GREGORIANA 15 - Pontifical Gregorian University
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Anno VII - numero quindici - giugno 2002<br />
La<strong>GREGORIANA</strong><br />
Informazioni P.U.G.<br />
TRIMESTRALE<br />
DELLA PONTIFICIA<br />
UNIVERSITÀ<br />
<strong>GREGORIANA</strong><br />
Spedizione in abbonamento postale,<br />
art. 2 comma 20/C, legge 662/96 -<br />
Filiale di Roma - Taxe perçue<br />
<strong>15</strong>
sommario<br />
3 Editoriale: nel riposo dello spirito<br />
P. Franco Imoda, S.J.<br />
4 Vangelo e Dottrine: ridire l’evento nello spazio e nel tempo<br />
Marco Cardinali<br />
6 Relazione introduttiva all’Atto Accademico: è una realtà che ci riguarda tutti...<br />
P: Sergio Bastianel, S.J.<br />
8 Conferenza: “Joseph Gregory McCarthy”<br />
10 Gli esercizi spirituali della Settimana Santa<br />
P. Lloyd Baugh, S.J.<br />
13 Dialogo interreligioso... insieme in cammino<br />
intervista di Kristof Vanhoutte al Prof. Daniel Boyarin<br />
14 La veglia di preghiera per Mons. Duarte Cancino<br />
dalla Cappella Universitaria<br />
<strong>15</strong> La vocazione vista dalla A alla Z<br />
P. Vito Magno, rogazionista<br />
17 Insegnare la filosofia o insegnare a filosofare<br />
Andrea Di Maio<br />
19 Presentazione del Primo Tomo dell’Enciclopedia Russa<br />
P. Gregorio Cioroch, O.F.M.Conv.<br />
20 Alla scoperta delle nostre Case: l’Ordinariato militare e il sito seminario teologico<br />
P. Pietro Campominosi<br />
24 Una grande mostra: lo Spirituale nell’Arte: dalle icone copte ad Angelo Boccardelli<br />
Prof. P. Heinrich W. Pfeiffer, S.J.<br />
28 Una grande mostra: discorso di benvenuto del Magnifico Rettore P. Franco Imoda, S.J.<br />
30 In viaggio per l’Università...: la Biblioteca<br />
Marta Giorgi Debanne<br />
34 Colloquium 2002 della “<strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong> Foundation”<br />
Elena Bartoli<br />
35 Focus<br />
36 Il calenda... eventi: conferenze, congressi e incontri alla <strong>Gregorian</strong>a<br />
a cura di Grazia Mastrobuono e Marco Cardinali<br />
37 Giornata Mondiale della Gioventù 2002<br />
38 In memoriam<br />
39 Nomine, premi e onorificenze<br />
40 Tesi di dottorato<br />
a cura di Daniela Totino<br />
42 A tutta la comunità universitaria, ai nostri cari Ex-alunni, ai nostri benefattori...<br />
P. Franco Imoda, S.J.<br />
43 Memorandum<br />
Direttore responsabile<br />
P. Michele Simone, S.J.<br />
Direttore editoriale<br />
Marco Cardinali<br />
Redazione<br />
Luca Collodi, Filippo Crispolti,<br />
J. Leonard Touadi, Klaudia Bumci<br />
Consulenza<br />
Beatrice Mirelli<br />
Fotografie<br />
Alfredo Cacciani<br />
Progetto grafico e stampa<br />
Tipolitografia U. Detti<br />
Finito di stampare<br />
il 20 giugno 2002<br />
Trimestrale<br />
a carattere informativo<br />
Registrazione presso<br />
il Tribunale di Roma n. 134<br />
del 29 marzo 1996<br />
Direzione e amministrazione<br />
La <strong>Gregorian</strong>a - Informazioni P.U.G.<br />
Piazza della Pilotta, 4 - 00187 Roma<br />
Tel. 06.6701.5110<br />
Fax 06.6701.5428<br />
e-mail: lagregoriana@unigre.it<br />
www.unigre.it<br />
Editoriale<br />
Nel riposo<br />
dello spirito<br />
L<br />
a venuta del Signore nella storia ha cambiato, nel silenzio,<br />
ogni cosa. Il seme gettato, il fuoco acceso, la presenza<br />
discreta ma impellente sono l’inserimento di un germe di<br />
novità, di differenza una tensione irriducibile. Il “mondo” è<br />
esposto nella sua diversità dallo spirito che il Signore ha<br />
voluto portare. L’annuncio del Signore è luce, energia, vita, e<br />
lo Spirito distingue una forma di vita nuova.<br />
Lo Spirito effuso come un dono nei nostri cuori è qualcosa<br />
che distingue, mette a parte, e in qualche modo, anche,<br />
oppone “Non vogliate conformarvi a questo mondo; trasformatevi<br />
e rinnovatevi invece nella mente per sapere<br />
discernere qual è la volontà di Dio, quello che è buono, che<br />
piace a Lui ed è perfetto”.<br />
Eppure non è solo separazione, soprattutto non è timore, non<br />
è disprezzo o indifferenza, perché “la Chiesa si fa parola; la<br />
Chiesa si fa messaggio; la Chiesa si fa colloquio” (Paolo VI,<br />
Ecclesiam Suam 67). Possiamo e vogliamo essere questa<br />
Chiesa, vivente, operante e testimone di questo Spirito che<br />
supera la distanza e rispettandola la colma<br />
Possiamo esserlo non solo “in linea di principio”, “in un<br />
domani”, ma qui, ora nelle circostanze in cui ci troviamo con<br />
le persone che ci stanno accanto, di fronte, o di dietro, che ci<br />
ispirano, ci aiutano ci fanno compagnia o che ci danneggiano,<br />
danno fastidio, riducono le nostre potenzialità, ci deludono<br />
Vogliamo diventare attori e maestri di dialogo.<br />
Nell’ascolto, perché in ogni incontro c’è una presenza da<br />
scoprire. “Tu mi hai sedotto o Signore e io mi sono lasciato<br />
sedurre mi hai afferrato e sei stato il più forte” (Ger 20,7).<br />
L’ascolto di Dio e della sua voce ci rende attenti alle voci del<br />
mondo che ci circonda o ci invade, così come l’ascolto di<br />
queste voci ci può rivelare inaspettati volti del Signore. Come<br />
quell’Ignazio di Loyola che aveva saputo intuire le tendenze<br />
culturali del suo tempo, trasmettendo l’attenzione ai valori<br />
emergenti del Rinascimento, al sorgere delle scienze e di<br />
quell’illuminismo che doveva affascinare l’Europa, ma anche<br />
le nuove culture che dall’India, dalla Cina o all’America. E se<br />
guardiamo al passato è ancora per imparare ad ascoltare<br />
meglio le grandi sfide dell’oggi, a quella certa stanchezza di<br />
un mondo dove sono crollate le ideologie, ma anche i valori,<br />
alla confusione di chi è invaso da informazioni che non sa<br />
come classificare: alla forza centrifuga di una mondializzazione<br />
spesso estrinseca e settoriale che si interseca con le<br />
forze centripete presenti nelle forme più svariate di nuovi tribalismi,<br />
interessi e particolarismi.<br />
Nell’accoglienza che riesce a far posto alla parola, alla presenza<br />
dell’altro alla sua visione, alla sua posizione, al suo sentire<br />
che mi chiama in causa e forse mi disturba; nella disponibilità<br />
che sa dare il tempo e quell’assistenza con cui la<br />
figura del samaritano in cammino da Gerusalemme a Gerico<br />
incarna ed esemplifica l’essere prossimo.<br />
Nel dono di amore. Può continuare ad ispirarci quella<br />
immagine meravigliosa della vedova che dà con il cuore,<br />
“quello che ha per vivere” (Luca 21,1-4). Non è importante<br />
quanto essa abbia dato, soprattutto in paragone al ricco, ma<br />
vale l’aver dato del suo, la sua stessa vita, nella coscienza che<br />
forse non è molto ma è tutto quello che ha. Nella confusione<br />
della folla, nel rumore della festa, tra le apparenze che<br />
distraggono, il Signore con lo sguardo penetrante che sa<br />
andare al cuore, scorge il gesto che conta.<br />
A ncora oggi le caratteristiche del dialogo della salvezza<br />
restano la pietra di paragone del dialogo che cerchiamo di<br />
instaurare: un dialogo che è aperto dall’iniziativa Divina,<br />
partito dalla bontà e dalla carità; un dialogo mai commisurato<br />
ai meriti di coloro cui è rivolto o ai risultati conseguiti; un<br />
dialogo che non obbliga, ma si muove nel rispetto della<br />
libertà personale e civile; un dialogo reso possibile per tutti,<br />
senza discriminazione, universale; un dialogo che conosce la<br />
gradualità, gli umili inizi, insegnandoci a vivere la lentezza<br />
della maturazione psicologica e che deve sempre ricominciare,<br />
più da noi che da coloro cui è rivolto.<br />
Da molto, per non dire da sempre, dalle sue origini, in<br />
seno al Collegio Romano, La <strong>Gregorian</strong>a ha coltivato la<br />
conoscenza e il dialogo con le scienze, i diversi tipi di sapere,<br />
preparando i suoi figli all’incontro con culture, mondi e<br />
religioni diverse. Dialogo di conoscenza, ma anche di<br />
impegno per tutta la nostra Comunità Accademica che<br />
continua il suo lavoro a favore dell’unità con la costituzione di<br />
un nuovo Istituto per il dialogo con le religioni e le culture.<br />
poreuqevnte" maqhteuv"ate<br />
Sono due parole di Matteo scolpite sul tabernacolo della Cappella<br />
degli studenti: è il mandato lasciato dal Signore ai discepoli.<br />
Possa lo Spirito scolpirle nel nostro cuore.<br />
P. Franco Imoda, S.J.<br />
Magnifico Rettore<br />
3
Vangelo e Dottrine<br />
Ridire l’evento<br />
nello spazio e nel tempo<br />
Solenne<br />
Atto Accademico<br />
della Facoltà di Teologia<br />
S<br />
abato 7 marzo si è svolto nell’Aula<br />
Magna della Pontificia Università<br />
<strong>Gregorian</strong>a il Solenne Atto<br />
Accademico della Facoltà di Teologia,<br />
presentato con l’Associazione<br />
Teologica Italiana. Il titolo dell’Atto:<br />
“Vangelo e Dottrine. Ridire l’evento<br />
nello spazio e nel tempo”.<br />
La partecipazione è stata densa: circa<br />
230 persone fra professori della<br />
<strong>Gregorian</strong>a e di altre Università,<br />
studenti e Soci dell’A.T.I.<br />
(Associazione Teologica Italiana).<br />
Il Programma dell’Atto è iniziato col<br />
saluto del Magnifico Rettore,<br />
P. Franco Imoda, S.J., che ha<br />
inquadrato l’evento nella grande<br />
tradizione di studi teologici della<br />
nostra università. Subito dopo il<br />
Decano della Facoltà di Teologia<br />
P. Sergio Bastianel, S.J., ha introdotto<br />
il tema dell’Atto che l’Associazione<br />
Teologica Italiana aveva scelto per il<br />
suo Congresso Regionale e per cui<br />
aveva chiesto in qualche modo la<br />
collaborazione della Facoltà teologica<br />
della nostra università.<br />
Due le relazioni durante la<br />
sessione mattutina. La prima dello<br />
spagnolo Prof. Salvador Pié-Ninot,<br />
professore invitato della facoltà di<br />
Teologia della <strong>Gregorian</strong>a, che ha<br />
parlato dell’Unicità della parola,<br />
pluralità dei linguaggi, in cui il<br />
teologo ha indicato con chiarezza<br />
dove si collocano i punti nodali del<br />
discorso. Nella sua relazione ha<br />
parlato, nella prima parte, del<br />
Vangelo nella Dei Verbum, dei<br />
prodromi di questa concezione del<br />
vangelo, la sua radicazione biblica, la<br />
visione patristico-medioevale, il<br />
Vangelo “Cristo mediatore e pienezza<br />
della Rivelazione” (DV 2). Nella<br />
seconda parte ha analizzato la Chiesa<br />
come soggetto credente del Vangelo,<br />
approfondendo il tema delle dottrine<br />
e essenza del cristianesimo, dottrine e<br />
pluralismo, dottrine e magistero,<br />
dottrine e teologia.<br />
La seconda relazione del<br />
Prof. Dario Vitali, della P.U.G. e<br />
Segretario A.T.I. dal titolo: “Verso il<br />
pieno compimento della Parola<br />
(DV 8)”, si è sviluppata modulando<br />
l’argomento sul versante della<br />
temporalità: “Il ridire l’evento nel<br />
tempo e nello spazio”, in una<br />
prospettiva escatologica, secondo la<br />
felice formulazione della Dei Verbum<br />
(8b). l’attenzione quindi, si è<br />
focalizzata sulla Rivelazione nel suo<br />
carattere escatologico e a dedurne le<br />
conseguenze per la comprensione<br />
della Rivelazione stessa e la vita della<br />
Chiesa.<br />
La realtà a cui si sono riferite le<br />
due relazioni, come ha detto il<br />
Decano P. Bastianel nella sua<br />
introduzione: “È una realtà che ci<br />
riguarda tutti e non come spettatori.<br />
Quale che sia il nostro compito e la<br />
nostra vocazione specifica entro la<br />
Chiesa, tutti abbiamo ricevuto il dono<br />
della fede attraverso una traditio<br />
vivente, viviamo in essa e di essa,<br />
siamo chiamati a farla essere tale”<br />
(del P. Bastianel riportiamo per<br />
intero la sua relazione).<br />
Dopo un rinfresco nell’Atrio<br />
dell’Università a cui sono stati invitati<br />
tutti gli intervenuti, nel pomeriggio i<br />
soci dell’A.T.I. hanno sviluppato i temi<br />
proposti nelle relazioni del mattino<br />
con una tavola rotonda, moderata da<br />
Mons. Tullio Citrini, Rettore del<br />
Pontificio Seminario Lombardo.<br />
Il Decano di Teologia P. Sergio Bastianel, S.J., il Prof. Salvador Pié Ninot, il Rettore Magnifico P. Franco Imoda, S.J.,<br />
e il Prof. D. Dario Vitali, nell’Aula Magna dell’Università.<br />
Il Prof. D. Salvador Pié Ninot si intrattiene con alcuni partecipanti al solenne Atto Accademico.<br />
Marco Cardinali<br />
4<br />
5
Vangelo e Dottrine Ridire l’evento nello spazio e nel tempo<br />
È una realtà<br />
che ci riguarda tutti...<br />
Solenne<br />
Atto Accademico<br />
della Facoltà di Teologia<br />
6<br />
Relazione introduttiva all’Atto Accademico<br />
del P. Sergio Bastianel, S.J., Decano della Facoltà di Teologia<br />
L<br />
a realtà cui si riferiscono le due<br />
