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4 - Società Chimica Italiana

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Cristina Duranti<br />

adatti alla fascia d'età non sono ancora quelli più specialistici che, per questioni di ordine squisitamente didatticopedagogico,<br />

devono essere affrontati nel triennio.<br />

Non sappiamo ancora quali contenuti delle materie d'insegnamento saranno proposti; al momento , tuttavia, lo scheletro<br />

del quadro orario non è incoraggiante: nella terza classe compaiono due misere ore di “Trasformazioni dei prodotti”,<br />

decisamente inadeguate a fornire anche solo le conoscenze chimiche essenziali per trattare le tecnologie agroalimentari<br />

e, nel contempo, dare strumenti di base per le altre materie d'indirizzo.<br />

Temo che ci troveremo di fronte ad una proposta culturale che persevera nel non riconoscere che l'adolescente non ha<br />

un quadro cognitivo che gli consente di apprendere gli stessi concetti di uno studente universitario: credo sia molto<br />

realistico aspettarsi una scansione di conoscenze e abilità che ricalcano gli insegnamenti universitari più diffusi nelle<br />

Facoltà di Agraria a livello di lauree triennali.<br />

Il quadro si presenta contraddittorio anche esaminando la ripartizione degli insegnamenti in verticale: qual è il senso<br />

dell'inserimento in terza di “Trasformazione dei prodotti”, che immagino sia l'equivalente delle “vecchie” Industrie<br />

Agrarie e delle Tecniche agroalimentari del Progetto “Cerere” Logica vuole che prima ci siano le produzioni e poi le<br />

trasformazioni; in altre parole se i ragazzi iniziano in terza lo studio delle produzioni vegetali ed animali, come fanno a<br />

ragionare sulla trasformazione di ciò che non conoscono né sotto l'aspetto agronomico o zootecnico né sotto quello della<br />

composizione che ne determina la qualità. Analogo ragionamento vale per le biotecnologie anche se non ci interessano<br />

direttamente come chimici.<br />

Non riesco a delineare il quadro di ciò che potrà accadere ma credo di poter affermare che il taglio della proposta<br />

Gelmini porti gli istituti agrari ad assomigliare molto di più all'attuale istruzione professionale che a quella tecnica.<br />

Classi di concorso e atipicità<br />

Non mi rasserena affatto neanche quanto è emerso sulla riorganizzazione delle classi di concorso 11 , non mi pare il caso<br />

di parlare di razionalizzazione. La classe A012 <strong>Chimica</strong> agraria, alla quale accedono adesso i laureati in <strong>Chimica</strong>,<br />

<strong>Chimica</strong> industriale, CTF , Agronomia, Scienze forestali ed i laureati in Biologia prima del 1992, dovrebbe confluire<br />

nella classe di <strong>Chimica</strong> e tecnologie chimiche contribuendo così a far diminuire la “concentrazione” di laureati chimici<br />

nell'insegnamento della <strong>Chimica</strong> laddove essa è materia d'indirizzo.<br />

Ora non è per sfiducia o sciovinismo verso colleghi di altra formazione, ma le culture chimiche di un chimico e di un<br />

agronomo sono davvero molto diverse e, se aveva un senso l'accesso all'insegnamento in un Indirizzo Agrario, mi<br />

appare molto più difficile giustificare per costoro l'attribuzione di un insegnamento specialistico in un Indirizzo<br />

Chimico.<br />

In questi casi si parla di Corsi di formazione in servizio; le esperienze passate ci dimostrano che sono state solo pure<br />

operazioni di facciata consistenti in un numero limitato di ore e senza un adeguato apparato di valutazione dei risultati.<br />

In effetti, considerato che un Corso ministeriale ben difficilmente può sostituire un Corso di Laurea, l'unica alternativa<br />

culturalmente seria per una docenza di qualità è quella di prevedere il rientro degli insegnanti da “potenziare” nella<br />

formazione universitaria; ma si vuole spendere denaro pubblico in questa direzione<br />

Continuando l'esame delle proposte di riorganizzazione delle classi di concorso, scopriamo una estensione del numero<br />

degli insegnamenti atipici e tra questi precisamente quello di “Trasformazione dei prodotti” negli indirizzi agrari,<br />

attribuito sia alla futura classe A-33 <strong>Chimica</strong> e tecnologie chimiche che alla futura A-47 Scienze, tecnologie e tecniche<br />

agrarie, che raccoglierà docenti laureati negli ambiti agronomici e zootecnici.<br />

In questo caso salta ogni garanzia di qualità dell'insegnamento perché, anche prescindendo dalle diverse competenze<br />

culturali di colleghi che hanno insegnato ed insegnano materie storicamente ed epistemologicamente molto distanti<br />

dalle nostre (ricordiamo, per inciso, che la maggior parte delle cattedre della classe di Agronomia è concentrata negli<br />

Istituti per Geometri sull'insegnamento di Estimo ed economia) ci vuol poco a prevedere che la scelta dell'atipicità<br />

servirà a zippare a 18h le cattedre ora di quella classe di concorso ora dell'altra a seconda di variabili molto casuali<br />

come le opinioni e le preferenze dei Dirigenti scolastici, la posizione nelle graduatorie d'istituto e la “potenza delle<br />

lobby” dei docenti dell'una e dell'altra classe di concorso.<br />

Dal punto di vista degli allievi l'atipicità si concretizzerà nella perdita completa di continuità didattica.<br />

Dal punto di vista dei docenti l'esperienza, purtroppo, ci insegna che in questi casi non è affatto improbabile trovarsi in<br />

situazioni imbarazzanti tendenti a scivolare nel mobbing orizzontale.<br />

Qualche riflessione sugli Indirizzi Chimici<br />

La proposta che viene dalla Commissione curricoli per il triennio specialistico è ampia e molto ben articolata: mi<br />

permetto un'osservazione sul taglio delle scelte didattiche. Anche se siamo in un Indirizzo chimico, non dimentichiamo<br />

che ci stiamo riferendo ad una fascia scolare sotto i 19 anni; credo sia, comunque, necessario non eccedere nella<br />

formalizzazione e nell'uso di modelli astratti che fanno riferimento a strumenti matematici (equazioni differenziali) non<br />

accessibili agli studenti.<br />

______________________________<br />

11. http://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/accorpamento_09.pdf<br />

Ottobre – Dicembre 2009 CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola<br />

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