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misure di controllo - Circe

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La tecnica topografica nei<br />

collau<strong>di</strong> e controlli <strong>di</strong><br />

gran<strong>di</strong> strutture<br />

Caterina Balletti<br />

14 gennaio 2002


OPERAZIONI TOPOGRAFICHE PER LAVORI DI INGEGNERIA CIVILE<br />

Nella realizzazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> ingegneria civile, il rilievo topografico interviene :<br />

NELLA FASE DI PROGETTAZIONE<br />

si eseguono rilievi per costruire CARTE A GRANDE SCALA su cui l’opera<br />

verrà progettata<br />

NELLA FASE DI COSTRUZIONE<br />

per operazioni <strong>di</strong> tracciamento che materializzano sul terreno quelli che<br />

saranno punti caratteristici dell’opera<br />

Ad opera costruita, per eseguire COLLAUDI e CONTROLLI PERIODICI.


METODI TOPOGRAFICI<br />

PER IL CONTROLLO E IL COLLAUDO DI GRANDI STRUTTURE<br />

Servono per determinare:<br />

spostamenti<br />

deformazioni<br />

inclinazioni<br />

delle strutture<br />

Quando si sottopone a <strong>controllo</strong> una struttura si vuole determinare re il<br />

comportamento dei suoi punti rispetto ai punti circostanti<br />

I punti <strong>di</strong> una struttura, per effetto <strong>di</strong> carichi e <strong>di</strong> forze generate erate da vari<br />

fenomeni, subiscono movimenti che, in relazione a due determinati<br />

istanti <strong>di</strong> tempo si qualificano come SPOSTAMENTI.


Gli spostamenti possono riguardare la struttura:<br />

1. intesa come corpo rigido che si muove rispetto a punti del terreno<br />

circostante che stimiamo fissi *<br />

2. intesa come corpo deformabile, più o meno elastico, i cui punti<br />

subiscono rispetto ad altri punti della struttura **<br />

* Un bacino <strong>di</strong> carico che per effetto dei ce<strong>di</strong>menti del terreno<br />

scivola verso valle<br />

** le frecce <strong>di</strong> una trave sotto carico, rispetto agli appoggi<br />

nel caso 1<br />

nel caso 2<br />

SI PARLA DI SPOSTAMENTI<br />

SI PARLA DI DEFORMAZIONI


Le definizioni precedenti sono abbastanza intuitive; cerchiamo <strong>di</strong> darne altre ….<br />

Tradurremo i termini<br />

spostamento,<br />

deformazione,<br />

inclinazione<br />

in<br />

orizzontali<br />

spostamenti assoluti → verticali<br />

orizzontali<br />

spostamenti relativi → verticali


Definizione <strong>di</strong> SPOSTAMENTO REALE<br />

(effettivamente avvenuto)<br />

Ci si mette nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> poter definire i punti della struttura e i<br />

punti circostanti rispetto ad un sistema <strong>di</strong> riferimento.<br />

Un punto subisce uno spostamento reale quando varia la sua<br />

posizione rispetto agli altri punti.


SPOSTAMENTI ASSOLUTI<br />

Lo spostamento assoluto <strong>di</strong> un punto A, A si determina<br />

quando cambia la posizione <strong>di</strong> A rispetto a punti che<br />

garantiscono <strong>di</strong> non subire spostamenti reali dello<br />

stesso or<strong>di</strong>ne dei grandezza <strong>di</strong> quelli che può subire A<br />