relazioni (una con l’accento sul rapporto<br />
tra unicità del vangelo e pluralità dei<br />
linguaggi, l’altra con l’accento sulla<br />
dimensione escatologica della rivelazione<br />
e della sua recezione) è una realtà che ci<br />
riguarda tutti e non come spettatori.<br />
Quale che sia il nostro compito e la<br />
nostra vocazione specifica entro la<br />
chiesa, tutti abbiamo ricevuto il dono<br />
della fede attraverso una traditio<br />
vivente, viviamo in essa e di essa, siamo<br />
chiamati a farla essere tale. La salvezza<br />
donata nella comunione con Dio in Gesù<br />
Cristo e che ci è donato di vivere sulla<br />
terra e nella storia, ha per tutti i tratti<br />
dell’esperienza compresa e condivisa:<br />
molteplici le modalità dell’esperienza,<br />
diversi i livelli della comprensione<br />
esplicita e riflessa, non sempre lineare e<br />
non semplice facile la condivisione.<br />
Eppure è questa traditio vivente che<br />
ci ha reso possibile incontrare e<br />
riconoscere Dio in Gesù Cristo,<br />
riconoscere e accogliere il suo operare<br />
salvante. Vivere e dire nell’oggi ciò che<br />
abbiamo ricevuto è precisamente il<br />
nostro partecipare alla traditio e al suo<br />
essere vivente (o semplicemente al suo<br />
esserci come reale traditio).<br />
La storia ci ricorda che il confluire delle<br />
traditiones nell’unità della traditio<br />
comporta pure fatiche e tensioni. Ma la<br />
medesima storia, letta nella fede, ci<br />
ricorda come sia fondata la nostra fiducia<br />
in colui che è all’inizio, che è a<br />
fondamento, al quale affidiamo il<br />
compimento di un’opera che è<br />
radicalmente sua. La forma della<br />
riflessione che le due relazioni ci<br />
propongono è quella della “teologia<br />
accademica”, esercizio di essa e ricordo<br />
di un compito che ci è istituzionalmente<br />
affidato.<br />
A nche in una Facoltà di Teologia il<br />
lavoro di docenza chiede forme e livelli<br />
diversi e complementari. Esso ha<br />
comunque bisogno di essere sostenuto<br />
dalla ricerca teologica, non solo e non in<br />
primo luogo come interesse o stimolo del<br />
professore, bensì proprio per le esigenze<br />
della teologia riflessa e per il suo<br />
compito specifico di servizio alla fede<br />
vissuta e compresa, quindi alla continuità<br />
della traditio.<br />
Conosciamo questo compito e sappiamo<br />
che esso pure può essere esposto a<br />
qualche tentazione, come quella di<br />
livellare ogni cosa, confondendo<br />
l’insegnamento teologico con quello<br />
catechetico, la formazione accademica<br />
con quella seminaristica, la ricerca con<br />
la divulgazione, l’aiuto a comprendere ed<br />
approfondire con la ripetizione.<br />
Certo, vi è una conoscenza di Dio e<br />
del mistero di Cristo che solo la vita di<br />
fede testimonia ed incarna.<br />
Rispetto a questa, la teologia riflessa è<br />
seconda e in funzione di essa. Ma proprio<br />
per questo la teologia accademica ha un<br />
suo ruolo, limitato e specifico, di cui i<br />
teologi sono responsabili come loro<br />
compito e vocazione, dentro e per la<br />
traditio di fede della chiesa.<br />
“Quale che sia<br />
il nostro compito<br />
e la nostra<br />
vocazione specifica<br />
entro la chiesa,<br />
tutti abbiamo<br />
ricevuto il dono<br />
della fede attraverso<br />
una traditio vivente,<br />
viviamo in essa<br />
e di essa, siamo<br />
chiamati a farla<br />
essere tale”.<br />
Il tavolo della segreteria dell’Atto Accademico davanti all’Aula Magna.<br />
Il Prof. D. Massimo Grilli, il Prof. D. Dario Vitali e la Sig.ra Mabel Mercado segretaria del decanato di teologia.<br />
7
Conferenza<br />
“Joseph Gregory McCarthy”<br />
Il 13 marzo scorso si è svolta nell’Aula Magna del Palazzo<br />
Frascara della <strong>Gregorian</strong>a, la Conferenza McCarthy, dal titolo<br />
“Jesus’ Resurrection and Christian Origins”, tenuta dal<br />
Prof. N.T. Wright, canonico e teologo della Westminster Abbey,<br />
Inghilterra. Alla Conferenza hanno partecipato circa<br />
130 persone fra cui diversi professori della <strong>Gregorian</strong>a e di<br />
altre Università romane, molti studenti e un folto gruppo<br />
di Anglicani.<br />
Il Dott. Eugene G. McCarthy con il diploma di benemerenza<br />
che ha consegnato al Prof. N.T. Wright.<br />
Joseph Visiting Professors<br />
1987/88 William Henn, O.F.M.Cap.<br />
Adjunct Professor, Washington<br />
Theological Union,<br />
and Adjunct Professor,<br />
St. Mary’s Seminary, Baltimore<br />
1988/89 George Lindbeck<br />
Professor, Historical Theology<br />
Yale <strong>University</strong>, New Haven<br />
1989/90 James Dunn<br />
Professor of the New Testament<br />
Durham <strong>University</strong>, England<br />
1994/95 Prof. Geoffrey Wainwright<br />
Cushman Professor of Christian<br />
Theology Duke <strong>University</strong><br />
School of Divinity<br />
1995/96 Prof. Dr. Harding Meyer<br />
Institute of Ecumenical<br />
Research,<br />
Strasbourg<br />
1996/97 Prof. Janet Martin Soskice<br />
Faculty of Divinity<br />
Cambridge <strong>University</strong><br />
Il Prof. N.T. Wright mentre tiene la sua conferenza e P. Henn<br />
delegato del decano di teologia per la cattedra McCarthy.<br />
8<br />
1990/91 Dr. Edward Lohse<br />
Landesbischof in Ruhestand,<br />
Hanover<br />
1991/92 Prof. Dietrich Ritschl<br />
Professor of Systematic Thelogy<br />
Director Ecumenical Institute<br />
<strong>University</strong> of Heidelberg<br />
1992/93 Prof. Ulrich Luz<br />
<strong>University</strong> of Bern<br />
1993/94 Prof. Sergei S. Averintsev<br />
Russian Academy of Science<br />
1997/98 Prof. Gavin D’Costa<br />
Department of Theology<br />
and Religious Studies<br />
<strong>University</strong> of Bristol<br />
1998/99 Prof. Ulrich Kuhn<br />
Faculty of Theology<br />
<strong>University</strong> of Leipzig,<br />
Germany<br />
2000/01 Prof. Eamon Duffy<br />
Senior Fellow of Magdalene<br />
College Reader in Church<br />
History Cambridge <strong>University</strong><br />
9
Gli esercizi<br />
spirituali<br />
della Settimana Santa<br />
è capito il suo valore e la sua utilità per agevolare la preghiere,<br />
per aprire l’anima al dialogo voluto dal Signore, e alla fine, tutti<br />
hanno dichiarato di esserne molto grati.<br />
Un’innovazione quest’anno è che i padri dell’equipe hanno organizzato<br />
non solo le liturgie eucaristiche per il gruppo degli esercitanti,<br />
cioè da lunedì a mercoledì, ma anche le liturgie del<br />
grande Triduo Pasquale, che gli esercitanti hanno vissuto<br />
assieme ai membri della parrocchia di Tor San Lorenzo che venivano<br />
nella Cappella dei Paolini. Questi fedeli hanno apprezzato<br />
molto lo stile “gregoriano” di celebrare, le omelie, la comunione<br />
sotto le due forme, e i canti e la musica “vivaci” organizzati da<br />
due esercitanti, Marzia Blarasin e Veronica Talamé. Oltre alla<br />
cappella della casa, con l’immensa e splendida icona del Cristo<br />
dietro l’altare, gli esercitanti potevano pregare anche in un piccolo<br />
oratorio allestito nella parte residenziale della casa.<br />
La bella e lunghissima spiaggia, deserta per quasi tutta la settimana,<br />
ha servito bene sia agli esercitanti che ai direttori, come<br />
luogo di preghiera e riflessione ma anche per doveroso relax ed<br />
esercizio quotidiano. Per molte persone, studenti alla <strong>Gregorian</strong>a<br />
ed altri partecipanti in questo ritiro, la guida ideale per gli<br />
esercizi spirituali è il padre spirituale “professionale”, sia del<br />
collegio nel quale si vive, sia di un centro di spiritualità conosciuto,<br />
uno insomma che fa il “mestiere del padre spirituale” a<br />
tempo pieno.<br />
E alcuni degli esercitanti in questo ritiro sono rimasti “sorpresi...<br />
contenti... edificati” (parole loro) dal fatto che professori<br />
loro erano le guide spirituali e organizzavano e presiedevano<br />
le liturgie. Un esercitante ha commentato: “Non pensavo<br />
che fosse possibile essere professore e scienziato full-time, e<br />
allo stesso tempo dirigere così bene gli esercizi spirituali.<br />
Bravi!”. La dinamica della direzione individuale è piaciuta agli<br />
esercitanti. Per otto giorno, le uniche attività in comune erano i<br />
pasti (in silenzio) e l’Eucaristia: niente conferenze, niente punti<br />
per la preghiera, e niente preghiera in comune. Ogni mattina,<br />
P. Lloyd Baugh e François Nanan.<br />
10<br />
“U<br />
n direttore dedicato a me per otto giorni... che<br />
bello!”. “Il mio direttore mi ha capito subito e mi ha guidato con<br />
grande delicatezza e cura”. “È la prima volta per me, ma d’ora in<br />
poi farò soltano gli esercizi spirituali individualmente guidati”.<br />
Sono alcuni dei commenti scritti sulle schede di valutazione alla<br />
conclusione degli esercizi spirituali della Settimana Santa di quest’anno,<br />
e mirano ciò che per molti degli esercitanti è l’esperienza<br />
nuova e affascinante di vivere quell’esperienza ignaziana<br />
guidati personalmente.<br />
Quest’anno, per la seconda volta, quattro padri professori della<br />
<strong>Gregorian</strong>a, collaboratori nel ministero della Cappella Universitaria,<br />
hanno accompagnato venticinque studenti per l’esperienza<br />
ignaziana di otto giorni, dalla Domenica della Palme alla Domenica<br />
di Pasqua. L’equipe è stato formato di Damián Astigueta,<br />
Scott Brodeur, Jerome Hall e Lloyd Baugh, e ancora quest’anno,<br />
siamo stati ospiti dei Padri Paolini al mare di Tor San Lorenzo,<br />
un’ora al sud di Roma.<br />
Katherina Kluitmann, P. Scott Brodeur, S.J., e P. Lloyd Baugh, S.J.<br />
Il gruppo di esercitanti era molto eterogeneo: quattro dall’Italia,<br />
una dalla Germania, uno dall’Irlanda, una da Burkina Faso, uno<br />
da Rwanda, due dal Senegal, uno dalla Costa d’Avorio, uno dal<br />
Sud Africa, una dal Kenia, una dall’India, una da Samoa, due<br />
dalla Corea, due dal Messico, una dall’Argentina, due dal Brasile<br />
e una dalla Colombia. Due esercitanti erano sacerdoti, due,<br />
seminaristi e uno, fratello religioso; quattordici erano religiose,<br />
tre, laiche e uno, laico.<br />
I primi momenti del ritiro – il trasferimento dalla <strong>Gregorian</strong>a<br />
a Tor San Lorenzo, una sessione di conoscenza della casa, la<br />
cena e un incontro nel quale ciascuno si è presentato al gruppo<br />
– sono stati vissuti insieme, ma dopo una preghiera serale,<br />
siamo entrati nel silenzio fino al pranzo della Domenica di<br />
Pasqua. Sette giorni in silenzio – per alcuni era la prima volta –<br />
è una bella sfida, ma pian piano si è entrato nell’esperienza e si<br />
11
Gli esercizi<br />
spirituali<br />
della<br />
Settimana Santa<br />
Dialogo interreligioso...<br />
insieme in cammino<br />
intervista al Prof. Daniel Boyarin<br />
12<br />
l’esercitante incontrava il suo direttore per una conversazione<br />
sulla preghiera e sui “frutti” della preghiera del giorno precedente,<br />
sui movimenti delle Spirito. A base della conversazione, il<br />
direttore poi suggeriva testi biblici e a volte testi ignaziani per la<br />
preghiera-contemplazione di quel giorno. L’individuale esercitante<br />
faceva il percorso delle “quattro settimane” degli esercizi a<br />
ritmo suo e secondo i movimenti dello Spirito, a prescindere<br />
dell’esperienza degli altri esercitanti. Per i quattro direttori,<br />
forse il commento più bello e gratificante sulle valutazioni, oltre<br />
al molto gradito apprezzamento del professore come guida spirituale,<br />
è stato: “Mi ha fatto tanto bene vedere i padri-professoridirettori<br />
che sono amici tra di loro e che godono l’esperienza di<br />
fare ministero insieme. Bello anche vederli pregare insieme e<br />
con noi”. Ciò è nient’altro che l’ideale ignaziano di vocazione e<br />
di ministero. Fa piacere sapere che in qualche modo, con tutti i<br />
limiti che abbiamo, riusciamo ad avvicinci anche minimamente<br />
all’ideale.<br />
P. Lloyd Baugh, S.J.<br />
P. Jerome Hall e Veronica Talamè.<br />
Il folto gruppo di esercitanti.<br />
Dal 18 al 20 marzo si è tenuto alla<br />
<strong>Gregorian</strong>a un corso sulla storia delle<br />
relazioni tra ebrei e cristiani dal titolo:<br />
“Making a difference: How judeo-Christianity<br />
Became Judaism and Christianity”, tenuta dal<br />
Prof. Daniel Boyarin, del Near Eastern<br />
Studies Department, <strong>University</strong> of California,<br />
Berkeley. Abbiamo voluto intervistare<br />
l’illustre ospite per chiedergli qualche<br />
impressione.<br />
Prima di tutto abbiamo chiesto cosa volesse dire per lui<br />
“dialogo”, “dialogo interreligioso”<br />
Generalmente il senso del dialogo interreligioso non è stato capito<br />
completamente, e almeno negli Stati Uniti la questione si divide in<br />
