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CAP_19

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<strong>19</strong><br />

Il Barocco Seicento italiano<br />

Sant'Ivo alla Sapienza è una chiesa di Roma, situata nel rione Sant'Eustachio vicino a Piazza Navona, realizzata<br />

tra il 1642 e il 1660 dall'architetto ticinese-italiano Francesco Borromini (1559 - 1667).<br />

Per i suoi valori artistici, tecnici e simbolici, l'edificio è considerato - specialmente per la Lanterna, con la sua<br />

particolare forma a spirale - come uno dei capolavori dell'architetto, del Barocco e della storia dell'architettura<br />

in generale.<br />

<strong>19</strong>.1 Leggi il testo che segue. Alla fine<br />

Cerca almeno 5 elementi tipici che caratterizzano l’architettura barocca.<br />

Attività<br />

Cerca almeno 3 differenze tra il Barocco e il Rinascimento.<br />

Cerca almeno 5 artisti (architetti, pittori o scultori) famosi del Barocco italiano.<br />

L'arte barocca<br />

Il 600 fu il secolo della controriforma cattolica, in tutta Europa si combatterono numerose guerre in nome<br />

della fede (Guerra dei Trent’anni). Tutto questo si tradusse nell'arte Barocca, che si distaccò dal Manierismo<br />

(corrente artistica italiana, soprattutto pittorica, del XVI secolo che si ispira in particolare alla maniera, cioè lo<br />

stile, dei grandi artisti rinascimentali, in particolare Raffaello Sanzio e Michelangelo Buonarroti) della fine del<br />

Cinquecento per assumere caratteri nuovi.<br />

Il termine Barocco ha un’origine incerta: secondo alcuni studiosi deriva dal termine francese «baroque» (in<br />

spagnolo «barrueco» e in portoghese «barrôco») che nel Seicento indicava una perla di forma irregolare. Viene<br />

applicato all'arte dagli inizi del Seicento alla metà del Settecento con un significato dispregiativo per indicare<br />

un'arte esagerata e bizzarra. Solo in tempi moderni questo termine ha perso il suo valore negativo.<br />

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L'arte di questo periodo, nata come risposta al Protestantesimo, assunse un ruolo di grande importanza per<br />

la diffusione al popolo delle idee controriformiste e venne usata come mezzo per ricondurre il popolo alla<br />

dottrina cattolica. Il gusto barocco si diffuse però non solo nei<br />

paesi cattolici, ma le sue caratteristiche si ritrovano anche nei<br />

paesi protestanti.<br />

L'arte barocca aveva il compito di toccare direttamente l'animo<br />

e i sentimenti della gente, anche se poi finiva per toccare solo<br />

le apparenze, senza doversi più preoccupare del vero (come<br />

nel Rinascimento), al punto che non sempre, o quasi mai, ciò<br />

che si vede è ciò che è. Per far questo era necessario che essa<br />

assumesse forme grandiose e monumentali.<br />

Caratterizzano lo stile barocco la ricerca del movimento,<br />

dell'energia. L'effetto drammatico delle opere si raggiunge attraverso<br />

i forti contrasti di luce e ombra sia delle sculture che<br />

delle pitture. Anche in architettura è evidente la ricerca del movimento<br />

attraverso superfici curve e ricche di elementi decorativi.<br />

Nulla procede per linee rette: persino le gambe di una sedia<br />

o di un tavolo devono essere curvi, anche se ciò non sempre<br />

è razionale. Le curve che un artista barocco usa non sono mai<br />

semplici, quali un cerchio, ma sono sempre più complesse,<br />

dalle ellissi alle spirali.<br />

Un altro parametro stilistico del barocco è la complessità. Nulla deve essere semplice, ma deve apparire<br />

come il frutto di un virtuosismo spinto agli estremi del possibile. In pratica l’effetto che un’opera barocca deve<br />

suscitare è sempre la meraviglia. Dinanzi ad essa si doveva restare a bocca aperta, chiedendosi come fosse<br />

possibile realizzare una cosa del genere.<br />

Un altro parametro del barocco può essere considerato l’horror vacui. Con tale termine si indica<br />

quell’atteggiamento di non lasciare alcun vuoto nella realizzazione di un’opera. In un quadro, ad esempio, ogni<br />

centimetro della superficie veniva sfruttato per inserire quante più figure possibili. In una superficie architettonica<br />

