Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica
Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica
Tav. 8.3 - Italia; movimento naturale della popolazione in età lavorativa per sesso; 1991-2006 e 2006-2021 1991-96 1996-01 2001-06 1991-2006 2006-11 2011-16 2016-21 2006-21 Diff. Uomini Entrate Gen. 1.736 1.478 1.369 4.583 1.442 1.405 1.409 4.255 -328 Uscite Gen. 1.178 1.284 1.338 3.800 1.421 1.337 1.568 4.326 526 Saldo Gen 558 194 31 783 21 68 -159 -70 -854 Morti 518 472 402 1.393 415 423 449 1.288 -105 Saldo totale 40 -278 -372 -609 -395 -355 -608 -1.358 -749 Entrate Gen. 1.664 1.414 1.303 4.381 1.364 1.327 1.335 4.026 -355 Uscite Gen. 1.561 1.604 1.599 4.764 1.684 1.558 1.803 5.045 282 Saldo Gen 103 -190 -296 -383 -320 -231 -468 -1.019 -637 Morti 265 245 212 721 219 221 234 674 -47 Saldo totale -161 -435 -508 -1.104 -539 -453 -702 -1.694 -589 Entrate Gen. 3.400 2.892 2.672 8.964 2.806 2.731 2.744 8.281 -683 Uscite Gen. 2.738 2.888 2.937 8.563 3.105 2.894 3.371 9.371 807 Saldo Gen 662 4 -265 401 -300 -163 -627 -1.090 -1.490 Morti 783 717 615 2.114 635 645 683 1.962 -152 Saldo totale -121 -712 -880 -1.714 -934 -808 -1.310 -3.052 -1.338 A livello ripartizionale le entrate aumentano nel nord, si mantengono quasi stazionarie nel centro e registrano una drastica riduzione nel mezzogiorno. Nel centro - nord l’aumento delle uscite è maggiore di quello delle entrate e provoca, come abbiamo già visto, aumenti dei saldi naturali e, malgrado la diminuzione del numero dei morti, dei saldi totali. Nel sud la diminuzione delle entrate è accompagnata da un aumento delle uscite il che provoca un ulteriore progressivo calo dei saldi naturali che divengono negativi nel terzo quinquennio. Il saldo totale diventa, invece, negativo a partire dal secondo. Nel complesso, il saldo totale è inferiore a quello del quindicennio precedente di oltre un milione di unità. L’aumento del buco demografico nazionale è, pertanto, dovuto per ben l’80% alle tendenze demografiche del mezzogiorno. Tav. 8.4 - Ripartizioni; movimento naturale della popolazione in età lavorativa per sesso; 1991-2006 e 2006-2021 1991-96 1996-01 2001-06 1991-2006 2006-11 2011-16 2016-21 2006-21 Diff. Nord Entrate Gen. 1.278 1.056 982 3.316 1.130 1.177 1.220 3.527 211 Uscite Gen. 1.296 1.361 1.398 4.055 1.513 1.393 1.580 4.486 431 Saldo Gen -19 -305 -416 -739 -383 -216 -360 -959 -219 Morti 368 337 290 995 301 302 317 920 -75 Saldo totale -387 -642 -706 -1.735 -684 -518 -676 -1.879 -144 Entrate Gen. 588 490 450 1.528 Centro 498 490 510 1.498 -30 Uscite Gen. 580 592 593 1.765 637 584 670 1.892 126 Saldo Gen 9 -102 -144 -238 -139 -94 -160 -394 -156 Morti 160 143 122 425 127 127 133 387 -38 Saldo totale -151 -246 -265 -663 -266 -221 -293 -780 -118 Sud Entrate Gen. 1.534 1.346 1.240 4.120 1.177 1.064 1.014 3.256 -864 Uscite Gen. 862 934 946 2.743 955 917 1.121 2.993 251 Saldo Gen 672 412 294 1.378 222 147 -107 263 -1.115 Morti 255 236 203 694 207 216 233 655 -38 Saldo totale 417 176 91 684 16 -69 -340 -393 -1.076 Il secondo elemento di estremo interesse è offerto dal confronto tra la popolazione in età lavorativa del 1991 e quella effettivamente residente nel 2006. Il dato di arrivo evidenzia un aumento della popolazione residente di 183mila unità, il che porta a stimare il relativo saldo migratorio con l’estero in circa 1,9 milioni di unità. Il centro nord ha compensato in maniera 195