alcuni molto informati ed altri assolutamente ignari e più passivi<br />
che si siedono e dicono “noi crediamo in questo” e gli altri in<br />
altro; o ancora qualcuno che dice di essere molto arrabbiato perché<br />
“un tempo voi avete fatto a noi questo” a cui viene risposto<br />
“ma voi in un altro periodo avete fatto a noi quest’altro”. Ciò che<br />
credo importante nel dialogo interreligioso, cosa che vedo attuata<br />
qui alla <strong>Gregorian</strong>a, è il cercare di capire cosa posso imparare<br />
teologicamente e religiosamente uscendo dalle strutture storiche<br />
della mia stessa confessione religiosa. Ascoltare, realmente ascoltare<br />
le altre persone e le loro idee religiose. Penso che il dialogo<br />
dovrebbe essere basato sulla conoscenza profonda.<br />
Pensa che differenti religioni, come ad esempio l’ebraismo e il<br />
cristianesimo, possano capirsi ed incontrarsi senza perdere la<br />
propria identità<br />
In primo luogo le identità sono preziose. Nel giudaismo ci piace<br />
dire che ci sono dodici tribù e Dio deve avere le sue ragioni per<br />
averne volute dodici. Le nostre identità sono preziose, così come<br />
le nostre storie e i nostri linguaggi; la nostra conoscenza lo è, la<br />
nostra letteratura, così ognuno di noi ha il dovere di curare il proprio<br />
giardino. Sta nascendo da parte nostra, di entrambe le religioni,<br />
la consapevolezza che siamo tutti figli di Dio e che possiamo<br />
imparare molto l’un dall’altro. È naturalmente importante la storia<br />
dei Gesuiti e l’idea di inculturazione e la voglia di comprendersi<br />
anche se in espressioni di vita differenti, che sono espressioni<br />
della stessa divinità. Se perdessimo le nostre identità sarebbe<br />
tragico.<br />
Ma non pensa che se gli ebrei fossero più ebrei e i cristiani più<br />
cristiani la separazione sarebbe sempre più grande<br />
No, non penso proprio; è esattamente questo il punto. Le separazioni<br />
istituzionali continueranno ad esistere ma questo va bene.<br />
Non penso che sarebbe giusto per gli ebrei e i cristiani una piena<br />
comunione. Io non penso che sarebbe buono che io venga in una<br />
Chiesa a prendere l’Eucaristia, e né che un Cardinale digiuni<br />
durante lo Yom Kippur. Non è qui il punto. Il punto è quando noi<br />
capiamo quanto della nostra storia ci unisce e quanto possiamo<br />
condividere della nostra sensibilità religiosa e marciare insieme<br />
nello stesso mondo. Il tutto in una armonia più grande nel compiere<br />
le nostre missioni di ebrei, cristiani e musulmani. Una delle<br />
esperienze più esaltanti che ho avuto qui alla <strong>Gregorian</strong>a è stato<br />
avere due brillanti allieve musulmane in classe, provenienti dalla<br />
Turchia. Io sono rimasto semplicemente stupito di come queste<br />
donne studiassero così in profondità il cristianesimo e l’ebraismo,<br />
pur mantenendo, però, la loro identità Musulmane-Sufi. Questo<br />
penso sia il modello... penso che sarebbe molto bello se un centinaio<br />
di studenti ebrei ortodossi e musulmani studiassero alla <strong>Gregorian</strong>a.<br />
Io ho studenti cristiani nelle mie lezioni a Berkley. Ho studenti<br />
gesuiti che stanno facendo il loro dottorato con me.<br />
Dunque, come considera la sua esperienza di insegnamento<br />
qui alla <strong>Gregorian</strong>a, una università pontificia<br />
La mia esperienza è stata meravigliosa, semplicemente meravigliosa.<br />
Qui sono stato assolutamente bene con i miei studenti che<br />
sono intelligenti e molto seri. I partecipanti al seminario, sono<br />
stati eccezionali, specialmente i dottorandi che sono ad un livello<br />
più avanzato. Penso che la <strong>Gregorian</strong>a abbia nei suoi allievi una<br />
delle cose più preziose. Non potevo credere che in tutti ci fosse un<br />
tale livello culturale. Ne sono rimasto davvero impressionato. Ho<br />
trovato amabile insegnare a questi studenti, così amichevoli nei<br />
miei confronti. Ma ognuno nell’università mi ha trattato splendidamente,<br />
me e mia moglie dal Rettore fino all’ultimo studente. È<br />
un vero privilegio insegnare qui, con persone che hanno la mente<br />
aperta, capace e desiderosa di voler comprendere. Anche quando<br />
erano in disaccordo nessuno si è mai alzato arrabbiato ed è<br />
andato via dalla classe, ma rispettosamente hanno ascoltato e<br />
abbiamo parlato. Sono stato veramente bene alla <strong>Gregorian</strong>a.<br />
Intervista di Kristof Vanhoutte<br />
Traduzione dall’inglese di Marco Cardinali<br />
13
LA VEGLIA DI PREGHIERA<br />
PER<br />
MONS. DUARTE CANCINO<br />
La vocazione<br />
vista dallaAalla Z<br />
14<br />
L<br />
a sera del 20 marzo, nell’atrio del<br />
palazzo centrale, si è tenuta una veglia di<br />
preghiera per S.E. Mons. Isaias Duarte<br />
Cancino, Arcivescovo di Cali, Colombia,<br />
assassinato il 18 marzo, pochi giorni<br />
prima, nella sua cattedrale. Martire della<br />
lotta per la giustizia e la moralità, e contro<br />
il narcotraffico e il terrorismo, Mons.<br />
Isaias Duarte Cancino, come il suo omonimo<br />
veterotestamentario, ha proclamato<br />
la verità con convinzione e impegno. E<br />
come il suo fratello vescovo e martire,<br />
Oscar Romero, ha pagato con il suo sangue<br />
l’amore per Cristo e la sua Chiesa.<br />
Organizzata dalla Cappella Universitaria,<br />
la veglia è iniziata alle 18.10, nel semibuio<br />
dell’Atrio, al tramonto, l’unica illuminazione<br />
fornita da un largo cerchio di<br />
cento candele sul pavimento; all’interno<br />
del cerchio di luce, erano sistemati un<br />
grande crocifisso e un ambone.<br />
Dopo una breve introduzione del presidente<br />
della liturgia, P. Lloyd Baugh, S.J., e<br />
un canto – la musica e il canto sono stati<br />
diretti da Carlos Coupeau, Miguel Vaño,<br />
Jerome Hall e Tom Casey – alcuni studenti<br />
hanno letto due brani biblici: Nubia Celis<br />
ha letto Isaia 6,1-8, e<br />
Raoul Posada, Giovanni<br />
<strong>15</strong>,18, 16,3. Poi alcune<br />
persone che conoscevano<br />
personalmente Monsignor<br />
Duarte Cancino<br />
sono andate all’ambone<br />
per condividere con l’assemblea<br />
di <strong>15</strong>0 fedeli i<br />
loro ricordi dell’Arcivescovo.<br />
H anno offerto testimonianze:<br />
Guillermo<br />
Leon Escobar, Ambasciatore<br />
della Colombia<br />
L’Arcivescovo di Cali Isaias Duarte Cancino; a<br />
febbraio denunciò che politici, finanziati dai<br />
trafficanti di droga, aspiravano al Congresso<br />
(foto: “Reuters”).<br />
Una celebrazione in ricordo dell’Arcivescovo di<br />
Cali con le foto della sua ultima celebrazione<br />
eucaristica.<br />
presso la Santa Sede, Hernando Herrera,<br />
Magistrato della Corte Costituzionale della<br />
Colombia, e i padri Gerardo Arango, Vice-<br />
Rettore Amministrativo dell’Università e<br />
Alberto Gutierrez, Professore di Storia<br />
Ecclesiastica. Particolarmente commoventi<br />
sono state le parole e i ricordi di due<br />
studenti della <strong>Gregorian</strong>a, sacerdoti della<br />
diocesi di Cali. William Palomeque ha parlato<br />
dei suoi rapporti di profonda fratellanza<br />
con Mons. Duarte che l’aveva ordinato,<br />
e Luis Felipe Alvarado ha offerto una<br />
serie di brevi citazioni davvero profetiche<br />
tratte dalle omelie dell’Arcivescovo,<br />
incluse alcune parole pronunciate pochi<br />
minuti prima dell’assassinio. Dopo un<br />
canto, il presidente ha invitato i membri<br />
dell’assemblea ad avvicinare all’ambone<br />
per innalzare a Dio le loro preghiere per<br />
Mons. Duarte Cancino, per il suo popolo<br />
di Cali e per la Colombia. Più di 10 hanno<br />
accettato l’invito e dopo ogni preghiera, i<br />
musicisti hanno diretto l’assemblea nel<br />
cantare alcuni ritornelli di Taizé.<br />
A lle 19.<strong>15</strong>, P. Lloyd Baugh ha chiuso la<br />
Veglia invitando tutti i<br />
partecipanti ad unirsi in<br />
solidarietà col popolo di<br />
Cali e della Colombia,<br />
dando la mano al vicino e<br />
pregando, ognuno nella<br />
sua lingua, il Padre<br />
Nostro.<br />
In quel momento emozionante,<br />
e durante il canto<br />
finale, il senso della presenza<br />
dello Spirito di Speranza<br />
nell’assemblea, e<br />
per la Colombia, era palpabile.<br />
Dalla Cappella Universitaria<br />
I<br />
l <strong>15</strong> aprile scorso il Rettore<br />
Magnifico della <strong>Gregorian</strong>a P. Franco<br />
Imoda, S.J., ha presentato, insieme ad<br />
altri relatori, il primo Dizionario di<br />
Pastorale Vocazionale edito dalla<br />
Editrice Rogate. La presentazione<br />
organizzata dalla redazione “Orizzonti<br />
Cristiani” della Radio Vaticana,<br />
si è tenuta nella “Sala Marconi”<br />
della Radio, con interventi di<br />
S.E. Mons. Giuseppe Pittau, Segretario<br />
della Congregazione per L’Educazione<br />
Cattolica, il Direttore Generale della<br />
radio Vaticana P. Pasquale Borgomeo,<br />
S.J., e Franca Salerno responsabile<br />
della redazione di Orizzonti Cristiani,<br />
alla presenza del Direttore dei<br />
Programmi e Direttore del Centro<br />
Televisivo Vaticano P. Federico<br />
Lombardi, e naturalmente i direttori<br />
del volume P. Eros Borile, P. Luciano<br />
Cabbia e P. Vito Magno.<br />
Numerosissimi i partecipanti, che<br />
hanno seguito i lavori, fra cui<br />
S.Em. il Cardinale Pio Laghi,<br />
S.E. Mons. P. Silvano Nesti, e altri<br />
esperti nel campo della pastorale.<br />
Dire vocazione è dire senso e scopo<br />
della vita, è porsi il problema del “da<br />
dove veniamo” e “dove siamo diretti”.<br />
Il bombardamento dei mass media ha<br />
altri bersagli ed esalta altri valori.<br />
Crescono di numero le famiglie in<br />
crisi e i casi di disperazione<br />
personale, si allunga l’elenco delle<br />
violenze, eppure l’interrogativo<br />
centrale dell’uomo resta quello della<br />
sua vocazione. Proprio ad esso vuole<br />
rispondere il “Dizionario di pastorale<br />
vocazione” che si compone di<br />
145 voci, scritte da 108 autori. La sua<br />
S.Em. il Cardinale Pio Laghi, il Direttore dei programmi della Radio Vaticana P. Federico<br />
Lombardi, S.J., e P. Vito Magno.<br />
I relatori, nella “Sala Marconi” della Radio Vaticana: P. Vito Magno, S.E. Mons. Giuseppe Pittau,<br />
P. Pasquale Borgomeo Direttore generale della Radio Vaticana, P. Franco Imoda Rettore<br />
Magnifico della <strong>Gregorian</strong>a e la regista cinematografica Liliana Cavani.<br />
Foto “L’Osservatore Romano”<br />
<strong>15</strong>
La vocazione<br />
vista dalla A alla Z<br />
Studenti liceali del “Cicerone” di Frascati per un giorno in cattedra alla <strong>Gregorian</strong>a<br />
Insegnare la filosofia<br />
o insegnare a filosofare<br />
Laboratorio di didattica su sfide, metodi e senso dell’insegnamento filosofico nella Scuola<br />
La “Sala Marconi” della Radio Vaticana gremita dal folto pubblico.<br />
S.Em. il Cardinale Pio Laghi al tavolo della segreteria nell’atrio della Radio Vaticana.<br />
uscita corrisponde con una rinnovata<br />
volontà di rilanciare l’impegno per le<br />
vocazioni sotto la spinta di Giovanni<br />
Paolo II e della Conferenza episcopale<br />
italiana.<br />
Per troppo tempo si è guardato alla<br />
vocazione e alle vocazioni nell’ottica<br />
prevalente del sacerdozio e della vita<br />
consacrata, oggi s’impone un<br />
allargamento di orizzonte, poiché ogni<br />
vocazione specifica ha fondamento<br />
nella più generale vocazione umana.<br />
È esattamente l’operazione condotta<br />
dal Dizionario. Accogliendo l’invito,<br />
formulato quattro anni fa dal<br />
documento conclusivo del Congresso<br />
europeo delle vocazioni, l’opera per<br />
tanti versi singolare, riconosce che la<br />
cultura vocazionale deve passare dalla<br />
coscienza ecclesiale a quella civile,<br />
dalla consapevolezza del singolo alla<br />
convinzione universale<br />
dell’impossibilità di costruire un<br />
futuro su modelli di uomo senza<br />
vocazione.<br />
L<br />
a mattina del 16 aprile 2002, nell’aula<br />
delle Tesi di palazzo Lucchesi, si è<br />
tenuto un Laboratorio teorico e pratico di<br />
Didattica della filosofia destinato a circa<br />
venticinque licenziandi della <strong>Gregorian</strong>a<br />
che si preparano a diventare professori di<br />
filosofia: l’originalità del Laboratorio stava<br />
nel fatto che accanto alla parte teorica,<br />
curata dall’organizzatore, erano previsti<br />
gli interventi e le testimonianze di un<br />
gruppo di studenti del Liceo Classico<br />
“Marco Tullio Cicerone” di Frascati, che<br />
hanno raccontato la loro esperienza di<br />
studio della filosofia a scuola.<br />
L’iniziativa, progettata all’interno del curriculum<br />
di filosofia cristiana e del corso di<br />
didattica della filosofia, rientra in un<br />
insieme di contatti col mondo del Liceo,<br />