A<br />

I punti che garantiscono <strong>di</strong> non subire spostamenti<br />

reali si chiamano<br />

CAPOSALDI<br />

C<br />

Dire che un punto ha subito uno spostamento assoluto è come <strong>di</strong>re che<br />

ha subito uno spostamento reale


SPOSTAMENTI RELATIVI<br />

Determino lo spostamento relativo <strong>di</strong> un punto A<br />

<strong>di</strong> una struttura quando ne determino lo<br />

spostamento rispetto a punti che possono<br />

subire anch’essi cambiamenti <strong>di</strong> posizione.<br />

B<br />

A<br />

Ci può essere spostamento relativo <strong>di</strong> A rispetto<br />

a B:<br />

- se<br />

A ha subito spostamento reale e<br />

B è rimasto fermo<br />

- se<br />

B ha subito spostamento reale e<br />

A è rimasto fermo<br />

- se entrambi i punti hanno subito<br />

spostamento reale<br />

C’è ambiguità.<br />

L’ambiguità esiste perché A non è caposaldo


B<br />

A<br />

Bisogna prestare molta attenzione nel<br />

valutare i risultati.<br />

Infatti punti che denunciano spostamenti<br />

relativi possono non aver subito<br />

spostamenti reali.<br />

C


tempo t 0<br />

tempo t 1<br />

B<br />

A<br />

N<br />

C<br />

Si definisce<br />

spostamento<br />

SPOSTAMENTO<br />

ASSOLUTO<br />

deformazione SPOSTAMENTI<br />

RELATIVI DI UNO O<br />

PIU’ PUNTI DI UNA<br />

STRUTTURA<br />

RISPETTO A PUNTI<br />

DELLA STESSA<br />

inclinazione<br />

ROTAZIONI DI UN<br />

PIANO VERTICALE<br />

RISPETTO AD UN<br />

ASSE ORIZZONTALE<br />

Con questa schematizzazione viene<br />

circoscritto il problema alla sola<br />

determinazione <strong>di</strong> spostamenti:<br />

ASSOLUTI RELATIVI<br />

orizzontali verticali orizzontali verticali<br />

B’<br />

A’<br />

N’<br />

C


I meto<strong>di</strong> topografici per determinare spostamenti<br />

sono ascrivibili a due categorie:<br />

RELATIVI orizzontali e verticali<br />

ASSOLUTI orizzontali e verticali<br />

METODI PER DIFFERENZA DI COORDINATE<br />

( O DIFFERENZA DI POSIZIONE)<br />

METODI VARIOMETRICI


METODI PER DIFFERENZA DI COORDINATE<br />

( O DIFFERENZA DI POSIZIONE)<br />

Si materializzano caposal<strong>di</strong> che <strong>di</strong>ano garanzie <strong>di</strong> stabilità nel tempo.<br />

Due <strong>di</strong> essi definiscono il sistema <strong>di</strong> riferimento (immobile nel tempo).<br />

tempo t 0<br />

Si eseguono operazioni topografiche per<br />

determinare le coor<strong>di</strong>nate planimetriche dei punti della<br />

struttura da controllare.<br />

Le quote si ottengono con una livellazione ad anello<br />

tempo t 1<br />

Supponiamo <strong>di</strong> aver caricato una struttura per<br />

collaudarla. Si eseguono operazioni<br />

topografiche per rilevare gli stessi punti e se ne<br />

determinano le coor<strong>di</strong>nate


Si valutano le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate<br />

tempo t 1<br />

tempo t 0<br />

Differenze = X i , Y i , Q i - X i , Y i , Q i<br />

Dalle <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate si determinano<br />

spostamenti, deformazioni e inclinazioni.<br />

MISURO ANGOLI,<br />

DISTANZE E<br />

DISLIVELLI, in tempi<br />

<strong>di</strong>versi<br />

DETERMINO LE<br />

COORDINATE, in<br />

tempi <strong>di</strong>versi<br />

DETERMINO GLI<br />

SPOSTAMENTI


METODI VARIOMETRICI<br />

SI MISURANO DIRETTAMENTE GLI SPOSTAMENTI<br />

piattaforma che non<br />

risente del carico P<br />

P<br />

A<br />

Vogliamo determinare lo spostamento verticale <strong>di</strong> A, , per effetto del<br />

carico P.<br />

• t 0 <strong>di</strong>spongo la sta<strong>di</strong>a in A, eseguo la lettura l 0<br />

• t 1 carico la struttura, <strong>di</strong>spongo la sta<strong>di</strong>a in A, eseguo la lettura l 1<br />

