4 - Società Chimica Italiana
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Rosarina Carpignano, Giuseppina Cerrato, Daniela Lanfranco<br />
Infine il testo scandisce ulteriormente e a chiare lettere il principio innovativo secondo cui la scuola deve operare a<br />
partire dall’allievo e non dal programma implementando una didattica personalizzata. Su questo piano è chiaro che<br />
s’impongono scelte in relazione al tempo-scuola a disposizione nei vari casi: è chiaro che la scuola per competenze<br />
implica che la scuola si rinnovi passando dal paradigma della quantità a quello della qualità; meno cose (apprendimenti)<br />
ma affrontate meglio (competenze). Circa questo aspetto il documento ci ricorda che:<br />
“I bisogni di ogni allievo sono differenti. Ogni classe è un luogo di diversità, di: genere, gruppi socio-economici, abili o<br />
disabili, lingue materne e stili di apprendimento. Migliorare le competenze significa insegnare agli allievi in modo più<br />
personalizzato.<br />
Adattare la didattica alle necessità di ogni ragazzo può aumentarne l’interesse e l’impegno nelle attività scolastiche e<br />
migliorare i loro risultati, ma questo deve avvenire in modo uguale per tutti gli studenti.<br />
L’identificazione precoce delle difficoltà individuali e strategie preventive che favoriscano la comprensione sono i<br />
mezzi più importanti per ridurre il numero dei ragazzi che abbandonano presto la scuola. Occorre uno specifico<br />
addestramento degli insegnanti a lavorare in differenti contesti di classe. Percorsi di educazione e di addestramento<br />
più flessibili possono facilitare il completamento della scolarità e far sì che tutti gli studenti siano preparati ad<br />
apprendere per tutta la vita.”<br />
Non mancano nel documento riferimenti alla verifica dell’apprendimento e delle competenze che tuttavia non<br />
sviluppiamo in questa sede; ci basta cogliere qui il fatto che se ne parla come di cose differenti. Non si tratta infatti tanto<br />
e solo di valutare quante e quali informazioni gli studenti abbiano memorizzato e sappiano connettere tra loro<br />
(apprendimenti), quanto le capacità di richiamare questi stessi apprendimenti insieme a tutte le altre risorse necessarie,<br />
frutto di esperienza, per agire in determinati contesti.<br />
Riflessioni conclusive circa la relazione tra quadro europeo e indicazioni CCDDSCI<br />
Da tutto quanto abbiamo riferito, ci sembra emerga una valutazione pienamente positiva delle indicazioni CCDDSCI<br />
che ci si augura vengano accolte nel merito anche dalle altre Associazioni come AIF e ANISN: la scuola delle<br />
competenze ha bisogno di una comunità di insegnanti rappresentati che sia capace di uscire dagli specifici disciplinari<br />
per riconoscere la diversità e la specificità delle materie di insegnamento che, più che alle rispettive scienze di<br />
riferimento, sono legate alla didattica ed alla ricerca che questa “scienza tra le scienze” richiede e sviluppa. Discutere di<br />
apprendimenti e competenze e distinguere tra misurazione-verifica di conoscenze/concetti (apprendimenti) e<br />
misurazione-verifica di competenze non ha specifici riferimenti disciplinari, ma attiene alla ricerca didattica: i<br />
documenti e le riflessioni che attraversano l’Europa ormai da una decina d’anni, dalla conferenza di Lisbona in poi,<br />
puntano sulla centralità dello studente nei suoi processi di apprendimento, come riconoscimento di un vero e proprio<br />
diritto di cittadinanza. Puntano perciò anche e necessariamente su una qualità diversa dell’insegnamento che è pensato<br />
funzionale a curricoli definiti in termini di traguardi di competenza piuttosto che di soli contenuti.<br />
E’ un deciso cambio di rotta cui la scuola italiana, pesantemente condizionata dai recenti tagli alla spesa e<br />
all’occupazione, sembra ancora per larga parte impreparata e tuttavia è legittimo coltivare la speranza che, malgrado le<br />
resistenze strutturali e, a volte, ideologiche, il nostro sistema formativo possa emanciparsi dalla attuale situazione: ne<br />
sono ad esempio testimonianza, nell’ambito delle scienze sperimentali, il Piano ISS e gli elaborati della Commissione<br />
Curricoli della DDSCI che aprono le porte ad un rinnovamento per certi versi radicale che potrebbe far uscire<br />
finalmente gli studenti dalle gabbie dell’insuccesso e della mortalità scolastica. Il mondo è troppo bello e interessante<br />
perché la nostra scuola non ne viva di luce riflessa.<br />
Ottobre – Dicembre 2009 CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola<br />
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