nella scia della tradizione del Collegio<br />
Romano, in cui coesistevano insegnamento<br />
liceale e studio accademico con<br />
l’intento di “dar ordine all’esercizio” e<br />
diffondere anche al di fuori tale “forma”<br />
di insegnamento.<br />
Il laboratorio si è aperto con una premessa<br />
metodologica sui paradossi dell’insegnamento<br />
filosofico a scuola [Andrea Di<br />
Maio]: infatti, come acutamente notava<br />
Kant, “non si può imparare la filosofia:<br />
tutt’al più si può imparare a filosofare”; e<br />
Foto di gruppo davanti al Liceo Classico “Marco Tullio Cicerone” di Frascati.<br />
questo, come dice Ireos Della Savia, cercando<br />
di “mettere in comunione i valori di<br />
ogni differenza”. In questa prospettiva<br />
l’insegnamento filosofico deve essere fondamentalmente<br />
una educazione all’interpretazione:<br />
infatti, parafrasando Ignazio,<br />
“ogni buon” intellettuale “deve essere<br />
disposto a salvare l’affermazione dell’altro,<br />
piuttosto che a condannarla, e se non<br />
la può salvare, cerchi di intenderne il<br />
senso e faccia di tutto perché ben intesa si<br />
salvi”.<br />
Una prima serie di interventi introduceva<br />
il tema dello studiare filosofia a<br />
16<br />
Così l’opera si presenta come una<br />
summa di quanto la Chiesa ha<br />
elaborato in ordine alla pastorale<br />
vocazionale dal Concilio Vaticano II<br />
ad oggi, e è utile non solo agli<br />
operatori pastorali, ma a chiunque<br />
voglia trovare un orientamento, capire<br />
i problemi, approfondire tendenze<br />
circa il complesso delle vocazioni<br />
specifiche e della vocazione, che è<br />
dimensione costitutiva della stessa<br />
Chiesa.<br />
P. Vito Magno, rogazionista<br />
Direttore della rivista Rogate Ergo<br />
17
Insegnare la filosofia<br />
o insegnare a filosofare<br />
Presentazione<br />
del Primo Tomo<br />
dell’Enciclopedia Russa<br />
18<br />
scuola, tramite la presentazione dell’esperienza<br />
del liceo italiano [Dina Galano], in<br />
cui tale materia viene proposta al di là<br />
della immediata prospettiva degli studi<br />
successivi e del lavoro [Luca Solinas]:<br />
infatti, come dice Aristotele, “tutte le altre<br />
scienze saranno pure più necessarie”, ma<br />
il valore della filosofia sta proprio nella<br />
sua gratuità.<br />
Una seconda serie di interventi era<br />
dedicata proprio all’imparare a filosofare,<br />
tramite sia l’incoraggiamento alla riflessione<br />
personale [Gilberto Correani], sia<br />
l’addestramento agli esercizi filosofici<br />
[Andrea Bonomi Savignon]: infatti, come<br />
dice Aristotele, “la ricerca della verità è<br />
per un verso facile; per un altro, difficile”,<br />
ma comunque affascinante, poiché “tutti<br />
gli uomini per natura desiderano sapere”<br />
e, come dice Kant, “hanno interesse nell’esercizio<br />
delle proprie facoltà”.<br />
In questo, è fondamentale uno studio<br />
della “Storia della Filosofia” mirato ai testi<br />
e aperto alla discussione dei problemi<br />
[Cecilia De Felici]: infatti, come dice<br />
Schopenhauer, “studiare, invece dei testi<br />
originali dei filosofi, ogni sorta di commento<br />
o riassunto del loro pensiero, è<br />
come farsi masticare da altri il proprio<br />
mangiare”; e, come dice Tommaso, “la<br />
filosofia va studiata per sapere non<br />
cos’abbiano pensato i filosofi, ma come<br />
stiano veramente le cose”.<br />
Una terza serie di interventi era dedicata<br />
all’“imparare ad imparare in chiave<br />
interdisciplinare”: infatti, come ricorda<br />
Kant, “non si può sapere bene qualcosa<br />
senza sapere anche tutto il resto”; questo<br />
va applicato allo studio della Filosofia rapportato<br />
a quello della Storia [Alessio<br />
Morana] e di tutte le altre discipline [Pierfrancesco<br />
Sanchirico], facendo uso anche<br />
delle nuove potenzialità offerte dai mezzi<br />
informatici [Francesco Monti].<br />
Un’ultima serie di interventi verteva sul<br />
“formarsi alla sapienza”, dal punto di vista<br />
sia della animazione della dinamica interpersonale<br />
[Federica Benedetti], sia della<br />
formazione intellettuale, morale e civile<br />
La voce agli studenti...<br />
della persona [Raffaele Cordiner]. Infatti,<br />
come dice Bonaventura, “aver molto<br />
sapere e poco sapore, a che giova”.<br />
Molto interessante è stata la discussione<br />
finale, con un serrato scambio di opinioni<br />
tra attuali studenti di scuola e futuri insegnanti<br />
di filosofia su cosa e come debba<br />
essere l’insegnamento in genere e quello<br />
filosofico in specie.<br />
Andrea Di Maio<br />
FILOSOFIA & “FISOLOFIA”<br />
Prendendo spunto da una celebre poesia romanesca del Belli, si può<br />
distinguere tra filosofia vera e propria (in senso tecnico specifico) e filosofia<br />
popolare o “fisolofia” (che ognuno può coltivare).<br />
Ogni uomo “fisolofa”, ossia dedica tempo alla speculazione personale,<br />
all’introspezione e all’analisi della propria esistenza.<br />
La “fisolofia” rappresenta ogni riflessione non metodicamente razionale<br />
che l’uomo produce. Perché l’uomo “fisolofa” Perché si pone delle<br />
domande, e proprio l’interrogarsi è alla base della sua crescita.<br />
Tuttavia la “fisolofia”, se non supportata da una “tecnica speculativa” adeguata,<br />
non porta da nessuna parte: la filosofia rappresenta proprio questa<br />
“tecnica speculativa”, il metodo per pensare e per fare in modo che le proprie<br />
speculazioni raggiungano un fine preciso e un miglioramento tangibile.<br />
La “fisolofia”, in quanto non metodicamente razionale, tende alla spontaneità;<br />
la filosofia tende invece a “matematizzare” per quanto possibile un<br />
problema (pensiamo alla struttura della quaestio) e ad analizzarne le sfaccettature<br />
per poi cercare di risolverlo.<br />
I professori di Filosofia, oltre a quella che viene intesa come “Storia della<br />
Filosofia”, dovrebbero soprattutto ad insegnare a filosofare; tuttavia bisogna<br />
rendersi conto come, a livello personale, la filosofia dipenda completamente<br />
dalla “fisolofia”: quindi non si deve incatenare la speculazione del<br />
singolo in schemi troppo precisi, altrimenti si rischia di far perdere la spontaneità<br />
e la originalità di ogni speculazione.<br />
Compito del professore è quello di inquadrare il pensiero speculativo non<br />
metodicamente razionale dei singoli (che è diverso per ogni persona) e una<br />
volta conosciutolo cercare di correggerlo ed integrarlo (ma non reprimerlo)<br />
mediante le regole filosofiche.<br />
Gilberto Correan<br />
A<br />
gli inizi del nuovo millennio, un evento<br />
del tutto inusuale ha caratterizzato la vita<br />
intellettuale e religiosa della Russia. Ha visto<br />
finalmente la luce, per la prima volta nella<br />
storia russa, il primo dei quattro torni in<br />
programma della “Enciclopedia cattolica<br />
russa”. Si tratta di una iniziativa senza precedenti,<br />
rivolta proprio al lettore russo contemporaneo,<br />
tanto al credente di confessione<br />
ortodossa, cattolica e protestante o<br />
appartenente a tradizioni religiose<br />
diverse, come a chi si ritrova<br />
lontano dalla religione ma<br />
nutre interesse a conoscere<br />
la dimensione culturale di<br />
cui il Cristianesimo è stato<br />
portatore e fermento nel<br />
mondo. L’urgenza di un’opera<br />
del genere scaturisce dall’attuale fase di sviluppo della Russia.<br />
Ristabilita nel paese la libertà religiosa, le Chiese e le religioni<br />
ritrovano gli spazi adeguati per esprimersi e rispondere alle<br />
attese e ai bisogni dei cuori e della società, costituendo parte<br />
integrante, ognuna con la ricchezza delle proprie tradizioni,<br />
della cultura multietnica e multiconfessionale della Russia di<br />
oggi. Nella tradizione millenaria del cristianesimo in Russia,<br />
gioca la sua parte anche la Chiesa cattolica, la cui eredità e presenza,<br />
nonostante le vicissitudini della storia, sono una realtà<br />
significativa, specie in determinate regioni.<br />
Purtroppo sono mancati fino ad oggi gli strumenti adeguati di<br />
informazione che favorissero una buona comprensione di ciò<br />
che costituisce la Chiesa cattolica nel suo complesso, nella sua<br />
dottrina, nella sua storia ed eredità culturale e spirituale. Troppo<br />
spesso, anche nelle pubblicazioni recenti in lingua russa, proprio<br />
nei confronti della Chiesa cattolica si tende a fare esclusivo<br />
riferimento alle polemiche del passato, mentre nella coscienza<br />
comune della gente perdura ancora un’idea del cattolicesimo<br />
frutto della propaganda malevola del periodo comunista.<br />
Grazie a Dio un numero sempre crescente di russi, persone<br />
comuni e intellettuali, desiderano conoscere la storia e l’eredità<br />
spirituale e culturale del cattolicesimo, riconoscendo l’apporto<br />
fondamentale alla civiltà europea da parte proprio della Chiesa<br />
cattolica insieme evidentemente alla tradizione delle Chiese d’oriente<br />
ed alle conquiste della cultura laica. Presentare così al lettore<br />
russo informazioni di prima mano sul cattolicesimo e sulla<br />
Chiesa cattolica, che rispondano alla visione che la Chiesa cattolica<br />
ha di sé stessa, al di là delle polemiche e degli schemi confessionali,<br />
in un linguaggio comprensibile e<br />
con una documentazione adeguata, costituisce<br />
senza dubbio un reale contributo alla<br />
ricchezza culturale odierna della Russia.<br />
L’iniziativa risponde sicuramente anche alle<br />
esigenze delle stesse comunità cattoliche in<br />
Russia ma costituisce pure un incremento<br />
importante per il dialogo ecumenico in Russia.<br />
L’idea di una “Enciclopedia cattolica” in<br />
lingua russa è sorta agli inizi degli anni<br />
Novanta del secolo passato, ma il decreto di<br />
costituzione di un Consiglio editoriale da<br />
parte dell’Arcivescovo Mons. Tadeusz Kondrusiewicz<br />
fu redatto formalmente solo nel<br />
1996. Sei anni di intenso lavoro sono<br />
occorsi per rendere possibile la pubblicazione<br />
del primo dei quattro tomi in programma<br />
della Enciclopedia.<br />
In occasione dell’apparizione del primo tomo della Enciclopedia<br />
Cattolica Russa, data l’eccezionalità dell’evento, si è tenuto a<br />
Roma, il giorno 23 APRILE 2002 alle ore 17.00, una Conferenza<br />
di presentazione. A questo scopo, il Consiglio Editoriale ha<br />
voluto scegliere per lo svolgimento della Conferenza il luogo più<br />
appropriato: l’Aula delle Tesi dell’Università <strong>Gregorian</strong>a.<br />
Il Rettore Magnifico della <strong>Gregorian</strong>a era stato invitato in precedenza<br />
a Mosca proprio per preparare l’incontro. Durante la sua<br />
permanenza P. Franco Imoda ha visitato anche il Collegio San<br />
Tommaso d’Aquino, diretto dai Padri Gesuiti, l’Università di Stato<br />
Russa per gli Studi Umanistici e la Società Russa degli Storici e<br />
Archivisti all’interno all’Accademia delle Scienze.<br />
A lla Conferenza alla <strong>Gregorian</strong>a hanno partecipato alla Conferenza:<br />
il Rettore dell’Università Umanistica Statale Russa, Accademico<br />
Jury Afanasiev; il Direttore dell’Istituto di Storia Universale<br />
dell’Accademia Russa delle Scienze, Accademico Ciubarian;<br />
l’Ambasciatore Plenipotenziario e Straordinario Jurij Karlov; da<br />
parte cattolica, è assicurata la presenza dell’Arcivescovo di<br />
Mosca, S.E.R. Mons. Tadeusz Kondrusiewicz, e oltre che il Consiglio<br />
Editoriale della Enciclopedia. Moderatore della conferenza<br />
di presentazione sarà P. Luciano Bertazzo, direttore del<br />
Messaggero di Sant’Antonio e del Centro Studi Antoniani.<br />
P. Gregorio Cioroch, O.F.M.Conv.<br />
Presidente del Consiglio editoriale<br />
dell’Enciclopedia cattolica russa<br />
19
Alla scoperta delle nostre Case:<br />
L’Ordinariato militare<br />
e il suo seminario teologico<br />
L<br />
a promulgazione, nel 1986, della Costituzione Apostolica<br />
Spirituali Militum Curae di Giovanni Paolo II, che ha<br />
assimilato gli Ordinariati Militari alle diocesi, ha impegnato<br />
gli stessi a realizzare progressivamente, al loro interno,<br />
tutte le strutture pastorali e formative indispensabili alla<br />
vita e allo sviluppo di una Chiesa particolare; tra loro, naturalmente,<br />
il seminario diocesano.<br />
Come ogni diocesi deve impegnarsi ad assicurare la continuità<br />
della presenza dei ministri ordinati necessari al servizio<br />
delle varie comunità locali presenti sul suo territorio,<br />
altrettanto è tenuto a fare l’Ordinariato militare, chiesa<br />
insieme personale e territoriale, chiamata ad annunciare il<br />
Vangelo di Cristo e a radunare alla mensa della Parola e del<br />
Pane i numerosi fedeli appartenenti al mondo militare (con<br />
le loro rispettive famiglie), definiti, dal Concilio Vaticano II,<br />
