio<br />
S1 2725 0 2725 272 681 954 1771 2621<br />
S2 2725 2286 5011 501 1253 1754 3257 4820<br />
S3 2725 4572 7296 730 1824 2554 4743 7019<br />
Valori me<strong>di</strong> annui<br />
S1 182 0 182 18 45 64 118 175<br />
S2 182 152 334 33 84 117 217 321<br />
S3 182 305 486 49 122 170 316 468<br />
La tavola successiva (8.21) documenta le conseguenze dei vari scenari sui livelli delle<br />
principali variabili del marcato del lavoro 297 . <strong>Il</strong> primo dato che emerge con forza è che la<br />
popolazione in età lavorativa aumenta in tutti gli scenari ad eccezione del primo che prevede<br />
costante il livello dell’occupazione. Nello scenario centrale la popolazione in età lavorativa<br />
aumenta, rispetto al 2006, <strong>di</strong> 2,2 milioni (+5,2%) ed in quello tendenziale <strong>di</strong> quasi 4,4 milioni<br />
(+10,5%). Ricor<strong>di</strong>amo che tra il 1976 ed il 1991, un periodo che risente del boom <strong>demografico</strong><br />
degli anni ’60, la popolazione in età lavorativa aumentò del 11,1%.<br />
Per quanto riguarda gli in<strong>di</strong>catori del mercato del lavoro il tasso <strong>di</strong> occupazione ed il tasso <strong>di</strong><br />
attività aumentano in tutti gli scenari, ad eccezione <strong>di</strong> quello con occupazione costanti. I due<br />
in<strong>di</strong>catori aumentano rispettivamente <strong>di</strong> 2,9 e 1,5 punti nello scenario centrale e <strong>di</strong> 5,2 e 3,4 in<br />
quello tendenziale. <strong>Il</strong> tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione <strong>di</strong>minuisce in tutti gli scenari toccando il 3,4% nello<br />
scenario 3.<br />
Tav. 8.21 - Italia; Principali variabili del mercato del lavoro e relativi in<strong>di</strong>catori in<br />
scenari alternativi <strong>di</strong> crescita occupazionale; 2021<br />
PEL OCC FdL PIO tda tdo tdd<br />
2006 42.264 22.985 24.647 1.663 58,3 54,4 6,7<br />
S1 41.886 22.985 24.214 1.229 57,8 54,9 5,1<br />
S2 44.098 25.283 26.387 1.104 59,8 57,3 4,2<br />
S3 46.309 27.582 28.560 979 61,7 59,6 3,4<br />
La tavola 8.22 riporta una stima delle principali variabili del mercato del lavoro <strong>di</strong>stinte per<br />
nazionalità 298 . Essa evidenzia come, anche nell’ipotesi <strong>di</strong> crescita nulla dell’occupazione, e quin<strong>di</strong><br />
unicamente per effetto delle tendenze demografiche, l’incidenza della componente straniera<br />
aumenti almeno <strong>di</strong> due volte e mezzo. Nello scenario tendenziale l’incidenza della componente<br />
straniera supera per tutte le variabili considerate il 20%, toccando il 24,2% per le forze <strong>di</strong> lavoro.<br />
Osserviamo anche che il numero <strong>di</strong> persone in cerca <strong>di</strong> occupazione <strong>di</strong> nazionalità straniera tende<br />
297 Questo dato è stato calcolato aggiungendo gli immigrati alla popolazione in età lavorativa straniera sopravviventi al<br />
2021.<br />
298 La stima qui presentata non tiene conto dell’importante e crescente fenomeno dell’acquisizione <strong>di</strong> nazionalità italiana.<br />
È quin<strong>di</strong> possibile che essa sovrastimi il numero degli stranieri, ma contemporaneamente sottostimi il numero dei<br />
residenti nati all’estero. <strong>Il</strong> probabile aumento delle uscite dalla popolazione straniera per acquisizione della citta<strong>di</strong>nanza<br />
renderà ben presto fondamentale, sia a scopi conoscitivi sia per meglio impostare tutta una serie <strong>di</strong> politiche, conoscere<br />
non solo il numero degli stranieri, ma anche il numero degli italiani nati all’estero.<br />
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