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Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica

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occupazione specifici dell’anno <strong>di</strong> partenza. Pertanto, data la popolazione dell’anno <strong>di</strong> partenza ed<br />

i tassi specifici <strong>di</strong> mortalità 295 , il FOD è dato da:<br />

2] FOD = Σ (PEL i (t+1) - PEL i t) * tdo i t<br />

Per ogni dato intervallo temporale esso è una costante che in<strong>di</strong>cheremo con α.<br />

Per quanto riguarda la domanda aggiuntiva, essa è data dal prodotto tra l’occupazione al tempo<br />

t e la crescita percentuale prevista x che assumeremo come variabile <strong>di</strong> scenario. Pertanto:<br />

3] DA = OCC t *x j<br />

dove j identifica lo scenario. In un contesto programmatorio <strong>di</strong> breve periodo (<strong>di</strong>ciamo tre<br />

anni) il valore <strong>di</strong> x potrebbe essere derivato da un modello macroeconomico nazionale o locale.<br />

Pertanto<br />

4] FOT j = α. + OCC t *x j<br />

La determinazione del fabbisogno occupazionale non presenta quin<strong>di</strong> particolari <strong>di</strong>fficoltà.<br />

Molto più complesso formulare ipotesi relative al contributo della popolazione residente. A questo<br />

scopo appare opportuno ritornare in maniera più esaustiva su alcuni temi trattati in precedenza.<br />

È mia convinzione che, per lo meno a partire dalla metà degli anni ‘70, l’andamento della<br />

<strong>di</strong>soccupazione in Italia sia stato se non totalmente determinato, per lo meno fortemente<br />

influenzato dalle tendenze demografiche. A sostegno <strong>di</strong> questa tesi, la tavola 8.19 offre un<br />

confronto tra la variazione me<strong>di</strong>a annua delle principali variabili del mercato del lavoro in due<br />

perio<strong>di</strong>: 1976-91 e 1993-2006 296 . La crescita me<strong>di</strong>a annua dell’occupazione è leggermente più<br />

pronunciata nel secondo che nel primo periodo, ma l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza è comparabile. Di contro,<br />

la <strong>di</strong>namica delle forze <strong>di</strong> lavoro è decisamente maggiore nel primo periodo che nel secondo e ciò<br />

fa sì che, mentre tra il 1976 ed il 1991 il numero delle persone in cerca <strong>di</strong> occupazione sia<br />

notevolmente aumentato, tra il 1993 ed il 2006 esso sia decisamente <strong>di</strong>minuito.<br />

Ritengo che la spiegazione <strong>di</strong> questo fenomeno sia da in<strong>di</strong>viduare nella <strong>di</strong>namica della<br />

popolazione in età lavorativa, nel fatto cioè che tra il 1976 ed il 1991 essa registrò un aumento<br />

me<strong>di</strong>o annuo <strong>di</strong> circa 281mila unità mentre negli ultimi 15 anni essa è stata mantenuta costante<br />

solo dal massiccio afflusso <strong>di</strong> immigrati.<br />

Tav. 8.19 - Principali variabili del<br />

mercato del lavoro; variazioni me<strong>di</strong>e<br />

annue; 1976-91 e 1993-2006<br />

1976-91 1993-2006<br />

PEL 281 6<br />

Fdl 200 118<br />

Occ. 139 161<br />

PIO 61 -43<br />

La conseguenza è che in questo periodo l’aumento delle forze <strong>di</strong> lavoro è da imputare<br />

unicamente ad un aumento del tasso <strong>di</strong> attività. A ciò ha contribuito il fatto che circa due milioni <strong>di</strong><br />

italiani sono stati sostituiti da stranieri con un livello partecipativo più elevato. La tensione<br />

generata da questa situazione non poteva che portare ad una contrazione della <strong>di</strong>soccupazione.<br />

D’altra parte un’analisi cross section dei tassi <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione mostra una chiara correlazione tra<br />

il livello del tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione e le tendenze demografiche delle varie aree.<br />

La seconda considerazione riguarda la <strong>di</strong>versa tempistica della transizione demografica delle<br />

tre ripartizioni. Fino ad ora tutto il fabbisogno occupazionale è stato generato dal centro - nord.<br />

295 La popolazione chiusa è stata stimata utilizzando i tassi <strong>di</strong> mortalità del 2003. Questa procedura è stata preferita a<br />

modalità più sofisticate per facilitare il calcolo, anche in considerazione del fatto che la <strong>di</strong>fferenza finale rispetto a tale<br />

procedure sarebbe stata modesta. D’altra parte l’obiettivo fondamentale <strong>di</strong> questo lavoro è quello <strong>di</strong> suggerire una<br />

modalità innovativa per costruire scenari <strong>di</strong> fabbisogno e scenari demografici .<br />

296 La scelta del 1993 e non del 1991 risponde all’esigenza <strong>di</strong> utilizzare informazioni statistiche omogenee.<br />

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