“servitori della sicurezza e della libertà dei popoli”, che,<br />
“se adempiono rettamente il proprio dovere, concorrono<br />
veramente al mantenimento della pace” (Gaudium<br />
et Spes, 79). I fedeli appartenenti a questa Chiesa sono presenti<br />
e operanti non solo sul territorio nazionale ma anche<br />
all’estero, in difficili ma necessarie missioni di “pacificazione”.<br />
Nella celebrazione del suo primo Sinodo diocesano<br />
(1999), la Chiesa Ordinariato Militare ha espresso la<br />
chiara consapevolezza che la sua missione specifica, all’interno<br />
delle Forze Armate, non consiste tanto nell’essere un<br />
pur prezioso “servizio di Chiesa” quanto piuttosto nell’essere<br />
una “Chiesa di servizio”, un vero ministerium pacis<br />
inter arma.<br />
Nel corso della sua storia, essa si è costantemente impegnata<br />
ad assicurare la presenza di un numero di preti adeguato<br />
alle esigenze di una realtà multiforme e in costante<br />
“movimento” quale quella militare, e già in passato, da<br />
parte di qualche Ordinario, erano state avviate concrete iniziative<br />
per la formazione diretta di candidati al ministero<br />
presbiterale tra i militari, ma solo ora l’Ordinariato giunge<br />
ad avere un seminario teologico diocesano istituzionahzzato.<br />
Fin dall’inizio del suo mandato di Ordinario Militare<br />
(1996), l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Mani volle promuovere<br />
corsi vocazionali per i “giovani in ricerca” presenti<br />
nelle diverse Forze Armate, guidandoli personalmente.<br />
E, quale frutto di queste esperienze, già all’inizio del successivo<br />
anno scolastico (ottobre 1997), poté raccogliere,<br />
inizialmente nella sede dell’Ordinariato stesso, il primo<br />
gruppetto di giovani che avevano maturato la loro decisione<br />
vocazionale proprio mentre svolgevano il servizio<br />
militare. Nel gennaio 1998, la piccola comunità si trasferì<br />
nel comprensorio della Scuola del Genio alla “Cecchignola”.<br />
In tale sede, ampliata e adeguatamente ristrutturata,<br />
il seminario teologico diocesano è ormai giunto alla<br />
conclusione del suo quinto anno di vita. Attualmente conta<br />
23 alunni, che frequentano i corsi di Filosofia e Teologia<br />
presso la Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>a. La struttura logistica<br />
del seminario si articola in due padiglioni: la partegiorno<br />
(nella quale si trovano la cappella, la sala mensa,<br />
l’aula studio/biblioteca, la sala conferenze, la sala di comunità,<br />
l’aula di informatica per lo studio delle lingue e gli elaborati<br />
personali) e la parte-notte (nella quale sono situate<br />
le camere da letto).<br />
Per ogni Chiesa particolare, la presenza di un seminario<br />
maggiore è espressione di vitalità, motivo di speranza, stimolo<br />
positivo per l’intero presbiterio. Con l’apertura del<br />
suo Seminario maggiore, la Chiesa Ordinariato militare ha<br />
inteso sia rispondere alla sempre più avvertita esigenza di<br />
una conoscenza seria e approfondita di coloro che chie-<br />
Visita all’Accademia dell’Aereonautica di Pozzuoli, 2 maggio 2002. Sopra: la chiesa del Seminario dedicata a tutti i Santi militari. La bella sala di lettura della biblioteca.<br />
20<br />
21
Alla scoperta delle nostre Case:<br />
L’Ordinariato militare<br />
e il sito seminario teologico<br />
22<br />
dono di poter svolgere il ministero sacerdotale al suo<br />
interno e di una loro formazione adeguata, specifica e prolungata<br />
nel tempo, sia far fronte, almeno in parte, alla crescente<br />
difficoltà di ottenere dalle Diocesi e dagli Istituti religiosi<br />
presbiteri idonei e in numero adeguato alle effettive<br />
esigenze del servizio pastorale dell’Ordinariato, che conta<br />
attualmente un presbiterio composto da 210 sacerdoti,<br />
provenienti dal clero di oltre 100 Diocesi italiane e in esse<br />
incardinati e da membri di una ventina di Istituti religiosi.<br />
Impegnato a trasmettere agli allievi una formazione il più<br />
possibile completa secondo le indicazioni della Chiesa, sul<br />
piano umano, spirituale, intellettuale e pastorale, il Seminario<br />
offte agli allievi l’opportunità di quotidiani, anche se<br />
brevi, incontri con i tanti giovani militari presenti nel comprensorio.<br />
Questo aspetto, oltre a favorire la conoscenza<br />
della realtà in cui essi, da preti, saranno chiamati a svolgere<br />
il loro ministero, si rivela anche un positivo elemento<br />
Foto di gruppo durante il ritiro del 1º Maggio.<br />
di equilibrio sul piano umano e psicologico. La frequenza<br />
all’Università <strong>Gregorian</strong>a, poi, oltre ad offrire agli allievi<br />
una qualificata formazione dottrinale, consente loro di<br />
vivere un costante positivo contatto con l’universalità della<br />
Chiesa.<br />
La giornata del seminario è scandita da tre momenti forti<br />
di preghiera, al mattino, a metà giornata e alla sera, che<br />
culminano nell’Eucaristia. Lo svolgimento abituale della<br />
vita quotidiana è caratterizzato da una certa essenzialità e<br />
condivisione: elementi peraltro ritenuti importanti anche<br />
nella formazione dei militari, perché aiutano la persona a<br />
prepararsi ad affrontare anche situazioni difficili e impreviste<br />
e a superare l’individualismo. Studiano, ad esempio, in<br />
un’aula-biblioteca comune e non in camera privata, per<br />
abituarsi a stare insieme, lavorando in silenzio e nel<br />
rispetto reciproco. Il contatto frequente dei seminaristi con<br />
l’Arcivescovo, che visita il seminario ogni domenica sera e<br />
guida personalmente i momenti di ritiro, oltre a far sperimentare<br />
la costante sollecitudine del pastore, favorisce la<br />
crescita, in loro, del senso di appartenenza a questa Chiesa<br />
particolare. Nei fine-settimana, i seminaristi si recano in<br />
varie parrocchie della periferia di Roma e in due Istituti di<br />
assistenza ai disabili, per poter crescere nella conoscenza e<br />
nell’amore alla Chiesa e maturare nella dimensione del servizio,<br />
a livello liturgico, catechistico e caritativo.<br />
La comunità del seminario ha vissuto, in questi anni, alcune<br />
esperienze di particolare intensità spirituale: il primo<br />
Sinodo diocesano (1999); il grande Giubileo del 2000; tre<br />
indimenticabili pellegrinaggi via mare (1998, 2000, 2001),<br />
imbarcati con alcune centinaia di giovani su navi militari<br />
(due viaggi formativi interforze in Terra Santa e uno in Grecia<br />
e Turchia); l’annuale pellegrinaggio mariano a Lourdes,<br />
in cui convergono dai vari continenti varie migliaia di militari,<br />
di ogni età ordine e grado, per incontrarsi davanti a<br />
Maria in un clima di preghiera e di fraternità.<br />
Momenti come questi, di alto valore spirituale e formativo<br />
sia a livello individuale che comunitario, sono anche<br />
straordinarie opportunità per lo sviluppo della pastorale<br />
vocazionale diocesana. Forse contranamente a quanto<br />
molti pensano, all’interno del mondo militare, costituito in<br />
larga parte da giovani, si manifestano e maturano costantemente<br />
vocazioni di particolare consacrazione. Lo possono<br />
testimoniare non pochi Cappellani militari e lo dimostrano<br />
anche i risultati delle settimane vocazionali promosse dall’Ordinariato.<br />
Aiutati a discernere la loro strada, sono molti<br />
i giovani che scelgono, proprio mentre sono militari, di<br />
donare totalmente la loro vita a Cristo, e decidono di diventare<br />
preti, entrando nel seminario della loro Diocesi di origine<br />
o dell’Ordinariato, oppure di consacrarsi a Dio in Istituti<br />
religiosi e monasteri. La prolungata condivisione di vita<br />
propria dell’ambiente militare offre non solo singolari<br />
opportunità di promozione vocazionale, ma anche di evangelizzazione.<br />
Così è avvenuto spesso nella storia della<br />
Chiesa, e la testimonianza di tanti militari santi nel corso<br />
dei due millenni di vita cristiana lo dimostra ampiamente.<br />
Non si può non sottolineare, in proposito, l’importanza dei<br />
nuovi spazi di evangelizzazione che da tempo vengono<br />
offerti alla Chiesa Ordinariato militare dalla partecipazione<br />
di cappellani e militari cattolici a missioni di pace in<br />
diverse aree del mondo. Lì, prima e più che con le parole,<br />
i sacerdoti Cappellani sono chiamati ad evangelizzare con<br />
la testimonianza di vita e la dimostrazione di sincera amicizia<br />
e di aiuto disinteressato. La nostra Chiesa sarà sempre<br />
più frequentemente chiamata a confrontarsi con persone,<br />
popoli, culture, religioni e lingue diverse. Pur consapevole<br />
delle innegabili difficoltà derivanti da una tale situazione,<br />
essa ne percepisce e ne annuncia, profeticamente, il valore,<br />
considerando gli eventi alla luce del mistero della Pentecoste<br />
e nella prospettiva della grande comunione a cui tutti i<br />
popoli sono chiamati nel Regno di Dio.<br />
Nuovi orizzonti di profezia e nuove assunzioni di responsabilità<br />
attendono la Chiesa particolare dell’Ordinariato<br />
militare. Infatti, quello che già ora alcuni Cappellani stanno<br />
sperimentando nel corso delle missioni all’estero, in un<br />
futuro ormai non lontano sarà forse la condizione abituale<br />
in cui il sacerdote impegnato nel ministero fra i militari si<br />
troverà a dover svolgere il suo servizio: all’interno di realtà<br />
militari sovranazionali e multietniche (quali l’Esercito<br />
europeo, di cui si parla da tempo), ove egli, senza affatto<br />
rinunciare alla specificità della sua identità e missione, sarà<br />
chiamato ad operare in stretta collaborazione con ministri<br />
di altre confessioni cristiane e di altre religioni, in uno spirito<br />
di donazione disinteressata e di amicizia sincera,<br />
facendosi “tutto a tutti”, come l’apostolo Paolo.<br />
Attraverso l’esperienza di vita e la struttura educativa del<br />
suo Seminario teologico, la Chiesa Ordinariato militare<br />
intende preparare, oggi, i suoi preti di domani perché<br />
siano – come lo sono stati tanti santi cappellani militari nel<br />
corso della sua storia – autentici missionari, testimoni credibili<br />
di Cristo anche a costo della vita, appassionati della<br />
Chiesa: persone di fede radicata, genuina e trasparente e “i<br />
più umani degli uomini”.<br />
P. Pietro Campominosi<br />
Padre Spirituale del Seminario Maggiore<br />
Ordinariato Militare<br />
23
Una grande mostra<br />
Lo Spirituale nell’Arte:<br />
dalle icone copte ad Angelo Boccardelli<br />
24<br />
Il senso della mostra che si è<br />
tenuta nell’Atrio dell’Università<br />
<strong>Gregorian</strong>a dal 22 al 27 aprile, è<br />
raccolto nel suo titolo. Una ricca<br />
esposizione in cui si può<br />
ammirare la ricca collezione di<br />
arte copta etiope appartenente a<br />
Giacomo Maria Ugolini,<br />
Ambasciatore di San Marino<br />
presso Il Cairo e il Regno<br />
Haschemita di Giordania: icone,<br />
codici e rotoli miniati,<br />
oggettistica sacra che copre un<br />
periodo che va dal XVI al XIX<br />
secolo. Accanto a questo percorso<br />
“storico” si pone l’originale scelta<br />
di proporre il segno astratto di un<br />
artista contemporaneo Angelo<br />
Boccardelli. Il mondo copto e il<br />
mondo di Boccardelli, per quanto<br />
apparentemente lontani, sono<br />
uniti da ciò che dà loro sostanza e<br />
consistenza: la ricerca del sacro.<br />
Il termine di paragone è, infatti,<br />
lo spirituale. Come scrive il<br />
P. Heinrich Pfeiffer, S.J.,<br />
Storico dell’Arte e professore alla<br />
<strong>Gregorian</strong>a nella suo saggio<br />
introduttivo al catalogo delle<br />
opere, affrontando il tema della<br />
contrapposizione fra “spirituale”<br />
e “materiale”, nell’ambito del<br />
quale offre una definizione di<br />
arte spirituale: “L’arte è spirituale<br />
perché ha avuto sempre una<br />
dimensione teologica, in quanto<br />
imita Dio, il Creatore. Solo colui<br />
che ha fatto un lavoro creativo,<br />
può capire qualcosa di Dio. Perciò<br />
l’arte imita la natura, la stessa<br />
creazione di Dio, e perciò imita le<br />
strutture della vita stessa”.<br />
L.C.<br />
Madonna con bambino,<br />
dipinto su tela, cm 89.5 x 82.<br />
Tra l’arte etiopica e l’opera di Angelo<br />
Boccardelli troviamo una gran<br />
differenza: la prima è capita e<br />
condivisa da molti, soprattutto da tutti<br />
i cristiani di culto etipico, mentre la<br />
seconda è realizzata da un estro<br />
individuale. L’arte etiopica si serve di<br />
forme e contenuti conosciuti da un<br />
gran numero di individui, e si serve di<br />
un linguaggio comune. Non ha mai<br />
voluto essere considerata arte,<br />
giacchè ha sempre voluto appartenere<br />
