4 - Società Chimica Italiana
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Eleonora Aquilini<br />
prodotti per lavare e i cosmetici. E’ impensabile che tutti questi temi possano essere insegnanti in altro modo che non<br />
sia un elenco da imparare in modo non significativo. La <strong>Chimica</strong> viene considerata e trattata, in queste indicazioni,<br />
come disciplina di servizio, assolutamente non formativa.<br />
Il National curriculum finlandese e l’OCSE PISA<br />
Nel National curriculum finlandese del 2004, troviamo tutte le tematiche che incontriamo nelle prove dell’OCSE PISA,<br />
tanto che viene il ragionevole dubbio che o le indicazioni siano state fatte ad hoc per questa indagine internazionale o<br />
che, uno sguardo a questo curriculum sia stato dato nella preparazione delle prove. Dal punto di vista di quello che può<br />
essere considerato adeguato alla preparazione di base in campo scientifico ci sembra che possa essere considerata<br />
accettabile solo la parte relativa ai primi quattro anni, basata prevalentemente sull’analisi dei fenomeni. per quanto<br />
infarcita di “educazioni”. Per il resto ci sembra che lo scopo sia quello di arrivare il prima possibile alle trattazioni che<br />
implicano la formalizzazione disciplinare. Quest’ultima viene proposta con il sistema consueto di fornire velocemente i<br />
risultati della scienza finita senza preoccuparsi delle gradualità necessarie per la comprensione. Un’analisi storico<br />
epistemologica manca per la Biologia, per la Fisica ed in modo particolare per la <strong>Chimica</strong>. C’è da aggiungere che il<br />
monte l’orario previsto in Finlandia nella scuola di base per l’insegnamento scientifico non è superiore a quello italiano.<br />
Vengono dedicate 9 ore complessive nelle prime quattro classi per “Studi ambientali e naturali”, tre ore fra la classe<br />
quinta e sesta per “Biologia e Geografia” , due ore per “Fisica e <strong>Chimica</strong>”, sette ore per Biologia e Geografia, sette ore<br />
per Fisica e <strong>Chimica</strong> insegnate separatamente. Il monte ore orario complessivo è di 31 ore nelle nove classi, con una<br />
media di circa 3,5 ore settimanali. Quindi la quantità di tempo dedicata all’insegnamento scientifico non è il fattore<br />
determinante dei migliori risultati ottenuti dagli studenti finlandesi. I fattori determinanti che si evincono dalla lettura di<br />
queste indicazioni sono i contenuti disciplinari, le educazioni alla salute ed allo sviluppo sostenibile.<br />
La “filosofia” dell’OCSE PISA e le indicazioni della DD-SCI<br />
C’è da riflettere se sia la strada indicata dal National Curriculum finlandese quella da seguire per migliorare<br />
l’insegnamento scientifico. Forse ci sono altre strade ed è importante cercarle. Nella proposta fatta dalla Commissione<br />
curricoli della DD-SCI si sono sviluppate ed esemplificate alcune idee di fondo che si ispirano principalmente ad una<br />
concezione formativa dell’insegnamento scientifico. L’apprendimento delle scienze sperimentali è visto come parte<br />
integrante della formazione culturale degli allievi e l’insegnamento della <strong>Chimica</strong> è funzionale allo sviluppo dello<br />
studente. Al centro c’è l’alunno e non la disciplina. La proposta fatta, che si estende a tutti i livelli della scuola<br />
preuniversitaria, promuove la realizzazione di un curricolo verticale fondato su una riflessione sui contenuti essenziali.<br />
Questi ultimi derivano da una riflessione sullo statuto epistemologico della disciplina e sulla adeguatezza dei contenuti<br />
alle caratteristiche psicologiche e cognitive degli alunni nelle diverse età. La didattica laboratoriale è vista come un<br />
fattore imprescindibile per costruire concetti e consapevolezza negli apprendimenti.<br />
In particolare per il periodo della vita scolare indagato dall’OCSE Pisa, le indicazioni della DD-SCI da prendere in<br />
esame sono quelle relative alla scuola primaria, secondaria di primo grado e quelle relative al biennio della scuola<br />
secondaria di primo grado. Nella fascia di scolarità che si riferisce ai primi due livelli indicati la priorità che abbiamo<br />
indicato è quella dello sviluppo di abilità di base di tipo osservativo- logico- linguistico attraverso l’interazione diretta<br />
degli alunni con gli oggetti, i fenomeni e le idee che costituiscono gli argomenti di studio. La formulazione di ipotesi, la<br />
capacità di argomentare le proprie idee confrontandole con quelle degli altri sono le attività principali in cui si articola la<br />
didattica. Nel biennio il mondo della materia studiato attraverso le proprietà delle sostanze e delle loro trasformazioni<br />
comincia a delinearsi come campo d’indagine specifico. Non ci sono però forzature o salti arditi in questo percorso. I<br />
fenomeni macroscopici e la composizione delle sostanze costituiscono ora un settore scientifico che acquista corpo e<br />
caratteristiche disciplinari. A noi sembra che le indicazioni della DD-SCI siano in linea con le premesse dell’indagine<br />
OCSE PISA, ossia con il concetto di Literacy scientifica che ha come componenti essenziali le conoscenze e gli<br />
atteggiamenti. Che si esprimono in contesti dati. Le competenze viste come capacità di individuare questioni di<br />
carattere scientifico, dare spiegazioni scientifiche ai fenomeni, usare prove basate sui fatti sono i nostri riferimenti. Ci<br />
sembra che attraverso queste indicazioni si possano costruire le basi per una formazione scientifica significativa.<br />
Ottobre – Dicembre 2009 CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola<br />
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