Spostamento verticale = l 1 - l 0


METODI PER DIFFERENZA<br />

DI POSIZIONE<br />

MISURO ANGOLI,<br />

DISTANZE E<br />

DISLIVELLI<br />

DETERMINO LE<br />

COORDINATE<br />

METODI<br />

VARIOMETRICI<br />

MISURO GLI<br />

SPOSTAMENTI<br />

!<br />

DETERMINO GLI<br />

SPOSTAMENTI<br />

Tutte le volte che si può si adottano meto<strong>di</strong> variometrici.<br />

Perché<br />

•Non è necessario fissare sistemi <strong>di</strong> riferimento<br />

•Misuro <strong>di</strong>rettamente lo spostamento<br />

•Sono tollerabili errori sistematici (costanti)<br />

•Si consegue maggiore sensibilità con strumenti <strong>di</strong> minor costo


Operazioni topografiche<br />

da adottare<br />

volendo determinare ….<br />

LIVELLAZIONE GEOMETRICA<br />

LIVELLAZIONE TRIGONOMETRICA<br />

LIVELLAZIONE IDROSTATICA<br />

spostamenti verticali<br />

TRIANGOLAZIONE<br />

COLLIMATORE<br />

STAZIONI TOTALI<br />

spostamenti orizzontali


spostamenti<br />

verticali


LIVELLAZIONE GEOMETRICA<br />

spostamenti verticali<br />

Si usa per tenere sotto <strong>controllo</strong> strutture come ponti, viadotti, , vasche,<br />

ecc.<br />

Ve<strong>di</strong>amo come si procede per collaudare un ponte<br />

pianta<br />

battuta <strong>di</strong> livellazione<br />

CAPOSALDO<br />

punto da controllare<br />

vista


attuta <strong>di</strong> livellazione<br />

CAPOSALDO<br />

punto da controllare<br />

Si in<strong>di</strong>viduano punti che non subiranno deformazioni quando sarà<br />

effettuato il carico, i CAPOSALDI<br />

Si in<strong>di</strong>viduano i punti per il <strong>controllo</strong> e si materializzano<br />

tempo t 0<br />

si procede alla livellazione geometrica ciclo 0<br />

Si carica la struttura facendo sostare su essa mezzi pesanti.<br />

Si aspetta che la struttura si assesti<br />

tempo t 1<br />

si procede alla livellazione geometrica ciclo 1<br />

Si scarica la struttura. Si aspetta l’assestamento<br />

tempo t 2<br />

si procede alla livellazione geometrica ciclo 2


DEFORMAZIONE SOTTO CARICO = ciclo 1 - ciclo 0<br />

DEFORMAZIONE PERMANENTE = ciclo 2<br />

- ciclo 0<br />

Per queste operazioni si usano<br />

•livelli <strong>di</strong> precisione muniti <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivo a lastra pianparallela,<br />

•sta<strong>di</strong>e <strong>di</strong> invar<br />

Quando il <strong>controllo</strong> ha come oggetto e<strong>di</strong>fici ,<br />

ambienti chiusi è comodo utilizzare sta<strong>di</strong>ette <strong>di</strong><br />

vetro.<br />

I punti <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> sono conformati come ganci a<br />

cui si appendono le sta<strong>di</strong>ette


PRECISIONI CONSEGUIBILI<br />

l 1<br />

livellazione geometrica<br />

l 2<br />

B<br />

∆ AB<br />

m q = ± 0.07 √n mm<br />

± 0.05 √n mm ( con sta<strong>di</strong>ette <strong>di</strong> vetro)<br />

A<br />

∆ AB = l 1 - l 2<br />

q B = q A +∆ AB<br />

m spostamento = m q √2 = ± 0.07 √n √2


LIVELLAZIONE TRIGONOMETRICA<br />

spostamenti verticali<br />

θ<br />

d*<br />

B<br />

A<br />

q A<br />

q B =f f (R(<br />

A ,θ,d* d*, q ) A<br />

Si usa per tenere sotto <strong>controllo</strong><br />

plinti <strong>di</strong> ponti e viadotti che <strong>di</strong>stano<br />

fra loro qualche decina <strong>di</strong> metri<br />

•la livellazione geometrica sarebbe troppo onerosa per i forti <strong>di</strong>slivelli<br />

