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4 - Società Chimica Italiana

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Rosarina Carpignano, Giuseppina Cerrato, Daniela Lanfranco, Elisa Meloni<br />

punti, inserire i dati in tabelle a semplice o doppia entrata, fare schemi, riempire griglie osservative, scrivere brevi<br />

relazioni osservative ( “compte rendu d’observation” 16 ).<br />

Mentre la fase dello scambio orale favorisce l’osservazione divergente ed il confronto tra i punti di vista, lo scritto<br />

conduce alla precisione, al rigore, all’esplicitazione delle relazioni, con conseguente aumento delle possibilità di<br />

comprensione di ogni bambino. Nel resoconto osservativo, ad esempio, i bambini devono esplicitare il campo<br />

dell’osservazione (le circostanze e l’ambiente osservato), il modo dell’osservazione (descrizione delle azioni compiute e<br />

delle relazioni trovate), le conclusioni e le possibili evoluzioni dell’osservazione.<br />

Tener memoria scritta di quanto si è fatto è particolarmente necessario nel caso di esperienze scientifiche che<br />

necessitino osservazioni prolungate nel tempo ad es. per comprendere l’evoluzione di un fenomeno naturale ( la crescita<br />

di una pianta a partire dalla germinazione dei semi, i cambiamenti stagionali, ecc…). I documenti scritti permettono di<br />

confrontare quanto osservato oggi con ciò che si è visto in passato e ciò che si vedrà in futuro.<br />

In conclusione il potenziamento delle capacità linguistiche sostiene lo sviluppo delle capacità logiche: scrivendo e<br />

parlando, i bambini imparano a descrivere collocando i fenomeni nella successione spazio- temporale, colgono<br />

somiglianze, differenze e relazioni (di diversa natura: causali, finali, concessive, temporali …), classificano, ed<br />

ordinano secondo diversi criteri.<br />

Ovviamente tutta l’attività avviene nel contesto di senso della vita quotidiana, che dà senso all’apprendimento.<br />

f. Discussione collettiva sui risultati emersi.<br />

Dopo aver lavorato in piccoli gruppi, in questa fase i bambini si riuniscono per confrontare i risultati emersi in un<br />

momento essenziale di discussione collettiva.<br />

Dall’”io” con cui ha avuto inizio la démarche expérimentale (l’”io” delle pre-concezioni individuali e della<br />

formulazione delle ipotesi di ciascun allievo) si costruisce il “noi” delle risposte argomentate, negoziate ed accettate<br />

dalla comunità classe. Gli atti linguistici implicati in tale fase sono molteplici.<br />

Rispetto alla dimensione dell’oralità sono possibili diverse attività: spesso è utile che un membro di ogni gruppo di<br />

lavoro relazioni alla classe i dati raccolti, spiegando le azioni svolte, giustificando le decisioni prese e mettendo in<br />

evidenza i legami (temporali, di causa ed effetto, finali…) emersi. Perché queste relazioni abbiano un carattere di<br />

scientificità, l’insegnante aiuta gli allievi a curare il lessico, la sintassi e la coesione logica del discorso.<br />

Le relazioni orali necessitano, comunque, di supporti scritti: “lo scritto serve ad organizzare i risultati, a collegarli con<br />

il problema e con l’ipotesi testata. Favorisce la selezione delle informazioni e serve da supporto per il confronto nel<br />

gruppo classe” 17 . Quando un membro relaziona ai compagni è bene che organizzi il discorso sulla base di appunti scritti<br />

precedentemente e che supporti la sua parola con visualizzazioni grafiche: potrà, ad esempio, mostrare alla classe un<br />

cartellone, o realizzare alla lavagna uno schema, una tabella, un grafico o un disegno capace di riassumere i risultati<br />

emersi. Le tracce elaborate dai diversi gruppi rimarranno, così, visibili a tutti e potranno costituire la base per il<br />

confronto collettivo.<br />

g. Sistematizzazione e formalizzazione delle conoscenze.<br />

Il linguaggio non ha solo una funzione interpersonale, regolativa ed espressiva, ma ha anche una funzione testuale, di<br />

supporto alla strutturazione del pensiero e della conoscenza. In fase di concettualizzazione, il linguaggio è necessario<br />

perché la comunità di ricerca dei bambini compia un ulteriore passaggio: dal “noi” dei risultati collettivamente negoziati<br />

e condivisi, al “si” della conoscenza scientifica, impersonale e formalizzata.<br />

Si tratta di un momento della démarche expérimentale molto delicato, che, probabilmente, comporta il carico cognitivo<br />

principale e, quindi, necessita di un attento accompagnamento da parte dell’insegnante. “Concettualizzare” significa<br />

cogliere gli aspetti significativi di una fenomenologia nella loro successione spaziale e temporale, e nelle loro relazioni<br />

di causa- effetto con gli altri; significa saper descrivere, classificare, rappresentare, individuare somiglianze, differenze<br />

e relazioni e ciò comporta il ricorso costante alla mediazione linguistica.<br />

Nella discussione orale i bambini riescono ad analizzare criticamente i risultati emersi per organizzarli in una forma<br />

comunicabile all’esterno (rivolta, ad esempio, alle famiglie, agli allievi di altre classi o, ancora, a quelli di altre scuole<br />

partecipanti a progetti di apprendimento scientifico). La situazione sperimentale, vista da più occhi ed elaborata da più<br />

menti in comunicazione tra loro, stimola gli allievi a porre e porsi domande, esprimere dubbi e nuove curiosità, e aiuta<br />

ad agganciare le nuove conoscenze ai saperi precedenti, cogliendo i legami con gli schemi mentali strutturati in passato<br />

e con le pre- conoscenze di cui è stata conservata traccia scritta.<br />

La discussione nella sua dimensione dialogica può essere, dunque, definita come “impalcatura per la creazione di<br />

significato, ma anche come controllo metacognitivo del gruppo, o, ancora, come funzione modellizzante”. 18<br />

______________________________<br />

16. GUICHARD J., Observer pour comprendre les sciences de la vie et de la terre, Didactiques, 1998<br />

17. GARCIA- DEBANC C., LAURENT D., op. cit., pag. 116<br />

18. ALFIERI F., ARCA’ M., GUIDONI P. (progetto a cura di), I modi di fare scienze. Come programmare, gestire, verificare, op. cit.,<br />

pag. 517<br />

Ottobre – Dicembre 2009 CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola<br />

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