sostanzialmente perfetta il calo della popolazione autoctona, importando oltre 2,4 milioni di persone, di cui 1, 9 milioni dall’estero e 500mila dal sud. Nel sud il saldo totale, che in assenza di flussi migratori avrebbe dovuto essere di 684mila unità, è stato di sole 184mila. In conclusione, le zone il cui andamento demografico naturale avrebbe dovuto causare una diminuzione della popolazione in età lavorativa hanno ricevuto flussi migratori che hanno perfettamente compensato il calo demografico, mentre la circoscrizione che avrebbe dovuto registrare un notevole aumento ha esportato verso il centro - nord quasi tutto il proprio “surplus” 2.2 Le donne in età fertile La diminuzione del numero dei nati provoca necessariamente una progressiva riduzione del numero delle donne in età fertile. Nell’ipotesi di popolazione chiusa, tra il 1991 ed il 2006, il numero delle madri potenziali si riduce di oltre 1,3 milioni a livello nazionale. Il fenomeno riguarda solo il centro nord, mentre il numero delle donne in età fertile del mezzogiorno registra un aumento potenziale di 83mila unità. I flussi migratori interni ed internazionali hanno annullato per quasi l’80% la diminuzione prevista nel centro - nord, ed hanno provocato una riduzione di 99mila donne in età fertile nel mezzogiorno. I dati mostrano, quindi, che ben 183mila donne tra i 15 ed i 49 anni si sono trasferite dal sud al centro nord durante il periodo considerato. Essi evidenziano anche che in queste regioni 932mila donne straniere ad alta fecondità hanno sostituito altrettante donne italiane a bassa fecondità. Tav. 8.5 - Italia e ripartizioni; numero di donne in età fertile; 1991, valori previsti ed effetivi per il 2006, valori previsti per il 2021 1991 2006 P 2006 R 2021 P 91-06P 91-06R 06-21P 91-06P 91-06R 06-21P Italia 14.293 12.975 13.907 11.041 -1.318 -385 -2.866 -9,2 -2,7 -20,6 Nord 6.335 5.315 6.106 4.646 -1.020 -229 -1.460 -16,1 -3,6 -23,9 Centro 2.717 2.336 2.660 2.031 -381 -57 -628 -14,0 -2,1 -23,6 Sud 5.241 5.324 5.142 4.364 83 -99 -778 1,6 -1,9 -15,1 Come abbiamo visto in precedenza, questo fenomeno ha dato un importante contributo all’aumento del tasso di fecondità del centro nord ed in particolare di quelle regioni dove più consistente è stato il saldo migratorio. La tavola 8.6 evidenzia come, malgrado la diminuzione delle donne in età fertile, il numero dei nati tra il 2001 ed il 2006 sia stato più alto di quello dei nati tra il 1986 ed il 1991 e come l’aumento sia la somma algebrica dell’incremento nel centro nord, in buona parte dovuto alla sostituzione di donne straniere a donne italiane, e di una consistente diminuzione nel sud, dove il tasso di fecondità è ancora in diminuzione e dove l’apporto dell’immigrazione è stato marginale Tav. 8.6 - Italia e ripartizioni; consistenza della classe di età 0-4; 1991 e 1996 1991 1996 Diff. v.a. comp. % v.a. comp. % v.a. Nord 993 36,8 1227 44,4 234 Centro 454 16,8 513 18,6 59 Sud 1253 46,4 1020 37,0 -233 Italia 2701 100,0 2761 100,0 60 Il dato relativo al periodo 2006 - 2021 è estremamente allarmante. Il numero delle donne in età fertile dovrebbe, infatti, diminuire del 20,6%. I valori del centro - nord sono decisamente sopra la media, ma anche il sud registra una contrazione del 15,1%. Ciò comporterebbe, all’attuale tasso di fertilità, un calo del numero dei nati dai circa 560mila del 2006 ai circa 450mila del 2021, il che avrebbe ripercussioni estremamente gravi sulle entrate nella popolazione in età lavorativa a partire dal 2036. 2.3 La struttura per classe di età 196
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1991-96 1996-01 2001-06 1991-2006 2006-11 2011-16 2016-21 2006-21 Diff.<br />
Uomini<br />
Entrate Gen. 1.736 1.478 1.369 4.583 1.442 1.405 1.409 4.255 -328<br />
Uscite Gen. 1.178 1.284 1.338 3.800 1.421 1.337 1.568 4.326 526<br />
