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Iperglicemia

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Ictus cerebrale e diabete: il<br />

punto di vista del neurologo<br />

UOC di Neurologia di Piacenza<br />

Guidetti Donata


Frequenza<br />

• Un aumento della glicemia al di sopra di<br />

108 mg/dl è stato osservato nei 2/3 di tutti i<br />

sottotipi di ictus, e nel 50% dei lacunari.<br />

• Un terzo ha una iperglicemia di nuova<br />

diagnosi, che nella maggioranza dei casi è<br />

da stress<br />

Scott Lancet 1999; 353: 376-377


Diabete<br />

<strong>Iperglicemia</strong> :<br />

• puo’ essere precedente all’ evento vascolare e<br />

testimoniata dalla elevazione dell’ emoglobina<br />

glicosilata (6-42% dei casi), nei pazienti con<br />

diabete noto o misconosciuto.<br />

• puo’ essere transitoria e dovuta alla risposta dello<br />

stress.<br />

In ogni caso è un fattore prognostico sfavorevole.


Glicemia e progressione dell’ infarto<br />

• Recenti studi hanno dimostrato una correlazione<br />

tra perdita dell’ area di penombra ischemica ed<br />

iperglicemia<br />

Persons Ann. Neurol. 2002; 52: 20-28.<br />

• Mediante RM la penombra ischemica viene<br />

definita come la differenza (mismatch) tra tessuto<br />

ipoperfuso ( perfusion) e tessuto con danno<br />

ischemico non reversibile (diffusion).<br />

• E’ presente nell’ 80% dei Pazienti entro 6 ore dall’<br />

esordio dei sintomi, nel 40% a 24 ore


Ischemic penumbra=<br />

functional impairment<br />

Ischemic core= structural<br />

lesion<br />

minutes<br />

hours<br />

Therapeutic window<br />

days


• Lo stesso gruppo ha<br />

dimostrato in 25 ictus<br />

acuti, una correlazione<br />

indipendente significativa<br />

tra iperglicemia<br />

(monitoraggio continuo<br />

della glicemia o<br />

determinazione capillare<br />

ogni 4 ore per 72 ore) ed<br />

espansione dell’ area<br />

infartuata , indipendente<br />

rispetto a severità dello<br />

stroke, stato glicemico<br />

preesistente e trattamento<br />

con r-TPA<br />

Baird Stroke 2003; 32: 2208-2214


Glicemia e progressione dell’ infarto<br />

• All’ ingresso non vi sono differenze all’<br />

NIH stroke scale e alla Rankin Stroke scale<br />

tra iper e normoglicemici, ma esiste una<br />

correlazione significativa tra media dei<br />

valori glicemici, sia al dito, che da<br />

monitoraggio continuo e NIH ( P


Glicemia e progressione dell’ infarto<br />

• 60 pazienti in acuto con mismatch<br />

DWI/MTT > 20%<br />

• La percentuale di perdita della zona di<br />

ipoperfusione a favore dell’ area ischemica<br />

al controllo a 5gg vede come fattori<br />

indipendenti significativi l’ età ( P= 0.003),<br />

l’ ipertensione (P=0.009) ed il diabete<br />

mellito (P=0.0002)<br />

Koroshetz 2005; 36: 2632-36.


Glicemia e progressione<br />

dell’emorragia<br />

• Solo dati sperimentali nei ratti<br />

• <strong>Iperglicemia</strong> indotta da streptozocina<br />

intraperitoneale ed emorragia da collagenasi<br />

nello striato per via stereotassica


Glicemia e progressione dell’emorragia<br />

• Non differenze tra<br />

sede e volume dell’<br />

emorragia nei 2<br />

gruppi<br />

• Il contenuto di acqua<br />

aumenta negli<br />

iperglicemici sia<br />

nell’ emisfero leso<br />

che nel sano, rispetto<br />

ai normoglicemici, in<br />

modo significativo


Glicemia e progressione dell’emorragia<br />

• Inoltre negli iperglicemici è dimostrato un<br />

aumento delle cellule con DNA<br />

frammentato (TUNEL cells) nella zona di<br />

parenchima intorno all’ ematoma,<br />

significativa.