non c’era neppure un angoletto piccolo e nascosto che non veniva stuccato con qualche cornice dorata<br />

o con qualche inserto di finto marmo. Ciò produce la sensazione che un’opera barocca abbia una «densità»<br />

eccessiva: una pietanza con troppi ingredienti.<br />

Un ultimo parametro dello stile barocco è infine l’effetto scenografico. Le opere barocche, in particolare quelle<br />

architettoniche, sono molto estese e marcano con la loro presenza tutto lo spazio disponibile. In questo modo<br />

il barocco è la quinta teatrale per eccellenza che faceva da cornice alla vita del tempo, regolata da forme e<br />

cerimoniali improntati a grande dignità e decenza.<br />

Pittura barocca<br />

La chiesa divenne la principale committente per le opere di pittura. Puntando sulla forza persuasiva del bello, la<br />

chiesa trovò nell'arte - era in grado di influenzare le emozioni - il modo giusto per ricondurre il mondo cristiano<br />

alla fede.<br />

In questo periodo si intensificano le rappresentazioni di scene sacre. Soprattutto si dipingono quei soggetti<br />

che erano contestati dal pensiero riformatore, per esempio il culto di Maria. I palazzi e soprattutto le chiese<br />

furono decorati da immensi e grandiosi affreschi, vicini alla realtà grazie alla rappresentazione naturale dei<br />

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personaggi. Questo conferisce alle scene sacre un carattere di credibilità che avvicinava i fedeli. Grande importanza<br />

fu data alla decorazione dei soffitti. I pittori barocchi, grazie alla maestria nell'uso della prospettiva,<br />

riuscivano ad ampliare gli spazi architettonici creando spazi irreali che univano il cielo e la terra. Un esempio è il<br />

soffitto della Chiesa di Sant'Ignazio a Roma dipinto da Andrea Pozzo nel quale figure reali ondeggiano nell'aria<br />

in sospensione tra cielo e terra creando un'effetto trompe d'oeil.<br />

Possiamo considerare che due sono i modelli per decorare una volta: quello assunto nel Rinascimento per<br />

esempio da Michelangelo per la volta della Sistina, è di realizzare le immagini come quadri tradizionali solo che<br />

vengono disposti non in verticale ma in orizzontale con la superficie in giù.<br />

Il modello assunto invece dai pittori barocchi è di concepire le immagini come viste dal basso verso l’alto, così<br />

da creare l’effetto illusionistico che il soffitto non c’è, e al suo posto vi è lo spazio virtuale creato dall’affresco.<br />

In questo secondo modello vengono molto accentuati gli effetti di scorcio e la costruzione prospettica dello<br />

spazio.<br />

Uno dei motivi che più distingue i pittori rinascimentali da quelli barocchi è proprio l’uso della prospettiva. Nei<br />

primi la prospettiva era una tecnica che rendeva chiaro e razionale lo spazio rappresentato; nei secondi invece<br />

la prospettiva è usata per ingannare l’occhio e far vedere spazi che non esistono, in maniera illusionistica. Inutile<br />

dire che per usarla in questo secondo modo, bisognava conoscere la prospettiva in maniera perfetta ed<br />

essere dei virtuosisti nel suo uso. E tuttavia tutta questa «arte», o tecnica, era usata non per la verità ma per<br />

rendere apparentemente vero il falso. Questo è uno dei motivi di fondo che più ci danno l’idea della distanza<br />

che passa tra estetica rinascimentale e estetica barocca.<br />

La pittura del Seicento, tuttavia non è solo quella barocca. Due erano le correnti artistiche che si andavano<br />

sviluppando nel seicento: quella naturalistica con Caravaggio e quella classicista proposta dalla scuola dei<br />

Carracci.<br />

Caravaggio introdusse nei suoi dipinti la realtà di tutti i giorni; anche quando dipingeva soggetti religiosi, egli-<br />

