4 - Società Chimica Italiana
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Le indicazioni della DDSCI per l'insegnamento delle Scienze: uno sguardo all'Europa<br />
Il Rapporto 16 ha i seguenti scopi:<br />
● analizzare una selezione di iniziative collaborative in corso in Europa allo scopo di identificare tecniche efficaci ed<br />
innovative che potenzialmente siano in grado di aumentare l’interesse per la scienza e possano essere usate come<br />
modello per una futura politica;<br />
● estrarre da questa analisi un gruppo ridotto di raccomandazioni che usino, valorizzino e disseminino in Europa<br />
l’ esperienza di tali iniziative.<br />
È il caso di analizzare da vicino, seppur in sintesi, le parti principali del Rapporto Rocard proprio perchè qui si<br />
sottolinea, con tutta l’autorevolezza accreditata alle istituzioni europee, la necessità di una nuova metodologia quale<br />
strumento essenziale per rivitalizzare l’insegnamento delle Scienze e generare un cambiamento radicale nell’interesse<br />
dei giovani verso gli studi scientifici 17 .<br />
Analisi della situazione<br />
Vediamo i punti salienti del Rapporto commentandone via via alcune parti alla luce dei documenti CCDDSCI e della<br />
situazione italiana.<br />
“Negli ultimi anni molti studi hanno evidenziato un allarmante declino dell’interesse dei giovani verso lo studio delle<br />
scienze e della matematica. Nonostante i numerosi progetti e le azioni messe in atto per invertire questa tendenza, i<br />
segnali di miglioramento sono ancora modesti. Se non verranno messe in campo azioni più efficaci, la capacità di<br />
innovazione a lungo termine dell’Europa e la qualità della sua ricerca scientifica rischiano il declino. Allo stesso modo<br />
appare oggi minacciata la possibilità dei cittadini di acquisire quelle competenze che stanno diventando essenziali in<br />
una società sempre più dipendente dall’uso della conoscenza.”<br />
Come si vede, la formazione è qui legata a diritti di cittadinanza e di competenza quale strumento per esercitare tale<br />
diritto: il Rapporto Rocard propone una scuola ove l’allievo sia cittadino in quanto studente e dunque libero nelle sue<br />
scelte. A questo punto occorre però che ci si ponga una domanda che riguarda la scelta degli indirizzi di studio: “si è<br />
davvero liberi nelle scelte dei Corsi di Scuola Secondaria Superiore o di quelli Universitari quando l’offerta della scuola<br />
dell’obbligo non ha offerto il protagonismo che può portare alle competenze, ma un semplice servizio nel quale gli<br />
studenti finiscono per comportarsi da semplici utenti, spesso passivi Quale immagine delle scienze fornisce una scuola<br />
che non si misura con problemi reali e che, per la maggior parte dei casi, ricorre al laboratorio esclusivamente per far<br />
verificare delle leggi già bell’e pronte”<br />
Non si tratta di domande retoriche, tanto che nel Rapporto si legge testualmente:<br />
“Nonostante ci sia un consenso generale sull’importanza cruciale dell’educazione scientifica (Eurobarometro 2005) 18 ,<br />
è sorprendente che sempre meno giovani scelgano gli studi scientifici.”<br />
E si prosegue chiarendo il senso che l’educazione scientifica dovrebbe avere e dichiarando a chiare lettere che lo scarso<br />
interesse dei giovani per le aree scientifiche non è affatto indipendente dal tipo di insegnamento che in queste aree viene<br />
impartito:<br />
“L’educazione scientifica è essenziale per:<br />
●Fornire a tutti i cittadini competenza scientifica e atteggiamento positivo verso la scienza. La competenza scientifica è<br />
importante per la comprensione di problemi ambientali, medici, economici ,ecc con cui si confrontano le<br />
società moderne, che si fondano sempre più su progressi tecnologici e scientifici di crescente complessità. Il<br />
punto focale è dare ad ogni cittadino l’opportunità di sviluppare pensiero critico e ragionamento scientifico<br />
per renderlo capace di fare scelte ben informate.<br />
● Assicurare che l’Europa formi e trattenga un numero sufficiente di scienziati ad alto livello e di ingegneri, necessari<br />
per il suo futuro sviluppo economico e tecnologico.<br />
Le ragioni dello scarso interesse dei giovani verso la scienza sono complesse ma c’è chiara evidenza che esiste una<br />
connessione tra le attitudini verso la scienza e il modo in cui essa è insegnata.”<br />
Il rapporto Rocard non esprime semplicemente convinzioni o auspici ma si basa su specifiche ricerche mirate, come ad<br />
esempio:<br />
► il rapporto del OECD dal titolo “Evoluzione dell’interesse degli studenti verso gli studi in Scienza e Tecnologia” 19 ,<br />
che identifica il ruolo cruciale di un contatto positivo con la scienza fin dai primi anni di scolarità; vi si legge infatti: “i<br />
bambini hanno una curiosità naturale verso gli argomenti scientifici ma l’educazione formale tradizionale può<br />
spegnerla ed avere perciò un impatto negativo sullo sviluppo dell’atteggiamento verso l’apprendimento della scienza.<br />
Tra le cause identificate si è notata la difficoltà di alcuni docenti della Scuola Primaria ad insegnare materie di cui non<br />
hanno sufficiente sicurezza e conoscenza, che quindi preferiscono l’approccio “ gesso e parola”, a loro più familiare,<br />
______________________________<br />
16. Cerca in rete “A Renewed Pedagogy for the Future of Europe” o vai al sito:<br />
ec.europa.eu/research/.../report-rocard-on-science-education_en.pdf<br />
17. Ciò conferma l’idea che ci sembra pervada in filigrana i documenti della CCDDSCI, secondo cui la motivazione degli allievi non<br />
è banalmente innata, ma frutto essa stessa di formazione: la motivazione si impara imparando.<br />
18. www.politichecomunitarie.it/.../rapporto-eurobarometro-2005<br />
19. “Evolution of Student Interest in Science and Technology Studies”: vedi al sito www.OECD.org/dataoecd/16/30/36645825.pdf<br />
14<br />
CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola Ottobre – Dicembre 2009