Lesioni insulari causa di iperglicemia<br />

• In 31 P. con stroke acuto studiati in RM con DWI<br />

e T2<br />

• La glicemia era significativamente piu’ alta nei<br />

pazienti con lesioni insulari corticali (8,6<br />

mmMol/l = 155 mg/dl), rispetto alle altre sedi di<br />

ischemia (6,5 mmMol/l) P=0.006. Le lesioni<br />

insulari risultano un fattore indipendente di rischio<br />

per iperglicemia alla multivariata P=0.001, anche<br />

nei pazienti diabetici P= 0.008.<br />

• Hp disregolazione simpatica ipotalamoadrenergica.<br />

Allport Stroke 2004; 35: 1886-91.


<strong>Iperglicemia</strong> e prognosi<br />

• Studi sull’ esito di ictus in pazienti diabetici<br />

hanno mostrato una mortalità piu’ alta, un<br />

peggior outcome ed una disabilità residua piu’<br />

severa.<br />

• In uno studio la percentuale di mortalità alla<br />

prima settimana era del 64% nei diabetici e del<br />

16% nei pazienti senza diabete, 64% verso 31%<br />

ad un mese e 64% verso 38% a 3 mesi .<br />

Oppeneheimer SM : Diabetes mellitus and early mortality from stroke. BMJ 291: 1014-1015, 1985<br />

• In un altro studio dopo un anno di fallow-up<br />

risultava deceduto il 50% dei pazienti diabetici e<br />

solo il 25% degli altri.<br />

Toni D., SacchettiL.: Does hyperglycaemia play a role on the outcome in acte ischaemic stroke<br />

patients. J.Neurol. 239; 382-386, 1992


PERCENTUALE DI MORTALITA’ DURANTE<br />

L’ OSPEDALIZZAZIONE DEI PAZIENTI CON STROKE<br />

PERCENTUALE DI MORTALITA’<br />

Pazienti con diabete<br />

Studio Presente Assente<br />

Asplund (1980) 25% 19%<br />

Emara (1989) 21% 10%<br />

Lithner (1988) 28% 15%<br />

Pulsinelli (1983) 20% 2,8%


MORTALITA’ A 30 GIORNI DOPO ICTUS CEREBRALE NEI<br />

PAZIENTI NORMOGLICEMICI E NON<br />

MORTALITA’ CUMULATIVA A 30 GIORNI<br />

Studio<br />

Diabete<br />

mellito<br />

<strong>Iperglicemia</strong><br />

transitoria<br />

Normoglice<br />

mia<br />

Candelise<br />

(1985)<br />

45% 78% 29%<br />

Kiers (1992) 25% 80% 11%<br />

Toni (1992) 39% 23% 9%


Metanalisi su prognosi ed iperglicemia<br />

da stress<br />

• 32 studi considerati<br />

• Il rischio di morte a 30 gg per ogni tipo di<br />

stroke, per glicemie > di 6-8 mmMol/l ( 108-<br />

144 mg/dl) è di 3,07 ( CI 95% 2,5-3,79) nei P.<br />

non diabetici e 1,30 ( CI 95% 0,49-3,43) nei<br />

diabetici.<br />

• Non è dimostrato un aumento di mortalità nei<br />

pazienti con emorragia cerebrale sia diabetici,<br />

che non diabetici, ma vi è un trend per i non<br />

diabetici, pochi dati per i diabetici


Mortalità a 30 gg in ospedale<br />

682 P con stroke ischemico e 98 emorragico, 12 studi


Metanalisi su prognosi ed<br />

iperglicemia da stress<br />

• Nei pazienti non diabetici sopravvissuti con<br />

glicemia > 6,7-8 mmMol/l ( 121-144 mg/dl)<br />

vi è un maggior rischio di cattiva prognosi<br />

OR 1,41 ( CI 95% 1.16-1.73)<br />

Capes Stroke; 32: 2426-2432<br />

• Nel solo studio TOAST su 1259 P. si è visto<br />

un aumento del 22% di prognosi infauste<br />

ogni 100 mg di incremento di glicemia (<br />

P=0.03)


