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4 - Società Chimica Italiana

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Le indicazioni della DDSCI per l'insegnamento delle Scienze: uno sguardo all'Europa<br />

dei buoni risultati ottenuti con il progetto “La Main a la Pate” 5 nella scuola primaria, anche per la scuola secondaria di II<br />

grado 6 si pensa di procedere dando agli allievi un ruolo importante nella costruzione delle proprie conoscenze. 7,8<br />

La stessa metodologia che orienta La Main a la Pate si ritrova il larga misura nel Piano Nazionale ISS (Italia) 9 e nelle<br />

Indicazioni per il Curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione 10 , con l’aggiunta di una forte<br />

innovazione, sostenuta soprattutto dalla DDSCI (si vedano gli elaborati licenziati dalla CCDDSCI ad esempio per la<br />

scuola primaria), relativa ad una definizione di una didattica laboratoriale che distingua, sul piano strattamente<br />

pedagogico, i concetti di esperimento, esperienza ed esercitazione ove il discrimine è la promozione delle capacità di<br />

ipotizzare e scegliere cosa fare da parte dello studente (si riconosce qui il substrato formativo funzionale alla<br />

competenza) 11 .<br />

Da dove vengono queste spinte innovative Sono una reminiscenza sessantottina, come ha dichiarato un po’<br />

improvvidamente l’attuale Ministro a proposito delle pedagogie costruttiviste sviluppatesi negli ultimi quarant’anni<br />

Un po’ di Storia: la strategia di Lisbona per l’istruzione e la formazione<br />

Marzo 2000<br />

il Consiglio Europeo, riunitosi a Lisbona, si diede un obiettivo strategico di assoluto rilievo, da raggiungere entro il<br />

2010: quello di “diventare l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di<br />

realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale” 12 .<br />

Nelle Conclusioni stilate dalla Presidenza di quel vertice, i Capi di Stato e di Governo riconoscevano in modo esplicito<br />

il ruolo fondamentale “dell’istruzione e della formazione” per la crescita e lo sviluppo economico dell’Unione ed<br />

invitavano le strutture competenti (il Consiglio ”Istruzione”) ad avviare una riflessione sugli obiettivi concreti e futuri<br />

dei sistemi di istruzione dei Paesi membri. A scanso di equivoci, vale la pena di precisare che nei documenti UE, i<br />

termini istruzione e formazione si riferiscono semplicemente alle istituzioni formative, cioè ai percorsi scolastici e a<br />

quelli della formazione professionale che avvengono anche fuori della scuola e non sono qui caricati del significato<br />

che invece diventa importante quando parliamo di conoscenza e apprendimento sul piano pedagogico-didattico.<br />

Marzo 2001<br />

Esattamente un anno dopo, il Consiglio Istruzione presenta al Consiglio Europeo di Stoccolma 13 una relazione in cui<br />

definisce i seguenti tre obiettivi strategici:<br />

1. migliorare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione;<br />

2. facilitare l’accesso ai sistemi di istruzione e di formazione;<br />

3. aprire i sistemi di istruzione e di formazione al mondo esterno;.<br />

I tre obiettivi strategici vengono ulteriormente declinati in 13 obiettivi concreti:<br />

10<br />

Obiettivo 1.<br />

1.1- migliorare l’istruzione e la formazione degli insegnanti e dei formatori;<br />

1.2- sviluppare le competenze per la società della conoscenza;<br />

1.3- garantire l’accesso alle TIC per tutti;<br />

1.4 attrarre più studenti agli studi scientifici e tecnici:<br />

1.5 sfruttare al meglio le risorse.<br />

______________________________<br />

5. J. Dercourt, J.P. De Gaudemar, J.P. Sarmant, F. Gros, "De l’opération La main à la Pate au Plan de rénovation de l’enseignement<br />

des sciences et de la technologie à l’école" , 10 septembre 2000; sito web de « La Main à la Pate » : .<br />

6. Circa la situazione francese per la scuola secondaria di I grado vedi il documento di Eurydice o il sito del Ministero<br />

dell'Educazione francese (http://www.education.gouv.fr/cid81/les-programmes.html#culture-scientifique-et-technique),<br />

o ancora il documento "Lo zoccolo comune" sempre del Ministero francese (http://www.education.gouv.fr/cid2770/le-socle-communde-connaissances-et-de-competences.html%3E).<br />

7. T. Pera, R. Carpignano, G. Cerrato, D. Lanfranco “Dalla centralità del programma alla centralità dello studente”, CnS, La<br />

<strong>Chimica</strong> nella Scuola, Anno XXX n. 4, 2008, pp. 7-16.<br />

8. A. Borsese, M. Macarino, P. Mittica, I. Parrachino, “Insegnamento scientifico e autonomia cognitiva degli allievi<br />

nell’apprendimento: un’esperienza”, in E. Torracca (a cura di) ), DDSCI, “La didattica laboratoriale in <strong>Chimica</strong>”, AIF Editore, (fondi<br />

L. 6/2000), 2008.<br />

9. R.Carpignano, G. Cerrato, D.Lanfranco, E. Meloni, T. Pera, Uno sguardo all’estero - L’insegnamento scientifico in Francia- La<br />

Sperimentazione “La main à la Pate » e i programmi di Scienze nelle Indicazioni Ministeriali del XXI° secolo“, CnS, La <strong>Chimica</strong><br />

nella Scuola, Anno XXX n. 4, 2008, pp. 36-46.<br />

10. Ministero della Pubblica Istruzione, Indicazioni per il Curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione,<br />

Roma, settembre 2007.<br />

11. T. Pera, R. Carpignano, ibidem<br />

12. Vedi documentazione al sito: http://www.pubblica.istruzione.it/buongiorno_europa/allegati/lisbona2000.pdf<br />

13. Documento del Consiglio 6365/02 del 14/2/2001<br />

CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola Ottobre – Dicembre 2009

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