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4 - Società Chimica Italiana

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Rosarina Carpignano, Giuseppina Cerrato, Daniela Lanfranco<br />

esponente ministeriale del nostro Paese, secondo cui esisterebbero “competenze di area comune” e “competenze di<br />

indirizzo”: area comune e area di indirizzo sono ambiti che attengono legittimamente all’ingegneria scolastica, ma che<br />

non riguardano il processo di apprendimento proprio della scuola per competenze, come quella promossa dall’UE che si<br />

basa sulla centralità dell’allievo-cittadino e sulla trasversalità per sviluppare competenze che si definiscano come<br />

combinazione di apprendimenti, risorse personali e sociali.<br />

Rifarsi a curricoli pensati per competenze a cui gli apprendimenti (conoscenze e concetti) sono funzionali, significa<br />

modificare radicalmente l’idea stessa di scuola: essa non si riferisce più semplicemente agli obiettivi di apprendimento,<br />

ma si misura con l’azione che lo studente può progettare e mettere in atto richiamando detti apprendimenti (anche in<br />

contesti differenti da quello d’origine), insieme a risorse umane e strumentali funzionali ad uno scopo da lui assunto e<br />

dichiarato in termini espliciti. Le competenze chiave, non a caso infatti, dovrebbero essere acquisite al termine del<br />

periodo obbligatorio di istruzione o di formazione (termini riferiti alle corrispondenti istituzioni formative) e servire<br />

come base al proseguimento dell’apprendimento nel quadro dell’istruzione e della formazione permanente.<br />

Questa idea di scuola nuova si coglie perfettamente anche dalla definizione che l’UE fornisce per la competenza chiave<br />

in campo scientifico e tecnologico, di cui viene data la seguente definizione:<br />

“La competenza in campo scientifico si riferisce alla capacità e alla disponibilità a usare l’insieme delle conoscenze e<br />

delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le<br />

conclusioni che siano basate su fatti comprovati.<br />

La competenza in campo tecnologico è considerata l’applicazione di tale conoscenza e metodologia per dare risposta<br />

ai desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani.<br />

La competenza in campo scientifico e tecnologico comporta la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività<br />

umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino.”<br />

Partendo da qui, ovvero funzionali alla competenza in campo scientifico, l’UE declina come segue conoscenze, abilità e<br />

attitudini essenziali:<br />

“La conoscenza essenziale comprende i principi di base del mondo naturale, i concetti, principi e metodi scientifici<br />

fondamentali, la tecnologia e i prodotti e processi tecnologici, nonché l’impatto della scienza e della tecnologia<br />

sull’ambiente naturale.”<br />

Questi apprendimenti (conoscenze-concetti) dovrebbero consentire alle persone, dunque agli studenti-cittadini, di<br />

comprendere meglio i processi, i limiti e i rischi delle teorie e delle applicazioni scientifiche e della tecnologia nella<br />

società in senso lato (in relazione alla presa di decisioni, ai valori, alle questioni morali, alla cultura, ecc). L’idea di<br />

scuola che viene promossa in Europa non è certo quella di un sistema atto a trasformare gli studenti in semplici utenti di<br />

un servizio, bensì quella di fare degli studenti-cittadini i veri protagonisti della scuola, nel ruolo di soggetti attivi, che<br />

agiscono sul loro stesso processo di apprendimento. Qui si collega la qualità dell’insegnamento a cui abbiamo fatto<br />

cenno all’inizio e qui si definisce la nuova professionalità del docente chiamato ad accompagnare gli allievi, com’è loro<br />

diritto, nel loro processo di emancipazione.<br />

Le abilità che la UE associa alla competenza chiave in campo scientifico comprendono la capacità di utilizzare e<br />

maneggiare strumenti e macchinari tecnologici nonchè dati scientifici per raggiungere un obiettivo o per formulare una<br />

decisione o conclusione sulla base di dati probanti. Le persone, cioè gli studenti-cittadini UE, dovrebbero essere anche<br />

in grado di riconoscere gli aspetti essenziali dell’indagine scientifica ed essere capaci di comunicare le conclusioni e i<br />

ragionamenti afferenti: di nuovo, anche per l’area scientifica, si riconosce la complementarietà di tutte le altre<br />

competenze chiave.<br />

Nella definizione della competenza chiave in campo scientifico e tecnologico i documenti UE parlano della necessità di<br />

promuovere negli studenti l’attitudine ad effettuare valutazioni critiche, curiosità ed interesse per questioni etiche e, in<br />

particolare, il rispetto per la sicurezza e la sostenibilità riferite al progresso scientifico e tecnologico in relazione<br />

all’individuo, alla famiglia, alla comunità e alle questioni di dimensione globale.<br />

Se tutto questo non bastasse a chiarire le prospettive offerteci dalla Comunità Europea potremmo avvalerci delle nutrite<br />

indicazioni contenute nel rapporto Rocard.<br />

IL rapporto Rocard: “L’educazione scientifica ora: una didattica rinnovata per il futuro dell’Europa”<br />

Il rapporto, pubblicato nel 2007, è stato preparato dal Gruppo per l’Educazione Scientifica della Commissione Europea,<br />

Presidente Michel Rocard, membro del Parlamento Europeo e già Primo Ministro di Francia., e composto da: Valerie<br />

Hemmo, relatrice per le attività di educazione scientifica nel Forum Globale delle Scienze dell’OCSE , Peter<br />

Csermely, dell’ Università di Semmelweis, Budapest, biologo molecolare e vincitore del Premio Descartes 2005 per la<br />

comunicazione, Doris Jorde, dell’ Università di Oslo, Presidente dell’Associazione europea per la ricerca in<br />

educazione scientifica, Dieter Lenzen, Rettore dell’Università Freie di Berlino e già Presidente dell’Associazione<br />

Tedesca per l’Educazione scientifica, Harriet Wallberg-Henriksson, Presidente dell’Istituto Karolinska di Stoccolma e<br />

già membro del Gruppo governativo di esperti del Ministero Svedese dell’ Educazione e Scienza.<br />

Ottobre – Dicembre 2009 CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola<br />

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