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4 - Società Chimica Italiana

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Presentazione<br />

riferimento per la scuola primaria; da lì si prende spunto in ogni caso, anche se poi, già a partire dalla<br />

secondaria di primo grado e sempre più nei successivi livelli di scolarità, le materie di insegnamento svelano<br />

pian piano un contesto di senso più strutturato e formalizzato, prossimo alla disciplina ma mai chiuso su<br />

questa, sempre aperto alla realtà dei fenomeni come chiave prioritaria per “abitare” coscientemente e<br />

sapientemente il mondo;<br />

la didattica laboratoriale che si misura con la sperimentazione, ma che non si chiude sulla sola operatività di<br />

laboratorio, spesso esclusivamente verificativa, ma si apre progressivamente all’idea di progettazione della<br />

ricerca sperimentale stessa, con tutti i problemi e gli imprevisti che ciò permette di incontrare. Anche qui vi è<br />

una importante dimensione che la DDSCI mette in luce su un aspetto chiave dei metodi sperimentali:<br />

leggendo i documenti appare chiaro che il metodo galileiano va certamente proposto agli allievi come fattore<br />

fondamentale della loro formazione riferita alla storia delle Scienze e tuttavia l’obiettivo di competenza non<br />

ne prevede la pedissequa e acritica applicazione in termini di fasi, bensì la contaminazione con altri metodi e<br />

la rielaborazione esperienziale da parte di ogni allievo in formazione, che proprio dalla esperienza maturata e<br />

accudita dal docente-allenatore trae linfa per costruire un proprio metodo di “sperimentazione e<br />

investigazione scientifica” 1 ;<br />

la verticalità non solo e non tanto intesa come successione temporale o propedeutica tra livelli di scolarità,<br />

bensì come processo complessivo che può svilupparsi in modo lineare e quantico, rettilineo e a spirale, in<br />

dimensione sincronica e diacronica;<br />

i traguardi di competenza legati ai comportamenti che, pur discendendo da apprendimenti in contesto dato,<br />

cercano di decontestualizzarli permettendone la fruibilità più ampia.<br />

Il lavoro della CC della DD/SCI ha cercato di cogliere le innovazioni metodologiche ormai diffuse a<br />

livello internazionale, soprattutto per la scuola di base ma estese anche agli altri livelli scolari, secondo cui il<br />

curricolo “è organizzato sulla base di competenze e non più su una serie di nozioni da memorizzare” 2 o<br />

comunque su un insegnamento non più trasmissivo: questi principi informano, ad esempio, la scuola in<br />

Francia con La main à la pâte, in Germania con Pollen e Sinus Transfert, in quasi tutti i paesi della UE con i<br />

profili e le raccomandazioni derivanti dal progetto Rocard, in Inghilterra con il “14-19 Education and Skills”<br />

e in particolare con le indicazioni riportate nel programma di scienze “Key stage 3” (per gli allievi di 11-14<br />

anni), in Italia con il Piano ISS, e anche negli USA con Take Science on School. Vale qui la pena di notare<br />

che dall’indagine comparata di questi piani o programmi o progetti diffusi nei vari paesi a partire dagli anni<br />

2004-2006 emerge un principio che informa di sé i curricoli: l’idea che la didattica debba badare più alla<br />

qualità che alla quantità, che ogni classe è luogo di diversità, che il pensiero divergente non può essere<br />

relegato come incongruità, ma valorizzato come risorsa, che ogni allievo è un cittadino con bisogni e tempi<br />

formativi diversi che vanno rispettati, che la motivazione di ogni studente non sia dote innata e<br />

immodificabile, ma che vada promossa e coltivata in termini di responsabilizzazione, che la verifica degli<br />

apprendimenti è cosa differente dalla verifica delle competenze e che dunque la valutazione nei due casi, pur<br />

complementare, si sviluppa secondo prospettive differenti.<br />

Il tratto che attraversa i contributi che ci sono pervenuti dai vari autori coglie, seppur in modi e forme<br />

differenti, questa esigenza di innovazione culturale che la CC della DDSCI ha testimoniato e che intende<br />

perseguire.<br />

Dopo una prima parte introduttiva rivolta a collocare le proposte della DD/SCI in un contesto<br />

internazionale, almeno esemplare, i 9 contributi che presentiamo, che coprono tutti i diversi livelli scolari,<br />

sono il risultato di attento esame dei materiali della CC da parte di docenti ed intellettuali rigorosamente<br />

esterni alla Commissione Curricoli della DDSCI, proprio per rispettare la laicità di un giudizio sereno e per<br />

stimolare ulteriori riflessioni libere da qualsiasi condizionamento.<br />

In conclusione, riteniamo che l’operazione portata a termine dalla Commissione Curricoli della<br />

DDSCI, pur attraverso un confronto a volte serrato e a tratti persino aspro, ci consegna finalmente una<br />

prospettiva di lavoro carica di aspetti etici e di rigore scientifico, di riflessione sulla relazione tra cognizione<br />

e metacognizione, di profondo rispetto per i diritti di cittadinanza come condizione “attiva”<br />

dell’emancipazione di studenti e docenti e di prospettive di sviluppo per il mondo delle Associazioni<br />

Scientifiche accademiche e degli insegnanti.<br />

VII<br />

Ottobre – Dicembre 2009 CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola

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