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Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica

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60<br />

50<br />

40<br />

Graf. 5.1 - Paesi sottosviluppati; tassi <strong>di</strong> natalità,<br />

tassi <strong>di</strong> mortalità e <strong>di</strong>fferenza;1950 - 2050<br />

Diff.<br />

Tasso <strong>di</strong> mortalità<br />

Tasso <strong>di</strong> natalità<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

2040-45<br />

2030-35<br />

2020-25<br />

2010-15<br />

2000-05<br />

1990-95<br />

1980-85<br />

1970-75<br />

1960-65<br />

1950-55<br />

Una lettura superficiale <strong>di</strong> questo grafico potrebbe suggerire che la transizione sia un<br />

fenomeno tutto sommato positivo e benevolo che porta, da un lato, ad una riduzione della mortalità<br />

precoce e, dall’altro, allieva la pressione demografica riducendo il tasso <strong>di</strong> natalità. I due grafici<br />

successivi illustrano le vere implicazioni della transizione che spesso sfuggono a chi non abbia<br />

famigliarità con il linguaggio <strong>demografico</strong>.<br />

Se passiamo dai tassi ai valori assoluti possiamo vedere che la conseguenza più rilevante<br />

della transizione demografica è quella <strong>di</strong> essere all’origine delle esplosioni demografiche che hanno<br />

interessato prima i paesi europei, poi i paesi in via <strong>di</strong> sviluppo e per ultimi i paesi più poveri della<br />

terra. <strong>Il</strong> grafico 5.2 mostra come in questi ultimi il numero dei nati sia passato dai circa 10 milioni<br />

del 1950 ai 25 del 2000. Secondo le Nazioni Unite, il massimo dovrebbe essere raggiunto verso il<br />

2040 con 36 milioni. Di contro le morti sono passate da poco più <strong>di</strong> 6 milioni nel 1950, ai circa 10<br />

milioni del 2000 e nel 2050 si dovrebbe toccare quota 13 milioni. In sostanza, nel 1950 la<br />

popolazione dei paesi sottosviluppati aumentava <strong>di</strong> 4 milioni <strong>di</strong> unità all’anno, nel 2000 <strong>di</strong> 17, nel<br />

2050 aumenterà <strong>di</strong> 22. Essa è così passata dai 200 milioni del 1950, ai 759 milioni del 2000 e<br />

toccherà i 1.735 milioni nel 2050.<br />

200000<br />

Graf. 5.2 - Paesi sottosviluppati; nati, morti e <strong>di</strong>fferenza; Valori<br />

quinquennali; 1950 - 2050<br />

Diff. Nati Morti<br />

150000<br />

100000<br />

50000<br />

0<br />

2040-45<br />

2030-35<br />

2020-25<br />

2010-15<br />

2000-05<br />

1990-95<br />

1980-85<br />

1970-75<br />

1960-65<br />

1950-55<br />

Per quanto possa sembrare impossibile l’impatto, quasi sempre trascurato, sulla popolazione<br />

in età lavorativa è stato e sarà ancora più devastante. <strong>Il</strong> grafico 5.3 mostra la stretta correlazione tra<br />

le nascite e le entrate nella popolazione in età lavorativa che riproducono le prime con 15 anni <strong>di</strong><br />

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