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4 - Società Chimica Italiana

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Rosarina Carpignano, Giuseppina Cerrato, Daniela Lanfranco<br />

evitando i metodi basati sull’ investigazione che richiedono una comprensione più profonda della scienza. Il focus è<br />

quindi sulla memorizzazione anziché sulla comprensione. Inoltre si dice che i gravosi carichi di lavoro lasciano poco<br />

tempo per fare esperimenti significativi. Il rapporto raccomanda che l’insegnamento si concentri più sui concetti e<br />

metodi che sulla memorizzazione di informazioni e che si dia maggior supporto alla formazione scientifica degli<br />

insegnanti.”<br />

Come si vede, i documenti europei entrano nel merito e vanno a fondo sulla preparazione dei docenti di scuola primaria<br />

nell’asse scientifico sottolineando la necessità della formazione degli insegnanti: proprio il contrario di quanto i recenti<br />

tagli all’istruzione e la chiusura delle esperienze SISS, senza criteri valutativi che entrassero nel merito, hanno prodotto<br />

in Italia.<br />

► Il Rapporto dell’ High Level Group della Commissione Europea (Presidente J. M. Gago) intitolato “L’Europa ha<br />

bisogno di più scienziati” 20 , nel quale si rileva che:<br />

” gli argomenti scientifici sono spesso insegnati in modo troppo astratto, perché si cerca di presentare le idee<br />

fondamentali, per la maggior parte sviluppate nel 19° secolo, senza contestualizzarle in esperimenti, osservazioni e<br />

interpretazioni (senza sufficiente background sperimentale, osservativo e interpretativo) e senza mostrare una<br />

sufficiente comprensione delle loro implicazioni. L’educazione scientifica inoltre spesso non riesce a dare ai giovani<br />

“l’opportunità di uno sviluppo contemporaneo della comprensione e dell’interesse”. Inoltre l’esplosione della<br />

conoscenza scientifica si traduce in una continua aggiunta di argomenti a un curricolo già troppo carico di contenuti.<br />

Non sorprende quindi che gli studenti abbiano la percezione che l’educazione scientifica sia irrilevante e difficile.<br />

Mentre la maggior parte della comunità scientifica concorda sul fatto che le pratiche didattiche che utilizzano i metodi<br />

basati sull’investigazione sono più efficaci, nella pratica didattica attuale questo approccio non viene seguito.“<br />

Il documento Rocard propone altre importanti osservazioni che risultano del tutto coerenti e complementari a quanto si<br />

afferma nei materiali CCDDSCI e che ci aiutano a capire come in Italia sia opportuno dare una svolta verso la scuola<br />

delle competenze a cui l’area delle scienze sperimentali può offrire contributi assolutamente fondamentali:<br />

“Per definizione, il processo di investigazione consiste nel diagnosticare problemi, fare esperimenti significativi,<br />

distinguere alternative, progettare investigazioni, fare ipotesi, ricercare informazioni, costruire modelli, discutere con i<br />

compagni e argomentare coerentemente 21 .<br />

Nella maggior parte dei Paesi Europei i metodi didattici della scienza sono essenzialmente deduttivi: si fa prima la<br />

presentazione di concetti e schemi intellettuali e in seguito si vedono le conseguenze operative mentre gli esperimenti<br />

hanno lo scopo dimostrativo. Solo in qualche Paese si sta rinnovando l’insegnamento scientifico orientandolo verso<br />

l’uso più estensivo dei metodi basati sull’investigazione. Le iniziative correnti in Europa che mirano attivamente al<br />

rinnovamento dell’educazione scientifica attraverso i metodi basati sull’investigazione sono molto promettenti ma non<br />

sono diffusi su scala tale da avere un impatto significativo e non sono in grado di utilizzare completamente le misure<br />

europee di supporto alla disseminazione e integrazione.<br />

Le conclusioni e le raccomandazioni del gruppo di esperti che ha lavorato al Rapporto sono espresse come le riportiamo<br />

qui di seguito.<br />

Conclusioni parziali del Rapporto Rochard<br />

1. Nell’insegnamento scientifico passare dai metodi principalmente deduttivi a quelli di tipo investigativo è un modo di<br />

aumentare l’interesse verso la scienza. I metodi basati sull’investigazione (Inquiry-based Science Education, IBSE ) si<br />

sono dimostrati efficaci per l’apprendimento della scienza a livello di scuola primaria: essi aumentano sia l’interesse<br />

dei bambini sia la motivazione degli insegnanti. Essi sono perfettamente adatti ai bambini della scuola primaria, in cui<br />

si può far uso dell’” età d’oro per la curiosità” dei bambini. Oltre al pensiero critico e alla riflessione essi sviluppano<br />

abilità complementari come lavorare in gruppo, espressione scritta e verbale, esperienza nel risolvere problemi aperti e<br />

altre abilità interdisciplinari.<br />

I metodi IBSE sono efficaci anche a livello di scuola secondaria, anche se i docenti sono più riluttanti a seguire tali<br />

metodi che richiedono più tempo che sembra venir sottratto allo svolgimento del programma. Le tecniche IBSE sono<br />

poi efficaci per gruppi di studenti che hanno un basso rendimento con i metodi tradizionali ( per motivazione,<br />

situazioni svantaggiate): in questi casi il loro inserimento ha un importante valore sociale perché in una società basata<br />

sulla conoscenza l’ignoranza scientifica ha un alto costo sia individuale che sociale. IBSE non esclude l’ambizione di<br />

eccellenza, anzi questi metodi creano l’ambiente più favorevole allo sviluppo dei livelli più alti per gli studenti dotati di<br />

maggior talento e più creativi e motivati. Infine i due approcci non si escludono ma possono essere usati entrambi nella<br />

didattica in classe a seconda degli argomenti e delle attitudini dei gruppi classe.<br />

Il rinnovamento dell’insegnamento scientifico basato su IBSE aumenta le possibilità di cooperazione tra i vari attori<br />

dell’educazione formale ed informale. Le iniziative che sono state identificate come efficaci nel promuovere IBSE sono<br />

______________________________<br />

20. Vedi al sito: http://ec.europa.eu/research/conferences/2004/sciprof/pdf/final_en.pdf<br />

21. M.C. Linn, E.A. Davis, P. Bell, “Internet Environments for Science Education.” Mahwah, N.J., LEA, 2004.<br />

Ottobre – Dicembre 2009 CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola<br />

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