•le <strong>di</strong>stanze brevi rendono trascurabile l’effetto della rifrazione<br />

atmosferica<br />

errori <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza peraltro influiscono sulla misura dei <strong>di</strong>slivelli,<br />

lli,<br />

non sulla variazione<br />

LA PRECISIONE DEL METODO E’ DI QUALCHE DECIMO DI mm


LIVELLAZIONE IDROSTATICA<br />

spostamenti verticali<br />

Si usa per il monitoraggio <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> strutture.<br />

Un esempio significativo è stato installato negli anni ‘70 nel Duomo D<br />

<strong>di</strong><br />

Milano<br />

Dighe ENEL sono monitorate con questo metodo<br />

SI BASA SUL PRINCIPIO DEI VASI COMUNICANTI


SUI PUNTI DA CONTROLLARE SONO POSTI STABILMENTE BICCHIERI<br />

GRADUATI COLLEGATI FRA LORO MEDIANTE UN IMPIANTO DI<br />

TUBAZIONI.<br />

Le <strong>misure</strong> si effettuano leggendo, rispetto alla graduazione, il livello del<br />

liqui<strong>di</strong> contenuto nell’impianto .


2<br />

1<br />

4<br />

1 punto da controllare<br />

2 livella sferica<br />

7<br />

5<br />

9<br />

3<br />

8<br />

3 in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> graduazione<br />

4 graduazione delle frazioni <strong>di</strong> mm<br />

10<br />

5 contatto strisciante<br />

6 rubinetto <strong>di</strong> chiusura<br />

7 ugello per regolare la pressione<br />

6<br />

8 bottone la cui rotazione, trasmessa da 9,<br />

provoca la traslazione dell’asta 10 e dell’in<strong>di</strong>ce 3<br />

connesso.


9<br />

8<br />

6<br />

7<br />

4<br />

5<br />

3<br />

2<br />

1<br />

sensibilità<br />

pochi centesimi <strong>di</strong> mm<br />

non è necessario personale qualificato<br />

impianti <strong>di</strong> facile automazione e trasmissione dati<br />

costi dell’impianto significativi


spostamenti orizzontali


TRIANGOLAZIONE<br />

spostamenti orizzontali<br />

Si applica lo schema della triangolazione classica al <strong>controllo</strong> delle<br />

strutture<br />

Si costruisce una rete <strong>di</strong> caposal<strong>di</strong><br />

Si posizionano basette <strong>di</strong> <strong>controllo</strong><br />

sulla struttura.<br />

Base per il centramento forzato dei segnali sulla <strong>di</strong>ga


Si collimano dai punti noti i<br />

punti controllati e viceversa,<br />

secondo l’accessibilità<br />

Si eseguono cicli <strong>di</strong> <strong>misure</strong> in<br />

tempi <strong>di</strong>versi<br />

ciclo 0 , ciclo 1 ... ciclo n<br />

Ad ogni ciclo <strong>di</strong> <strong>misure</strong> determinano le coor<strong>di</strong>nate dei punti controllati<br />

Si verifica la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> posizione<br />

Si verifica sempre<br />

ciclo n - ciclo n-1<br />

ciclo n - ciclo 0


COLLIMATORE<br />

spostamenti orizzontali<br />

PRINCIPIO<br />

•Realizzare una mira fissa fra due punti CAPOSALDI<br />

•Su uno si mette il collimatore, sull’altro il segnale<br />

Mira fissa<br />

sull’altro<br />

Collimatore su<br />

un caposaldo<br />

Mira mobile sui<br />

punti da<br />

controllare


Come sono le mire mobili<br />

sensibilità ±0.1 mm<br />

precisione 10 -3<br />

Come avvengono le <strong>misure</strong>


Viene utilizzato principalmente per <strong>di</strong>ghe a gravità.<br />

Per <strong>di</strong>ghe ad arco è necessario istituire un maggior numero <strong>di</strong> linee <strong>di</strong><br />

mire fisse.


