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Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica

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Tav . 6.13 - Unità <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendente ed in<strong>di</strong>pendente;<br />

incidenza del lavoro non regolare; 1981-2004<br />

Dipendente In<strong>di</strong>pendente Totale<br />

1981 11,0 11,9 11,3<br />

1991 16,0 7,4 13,4<br />

1995 17,2 8,2 14,5<br />

2001 18,0 8,2 15,1<br />

2004 15,7 7,9 13,4<br />

<strong>Il</strong> carattere strutturale del lavoro non regolare emerge con chiarezza dai dati relativi alla<br />

composizione delle ULA per tipologia. A partire dal 1992 il numero delle ULA imputabili agli<br />

irregolari residenti ed alle professioni multiple è cresciuto in maniera più che proporzionale<br />

rispetto al totale, mentre quello degli stranieri non residenti ha avuto un andamento oscillatorio<br />

determinato dalla incapacità dei decreti flussi <strong>di</strong> rispondere ai fabbisogni del nostro mercato del<br />

lavoro e dalle regolarizzazioni che sono poi intervenute per sanare la situazione. Così il numero<br />

delle ULA “straniere” aumenta fino al 2001, quando raggiunge un valore massimo <strong>di</strong> 657.000<br />

unità; scende a 150.000 alla fine del processo <strong>di</strong> regolarizzazione messo in essere dalla Bossi –<br />

Fini, per poi risalire imme<strong>di</strong>atamente a 174.000 nel 2004.<br />

Tav. 6.14 - Unità <strong>di</strong> lavoro non regolare per tipologia <strong>di</strong> occupazione; anni 1992 - 2004<br />

Irregolari<br />

residenti<br />

Posizioni<br />

plurime<br />

Stranieri<br />

non<br />

residenti<br />

Totale<br />

Irregolari<br />

residenti<br />

Posizion<br />

i plurime<br />

Stranieri<br />

non<br />

residenti<br />

Valori assoluti Composizione %<br />

1.992 1.996 746 396 3.138 63,6 23,8 12,6<br />

2.001 2.091 846 666 3.602 58,0 23,5 18,5<br />

2.003 2.228 860 150 3.238 68,8 26,6 4,6<br />

2.004 2.238 857 174 3.269 68,4 26,2 5,3<br />

Variazioni assolute<br />

1992-2004 241,8 111,1 -221,3 131,6<br />

Variazioni %<br />

1992-2004 12,1 14,9 -55,9 4,2<br />

Anche i dati settoriali confermano la precedente affermazione: tra il 1992 ed il 2003, due anni<br />

caratterizzati dallo stesso tasso <strong>di</strong> irregolarità, i tassi settoriali mantengono l’or<strong>di</strong>namento iniziale e<br />

presentano variazioni molto modeste, con l’eccezione del settore agricolo dove l’incidenza del<br />

lavoro irregolare è passata da poco più <strong>di</strong> un quarto a poco meno <strong>di</strong> un terzo delle ULA totali.<br />

Tav. 6.15 - Tassi <strong>di</strong> irregolarità delle unità <strong>di</strong> lavoro per ripartizione e settore <strong>di</strong><br />

attività economica; 1992 e 2003<br />

Agricoltura Industria in s.s. Costruzioni Servizi Totale<br />

1992 25,5 5,7 14,2 14,5 13,4<br />

2003 32,9 5,4 12,5 14,5 13,4<br />

Diff. 7,4 -0,3 -1,7 0 0<br />

Osserviamo, infine, che il lavoro non regolare presenta variazioni percentuali annue molto più<br />

pronunciate <strong>di</strong> quello regolare e un andamento sostanzialmente anticiclico, il che suggerisce che le<br />

imprese lo utilizzino come strumento <strong>di</strong> flessibilità per fare fronte alle variazioni <strong>di</strong> breve periodo<br />

della domanda e come strumento per ridurre il costo del lavoro nelle fasi negative del ciclo.<br />

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