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cercava la verità rappresentando le figure di Cristo, della Madonna,<br />

degli apostoli, utilizzando come modello persone comuni,<br />

come quelle che si potevano incontrare a quel tempo<br />

per le strade, circondandole con una luce particolare.<br />

Questa pittura naturalista si diffuse ben presto in Italia nei primi<br />

venti anni del seicento. Tra i più importanti rappresentanti<br />

ricordiamo in Italia pittori come Orazio Gentileschi e la figlia<br />

Artemisia. In Europa Rembrandt e Velazquez, solo per citare<br />

i maggiori.<br />

La scuola che si sviluppò intorno ai Carracci (Ludovico, Agostino<br />

e Annibale) invece cerca di tornare ai principi di chiarezza,<br />

monumentalità ed equilibrio tipici del Rinascimento. Questo<br />

stile classicheggiante venne adottato da artisti come Guido<br />

Reni e Domenichino.<br />

In sintesi, l’arte del Seicento, molto più variegata di quel che<br />

sembra, si divide nella ricerca del vero (realismo), dell’idea<br />

(classicismo) o dell’artificio (barocco).<br />

Scultura barocca<br />

La scultura barocca arricchiva l'interno e l'esterno di edifici e chiese e venivano usati numerosi tipi di materiale<br />

accostati in maniera diversa per ottenere effetti policromi: marmi di diversi tipi, stucchi dorati, bronzi, e grandi<br />

specchiere.<br />

Il più importante scultore barocco fu Gian Lorenzo Bernini abile nel lavorare il marmo conferendogli effetti di<br />

tensione drammatica e grande teatralità ottenuti attraverso i contrasti di chiaroscuro e l'illusione coloristica.<br />

Accanto alla grande produzione scultorea, da tenere in considerazione in questo periodo anche la produzione<br />

minore consistente in sculture per presepi in terracotta o legno e in statuette di porcellana.<br />

Architettura barocca<br />

La differenza tra Rinascimento e Barocco, in architettura, si basava su una diversa concezione dell’edificio e<br />

della piazza. L’architetto rinascimentale cercava la bellezza nella giusta proporzionalità delle parti. Quindi un<br />

edificio o una piazza risultavano gradevoli all’occhio per il senso di armonia che suscitavano.<br />

L’architetto barocco, invece, cercava di stupire, di suscitare una reazione forte di meraviglia. E per far ciò ricorreva<br />

monumentalità delle forme, alla decorazione eccessiva e fantasiosa, per creare così un effetto teatrale di<br />

ricchezza e preziosità. Gli edifici dei nobili vengono costruiti intorno ad un giardino adorno di giochi d'acqua,<br />

statue, viali e cascate che miravano con la loro spettacolarità ad autocelebrare la classe dominante. Per quanto<br />

riguarda le chiese, si prediligono la pianta centrale o a navata unica e coperture con grandiose cupole. La<br />

facciata curva e ricoperta di sculture ha una funzione fortemente scenografica.<br />

Gli spazi cittadini erano considerati alla stregua di spazi teatrali, e gli edifici funzionavano da quinte scenografiche.<br />

Ma gli spazi urbani non si compongono solo di edifici. In essi vi sono fontane, scalinate, monumenti ed<br />

altro, che arricchiscono questi spazi. Ed il Barocco dedicò notevole attenzione a questi elementi di «arredo<br />

urbano». A Roma, notevoli esempi sono la Fontana di Trevi e la scalinata di Trinità dei Monti, per citare solo due<br />

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tra gli esempi più noti.<br />

Fra i maggiori architetti del periodo barocco vi<br />

fu Carlo Maderno che edificò il prolungamento<br />

della navata di San Pietro e completò la facciata<br />

che era stata cominciata da Donato Bramante.<br />

Altro architetto di rilievo fu Borromini, tra le sue<br />

realizzazioni, splendido esempio del barocco<br />

italiano, ricordiamo la facciata di San Carlo<br />

alle Quattro Fontane a Roma, con il suo andamento<br />

concavo e convesso ripreso all'interno<br />

della chiesa. A Venezia era attivo Baldassarre<br />

Longhena che realizza la chiesa di Santa Maria<br />

della Salute. A Torino Guarino Guarini realizzò la<br />

Cappella della Santa Sindone.<br />

In campo europeo l’architettura barocca ebbe notevole diffusione, soprattutto nei paesi latini. Il Portogallo e la<br />

Spagna ebbero un’adesione immediata a questo stile, esportandolo anche nelle loro colonie dell’America Latina.<br />