PENDOLI<br />

spostamenti orizzontali<br />

filo <strong>di</strong> acciaio armonico ancorato ad un<br />

punto A<br />

coor<strong>di</strong>natometro<br />

A<br />

peso<br />

recipiente <strong>di</strong> liquido per smorzare le<br />

oscillazioni<br />

Si leggono le coor<strong>di</strong>nate del filo al tempo 0<br />

e al tempo 1<br />

Determino lo spostamento relativo fra il punto <strong>di</strong> attacco della squadra<br />

e il punto <strong>di</strong> attacco del coor<strong>di</strong>natometro


PENDOLI OTTICI - COLLIMATORE VERTICALE<br />

spostamenti orizzontali<br />

mira<br />

collimatore<br />

mira


LIVELLO ZENIT - NADIR<br />

sensibilità 0,01 mm<br />

Lamina <strong>di</strong> testa<br />

obiettivo<br />

Lente messa a fuoco<br />

reticolo<br />

Prisma <strong>di</strong><br />

riflessione<br />

oculare<br />

Prisma<br />

compensatore<br />

sospeso


Fili a Piombo<br />

Nastro invar<br />

precisione 0,1 mm<br />

precisione 0,02 mm


Sistemi automatici centralizzati per<br />

l’acquisizione in continuo<br />

Controllo temperatura, pressione e livelli della<br />

falda freatica<br />

Realizzati da:<br />

•termometri elettrici,<br />

•sonde elettriche,<br />

•idrometrografi<br />

registratori<br />

per il rilevamento della falda<br />

entro pozzi o tubi piezometrici


Controllo geodetico delle <strong>di</strong>ghe<br />

Per una analisi della <strong>di</strong>namica<br />

del comportamento statico<br />

della struttura al variare degli<br />

sforzi agenti<br />

Vengono effettuati sia in fase <strong>di</strong><br />

realizzazione che <strong>di</strong> esercizio,<br />

me<strong>di</strong>ante sistemi <strong>di</strong> rilevamento<br />

continuo e operazioni geodetiche<br />

a carattere <strong>di</strong>screto nel tempo


Controllo geodetico delle <strong>di</strong>ghe<br />

Possono localizzarsi effetti dovuti a:<br />

• peso proprio<br />

• spinta idrostatica<br />

• temperatura<br />

• ritiro e rigonfiamento del<br />

calcestruzzo<br />

• scorrimento plastico<br />

oltre agli spostamenti <strong>di</strong> tutta la<br />

superficie del paramento a valle<br />

‣Teodoliti <strong>di</strong> alta precisione<br />

‣Livelli <strong>di</strong> alta precisione<br />

‣Fili e nastri invar<br />

‣Allineatori<br />

‣Inclinometri<br />

‣Estensimetri<br />

‣Fili a piombo


Controllo geodetico delle <strong>di</strong>ghe


Controllo geodetico delle <strong>di</strong>ghe


STAZIONI TOTALI<br />

spostamenti orizzontali<br />

Controllo strutturale<br />

me<strong>di</strong>ante<br />

intersezioni multiple<br />

<strong>di</strong>rette e simultanee<br />

realizzate con<br />

teodoliti a<br />

registrazione<br />

automatica collegati<br />

ad un sistema <strong>di</strong><br />

elaborazione<br />

portatile


spostamenti<br />

operazioni topografiche<br />

precisione<br />

mm<br />

verticali<br />

* livellazione geometrica ±0.07√2√n<br />

* livellazione trigonometrica ±0.2 - 0.5<br />

* livellazione idrostatica ±0.05<br />

orizzontali<br />

* triangolazione ±0.2 - 0.5<br />

* collimatore ±0.1<br />

* pendoli ±0.1<br />

* stazioni totali ±0.2 - 0.5<br />

* metodo per <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> posizione<br />

* metodo variometrico

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