totalmente o parzialmente alla<br />
religione e non essere separata. L’arte<br />
di oggi, e gran parte delle opere di<br />
Angelo Boccardelli esposte alla<br />
<strong>Gregorian</strong>a, non vogliono essere<br />
espressione di una determinata<br />
religione, anzi prescindere da ogni<br />
forma di religiosità. L’arte etiopica si<br />
impose per le sue forme ingenue e<br />
semplici, per i suoi occhi grandi dalle<br />
pupille scure e per tutto il suo gusto<br />
coloristico. Ci ricorda i Fauves in<br />
Francia e gli espressionisti tedeschi<br />
dell’inizio del secolo passato ma<br />
nessuno degli artisti francesi e<br />
tedeschi ha mai raggiunto lo stesso<br />
candore nel linguaggio formale e la<br />
stessa incisività nel messaggio<br />
comunicato. La bellezza di questa arte<br />
africana consiste nei suoi mezzi<br />
semplicissimi: figure poco<br />
movimentate, nessuna attenzione<br />
speciale alla tridimensionalità<br />
spaziale, e rappresentazione di teste<br />
oviformi con visi caratterizzati da<br />
grandi occhi. Questa espressione<br />
artistica accede ad uno spiccato senso<br />
coloristico, che maneggia con<br />
virtuosismo il difficilissimo contrasto<br />
tra il verde e il giallo, mediandolo con<br />
blu rossi e bruni che rimangono<br />
sempre colori di secondo ordine.<br />
Le figure e le scene vengono prima<br />
concepite e realizzate, utilizzando<br />
unicamente i colori principali e, solo<br />
in seguito, precisate attraverso forti e<br />
spesse linee di colore che contornano<br />
i soggetti con grande incisività. Tutto è<br />
ridotto alle sole figure ed agli<br />
strumenti necessari per porle in<br />
risalto, con grandissima essenzialità;<br />
come per esempio, la lancia di San<br />
Giorgio o gli scettri delle tre persone<br />
della Trinità. Ogni traccia di paesaggio<br />
è assente. Le figure si presentano su<br />
uno sfondo unitario come le icone<br />
delle chiese Orientali. Queste poche<br />
strutture accennate variano<br />
Pensiero esteso, olio su tela, cm 100 x 100.<br />
minimamente, e solo a seconda dei<br />
diversi soggetti; ad esempio un San<br />
Giorgio nella sua lotta contro il drago<br />
viene rappresentato in una maniera<br />
più movimentata che non l’angelo<br />
nella scena dell’Annunciazione a<br />
Maria. Appartengono agli stessi<br />
modelli che ritroviamo nelle<br />
miniature dei libri sacri, solo che<br />
nelle pitture vengono ingranditi<br />
conservandone però le stesse<br />
proporzioni. Le miniature che<br />
abbelliscono un libro sacro, sono le<br />
più antiche della mostra e risalgono al<br />
Cinquecento. Le pitture più grandi,<br />
invece, sono databili tra la fine del<br />
25
Lo Spirituale nell’Arte:<br />
dalle icone copte ad Angelo Boccardelli<br />
Sua Santità Giovanni Paolo II benedice la<br />
scultura a Lui donata il 13 dicembre 2000<br />
da Angelo Boccardelli.<br />
Settecento, tutto l’Ottocento e gli inizi<br />
del Novecento. Se lo stile di tutte<br />
queste opere rimane unitario<br />
attraverso i secoli, i modelli imitati<br />
possono risalire fino all’arte<br />
occidentale del Trecento. Certe pieghe<br />
abbinate e simmetriche dei vestiti,<br />
corrispondono particolarmente a<br />
opere tardo-gotiche, con cui qualche<br />
artista etiope dovrà essere venuto in<br />
contatto; ma da questo momento in<br />
poi, non si nota più un nuovo influsso<br />
o un cambiamento in quest’arte. Tutti<br />
gli altri influssi debbono essere<br />
cercati prima del Trecento e<br />
dimostrano che, l’arte etiopica, è stata<br />
molto influenzata dall’arte siriaca e<br />
palestinese, e ci trasmette la realtà di<br />
come queste ultime si presentavano<br />
prima dell’iconoclastia bizantina e<br />
dell’arrivo degli arabi mussulmani.<br />
Essenzialmente questa arte cristiana<br />
africana ci ha conservato gli stilemi<br />
della Siria e della Palestina del sesto<br />
secolo.<br />
Lo spirituale di questa arte consiste<br />
nella negazione della varietà e della<br />
ricchezza del mondo, come esso si<br />
presenta all’occhio esterno. Solo le<br />
persone sante nella loro essenzialità<br />
sono degne di essere raffigurate e i<br />
loro occhi scuri, profondi e limpidi<br />
rispecchiano la loro anima che<br />
prevale, in questo modo, sulla forma<br />
del corpo umano. Due cose vengono<br />
attratte dal mondo visibile: i colori<br />
puri e le linee di contorno. Questi<br />
segmenti esistono più nella mente<br />
dell’artista che non nella natura<br />
stessa, fatto che fu insegnato, al più<br />
tardi, dagli impressionisti francesi.<br />
I puri colori essenziali, che vengono<br />
stesi come primo elemento sulle tele,<br />
sono la cosa più astratta e nello stesso<br />
tempo la più universale, ovvero<br />
spirituale. Le linee dei contorni sono<br />
opera di un artista che crea un ordine<br />
servendosi del proprio spirito, che si<br />
fa un tutt’uno con lo spirito di Dio.<br />
Anche nelle opere di Angelo<br />
Boccardelli troviamo gli stessi due<br />
elementi, macchie di colore, che<br />
spesso sono costituite da un oro, che<br />
impreziosisce i quadri e conferisce ad<br />
Essere o apparire, olio su tela, cm 70 x 100.<br />
San Giorgio, dipinto su tela, cm 89 x 82.<br />
26<br />
essi un carattere sacro, e le linee<br />
scure che appaiono come reticolati<br />
davanti a tale sfondo prezioso e<br />
misterioso. La differenza con l’arte<br />
etiope è che le linee di Angelo non<br />
danno il contorno, non delimitano<br />
figure, nelle persone sacre. Proprio al<br />
contrario, esse si iscrivono nelle<br />
macchie di colore, come spesso già<br />
riportato d’oro, e questo sfondo<br />
dorato conferisce, alle opere di<br />
Boccardelli, il loro carattere sacro e<br />
misterioso. La fantasia<br />
dell’osservatore, potrebbe se volesse,<br />
leggere queste strutture come<br />
allusioni a figure concrete. Penso che,<br />
per quanto riguarda i titoli delle<br />
opere, è stato fatto un tentativo dì<br />
assegnazione, ma questi nomi<br />
riportati, hanno solo la pretesa di<br />
essere una proposta. Ciascuno può<br />
leggere queste strutture astratte come<br />
vuole, ma l’unica cosa importante è<br />
che, bisogna rimanere nel mistero,<br />
nella luce e nel senso dell’ordine; da<br />
ciò e dalla materia emerge un<br />
confronto, che offre la possibilità di<br />
poter pienamente gustare tali opere.<br />
La contrapposizione quasi casuale<br />
delle opere d’arte etiopica e delle<br />
opere di un artista contemporaneo ci<br />
fa comprendere, un po’ di più, la<br />
situazione del mondo d’oggi, dove<br />
qualsiasi cultura può essere resa<br />
contemporanea con le altre,<br />
attraverso un confronto quasi<br />
illimitato tra tutte le religioni e tutte le<br />
opere d’arte, che ci sono rimaste.<br />
Questa situazione ci chiama al dialogo<br />
tra il mondo sacro orientale e il<br />
mondo profano occidentale.<br />
Prof. P. Heinrich W. Pfeiffer, S.J.<br />
Direttore del Corso Superiore<br />
per i Beni Culturali della Chiesa<br />
27
Lo Spirituale nell’Arte:<br />
dalle icone copte ad Angelo Boccardelli<br />
Discorso di benvenuto del Magnifico Rettore<br />
P. Franco Imoda, S.J.<br />
28<br />
Croci in argento, altezza cm 26.5 (sopra);<br />
cm 36 (sotto).<br />
Collocandoci nella scia di una lunga<br />
tradizione che vede la Compagnia di<br />
Gesù e in particolare l’Università <strong>Gregorian</strong>a<br />
interessarsi con simpatia ed<br />
apprezzamento all’arte, inauguriamo<br />
oggi in questo atrio una mostra significativa<br />
e originale.<br />
Altre mostre hanno recentemente permesso<br />
a diverse espressioni culturali e<br />
religiose di confrontarsi.<br />
Questa volta si tratta di una doppia<br />
mostra che offre la possibilità di un<br />
confronto e di un paragone: le opere di<br />
un artista romano contemporaneo<br />
sono presentate a fianco di una serie<br />
di opere etiopiche degli ultimi trecento<br />
anni. Sappiamo che ogni espressione<br />
vera di arte può essere una via di<br />
accesso alla realtà più profonda dell’uomo<br />
e del mondo.<br />
Il Concilio Vaticano II aveva riconosciuto<br />
la grande importanza della<br />
letteratura e delle arti “esse si sforzano<br />
infatti di conoscere l’indole propria<br />
dell’uomo, i suoi problemi e la sua<br />
esperienza, nello sforzo di conoscere e<br />
perfezionare se stesso e il mondo, si<br />
preoccupano di scoprire la sua situazione<br />
nella storia e nell’universo, di<br />
illustrare le sue miserie e le suoe gioie,<br />
i suoi bisogni e le sue capacità, e di<br />
prospettare una migliore condizione<br />
dell’uomo” (GS 62).<br />
In questo senso, con Giovanni Paolo II,<br />
si potrebbe dire che da un lato la<br />
Chiesa ha bisogno dell’arte ma anche<br />
sia pur in forma di domanda ci si<br />
vuole sempre chiedere se l’arte ha<br />
bisogno della Chiesa. Da un lato è<br />
importante rendere visibile il mondo<br />
dello spirito, dell’invisibile, di Dio,<br />
traducendo l’ineffabile in forme<br />
accessibili. D’altra parte l’artista,<br />
rappresentante sensibile dell’umanità,<br />
è sempre alla ricerca del senso<br />
profondo e magari nascosto delle cose<br />
sforzandosi di esprimere la realtà che<br />
nella sua ricchezza resta in qualche<br />
modo ineffabile.<br />
Per molti secoli, diverse culture più<br />
penetrate da valori religiosi e anche<br />
cristiani, l’arte è stata una grande<br />
alleata della fede dando espressioni<br />
diverse ma sempre ricche ed ispiratrici<br />
a forme di autentico umanesimo che<br />
si sono seguite nei secoli.<br />
Nell’età moderna l’umanesimo cristiano<br />
ha visto anche forme di umanesimo<br />
segnate dall’assenza di Dio e<br />
anche dall’opposizione a lui. Ma anche<br />
in questo clima di distacco e di separazione,<br />
l’arte continua ad essere<br />
ricerca che, andando oltre al quotidiano<br />
è un appello a scoprire e ad<br />
entrare nel mistero. L’artista non può<br />
non scrutare la profondità del cuore e<br />
tutte le sue dimensioni vivendo in sé<br />
una ricerca che è spesso anche attesa<br />
di una salvezza, di redenzione.<br />
In questo senso il confronto e l’incontro<br />
tra l’antico e il moderno potrebbero<br />
farci pensare come a quel duplice<br />
movimento degli angeli che Giacobbe<br />
vide salire e scendere lunga la scala<br />
che congiungeva il cielo e la terra,<br />
nella sua famosa esperienza di incon-<br />
La Trinità, dipinto su tela, cm 97.5 x 82.5.<br />
tro con il divino in cui però scopriva<br />
anche la sua missione e la sua realtà<br />
umana. Una certezza di trascendenza<br />
che vivendo della fede se non proprio<br />
della visione che cerca di dar forma<br />
come le icone etiopiche dove il mondo<br />
del divino trova espressione in una<br />
umanità dove l’ingenuo si arricchisce<br />
e si fa trasparente.<br />
E d’altra parte il movimento di un<br />
cuore che partendo dalle forme della<br />
realtà, le penetra e le apre fino a farle<br />
come esplodere ed aprirsi ad una<br />
dimensione che rinvia ad un altro più<br />
grande, più vero più profondo. Siamo<br />
tutti molto grati a S.E. l’ambasciatore<br />
Giacomo Maria Ugolini che ha generosamente<br />
messo a disposizione una<br />
parte della sua ricca collezione di<br />
icone e di altri preziosi oggetti artistici.<br />
Grazie ad Angelo Boccardelli che<br />
esponendo le sue opere ci ha anche<br />
presentato il suo percorso che è non<br />
solo estetico ma anche filosofico e spirituale.<br />
Entrambi hanno lavorato con<br />
passione per l’allestimento di questa<br />
mostra. Il confronto, il paragone cui si<br />
è invitati permetteranno di riflettere<br />
sul rapporto tra un linguaggio particolare<br />
ed uno universale, tra l’arte di<br />
oggi e l’arte del passato, una cultura<br />
cristiana ed una forma di cultura<br />
moderna, fornendo un forum di<br />
discussione, di dialogo tra culture e di<br />
annuncio di messaggio cristiano.<br />
Rinnovando il benvenuto e un ringraziamento<br />
per la presenza, auguro a<br />
tutti una visita che sia occasione di<br />
arricchimento e di ispirazione.<br />
29
IN VIAGGIO PER L’UNIVERSITÀ...<br />
La Biblioteca<br />
30<br />
Il viaggio attraverso l’Università <strong>Gregorian</strong>a porta in questo<br />
numero ad incontrare la sua Biblioteca (B.U.G.). Cosa svelare<br />
della B.U.G. ai membri di una comunità universitaria, il cui viaggio<br />
incessante nel vasto e complesso mondo di conoscenze<br />
vecchie e nuove, prevede continue soste presso di essa Cosa<br />
raccontare a docenti e studenti che la frequentano quotidianamente<br />
Cosa mostrare di interessante a chi di essa conosce tutto<br />
da sempre, a chi, frequentandola un tempo come studente, contribuisce<br />
ora a farla “crescere” come professore, a chi l’ha riavvicinata<br />