Dal Messico all’Argentina, dalla Bolivia al Cile, il Barocco divenne lo stile dei nuovi conquistatori. L’Europa<br />

centro-settentrionale si convertì al Barocco soprattutto alla fine del XVII secolo, e dalla Francia all’Austria, trovò<br />

applicazioni quanto mai fantasiose e ricche. Divenne lo stile del Re Sole, e degli Asburgo, oltre che dei Borboni,<br />

creando quel mondo di eleganza e di sfarzosità nelle corti europee del XVIII secolo.<br />

<strong>19</strong>.2 Due pittori barocchi a confronto.<br />

Completa le biografie di questi due pittori scegliendo tra i frammenti alla pagina seguente il testo adatto.<br />

Riscrivi nel riquadro solo le prime tre parole di ogni frammento.<br />

Attività<br />

CARAVAGGIO (MICHELANGELO MERISI)<br />

Nacque nel 1571. Perse il padre prestissimo e la<br />

madre quand’era ancora un giovane ventenne.<br />

Dopo essersi liberato dei beni di famiglia e dopo i<br />

primi contatti con la pittura, nel 1592 lasciò definitivamente<br />

la Lombardia e si trasferì a Roma.<br />

ARTEMISIA GENTILESCHI<br />

Nonostante che all'epoca, l’arte pittorica fosse<br />

rigorosamente riservata agli uomini (in genere le<br />

donne erano escluse da quasi tutti i lavori non domestici),<br />

Artemisia fin da bambina viene incoraggiata<br />

nella pittura e impara nella bottega paterna,<br />

le tecniche pittoriche.<br />

A 23 anni entrò nella bottega del Cavalier d’Arpino:<br />

un pittore molto apprezzato nella Roma del tempo.<br />

Qui Caravaggio dipinse una grande quantità di<br />

nature morte con fiori e frutta. Ma l’apprendistato<br />

presso il Cavalier d’Arpino non durò a lungo: i due<br />

pittori si scontrarono presto a causa del carattere<br />

irrequieto di Caravaggio.<br />

… che sembra usasse prendere in prestito strumenti<br />

dalla bottega del padre, durante il periodo<br />

nel quale Caravaggio lavorava nella Chiesa di San<br />

Luigi dei Francesi.<br />

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Il rapporto di Caravaggio con le committenze<br />

