4 - Società Chimica Italiana
4 - Società Chimica Italiana
4 - Società Chimica Italiana
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Rosarina Carpignano, Giuseppina Cerrato, Daniela Lanfranco, Elisa Meloni<br />
L’integrazione del paradigma socio-costruttivista nel contesto della classe, luogo di apprendimento collettivo per<br />
eccellenza, porta a sottolineare il ruolo essenziale delle interazioni argomentative tra pari, a condizione che esse<br />
corrispondano a “una implicazione personale degli allievi nelle idee al centro del dibattito” 21 . La centralità del bambino<br />
nel suo stesso processo di apprendimento porta a definire il curricolo come funzionale a questa prospettiva invece che a<br />
quella della trasmissione disciplinare, come invece per anni si è fatto.<br />
Durante l’apprendimento scientifico possono essere praticate diverse forme dell’interazione verbale; è dunque<br />
importante esaminare queste diverse strutture comunicative perché da esse, infatti, dipende la qualità del parlato e<br />
dell’ascolto e, di conseguenza, il tipo di competenze che è possibile potenziare.<br />
Lo schema elaborato da Kerbrat- Orecchioni 22 distingue tra:<br />
1. interazione asimmetrica, nella quale i partecipanti hanno uno statuto ed un potere differente; si può trattare del<br />
“monologo” d’autorità dell’insegnante, che tiene una lezione frontale al gruppo classe e non lascia intervenire i<br />
bambini, se non ponendo loro domande di controllo dell’attenzione. In questa situazione il flusso comunicativo ha<br />
un’unica direzione. In altre interazioni asimmetriche, come nell’interrogazione orale, nell’intervista o nel colloquio di<br />
lavoro, la direzione comunicativa segue un flusso bi- direzionale ma le differenze di potere sono comunque evidenti.<br />
Queste forme di interazione verbale non rendono possibile né la co-costruzione della conoscenza, né lo scambio<br />
autentico, né l’espressione libera e divergente del pensiero: gli allievi tendono a rispettare il “contratto didattico”<br />
tradizionale, a svolgere quello che è stato definito il “mestiere dell’alunno”, preoccupandosi di parlare e rispondere solo<br />
con le parole attese dal maestro. È lui il fulcro degli scambi comunicativi, ed è lui che decide direzione, sviluppi ed esito<br />
dell’interazione<br />
2. conversazione: è una generica interazione verbale nella quale tutti i partecipanti hanno un uguale statuto e<br />
potere. Le forme che essa può assumere sono molteplici: nella conversazione tra amici, ad esempio, il tema è libero,<br />
così come la definizione dei ruoli, e ciò che prevale sono le funzioni espressive ed interpersonali della lingua.<br />
Una particolare forma di conversazione è, invece, la “discussione collettiva”, caratterizzata dall’ancoraggio ad un<br />
preciso soggetto, dal ricorso massiccio all’argomentazione da parte dei partecipanti, e dal fatto che il disaccordo su<br />
aspetti particolari non elimina uno sfondo comune e condiviso. In una discussione, l’obiettivo è quello di “mettersi<br />
d’accordo sulla spiegazione da dare ad un fenomeno dato o sulla soluzione da proporre ad un problema comune”.<br />
Anche se i partecipanti sono portatori di punti di vista differenti, a volte conflittuali, a volte non compatibili, ciò non<br />
mette in discussione l’impegno di tutti a giungere ad una qualche conclusione negoziata.<br />
Si definisce, dunque, discussione: “una situazione di conversazione che ha per scopo quello di giungere ad un sapere<br />
comune tramite il mezzo dell’argomentazione”. 23<br />
La discussione collettiva svolge un ruolo essenziale nell’apprendimento scientifico, soprattutto in due momenti: in fase<br />
iniziale, per permettere a ciascun allievo di far emergere le proprie pre- conoscenze e per costruire una definizione<br />
chiara e condivisa sia del problema di ricerca che delle ipotesi risolutive; dopo la sperimentazione, per interpretare<br />
insieme le informazioni raccolte e metterle in relazione con le conoscenze iniziali del gruppo, così da giungere alla fase<br />
di formalizzazione del sapere. Si coglie, quindi, un duplice movimento argomentativo: la prima fase “apre” la<br />
problematica e la ricerca, e la seconda fase le “chiude” definitivamente o solo provvisoriamente poiché la classe si<br />
accorda su una soluzione grazie alla validazione o meno delle ipotesi iniziali.<br />
Durante le discussioni, i bambini potenziano la capacità di argomentazione: sotto la pressione dei pari, devono imparare<br />
a chiarire e giustificare le loro idee, citando esempi coerenti, riportando dati ed elementi osservativi, e facendo appello a<br />
fondamenti e garanzie presenti nelle conoscenze formali accettate dalla classe (regole, principi, enunciati, teoremi). A<br />
poco a poco, dunque, gli allievi riducono le affermazioni ingiustificate per proporre frasi supportate da uno o più<br />
argomenti e arricchite dall’uso di connettivi logici di diverso genere; d’altro canto, diventano sempre più capaci di<br />
sottoporre al vaglio critico le argomentazioni dei compagni, ponendo domande di chiarificazione, rifiutando le<br />
affermazioni non coerenti, precisando quelle vaghe e specificando quelle incomplete.<br />
Discutere insieme di argomenti complessi (come sono la maggior parte delle tematiche scientifiche) permette, inoltre, di<br />
evitare il “sovraccarico cognitivo” 24 nel quale si ritroverebbe un bambino solo, posto di fronte ad un numero eccessivo<br />
di stimolazioni ambientali. Effettivamente, per un bambino della scuola primaria è difficile tenere a mente più variabili,<br />
selezionarle ed ordinarle per scala di importanza ed è proprio grazie all’aiuto dei compagni ed ai momenti di riflessione<br />
comuni che potrà cominciare a vederci più chiaro.<br />
Discutere, infine, consente l’espressione del pensiero divergente di ciascuno e, quindi, può essere l’occasione per aprire<br />
______________________________<br />
21. ASTOLFI J.P., PETERFALVI B., «Obstacles et construction des situations didactiques en sciences expérimentales», in Aster, 16,<br />
1993 pp. 103- 142<br />
22. WEISSER M., MASCIET E., REMIGY M.J., «Construction de la compréhension par l’argumentation orale en sciences.<br />
Expérience menée au cycle III», in ASTER n. 37 (Recherche en didactique des sciences expérimentales), INRP, Lyon, 2003, pp. 21-<br />
22<br />
23. ibidem, pag. 40<br />
24. ibidem, pag. 39<br />
Ottobre – Dicembre 2009 CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola<br />
33