Prognosi iperglicemia ed emorragia<br />

• Studio australiano su 992 P, di cui 296 con<br />

iperglicemia all’ ingresso.<br />

• Nei pazienti dimessi il Barthel aumenta da 50 a 90<br />

nei normoglicemici e da 45 a 75 negli<br />

iperglicemici ( P=0.0403)<br />

• Nei P senza storia di diabete, ma con glicemia all’<br />

ingresso > 9,2 mmol/l vi è un incremento di<br />

mortalità di 4 volte rispetto ai normoglicemici<br />

(glucosio0.0001<br />

• Le emorragie cerebrali sono piu’ frequenti nei<br />

pazienti diabetici 13% vs 55% P=0.0001<br />

Ann. Med 2005; 37: 357-364


The glucose insulin stroke trial. GIK<br />

• 53 ictus acuti, con<br />

iperglicemia moderata 7-<br />

17mmMol/l ( 126-306 mg/dl)<br />

somministrazione h24 di<br />

soluzione salina e<br />

glucosio+potassio+insulina a<br />

100 ml/h<br />

• Solo 1 caso di ipoglicemia<br />

• Mortalità a 4 settimane<br />

28% nel gruppo GIK e 32%<br />

nei controlli ns.<br />

• Il gruppo GIK ha avuto una<br />

riduzione significativa della<br />

pressione sistolica nelle<br />

prime 16 ore


TERAPIA INFUSIONALE CON GLUCOSIO ED INSULINA<br />

DURANTE LA FASE ACUTA<br />

VELOCITA’<br />

A<br />

VELOCITA’<br />

B*<br />

1) Soluzione glucosata 10%<br />

(500ml)+KCL(10 mEq)<br />

100 ml/ora 50 ml/ora<br />

2) Soluzione NaCl 0,9% (250 ml)+insulina<br />

regolare 15 U<br />

50 ml/ora (3<br />

U/ora)<br />

25 ml/ora<br />

(1,5U/ora)<br />

* da utilizzare se si rende necessaria una limitazione dei liquidi da<br />

infondere nelle 24 ore<br />

La velocità dell’ infusione dell’ insulina (soluzione 2) va<br />

modificata in base al monitoraggio della glicemia


DOSI DELLA TERAPIA INFUSIONALE CON GLUCOSIO<br />

AGGIUSTAMENTI DELLA SOLUZIONE 2 A SECONDA DELLA<br />

GLICEMIA<br />

Glicemia<br />

mg/dl<br />

Velocità A<br />

Velocità B<br />

U/ora Ml/ora U/ora Ml/ora<br />

< 80 stop stop<br />

80-100 1,5 25 0,75 12,5<br />

101-180 3,0 50 1,5 25<br />

181-250 4,0 66 2,0 33<br />

> 250 5,0 83 2,5 42<br />

Nel caso di valori glicemici > 300 mg/dl, in aggiunta al regime infusionale è<br />

consigliabile somministrare 6-10 U di insulina pronta i.v.


VALORE ATTUALE GLICEMIA MG/DL<br />

25<br />

0<br />

MG/DL DI<br />

GLUCOSI<br />

O<br />

PRECEDE<br />

NTI<br />

25<br />

0<br />

-1,5 -1,5 -1,5 -1,4 -1,4 -1,3 -1,2 -1 -0,8 -0,6 -0,3 0 0,2 0,5 0,7 0,9 1 1,1 1,2 1,3


SCHEMI PER LA TERAPIA INSULINICA SOTTO CUTE<br />

Per i pazienti già in trattamento<br />

Correzioni proposte<br />

Glicemia<br />

UI d’ insulina rapida<br />

< 100 mg/dl -2 UI<br />

100-140 Invariata<br />

150-200 mg/dl + 1 UI<br />

200-250 mg/dl +2 UI<br />

250-300 mg/dl +3 UI<br />

300-350 mg/dl +4 UI<br />

350-400 mg/dl + 5 UI<br />

> 400 mg/dl +6 UI


• Le linee guida esistenti raccomandano la<br />

rapida correzione dei valori glicemici nell’<br />

ictus acuto : EUSI per valori >10 mmol/l<br />

(180 mg/dl), ASA > 300 mg/dl. Ma non<br />

esistono trials che ne abbiamo dimostrato l’<br />

efficacia.<br />

• SPREAD 2006 : si raccomanda di trattare<br />

glicemie > 200 mg/dl, ma in base a dati<br />

della letteratura già 150 mg/dl, con<br />

attenzione al monitoraggio dei valori.


Trombolisi<br />

nell’ictus ischemico acuto<br />

Metanalisi di Glenn. Stroke 2003; 34: 2847-2850.