riprendendo un cammino di studi iniziato, forse tanti<br />
anni fa, qui in <strong>Gregorian</strong>a all’epoca della giovinezza, a chi, professore<br />
o studente, tornato nel proprio lontano paese, può continuare<br />
ancora ad usarla e a mantenersi aggiornato sulle sue<br />
novità tramite Internet, a chi, pur avendola conosciuta di<br />
recente, ne ha saputo individuare subito i pregi ma, ahimé,<br />
anche gli inevitabili difetti<br />
Un nuovo incontro, tra chi già si conosce, sovente finisce<br />
comunque con il rivitalizzare un legame che è già forte, consentendo<br />
di considerarlo da una nuova prospettiva e facendo, forse,<br />
Sala Lettura 1 dove sono esposti i fascicoli delle riviste pubblicate nell’anno corrente.<br />
nascere il desiderio di condividere insieme “qualcosa”. Ma, per<br />
arrivare a questo, una semplice descrizione “fisica” della B.U.G.<br />
consistente in cenni storici, dati quantitativi e qualitativi sul patrimonio<br />
posseduto, tipi di servizi offerti, statistiche sull’uso di questi<br />
ultimi non è sufficiente. Una conoscenza più intima della<br />
B.U.G. è forse possibile se essa svela se stessa attraverso la missione<br />
assegnatale cui si sforza costantemente di aderire e come<br />
cerca di rapportare ogni cosa che fa al grande compito che è<br />
chiamata a svolgere. La B.U.G. vuole presentarsi allora in questo<br />
incontro attraverso la sua missione, i principi cui si ispira nello<br />
svolgimento del suo lavoro e i valori in cui crede, i desideri che<br />
si impegna a tradurre in realtà e le sfide che si trova ad affrontare,<br />
i significati che desidera condividere con coloro che serve.<br />
La Missione<br />
Quella della B.U.G. è servire l’Università cui appartiene perché<br />
essa possa a sua volta conseguire la “sua” missione, quella che,<br />
rimasta immutata nel tempo, fu assegnata da Ignazio di Loyola al<br />
L’ingresso della Biblioteca.<br />
Collegio Romano, da lui fondato a Roma nel febbraio dell’anno<br />
<strong>15</strong>51: formare persone competenti e responsabili, capaci di<br />
comunicare “la Parola che resta” in un “mondo che passa”. La<br />
B.U.G., con il suo patrimonio e i suoi servizi tradizionali e innovativi<br />
miranti a rendere tale patrimonio sempre “meglio” disponibile<br />
e fruibile, è uno strumento privilegiato per acquisire le<br />
conoscenze necessarie per divenire persone competenti,<br />
responsabili e capaci di aiutare la Chiesa a rinnovarsi per dare<br />
risposte “appropriate” alle complesse problematiche spirituali,<br />
intellettuali e sociali che si trova a fronteggiare.<br />
I principî e i valori<br />
La B.U.G. ha scelto come etica dominante quella del servizio, ma<br />
cerca di vivere questo non come una serie meccanica di operazioni<br />
individuali. Selezionare i libri da acquisire, le riviste cui<br />
abbonarsi, redigere la carta di identità di ogni documento, rappresentarne<br />
il contenuto, conservare tutti i documenti in ordine<br />
sugli scaffali del Magazzino e delle Sale di Lettura, assicurare la<br />
fruizione di questo patrimonio, mantenere in ordine gli spazi di<br />
consultazione, acquisire basi dati che segnalano documenti<br />
importanti che, anche se non posseduti, possono però così<br />
essere individuati e recuperati, aggiornarsi sulle novità che offre<br />
il mercato dell’informazione sui settori disciplinari di specializzazione<br />
della Università... sono operazioni tutte finalizzate ad un<br />
unico obiettivo: collaborare alla crescita di coloro che in questa<br />
Università insegnano e apprendono perché possano essere<br />
quello che Ignazio di Loyola aveva in mente quando fondò quella<br />
che è oggi la nostra Università.<br />
Nello svolgere i suoi compiti, che sono l’espressione concreta<br />
del suo servizio, la B.U.G. cerca di mantenere fisso il suo<br />
sguardo su colui che se ne serve: l’utente. È l’utente al centro<br />
dell’attenzione della B.U.G. La B.U.G. non acquisisce libri e<br />
periodici per riporli sugli scaffali, ma perché il loro contenuto<br />
sia “sfruttato” per produrre conoscenza in chi li usa, perciò deve<br />
dire che questi libri ci sono, cosa contengono, dove si trovano,<br />
dove consultarli..., chi li usa deve essere accolto, spesso anche<br />
aiutato a formulare il suo bisogno informativo, deve sapere cosa<br />
chiedere e come chiedere, deve poter ottenere ciò che cerca...<br />
La B.U.G. cerca di svolgere ogni operazione tenendo sempre presente<br />
l’utilità che, in ultima analisi, tale operazione avrà per le<br />
persone cui è destinata, cerca sempre di ricordarsi di colui per<br />
il quale lavora: l’utente.<br />
I vari “lavori” (Acquisizione, Catalogazione, Classificazione, Soggettazione,<br />
Conservazione, Circolazione, Accoglienza...) sono<br />
come anelli di una catena, nessuno di essi può mancare altrimenti<br />
la catena si spezza e non serve più, ogni anello trae la propria<br />
ragione di essere dall’esistenza di tutti gli altri, nessuno di<br />
questi anelli è più importante degli altri, anche se per ognuno<br />
vengono richieste competenze e responsabilità diverse... Angelo,<br />
Antonio, Fabio, Giancarlo, Giuseppe (Peppone), Luigi, Mario,<br />
Marta, Paolo, Piero, Pino, Renzo, Sergio, Tonino, Ugo e Vincenzo<br />
sono gli anelli di questa catena, sono coloro che cercano di<br />
aiutare a realizzare la missione della <strong>Gregorian</strong>a. P. Michael<br />
Hilbert, S.J., P. Scott Brodeur, S.J., P. Louis Caruana, S.J.,<br />
P. Johannes Ehrat, S.J., P. Yuji Sugawara, S.J., con i loro consigli,<br />
con la loro capacità di intuire problemi futuri e di suggerire in<br />
tempo risposte adeguate, sono anch’essi anelli indispensabili di<br />
questa catena.<br />
I desideri e le sfide<br />
I professori e gli studenti, che nel futuro insegneranno e apprenderanno<br />
qui alla <strong>Gregorian</strong>a, troveranno e conosceranno ciò che<br />
la B.U.G. ha saputo, nel corso della sua esistenza, scegliere e<br />
preservare. E la B.U.G., valida oggi, desidera essere una B.U.G.<br />
31
La Biblioteca<br />
Il servizio di accoglienza. Da sinistra: Vincenzo Varchetta, Giuseppe Placella,<br />
Angelo Tesari.<br />
valida anche domani. La B.U.G. è cosciente che questa validità<br />
può permanere se essa continua ad essere capace di conservare<br />
non solo il meglio del passato, ma anche di fornire con la crescita,<br />
non solo quantitativa ma soprattutto qualitativa delle sue<br />
collezioni, il senso della sua storia istituzionale. Per questo è<br />
cosciente dell’importanza di non restare semplicemente reattiva<br />
alle istanze del momento, perché questo vuol dire che a volte<br />
essa potrà risultare utile, ma a volte potrà non esserlo.<br />
Essa sa che, se continua ad avere il senso della sua storia e della<br />
storia dell’Istituzione cui appartiene, se continua ad attribuire<br />
senso ai valori che ha scelto di adottare e questi permangono, a<br />
vivere il senso della continuità della sua missione, essa non<br />
morirà mai. Sostenuta da questi valori, è pronta allora ad accettare<br />
le sfide dell’innovazione, cercando di combinare passato e<br />
futuro con scelte, in cui non regna incontrastato solo il sentimento,<br />
ma anche la razionalità gioca un ruolo decisivo. Una<br />
delle sfide più importanti è proprio l’uso intelligente delle tecnologie,<br />
ovvero voler cercare risposte a problemi, piuttosto che<br />
cercare l’applicazione a tutti i costi di tecnologie interessanti.<br />
Per questo è pronta ad impegnarsi, collaborando con quanti dei<br />
suoi utenti desiderino dare il proprio contributo, a ripensare<br />
servizi e programmi “vecchi” e a svilupparne eventualmente<br />
di nuovi.<br />
Di fatto la tecnologia ed il numero sempre maggiore di informazioni<br />
disponibili in formato elettronico “portano” in biblioteca,<br />
sempre più frequentemente, studenti e docenti alla ricerca di<br />
aiuto e di assistenza: ogni nuova base dati e fonte informativa<br />
elettronica sembrano generare una crescente domanda di supporto<br />
che finisce di fatto con l’assumere le forme di un processo<br />
interattivo di “istruzione-apprendimento” vero e proprio, anche<br />
se svolto in modo informale. Questo comporta per la B.U.G. da<br />
una parte la necessità di mappare continuamente il mondo<br />
informativo interessante per la sua utenza e soggetto ad un’evoluzione<br />
continua e dall’altra la necessità di essere realmente il<br />
luogo in cui si impara a identificare, reperire e valutare le informazioni<br />
pertinenti per trasformarle in conoscenza in un processo<br />
continuo di scoperta.<br />
Non si tratta, quindi, solo di localizzare, acquisire e gestire fonti<br />
informative necessarie, approntare servizi che le rendano fruibili<br />
per diverse categorie di utenza, usare le tecnologie idonee attualmente<br />
disponibili... si tratta di far capire il contenuto e le<br />
potenzialità di fruizione di molteplici fonti e servizi a chi<br />
Impiegati e membri del Consiglio di Biblioteca della B.U.G. Da sinistra: in<br />
basso, P. Johannes Ehrat, Piero Marinelli, Antonio Monteforte, Marta<br />
Giorgi, Angelo Tessari, Sergio Malachini; in alto, Luigi Santoro, P. Louis<br />
Caruana, Mario Caioli, Giuseppe (Peppone) Placella, Vincenzo Varchetta,<br />
Tonino Scagnoli, Ugo Tiberia, Giancarlo Cardone, P. Michael P. Hilbert.<br />
deve usarli, in altre parole si tratta di sviluppare un approccio<br />
esplorativo e critico a ciò che è disponibile e fruibile in varie<br />
forme e modalità di accesso, dentro e fuori la B.U.G.<br />
In un ambiente in cui molteplici forme di media sono importanti<br />
fonti per la ricerca e per l’apprendimento nel settore umanistico,<br />
gli utenti hanno bisogno di conoscere usi e limiti di ogni<br />
medium e di valutarne criticamente l’uso appropriato per il raggiungimento<br />
di particolari scopi.<br />
Si tratta di aiutare ad acquisire competenze che sono fondamentali<br />
non solo per l’apprendimento corrente, ma per tutto ciò che<br />
riguarda il lifelong learning che accompagnerà, appunto, per<br />
tutta la vita gli utenti della B.U.G. che, tornati nei loro paesi di<br />
origine, potranno grazie alle tecnologie dell’informazione e della<br />
comunicazione continuare ad utilizzare la “loro” biblioteca per<br />
insegnare, aggiornarsi, apprendere... come facevano qui a<br />
Roma. La B.U.G. sarà sempre pronta a rispondere alle necessità<br />
di chi è tornato nel proprio paese nelle Americhe, in Africa, in<br />
Asia, in Australia, in Europa..., e sarà felice di farlo perché questo<br />
sarà un modo di vivere, in uno spazio e in un tempo senza<br />
confini, la sua missione.<br />
Per questo ha scelto la user education come parte integrante<br />
del compito che le è stato assegnato.<br />
La user education è la risposta che essa ha dato alla sfida proveniente<br />
da una domanda informativa sofisticata e individualizzata<br />
espressa da una tipologia di utenza estremamente diversificata<br />
dal punto di vista etnico, culturale, di background<br />
educativo ricevuto e/o posseduto nell’ambito dell’information<br />
literacy..., ed ha accettato il coinvolgimento diretto in tutto ciò<br />
che può rendere i suoi utenti capaci di fare, qui a Roma ed<br />
altrove, un uso efficiente, efficace e indipendente dei prodotti e<br />
servizi informativi disponibili.<br />
Significati da condividere<br />
Un significato che la B.U.G. tiene molto sia condiviso da tutti i<br />
suoi utenti, professori e studenti, è quello che essa esiste per<br />
tutti, essa non esiste per servire gruppi privilegiati, ma tutti<br />
coloro che hanno bisogno di attingere al tesoro di cui è custode<br />
e distributrice. La B.U.G. desidera essere capita come un bene<br />
comune dell’Università, un bene condiviso e da condividere,<br />
come parte integrante della comunità e della sfera individuale,<br />
un luogo con cui è possibile identificarsi e che si sente proprio,<br />
un servizio vissuto come diritto acquisito per tutti.<br />
Marta Giorgi Debanne<br />
(Foto di Luigi Santoro)<br />
Servizio Richiesta Libri del Magazzino. Da sinistra: seduti, Paolo Pescetelli, Mario Caioli, Ugo Tiberia; in piedi, Giuseppe Placella, Marta Giorgi,<br />
Antonio Monteforte.<br />
I Membri del Consiglio della Biblioteca. Da sinistra: seduti, P. Johannes Ehrat, Marta Giorgi, P. Michael P. Hilbert; in piedi, P. Scott Brodeur,<br />
P. Yuji Sugawara, P. Louis Caruana.<br />
32<br />
33
Colloquium 2002<br />
della “<strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong> Foundation”<br />
Focus<br />
Il Rettore della <strong>Gregorian</strong>a<br />
a Montecitorio: “Sfida educativa<br />
e mistero della persona”<br />
Il <strong>15</strong> aprile scorso, a Roma a Montecitorio, presso il Salone<br />