pubbliche e con i soggetti sacri fu però sempre<br />

controverso: moltissime pale d’altare e opere<br />

a tema sacro che gli erano state commissionate<br />

furono poi rifiutate. Il modo in cui egli dipingeva<br />

affascinava i suoi contemporanei ma ciò che egli<br />

dipingeva, la vividezza e la schiettezza con cui lo<br />

faceva era troppo “umana” per essere accettata<br />

come oggetto di devozione e venerazione. Così<br />

accadde anche per le prime committenze pubbliche<br />

con La Conversione e il Martirio di San<br />

Matteo.<br />

Comincia così un processo lungo che la segna<br />

psicologicamente e fisicamente: per vedere se<br />

era onesta Artemisia viene anche torturata e le<br />

vengono schiacciati i pollici, ma non ritratta le accuse.<br />

Alla fine vince la causa (cosa molto strana<br />

per una donna) e il pittore Agostino viene condannato<br />

a scontare una pena di alcuni anni di carcere<br />

Ma nel 1606, durante una rissa in cui anch’egli<br />

rimase ferito, Caravaggio uccise Ranuccio Tommasoni,<br />

con cui aveva già avuto altre discussioni<br />

precedenti. L’omicidio gli procurò la condanna alla<br />

decapitazione. L’unica cosa che potè fare fu fuggire<br />

immediatamente da Roma.<br />

Artemisia dunque si trasferisce a Firenze, dove<br />

avrà quattro figli (tre dei quali moriranno giovanissimi).<br />

A Firenze Artemisia verrà accettata (prima<br />

donna in assoluto) all’Accademia delle Arti del Disegno.<br />

Nel 1607 Caravaggio parte per Malta. Qui conobbe<br />

il Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri, che gli<br />

fece anche da modello per alcune tele. Nel luglio<br />

del 1608 riuscì ad entrare anch’egli nell’ordine. Si<br />

trattò però soltanto di una breve parentesi. Il primo<br />

dicembre dello stesso anno ne fu allontanato: probabilmente<br />

giunse a Malta la notizia della condanna<br />

a morte che pendeva sulla sua testa.<br />

Nonostante il successo, il periodo fiorentino è tormentato<br />

da problemi finanziari e dunque, un poco<br />

per sfuggire ai creditori e un po' per sfuggire alla<br />

convivenza con il marito, Artemisia torna nel 1621<br />

a Roma.<br />

Lasciata la Sicilia, ritornò a Napoli, ospitato dalla<br />

Marchesa Costanza Colonna. L’ultimo periodo<br />

della vita di Caravaggio è alquanto rocambolesco.<br />

Caravaggio infatti venne a sapere della possibilità<br />

che la sua condanna a morte fosse revocata dal<br />

Papa Paolo V. Si imbarcò segretamente su un traghetto<br />

diretto a Porto Ercole, in Toscana: voleva<br />

arrivare a Palo, in territorio papale. Ma, per errore,<br />

venne arrestato.<br />

Dopo Roma Artemisia riparte per Venezia, Napoli,<br />

Londra, alla corte di Carlo I, per tornare all’inizio<br />

della guerra civile inglese di nuovo a Napoli. Muore<br />

a Napoli nel 1653.<br />

La sua pittura riprende i tratti drammatici di Caravaggio<br />

ma…<br />

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Molti sono gli amanti che si attribuiscono a Artemisia<br />

Gentileschi anche se pare che il suo grande amore<br />

fosse il musicista Nicholas Ltanier al quale è forse<br />

da attribuire la paternità della figlia Francesca, nata<br />

intorno al 1627.<br />

Il 1595 è l’anno della svolta. La vita di Caravaggio cambiò quando<br />

conobbe il Cardinale Francesco Maria del Monte. Sotto la sua protezione,<br />

Caravaggio otterrà numerose committenze e la sua fama si<br />

diffonderà per tutta la capitale.<br />

Qui trascorse qualche tempo come apprendista, presso<br />

la bottega di Lorenzo il Siciliano e poi in quella del pittore<br />

Antiveduto Grammatica. Entrambe si rivelarono esperienze<br />

economicamente poco redditizie e soprattutto poco stimolanti:<br />

A questi primi anni, risale una delle sue opere più famose: il<br />

Bacchino Malato (1593).<br />

i suoi personaggi sono più reali e in tensione, le<br />

tinte violente e i giochi di luce magistrali; notevole è<br />

l’attenzione per i gioielli e le armi.<br />

La reputazione di Artemisia (per gli usi dell’epoca) è comunque<br />

altamente compromessa. Il padre Orazio, riesce comunque a<br />

Nasce a Roma l’8 luglio 1593 ed è<br />

figlia di un pittore molto conosciuto,<br />

Orazio Gentileschi.<br />

combinare per la figlia, un matrimonio (1612) con un modesto<br />

artista, il fiorentino Pierantonio Stiattesi.<br />

Nel 1611 la giovane pittrice viene violentata da un altro pittore<br />

amico della famiglia, Agostino Tassi. Orazio inizia una causa<br />

contro Agostino Tassi, per “aver violentato Artemisia più e più<br />

volte”.<br />

Caravaggio si spostò allora in Sicilia. Tra il 1608 e il 1609 fu a Messina,<br />

a Catania e a Palermo. Marco Minniti, un vecchio amico del periodo<br />

romano, lo aiutò a trovare delle committenze. In Sicilia Caravaggio lavorò<br />

molto e molto velocemente. E’ probabile che egli non si sentisse sicuro.<br />

La condanna a morte infatti diceva che chiunque avrebbe potuto decapitarlo<br />

in qualsiasi momento: sull’isola egli temeva per la sua vita.<br />

Roma in quegli anni è una città ricca di artisti, poeti, pittori<br />

e artigiani e pare che Artemisia abbia conosciuto personalmente<br />

Caravaggio.<br />

A Firenze conosce dunque un lusinghiero successo, riuscendo anche<br />

a frequentare i più reputati artisti e personaggi del tempo (uno per tutti:<br />