Saldo Gen 558 194 31 783 21 68 -159 -70 -854<br />
Morti 518 472 402 1.393 415 423 449 1.288 -105<br />
Saldo totale 40 -278 -372 -609 -395 -355 -608 -1.358 -749<br />
Entrate Gen. 1.664 1.414 1.303 4.381 1.364 1.327 1.335 4.026 -355<br />
Uscite Gen. 1.561 1.604 1.599 4.764 1.684 1.558 1.803 5.045 282<br />
Saldo Gen 103 -190 -296 -383 -320 -231 -468 -1.019 -637<br />
Morti 265 245 212 721 219 221 234 674 -47<br />
Saldo totale -161 -435 -508 -1.104 -539 -453 -702 -1.694 -589<br />
Entrate Gen. 3.400 2.892 2.672 8.964 2.806 2.731 2.744 8.281 -683<br />
Uscite Gen. 2.738 2.888 2.937 8.563 3.105 2.894 3.371 9.371 807<br />
Saldo Gen 662 4 -265 401 -300 -163 -627 -1.090 -1.490<br />
Morti 783 717 615 2.114 635 645 683 1.962 -152<br />
Saldo totale -121 -712 -880 -1.714 -934 -808 -1.310 -3.052 -1.338<br />
A livello ripartizionale le entrate aumentano nel nord, si mantengono quasi stazionarie nel<br />
centro e registrano una drastica riduzione nel mezzogiorno. Nel centro - nord l’aumento delle<br />
uscite è maggiore <strong>di</strong> quello delle entrate e provoca, come abbiamo già visto, aumenti dei sal<strong>di</strong><br />
naturali e, malgrado la <strong>di</strong>minuzione del numero dei morti, dei sal<strong>di</strong> totali. Nel sud la <strong>di</strong>minuzione<br />
delle entrate è accompagnata da un aumento delle uscite il che provoca un ulteriore progressivo<br />
calo dei sal<strong>di</strong> naturali che <strong>di</strong>vengono negativi nel terzo quinquennio. <strong>Il</strong> saldo totale <strong>di</strong>venta, invece,<br />
negativo a partire dal secondo. Nel complesso, il saldo totale è inferiore a quello del quin<strong>di</strong>cennio<br />
precedente <strong>di</strong> oltre un milione <strong>di</strong> unità. L’aumento del buco <strong>demografico</strong> nazionale è, pertanto,<br />
dovuto per ben l’80% alle tendenze demografiche del mezzogiorno.<br />
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1991-96 1996-01 2001-06 1991-2006 2006-11 2011-16 2016-21 2006-21 Diff.<br />
Nord<br />
Entrate Gen. 1.278 1.056 982 3.316 1.130 1.177 1.220 3.527 211<br />
Uscite Gen. 1.296 1.361 1.398 4.055 1.513 1.393 1.580 4.486 431<br />
Saldo Gen -19 -305 -416 -739 -383 -216 -360 -959 -219<br />
Morti 368 337 290 995 301 302 317 920 -75<br />
Saldo totale -387 -642 -706 -1.735 -684 -518 -676 -1.879 -144<br />
Entrate Gen. 588 490 450 1.528<br />
Centro<br />
498 490 510 1.498 -30<br />
Uscite Gen. 580 592 593 1.765 637 584 670 1.892 126<br />
Saldo Gen<br />
9 -102 -144 -238 -139 -94 -160 -394 -156<br />
Morti 160 143 122 425 127 127 133 387 -38<br />
Saldo totale -151 -246 -265 -663 -266 -221 -293 -780 -118<br />
Sud<br />
Entrate Gen. 1.534 1.346 1.240 4.120 1.177 1.064 1.014 3.256 -864<br />
Uscite Gen. 862 934 946 2.743 955 917 1.121 2.993 251<br />
Saldo Gen 672 412 294 1.378 222 147 -107 263 -1.115<br />
Morti 255 236 203 694 207 216 233 655 -38<br />
Saldo totale 417 176 91 684 16 -69 -340 -393 -1.076<br />
<strong>Il</strong> secondo elemento <strong>di</strong> estremo interesse è offerto dal confronto tra la popolazione in età<br />
lavorativa del 1991 e quella effettivamente residente nel 2006. <strong>Il</strong> dato <strong>di</strong> arrivo evidenzia un<br />
aumento della popolazione residente <strong>di</strong> 183mila unità, il che porta a stimare il relativo saldo<br />
migratorio con l’estero in circa 1,9 milioni <strong>di</strong> unità. <strong>Il</strong> centro nord ha compensato in maniera<br />
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