• B - Criteri di esclusione protocollo fibrinolisi (un solo criterio è sufficiente per escludere la fibrinolisi)<br />

• 1 – Anamnestici<br />

• Inizio dei sintomi non definibile con precisione e/o sintomi esorditi da più di 180’<br />

• Rapido miglioramento dei sintomi in corso<br />

• Presenza di coma<br />

• Pregresso ictus emorragico nei 3 mesi precedenti o residuo pregresso deficit invalidante<br />

• Patologie severamente invalidanti<br />

•<br />

• 2 – Patologici<br />

• Diatesi emorragica e/o condizioni favorenti<br />

• Neoplasia cerebrale, interventi neurochirurgici negli ultimi 3 mesi<br />

• Malformazioni artero venose, aneurismi arteriosi, recente rachicentesi (ultimi 7 gg)<br />

• Neoplasie con aumentato rischio emorragico<br />

• Epatopatie (cirrosi, ipertensione portale, varici esofagee, epatite in fase attiva).<br />

• M. di Crohn, Rettocolite ulcerosa<br />

• Recente (meno di 10 gg) parto o biopsia di organo parenchimal o intervento chirurgico.<br />

• Recente diagnosi di ulcera gastro intestinale, emorragia del tratto digerente o urinaria.<br />

•<br />

• 3 - Clinico laboratoristici<br />

• Glicemia < 50 mg > 400 mg/dl<br />

• Conta piastrinica < 100.000 (da non considerare se la valutazione avviene sul territorio)<br />

•<br />

• 4 – Farmacologici<br />

• Terapia in corso con calciparina (dosaggio > di 0,2 X 2), eparina sodica o eparina a basso peso<br />

molecolare a dosi anticoagulanti (accettato eparina a basso peso fino a 2500UI die) o con anticoagulante<br />

orale e con INR nel range terapeutico (da non considerare se la valutazione avviene sul territorio e<br />

l’ultimo controllo dell’INR è superiore alle 48 ore). Accettabile INR < 1.3<br />

•<br />

• 5- Qualsiasi condizione clinica a giudizio del medico


Fattori prognostici sfavorevoli segnalati, significativi. 20 studi<br />

avoro N°P<br />

CASS II 407P<br />

TLANTIS 589p<br />

INDS 312p<br />

onnecticut 63r<br />

ashington 362r<br />

oston 20r<br />

ermany 384p<br />

amburg 111p<br />

yon 100p<br />

leveland 201p<br />

arcellona 2 177p<br />

arcellona 87p<br />

elsinki 75p<br />

ndianapolis 50r<br />

SF 57p<br />

erlin 75p<br />

olonia 150p<br />

uston 269r<br />

-PA Str Sur189r<br />

ichigan 37r<br />

Anticoag<br />

+<br />

+<br />

+<br />

Dev.Pr<br />

+<br />

++<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

Età<br />

+<br />

+<br />

+<br />

Gravità<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

S.prec.TC<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

PA<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

Tipo<br />

occl<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

< n°<br />

+<br />

+<br />

+<br />

Glic<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+


Trombolisi ed iperglicemia<br />

• Studio di Helsinky, 75 P., al giorno 0 trend<br />

di significatività per esito non favorevole<br />

per glicemia e n° di leucociti, al giorno 1<br />

significatività per il dato.


Trombolisi ed iperglicemia<br />

• La glicemia all’ ingresso correla negativamente<br />

con il grado di miglioramento neurologico a 24<br />

ore nei pazienti riperfusi ( P=0,019), ma non nei<br />

non riperfusi (P=0,21).<br />

• Correla con la grandezza della lesione ischemica.<br />

• Ad una regressione logistica il valore > 140 mg/dl<br />

all’ ingresso è l’ unico fattore indipendente d’<br />

esito infausto nei riperfusi entro 3 ore, al followup<br />

a 3 mesi ( OR 8,4 (CI 95% 1,76-40,02<br />

P=0.005)<br />

Alvarez-Sabin Stroke 2003; 34: 1235-1241


Trombolisi ed iperglicemia<br />

• Su 139 Pazienti trattati<br />

• I pazienti ricanalizzati avevano valori di<br />

glicemia all’ ingresso di 127 mg/dl, rispetto<br />

ai 146 dei non riperfusi P=0.039<br />

Ribo Stroke 2005;36:1705-1709.


