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Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica

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Capitolo 1 - Troppi e troppo pochi<br />

Una persona nata nel 1900 aveva intorno a sé 1<br />

miliardo e 650 milioni <strong>di</strong> persone, mentre da<br />

centenario sarà circondato da 6 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>vidui: nel corso della sua sola, seppur lunga<br />

vita, la popolazione del mondo si è accresciuta<br />

<strong>di</strong> 4 miliar<strong>di</strong> e 350 milioni. Un successo o una<br />

catastrofe Ritengo che si possa affermare che<br />

si tratti <strong>di</strong> un successo.<br />

Antonio Golini, 1999<br />

Perché controllare le nascite quando possiamo<br />

aumentare i decessi<br />

Spot pubblicitario della Grande<br />

Caccia dal film <strong>di</strong> Elio Petri “La<br />

decima vittima”, 1965<br />

1 Introduzione<br />

Da oltre venti anni i demografi stanno annunciando al mondo (peraltro senza trovare molto<br />

ascolto né dalla classe <strong>politica</strong>, né dall’opinione pubblica) che un’implosione demografica senza<br />

precedenti storici sta per abbattersi sui paesi più sviluppati. <strong>Il</strong> motivo Contrariamente a tutte le<br />

previsioni precedentemente avanzate, il calo della natalità, messo in moto dalla rivoluzione<br />

industriale, non si è arrestato alla soglia <strong>di</strong> rimpiazzo <strong>di</strong> 2,1 figli per donna ma, a partire dalla<br />

metà degli anni 70, è sceso in numerosi paesi, primi fra tutti quelli economicamente più<br />

sviluppati, sotto tale la soglia 1 . Quali le conseguenze Fin dall’inizio degli anni ‘80 i demografi<br />

hanno affermato che ciò avrebbe provocato una forte riduzione della popolazione totale, una<br />

contrazione ancora più pronunciata della popolazione in età lavorativa e fenomeni <strong>di</strong> progressivo<br />

invecchiamento in grado <strong>di</strong> scar<strong>di</strong>nare i sistemi pensionistici e <strong>di</strong> welfare.<br />

Nella prima parte del capitolo presenteremo gli scenari demografici pre<strong>di</strong>sposti per l’Italia<br />

dalla Population Division delle Nazioni Unite e dall’ISTAT, relativamente alla prima metà <strong>di</strong><br />

questo secolo. Ciò consentirà <strong>di</strong> comprendere gli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> grandezza <strong>di</strong> questi fenomeni e le<br />

metodologie sulle base delle quali essi sono ricavati. Per meglio inquadrare la situazione<br />

nazionale vengono poi analizzate le tendenze demografiche relative alla popolazione mon<strong>di</strong>ale e<br />

ad alcuni suoi sottoinsiemi rilevanti. La seconda parte del capitolo analizza i risultati <strong>di</strong> una stu<strong>di</strong>o<br />

pubblicato nel 2000 dalla Population Division che stima i sal<strong>di</strong> migratori necessari per<br />

raggiungere una serie <strong>di</strong> obiettivi demografici quali il mantenimento della popolazione totale e<br />

della popolazione lavorativa ai livelli massimi che verranno raggiunti nei prossimi anni.<br />

Nell’ultima parte del capitolo illustreremo l’impatto delle tendenze demografiche sulle variabili<br />

del mercato del lavoro dei Paesi dell’Europa a 25 così come stimate da uno stu<strong>di</strong>o dell’Unione<br />

Europea.<br />

Obiettivo centrale del capitolo non è quello <strong>di</strong> terrorizzare il lettore, ma <strong>di</strong> mettere in<br />

evidenza la relazione tra metodologie e risultati, cominciando ad evidenziare come questo <strong>futuro</strong><br />

che si tende a prendere come inevitabile perché proposto da organismi internazionali <strong>di</strong> fama<br />

mon<strong>di</strong>ale sia <strong>di</strong> fatto costruito su assunti poco realistici e largamente contraddetti dai fatti,<br />

nonché su sistemi logici che non solo sono in contrasto con la teoria economica, ma anche con il<br />

comune buon senso.<br />

1 Se ogni donna nel corso della propria vita genera due figli ciò assicura il rimpiazzo suo e del suo compagno e, pertanto,<br />

la riproduzione della popolazione esistente<br />

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