Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica
Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica
Il boom demografico prossimo venturo. Tendenze demografiche, mercato del lavoro ed immigrazione: scenari e politiche Bruni Michele
Prefazione Chi si limiti a seguire il dibattito sui flussi migratori tramite i giornali e gli altri mass media non può che essere convinto che la questione si riduca, da un lato, ad una fuga dalla miseria e dalla degradazione sociale, economica e politica generata dal sottosviluppo e, dall’altro, ad un problema di sicurezza, di controllo delle frontiere, di rinvio dei clandestini ai loro paesi, di criminalità e terrorismo. Tutto ciò non solo è riduttivo e banalizzante, ma svia l’attenzione da quelle che sono le vere problematiche che il nostro paese -come numerosi altri sviluppati ed in via di sviluppo- sta affrontando e dovrà affrontare nei prossimi anni. E’ opinione largamente diffusa tra i demografi che l’Italia, come quasi tutti i paesi industrializzati – primi fra tutti Germania e Giappone – stia per vivere un’esperienza che, nelle modalità con cui viene prospettata, non avrebbe precedenti storici: un drammatico declino della popolazione che, se si dovesse realizzare nella misura prospettata dagli istituti di statistica nazionali ed internazionali, sarebbe inevitabilmente affiancato da un profondo cambiamento della sua struttura per classi di età e, in particolare da un drammatico processo di invecchiamento. Queste previsioni hanno già spinto organismi internazionali quali l’OCSE e la UE a segnalare un grave rischio di declino occupazionale ed economico per il nostro paese. La tesi di questo volume è invece che la caduta della natalità sotto il livello di rimpiazzo comporterà necessariamente l’instaurarsi di flussi migratori di dimensioni che non sono state neppure ancora lontanamente ipotizzate e che porteranno all’aumento della popolazione dei paesi interessarti dal fenomeno. Ciò comporterà anche la trasformazione della struttura etnica, una trasformazione che a me pare una grande occasione per uscire dal provincialismo, dall’isolazionismo culturale e dall’immobilismo economico che oggi caratterizza paesi come l’Italia dove l’impressione generale è quella di assistere ad un film già visto e rivisto. Ma se anche i flussi migratori saranno della dimensione che qui ipotizzeremo, essi non interesseranno i paesi più poveri e la cui popolazione sta esplodendo e saranno comunque di un ordine di grandezza diverso di quello della crescita demografica mondiale. La politica migratoria deve pertanto essere guidata dalle necessità del paese di arrivo e non può rappresentare una scusante per non affrontare i problemi del sottosviluppo. Questo volume affronta soprattutto temi italiani, nella convinzione però che molte delle conclusioni raggiunte siano rilevanti anche per altri paesi. Esso cerca di fornire una migliore comprensione delle dinamiche migratorie in atto, formulare “previsioni” della loro consistenza futura, verificare il ruolo che i flussi migratori possono avere per controbilanciare le tendenze demografiche, esplicitare l’insieme coordinato di politiche che tale situazione richiede. Questi sono i temi principali del lavoro; di fianco ad essi il volume affronta una serie di temi metodologici ed in particolare quello delle modalità di effettuare proiezioni delle variabili demografiche e delle variabili del mercato del lavoro. Ciò porta necessariamente ad un tentativo di ridefinire il rapporto tra demografia ed economia in quel territorio di confine in cui si situano, da un lato, l’analisi del mercato del lavoro e, dall’altro, l’analisi delle tendenze demografiche. Alcuni capitoli sono poi dedicati alla storia dei flussi migratori del nostro paese, alla legislazione italiana in materia ed al contemporaneo dibattito teorico. L’ultimo capitolo affronta invece tematiche più generali. Esso evidenzia come le tendenze in atto in Italia finiranno con interessare nei prossimi 50 oltre un terzo della popolazione mondiale, vale a dire quella che vive in quella che definirò l’Area del Declino Demografico Potenziale. Questa analisi delle tendenze internazionali e delle relative conseguenze si basa su di una rivisitazione delle teorie prevalenti in tema di storia della popolazione mondiale, nella proposta di una nuova periodizzazione e soprattutto nelle negazione che quella che stiamo vivendo costituisca la cosiddetta seconda transizione demografica. Demografia ed economia sono state sempre viste come due discipline distinte non solo concettualmente, ma anche metodologicamente ed i rapporti tra i loro cultori sono sempre stati estremamente scarsi e comunque limitati ad alcune aree d’inevitabile tangenza che si palesano o quando gli economisti introducono variabili demografiche nei loro modelli, per esempio nei modelli di crescita o in quelli di emigrazione, o affrontano le tematiche delle pensioni, o quando i demografi escono dal loro approccio essenzialmente descrittivo per avventurarsi nel campo della modellizzazione delle cause che determinano le tendenze demografiche. 2
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<strong>Il</strong> boom <strong>demografico</strong> prossimo venturo.<br />
Tendenze demografiche, mercato del lavoro ed<br />
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