Trombolisi ed iperglicemia<br />

• L’ analisi<br />

multivariata ha<br />

evidenziato una<br />

relazione tra<br />

glicemia (P=0.021)<br />

e pressione<br />

sistolica durante la<br />

somministrazione<br />

di r-TPA e rischio<br />

emorragico.<br />

Linsberg Stroke 2003; 34 : 1443-1449


NINDS rt-PA stroke trial<br />

• Su 624 pazienti trattati entro 3 ore<br />

• Un aumento di 100 mg/dl di glucosio<br />

correla in modo significativo col mancato<br />

miglioramento dei Pazienti OR 0,76 CI 95%<br />

0,61-0,95 p=0.01<br />

• Se aumenta la glicemia all’ ammissione<br />

aumenta anche l’ OR per emorragia<br />

sintomatica OR 1,75 per 100 mg/dl di<br />

aumento della glicemia CI 1,11-2,78 p=0.02


NINDS rt-PA stroke trial<br />

• Un miglioramento neurologico di 4 punti<br />

della NIH a 3 mesi si ha nel 63% dei<br />

Pazienti, quelli con miglioramento hanno<br />

una glicemia all’ ingresso di 144 + 68 mg/dl<br />

e quelli senza miglioramento di 160 + 84<br />

• Un esito favorevole come Barthel 95-100 si<br />

ha nel 36% dei P. Quelli con esito<br />

favorevole hanno 144 + 69 mg/dl di<br />

glicemia, quelli con esito non favorevole<br />

153 + 77


NINDS rt-PA stroke trial<br />

• C’ è un’ associazione positiva tra volume<br />

dello stroke e glicemia al confronto tra<br />

ingresso e 3 mesi (p=0.06).<br />

• Emorragie sintomatiche a 36 ore dall’ inizio<br />

del trattamento si hanno nel 6,4% dei<br />

soggetti trattati con rt-PA e nello 0,6% dei<br />

Pazienti in placebo. I Pazienti con<br />

emorragia hanno una glicemia media di 187<br />

+ 114, mentre quelli senza di 148 + 72.


• Hjort :le microbleeds sono indicative di<br />

alto rischio per emorragia cerebrale, Microbleeds<br />

sono dovute a deposito di emosiderina<br />

causato da emorragie minori in<br />

arteriole con fibrinoialinosi ( anche<br />

nella angiopatia amiloidosica [47%<br />

delle persone > 80 anni] e nel<br />

CADASIL)<br />

• La presenza di leucoaraiosi é<br />

moderatamente correlata al rischio di<br />

emorragie cerebrali spontanee<br />

• Nighoghossian : in 100 P con stroke,<br />

non trattati con rt-PA fattori<br />

indipendenti e significativi di rischio d’<br />

emorragia erano : NIHSS di base,<br />

diabete, e microbleeds<br />

• Nagi Mimassi Ann. Med. Interne 2002; 153: 383-388.<br />

• F. Dubas J. Neuroradiol 2003; 30: 298-302.<br />

• Hjort Stroke 2005; 36: 388-397.<br />

• Nighoghossian Stroke 2002; 33: 95-98.


Microbleeds ed rt-PA<br />

• Kidwell. Stroke 2002; 33: 95-98. 5 di 41 P. trattati<br />

aveva microbleeds alla RM. Non differenza di<br />

trasformazioni emorragiche tra P. con microbleeds o<br />

senza. Ma l’ unica emorragia in sede diversa dall’<br />

ischemia….


<strong>Iperglicemia</strong> e costi<br />

• Su 656 Pazienti consecutivi<br />

• Gli iperglicemici hanno una degenza media<br />

di 7 gg verso i 7 dei normoglicemici<br />

P=0.015, ed un costo ospedaliero piu’ alto $<br />

6,611 verso 5,262 $.<br />

Neurology 2002; 59:67-71


Sommario<br />

• Dati sperimentali dimostrano che il danno ischemico<br />

cerebrale è accresciuto dall’ iperglicemia e ridotto<br />

dalla riduzione della stessa<br />

• L’ iperglicemia nelle fasi acute dello stroke è associata<br />

- alla progressione dell’ infarto<br />

- a trasformazione emorragica<br />

- a cattiva prognosi<br />

- ad una riduzione dei benefici della ricanalizzazione<br />

da r-TPA<br />

• L’ immediata correzione della glicemia si è dimostrata<br />

efficace nei pazienti critici chirurgici e nell’ IMA, ci<br />

sono solo iniziali dati di sicurezza ma non di efficacia<br />

per l’ ictus

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