4 - Società Chimica Italiana
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SCUOLA SECONDARIA DI II° GRADO – BIENNIO<br />
L'atomismo chimico<br />
Antonio Testoni *<br />
* Docente di <strong>Chimica</strong>, Scuola Secondaria di II grado, ITI “Copernico-Carpeggiani” Ferrara.<br />
Riassunto<br />
L' “atomismo” rappresenta il cuore della chimica moderna. Introdurre i ragazzi al mondo delle molecole e delle<br />
formule ha senso ed è formativo nella misura in cui si affrontano in maniera consapevole i passaggi cruciali che hanno<br />
condotto l’uomo a pensare la materia in termini atomico/molecolari. Il riconoscimento di questa storicità, dal punto di<br />
vista didattico, è fondamentale, se si vuol costruire un percorso didattico che sia culturalmente significativo, cioè volto<br />
alla costruzione di significati e non solo alla conoscenza di leggi, teorie, modelli. Le considerazioni sviluppate sono in<br />
piena sintonia con le proposte per il curricolo di chimica avanzate dalla DD/SCI.<br />
Il contributo che segue riguarda il segmento del biennio dell'obbligo della scuola secondaria di secondo grado. In<br />
particolare, le mie riflessioni si concentreranno su due aspetti delle competenze riportate sulle “Indicazioni….” proposte<br />
dalla DD/SCI al punto 7 del nucleo fondante “Natura e struttura della materia” (sa esporre l’ipotesi atomico/molecolare<br />
della materia - Dalton/Cannizzaro - e la sa impiegare per interpretare la natura particellare di elementi e composti e le<br />
leggi ponderali della chimica - idem per le reazioni) ed al punto 3 di “Trasformazioni della materia” (sa interpretare<br />
reazioni di sintesi e analisi in termini microscopici impiegando l’ipotesi atomico/molecolare e sa spiegare cosa si<br />
intende nella scienza per modello, legge, e teoria).<br />
Queste competenze sono cruciali nell'insegnamento/apprendimento della chimica, in quanto l' “atomismo”, oltre ad<br />
essere il cuore della chimica moderna, rappresenta il punto di maggiore criticità. Molto spesso si rischia di sottovalutare<br />
il grande sforzo di astrazione che viene richiesto al ragazzo per immaginare un mondo così diverso, distante ed<br />
invisibile, com'è quello atomico-molecolare. Termini come atomo, molecola, formula sono inscindibilmente legati alla<br />
chimica e il loro significato va ricercato e costruito all'interno delle principali teorie che ne hanno caratterizzato la<br />
nascita e lo sviluppo. Dal punto di vista didattico questa è una questione fondamentale in quanto il significato di un<br />
termine, di un concetto scientifico è strettamente legato alla teoria a cui ci si riferisce. Conseguentemente, la scelta del<br />
livello a cui trattare e definire tali concetti affinché siano accessibili a ragazzi che, per la prima volta, si avvicinano alla<br />
chimica in modo sistematico è determinante. L'atomismo daltoniano rappresenta la teoria più adatta per introdurre il<br />
ragazzo all'ineffabile mondo degli atomi, delle molecole, delle formule. Atomi, molecole e formule che, nella chimica<br />
contemporanea, sono ormai impregnati dei significati propri della meccanica quantistica e, proprio per questo, hanno un<br />
significato che non solo è nettamente diverso, ma ad un livello di astrazione e complessità molto più elevato rispetto a<br />
quello della chimica classica, sicuramente non accessibile per chi non ha solide basi anche in fisica e in matematica.<br />
Al contrario, la teoria atomica di Dalton e la conseguente modellizzazione sono alla portata di chiunque possegga<br />
significative conoscenze di chimica di base a livello macroscopico, per cui l'impostazione che ritroviamo nel<br />
documento della DDSCI (punti 1...7) è pienamente condivisibile.<br />
Le difficoltà maggiori, per chi affronta per la prima volta questi argomenti, sopraggiungono nel dover<br />
interpretare ciò che viene percepito come “continuo” in termini di “discontinuo”, laddove il “discontinuo” è inteso non<br />
solo in termini qualitativi, ma anche quantitativi. È la quantificazione dell'infinitamente piccolo il vero e proprio<br />
“ostacolo epistemologico” che l'uomo ha incontrato - e continua ad incontrare - nella sua storia. Introdurre i ragazzi al<br />
mondo delle molecole e delle formule ha senso ed è formativo nella misura in cui si affrontano in maniera consapevole i<br />
passaggi cruciali che hanno condotto l’uomo a pensare la materia in termini atomico/molecolari. Il riconoscimento di<br />
questa storicità, dal punto di vista didattico, è fondamentale, se si vuol costruire un percorso didattico che sia<br />
culturalmente significativo, cioè volto alla costruzione di significati e non solo alla conoscenza di leggi, teorie, modelli.<br />
Dare i risultati della scienza senza il complesso dei procedimenti che vi hanno condotto vuol dire travisarne il senso,<br />
svuotarne il significato. Significato che può essere compreso se si ricostruisce il contesto teorico e sperimentale nel<br />
quale questi concetti sono nati. Tutto ciò non significa sostituire l’insegnamento tradizionale delle scienze con la storia<br />
delle scienze, ma utilizzare momenti e aspetti della storia delle scienze e dell’epistemologia particolarmente adatti per<br />
collocare problemi, ipotesi e soluzioni nella giusta cornice.<br />
È vero che ormai si hanno a disposizione strumenti che ci permettono di “vedere” le molecole, ma non dobbiamo<br />
dimenticare che questi sono stati realizzati quando già le molecole erano state inventate e “viste” dall’intelletto umano.<br />
Senza questo straordinario atto creativo, nessuno strumento avrebbe portato l’uomo a pensare la materia in termini<br />
molecolari. Ciò non può essere ignorato nell’insegnamento della chimica, soprattutto in una situazione di grave e preoc-<br />
Ottobre – Dicembre 2009 CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola<br />
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