Galileo Galilei) e a conquistare il favore della famiglia Medici.<br />

Rilasciato, tornò a Porto Ercole nel tentativo di recuperare i suoi beni,<br />

compresa la tela che gli era necessaria come merce di scambio per la sua<br />

libertà. Ma purtroppo la sua nave era già ripartita. In preda alla febbre e<br />

alla disperazione per veder svanire le sue speranze di salvezza, Caravaggio<br />

vagò delirante sulla spiaggia di Porto Ercole dove morì, a soli 39<br />

Negli anni è diventata l’immagine della donna indipendente<br />

che soffre e lotta per raggiungere i suoi obiettivi.<br />

anni, il 18 luglio del 1610. Pochi giorni dopo, giunse a Napoli la lettera che<br />

lo sollevava dalla condanna.<br />

Tra il 1606 e il 1607 Caravaggio è a Napoli. Qui venne accolto<br />

con tutti gli onori che accompagnavano la sua grande fama di<br />

pittore. Molti furono i committenti e gli ammiratori, notevole la sua<br />

influenza sulla pittura napoletana. Tra le tante opere di questo<br />

periodo, vale la pena di ricordare i Sette Atti di Misericordia e il<br />

Davide con la Testa di Golia.<br />

La sua attività artistica fu sempre ostacolata dal<br />

carattere del pittore. Assiduo frequentatore di taverne<br />

e luoghi poco raccomandabili, era spesso<br />

al centro di risse e schiamazzi. La sicurezza con<br />

cui ostentava un talento non comune e la facilità<br />

con cui scivolava nella violenza gli procurarono<br />

non pochi problemi. Molti erano i suoi nemici<br />

anche tra i colleghi. In molti casi, riuscì a venir<br />

fuori da situazioni difficili solo grazie all’intervento<br />

dei suoi potenti amici ed ammiratori.<br />

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Quando arte e storia si incontrano<br />

Giuditta e Oloferne: Confronto tra due interpretazioni pittoriche<br />

Nei secoli passati La Bibbia è stata fonte di ispirazione per scrittori, pittori ed artisti in generale, soprattutto<br />

quando a commissionare le opere d'arte erano chiese, ordini religiosi, nobili con cappelle private o papi, vescovi<br />

e cardinali.<br />

Tra le figure bibliche più popolari nel mondo cristiano c'è Giuditta, vedova ricca, bella e profondamente religiosa,<br />

che riuscì a salvare il popolo di Israele dall’assedio del generale assiro Oloferne.<br />

La storia è questa: siamo nel sesto secolo prima di Cristo. Da più di un mese gli assiri di re Nabucodonosor<br />

comandati dal generale Oloferne hanno messo sotto assedio la città di Gerusalemme. Ormai gli ebrei sono<br />

allo stremo delle forze e sul punto di arrendersi. Qui entra in scena Giuditta, che, contando sull'aiuto di Dio, si<br />

reca assieme ad una serva presso la tenda di Oloferne, portando con sé dei regali e fingendo di voler tradire il<br />

suo popolo rivelando i punti deboli della difesa della città. Oloferne le crede, la invita al suo banchetto, beve e<br />

si ubriaca. Alla fine del banchetto, il generale, ubriaco, viene lasciato solo con la bella vedova. A quel punto Giuditta<br />

prende la scimitarra dello stesso Oloferne e con un preciso colpo gli stacca la testa di netto. Poi mette la<br />

testa nel cesto delle vivande e torna, vittoriosa, presso il suo popolo che l'accolse con grandi onori e ricchezze.<br />

Alcuni alcuni tra i più grandi maestri del passato, ognuno col proprio stile e talento, hanno interpretato artisticamente<br />

questo episodio: tra i tanti citiamo Michelangelo, Donatello, Botticelli, Tintoretto, Andrea Mantegna,<br />

Goya e, in tempi moderni, Gustav Klimt. Tra i dipinti più noti, due furono realizzati a distanza di vent’anni, tra il<br />

1598 e il 1620, cioè in periodo barocco, quando si diffonde il gusto per soggetti “forti”, capaci cioè di suscitare<br />

un intenso impatto emotivo.<br />

Il primo quadro a sinistra è opera di Caravaggio, che lo dipinse nel 1598 all’età di 28 anni. L'altro a destra è di<br />

Artemisia Gentileschi, dipinto nel 1612, quando di anni ne aveva 27 ed era fortemente influenzata dall'opera di<br />

Caravaggio.<br />

<strong>19</strong>.3 Osservate attentamente i due dipinti e - ora che conoscete la storia di Artemisia e di Caravaggio -<br />

provate a dire quale delle due Giuditte preferite. Nelle soluzioni troverete anche delle osservazioni e chiavi<br />

interpretative che potrete confrontare alle vostre.<br />

Attività<br />

Lavorate in coppia.<br />

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