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4 - Società Chimica Italiana

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Il curricolo verticale di <strong>Chimica</strong>: il caso degli Istituti Agrari - Biennio<br />

l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come<br />

teoriche e/o pratiche.<br />

“Abilità”, indicano le capacità di applicare, conoscere e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere<br />

problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che<br />

implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).<br />

“Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o<br />

metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono<br />

descritte in termine di responsabilità e autonomia.<br />

Aggiungerei, proprio per evitare equivoci, la definizione di “Capacità”: indica il grado di potenzialità presente in un<br />

organismo o in un sistema per portare a termine un compito fisico o mentale" 8 ,<br />

Capacità non va confusa con abilità.<br />

Ora, mentre concordo con le definizioni sopra ricordate, trovo azzardato proporre un'insieme di competenze slegate dai<br />

quadri di riferimento concreti quando non c'è accordo su come misurarle e mentre nel mondo della scuola circolano le<br />

più varie interpretazioni del termine; nella mia esperienza devo registrare che le competenze sono molto spesso<br />

interpretate come “saper fare” cioè come abilità.<br />

Nelle tavole allegate a questo lavoro, però, non mi sono sottratta a seguire l'impronta adottata dalla Commissione.<br />

Una competenza richiede acculturazione (conoscenze e abilità) e caratteristiche individuali che mettano il soggetto in<br />

grado di risolvere problemi in situazioni reali. Nella competenza sono insite le capacità del soggetto cioè le sue<br />

potenzialità individuali non direttamente dipendenti dalla sua carriera scolastica ma coinvolgenti tutta la sua storia, la<br />

sua unicità d'individuo, i suoi talenti. La scuola ha il compito di far maturare le capacità individuali. Ed è proprio questa<br />

componente personale che rende difficile l´accertamento di una competenza in ambito scolastico e soprattutto la sua<br />

valutazione quando si confrontano soggetti che, pur avendo raggiunto analoghi livelli di apprendimento (sapere) e di<br />

abilità (saper fare), esprimono competenze diverse.<br />

Il lavoro più interessante sull'argomento che ho trovato in questi anni è il saggio di Pellerey “Il portafoglio formativo<br />

progressivo come nuovo strumento di valutazione delle competenze” 9 ancora freschissimo nonostante i suoi dieci anni.<br />

Ebbene, l'autore propose l´allestimento del portafoglio come strumento per la valutazione delle competenze: purtroppo<br />

il modo avventato ed autoritario con cui fu introdotto al tempo della riforma Moratti delle Scuole primarie e secondarie<br />

di I° grado ha screditato tale strumento prima ancora che ne fossero sperimentati validità e limiti eventuali. Il nodo<br />

centrale della valutazione di una competenza, secondo Pellerey è che “ ….. lo sviluppo di una competenza implica che<br />

non si può osservare una prestazione corrispondente finché tale competenza non sia matura. Tuttavia, il fatto che non<br />

osserviamo una prestazione attesa non indica l’assenza di competenza (molte possono essere le ragioni per questa<br />

assenza: distrazione, stanchezza, sovraccarico emozionale, ecc.). Solo la presenza di una prestazione è prova<br />

dell’esistenza della competenza relativa. Il non rilevamento di una prestazione, di per sé, non vuol dire nulla.”<br />

Nella valutazione delle competenze occorre basarsi su una pluralità di fonti di informazione sull'integrazione tra aspetti<br />

soggettivi, oggettivi e intersoggettivi. Per esempio, un ruolo decisivo è giocato dagli atteggiamenti e dalla motivazione:<br />

ma soprattutto sono le caratteristiche di dinamicità, multidimensionalità e flessibilità che ci creano problemi di<br />

valutazione.<br />

Sappiamo allestire prove di verifica per accertare conoscenze e abilità ma non mi pare siamo attrezzati per fare<br />

altrettanto con le competenze intese come sopra descritto.<br />

86<br />

Quello che ci aspetta<br />

Per quanto concerne l'istruzione agraria la proposta Gelmini10, pur nella riduzione delle ore d'insegnamento, drastica<br />

nel caso dell'Indirizzo generale per il passaggio del monte ore settimanali del triennio da 37-40 a 32, non riesce ad<br />

eliminare quella molteplicità d'insegna menti che abbiamo già segnalato negli attuali piani di studio.<br />

Gli insegnamenti della <strong>Chimica</strong> e delle Industri/Tecniche agroalimentari sono ridotti: l'orario cattedra tipico della classe<br />

A012 è di 17h per corso e qui è portato rispettivamente a 15h per l'articolazione “Produzioni e trasformazioni” e a 13h<br />

per l'articolazione “Gestione dell'ambiente e del territorio”.<br />

É davvero difficile pensare come queste poche ore nel triennio possano condurre il diplomato degli indirizzi Agraria e<br />

agroindustria ad essere definito come colui che “ opera nel settore della trasformazione dei prodotti, attivando processi<br />

tecnologici e biotecnologici per ottenere qualità ed economicità dei risultati, gestendo altresì una corretta utilizzazione<br />

dei reflui e dei residui” anche considerando che alle scienze naturali sono riservate 2h+2h nel biennio e alle<br />

biotecnologie 2+2+2h nel triennio.<br />

Le proposte della Commissione Curricoli molto correttamente evidenziano che nel biennio i concetti ragionevolmente<br />

______________________________<br />

8. http://www.indire.it/content/index.phpaction=read&id=582&navig=t<br />

9. Pellerey M., 2000. Il portafoglio formativo progressivo come nuovo strumento di valutazione delle competenze, “Orientamenti<br />

Pedagogici”, 47 (5), pp. 853-875.<br />

10. http://www.edscuola.it/archivio/norme/programmi/riforma_tecnici.pdf<br />

CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola Ottobre – Dicembre 2009

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