4 - Società Chimica Italiana
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Rossella Grassi<br />
Ho ricostruito la tabella alla lavagna evidenziando le sostanze prima della trasformazione, l’aspetto della sostanza dopo<br />
la trasformazione e come domanda chiave se ipotizzavano che fosse uguale o no a quella prima della trasformazione :<br />
Tabella n. 2 (compilata dagli allievi)<br />
Aspetto delle sostanze<br />
prima della trasformazione<br />
Candela con stoppino accesa<br />
Cera della candela<br />
senza stoppino + calore<br />
Aspetto delle sostanze<br />
dopo la trasformazione<br />
Cera risolidificata come si vede dalle gocce ai lati e<br />
alla base<br />
Cera della candela senza stoppino di forma diversa<br />
Uguaglianza con la sostanza<br />
prima della trasformazione<br />
(ipotesi)<br />
Zucchero + calore Sostanza nera No<br />
Zucchero + acqua<br />
Zucchero solubilizzato in acqua ( il concetto di<br />
soluzione è stato introdotto nel modulo “Miscugli di<br />
sostanze”)<br />
Acqua + calore Acqua allo stato vapore Sì<br />
Calcare + anticalcare Effervescenza (sviluppo di gas) No<br />
Rame + calore Il pezzo di rame si ricopre di polvere nera No<br />
Elastico Elastico allungato Sì<br />
Chiodo grigio ferro Chiodo in alcuni punti diventato rosso ruggine No<br />
Sì<br />
Sì<br />
Sì<br />
Non avrei mai pensato che di fronte alla combustione di una candela, prima attrice del famoso “La storia chimica di una<br />
candela” di Michael Faraday, i miei ragazzi fossero convinti che fonde semplicemente. Ho domandato se erano sicuri<br />
dell’affermazione e li ho invitati a misurare la lunghezza della candela prima dell’accensione dello stoppino e dopo 15<br />
minuti. Hanno convenuto che la diminuzione della lunghezza era un dato inconfutabile ma era semplicemente dovuto al<br />
cambiamento di forma, come attestavano le gocce di cera solidificate sui lati e alla base della candela, e non alla<br />
trasformazione di parte della cera in altra/e sostanza/e per effetto della combustione.<br />
Per le sostanze che avevano ipotizzato fossero uguali prima e dopo la trasformazione, li ho invitati per la prossima volta<br />
a pensare come dimostrarlo.<br />
3° Parte<br />
Giovedì 16 Aprile 2009 (dopo le vacanze pasquali)<br />
Dieci giorni di interruzione sono tanti e quindi c’è voluto un po’ di tempo per raccogliere le idee e far partecipare alla<br />
discussione anche chi proprio non aveva pensato neanche un momento a dimostrare uguaglianze o differenze di<br />
sostanze. Alla fine le proposte sono state:<br />
• Pesare la candela con stoppino dopo l’accensione per dimostrare che la cera si è solo fusa e di nuovo solidificata.<br />
• Evaporare l’acqua in soluzione con lo zucchero.<br />
• Raccogliere il vapore dopo l’ebollizione in un recipiente e ricondensarlo. Qualcuno ha proposto di farlo<br />
nell’apparecchio per la distillazione che gli allievi conoscevano come strumento di separazione di miscugli omogenei.<br />
• Portare l’elastico in posizione di partenza.<br />
Mi sono accorta che bisogna indicare chiaramente agli allievi di pesare la candela insieme al vetro da orologio sul quale<br />
sarà fissata prima della combustione. Uno dei gruppi ha pesato all’inizio solo la candela e, non potendola separare a fine<br />
combustione dal vetro da orologio, non è riuscito a confrontare le due pesate.<br />
Gli esiti dei nuovi esperimenti sono stati annotati in una tabella:<br />
Ottobre – Dicembre 2009 CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola<br />
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