della Lupa, si è tenuta una giornata di studio sul tema “il<br />
bambino virtuale” promossa in vista della Sessione speciale<br />
S.J., Rettore della <strong>Gregorian</strong>a, Gianluca Nicoletti, Direttore<br />
Rainet. Nella sua relazione P. Imoda ha affrontato il problema<br />
nell’ottica della nostra epoca postmoderna, parlando di mistero<br />
perduto, e “appiattimento della distanza tra realtà e<br />
apparenza”, ma anche della possibilità di recupero del mistero<br />
nell’ottica di una pedagogia che porti sempre più fuori gli<br />
uomini del domani, dall’isolamento al dialogo.<br />
K.B.<br />
34<br />
D<br />
al 22 al 26 aprile la <strong>Gregorian</strong>a, l’Istituto Biblico e l’Istituto<br />
Orientale hanno avuto il piacere di ricevere la visita di alcuni dei<br />
benefattori e membri del consiglio d’amministrazione della <strong>Gregorian</strong><br />
<strong>University</strong> Foundation, a Roma per il colloquium 2002. I<br />
graditi ospiti americani erano accompagnati dai vice presidenti<br />
della <strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong> Foundation, i Padri Gesuiti George<br />
Sullivan e Michael Dorrler, e Signor Tom Trott.<br />
I benefattori della <strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong> Foundation sono americani<br />
di varie origini e provengono da diversi Stati degli U.S.A..<br />
Alcuni di loro non sono cattolici, ma sono tutti accomunati dal<br />
desiderio di aiutare a dare una buona ed etica educazione universitaria<br />
e al maggior numero possibile di studenti di ogni continente.<br />
Interesse che li spinge, non solo a donare denaro, ma<br />
anche a trovare il tempo per venire a Roma, affrontando il lungo<br />
viaggio con relative spese, per incontrare i docenti e gli studenti<br />
ed essere loro stessi “aggiornati” sulle varie materie. Da parte<br />
degli istituti membri del Consorzio si cerca di rendere il loro<br />
soggiorno interessante, pur presentando loro alcuni progetti e<br />
problemi. Il nostro Vice-Rettore Accademico, Rev. Michael<br />
Hilbert, S.J., ha incontrato il gruppo la sera stessa del suo arrivo,<br />
il 21 aprile, e celebrato per lui una Messa nella Cappella del<br />
Caravita.<br />
I l 22 aprile il Rev. Daniel Madigan, S.J., del Dialogo Interreligioso<br />
ha organizzato per il gruppo un incontro/dibattito con<br />
alcuni docenti e studenti del suo corso. L’incontro, data anche<br />
l’attualità del problema, si è rivelato molto interessante e stimolante<br />
per i nostri ospiti, i quali hanno poi concluso la giornata<br />
assistendo, nella cappella della Comunità della <strong>Gregorian</strong>a, alla<br />
Foto di gruppo.<br />
Santa Messa durante la quale il Rev. Yuji Sugawara, S.J., ha<br />
emesso gli ultimi voti solenni nelle mani del nostro Padre Generale.<br />
La comunità dei Gesuiti della <strong>Gregorian</strong>a ha inoltre invitato<br />
il gruppo a condividere la gioia di Padre Sugawara, partecipando<br />
alla colazione comunitaria nel refettorio della nostra comunità.<br />
Abbiamo dovuto spiegare a qualcuno dei nostri ospiti che veramente<br />
il menu era un po’ speciale, non esattamente quello normale<br />
comunitario di tutti i giorni.<br />
Il Padre Rettore del Pontificio Istituto Orientale, Rev. Hèctor<br />
Vall, S.J., ha organizzato per il gruppo della <strong>Gregorian</strong> Foundation<br />
un simposio sulle differenze fra chiese orientali e occidentali<br />
nonché l’incontro con alcuni studente e lo ha intrattenuto a<br />
colazione.<br />
Non da meno è stato il Rev. Robert O’Toole, S.J., Rettore del<br />
Pontificio Istituto Biblico, il quale ha organizzato per il gruppo<br />
una conferenza, tenuta dal Rev. Maurice Gilbert, S.J., sul Libro<br />
della Sapienza, nonché una visita alla biblioteca del Biblico ed<br />
una cena con la comunità.<br />
Nell’ultimo giorno del loro soggiorno gli ospiti sono tornati alla<br />
<strong>Gregorian</strong>a e il Rev. Mihaly Szentmártoni, S.J., Preside dell’Istituto<br />
di Scienze Religiose, ha organizzato per loro un incontro<br />
con studenti e docenti della sua facoltà dal titolo “La santità<br />
oggi”. La sera poi il nostro Rettore Magnifico, Rev. Franco<br />
Imoda, S.J., ha celebrato per il gruppo la Messa di “arrivederci”<br />
e ringraziamento nelle camere di Sant’Ignazio a Piazza del Gesù.<br />
A loro volta gli americani avevano ringraziati i vari rettori e<br />
docenti intrattenendoli a cena.<br />
Elena Bartoli<br />
Montecitorio: l’attuale Palazzo, che prese il posto di un preesistente<br />
gruppo di casupole, fu commissionato da papa Innocenzo X al Bernini<br />
come futura dimora della famiglia Ludovisi.<br />
dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si è svolta a<br />
New York dall’8 al 10 maggio. Una occasione per valutare gli<br />
effetti dei nuovi mezzi di comunicazione non solo sulla vita<br />
relazionale dei ragazzi ma anche su quella delle famiglie. Sono<br />
intervenuti il Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, il<br />
ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, Claudio<br />
Petruccioli della Commissione vigilanza RAI, P. Franco Imoda,<br />
Il Salone della Lupa, il più ampio dell’ala berniniana del Palazzo, deve il<br />
suo nome alla presenza di una scultura della lupa romana in bronzo.<br />
Il fasto dell’ambiente è arricchito dagli arazzi fiamminghi alle pareti.<br />
Qui fu proclamato il risultato del referendum istituzionale del 2 giugno<br />
1946 e vi si svolgono ancora oggi riunioni di particolare importanza.<br />
F.U.C.E. Conferenza annuale<br />
dei Rettori a Bilbao<br />
Dal 18 al 20 si è tenuta a Bilbao in Spagna, nell’Università di<br />
Deusto, la Conferenza Annuale dei Rettori, organizzata dalla<br />
F.U.C.E., Federazione delle Università Cattoliche Europee. Dopo<br />
la scorsa Conferenza che si era tenuta a Budapest lo scorso<br />
Campus universitario di Bilbao.<br />
anno. Alla Conferenza ha partecipato il Magnifico Rettore della<br />
Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>a, P. Franco Imoda, S.J., insieme<br />
a moltissimi altri Rettori Magnifici delle Università Cattoliche<br />
Europee. Tema principale del primo giorno di conferenzadibattito:<br />
“Bologna Challanges for Catholic Universities”. Nel<br />
corso della Conferenza, inoltre, si è discusso ed informato sulle<br />
varie informazioni e attività della F.U.C.E. e di come renderle<br />
sempre più proficue. L’ultimo giorno<br />
tutti i partecipanti hanno compiuto un<br />
pellegrinaggio al Santuario di Loyola<br />
dove hanno concluso i lavori con la<br />
celebrazione Eucaristica.<br />
Il logo dell’Università<br />
di Deusto di Bilbao.<br />
F.C.<br />
35
IL CALENDA... EVENTI:<br />
conferenze, congressi e incontri<br />
alla <strong>Gregorian</strong>a<br />
a cura di<br />
Grazia Mastrobuono e Marco Cardinali<br />
Giornata Mondiale della Gioventù<br />
2002<br />
Tra poco molti studenti della Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>a vivranno il momento storico della<br />
XVII giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà a Toronto dal 23 al 28 luglio prossimi.<br />
Ecco qui di seguito l’elenco di Tutte le G.M.G. passate:<br />
36<br />
Marzo 2002<br />
VERSO PASQUA<br />
1º - Nell’Aula Magna dell’Università si è<br />
svolta la preparazione alla Pasqua con una<br />
meditazione-conferenza di Mons. Guerino<br />
di Tora, Presidente della Caritas di Roma.<br />
CONGRESSO<br />
SULLO SVILUPPO IN AFRICA<br />
13 - Nell’Aula Magna dell’Università si è<br />
tenuto il Convegno Internazionale organizzato<br />
dall’U.C.S.E.I., Ufficio Centrale Studenti<br />
Esteri in Italia e dall’A.S.Ca.I., Associazione<br />
degli Studenti Camerunense in<br />
Italia e con il Patrocinio della Rappresentanza<br />
in Italia della Commissione Europea.<br />
Titolo del Convegno: “Un nuovo<br />
piano di sviluppo dall’Africa per l’Africa”.<br />
Moderatore dell’incontro S.E. Damiba<br />
Béatrice ambasciatore del Burkina Faso in<br />
Italia. Dopo il saluto del Rettore P. Franco<br />
Imoda, sono succeduti gli interventi del<br />
Sottosegretario del Ministero Affari Esteri,<br />
l’On. Alfredo Mantica; Maria Dulce,<br />
Redattrice della Radio Vaticana; Dr. Vieira<br />
Có consigliere del Presidente Guinea Bissau;<br />
Dr. Luigi d’Agata, Segretario Generale<br />
Confindustria; S.E. Rev.ma Mons. Robert<br />
Sarah, Segretario generale Propaganda<br />
Fide; Dr. Mafa Chipeta, Responsabile<br />
NEPAD presso la FAO; Dr. Angélique<br />
Savane, Sociologa e scrittrice; Prof. Claudio<br />
Moffa, Storico africanista; Prof.<br />
Eboussi Boulaga, Filosofo e Teologo.<br />
Aprile 2002<br />
LIBRO: “GESÙ E ISRAELE”<br />
8 - Nell’Aula delle Tesi, l’Università <strong>Gregorian</strong>a,<br />
il Centro Studi Giudaici, con l’Ambasciata<br />
di Francia presso la Santa Sede, il<br />
Centro Culturale Saint-Louis de France<br />
hanno organizzato la presentazione della<br />
nuova edizione libro di Jules Isaac, Gesù e<br />
Israele, a cura di Marco Morselli, edito<br />
dalla Marietti. La presidenza della presentazione<br />
era del Magnifico Rettore<br />
P. Franco Imoda, S.J., con la partecipazione<br />
di S.E.R. Mons. Marc Ouellet, Segretario<br />
del Pontificio Consiglio per la<br />
Promozione dell’Unità dei Cristiani; il<br />
Prof. Alberto Piattelli, Rabbino della<br />
Comunità Ebraica di Roma; il Prof. Enrico<br />
Ferri, dell’Università di Roma 3, il<br />
Prof. Giacomo Saban, dell’Università “La<br />
Sapienza” di Roma; il Prof. Don Giulio<br />
Cipollone della <strong>Gregorian</strong>a.<br />
CONFERENZE DEL<br />
PROF. JACQUES PREVOTAT<br />
30 - Nell’Aula delle Tesi di Palazzo Lucchesi,<br />
l’Università <strong>Gregorian</strong>a in collaborazione<br />
con l’Ambasciata di Francia<br />
presso la Santa Sede ha presentato il ciclo<br />
di Conferenze del Prof. Jacques Prevotat:<br />
la prima su: “Autour du catholicisme<br />
social en France: les Semaines sociales et<br />
leur influence”.<br />
Venerdì 3 maggio: “Lucien Laberthonnière<br />
et l’Action française”.<br />
Martedì 7 maggio: “La France et la crise<br />
moderniste”.<br />
Maggio 2002<br />
VISITA IN ROMANIA<br />
Il P. José Martínez-de-Toda, S.J., Direttore<br />
del C.I.C.S. e il Prof. Sean-Patrick Lovett<br />
sono stati invitati da S.E. Mons. Joan Robu,<br />
Arcivescovo di Bucarest, a tenere alcune<br />
conferenze dall’1 al 5 di maggio 2002.<br />
L’invito è stato fatto attraverso don Claudio<br />
Barbut, uno studente rumeno del C.I.C.S.<br />
e membro del Pontificio Consiglio per la<br />
Famiglia. Il P. Martinez-de-Toda ha presentato<br />
il 2 maggio a 50 preti una conferenza<br />
su “L’importanza dei mass media<br />
nell’insieme della pastorale diocesana”.<br />
Nel pomeriggio dello stesso giorno ha<br />
incontrato gli studenti dell’Università di<br />
Bucarest e diversi animatori delle parrocchie<br />
con i quali ha discusso sul tema “L’influsso<br />
dei mass media sulla vita spirituale:<br />
opportunità e pericoli”. Il 4 maggio ha<br />
parlato ai seminaristi della diocesi di Iasi.<br />
Il Prof. Lovett guiderà delle conferenze su<br />
“Espressività vocale e gestuale applicata<br />
alla radio e alla televisione nell’annuncio<br />
della Parola di Dio”, su “Produzione<br />
video” e “Gli elementi della radio: dalla<br />
programmazione alla produzione”.<br />
Fernando Calado (Portogallo)<br />
Studente del C.I.C.S.<br />
1984 Roma: Piazza San Pietro, Domenica<br />
delle Palme (<strong>15</strong> aprile 1984)<br />
Grande raduno dei giovani in occasione<br />
dell’Anno Santo della Redenzione<br />
Il Papa consegna la Croce ai giovani<br />
(22 aprile 1984)<br />
1985 Roma: Piazza San Pietro, Domenica<br />
delle Palme (31 marzo 1985)<br />
Grande raduno dei giovani in occasione<br />
dell’Anno Internazionale della<br />
Gioventù<br />
Il Papa dedica una Lettera Apostolica<br />
ai giovani e alle giovani del<br />
mondo (31 marzo 1985) e poi<br />
annuncia l’istituzione della Giornata<br />
Mondiale della Gioventù (20<br />
dicembre 1985)<br />
1986 I Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Tema: “Sempre pronti a rispondere<br />
a chiunque vi domandi ragione<br />
della speranza che è in voi”<br />
(1 Pt 3,<strong>15</strong>)<br />
Celebrazione (diocesana): Domenica<br />
delle Palme (23 marzo 1986)<br />
1987 II Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Tema: “Noi abbiamo conosciuto e<br />
creduto all’amore che Dio ha per<br />
noi” (1 Gv 4,16)<br />
Celebrazione (internazionale): Buenos<br />
Aires, Argentina (11-12 aprile<br />
1987)<br />
1988 III Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Tema: “Fate quello che Egli vi dirà”<br />
(Gv 2,5)<br />
Celebrazione (diocesana): Domenica<br />
delle Palme (27 marzo 1988)<br />
1989 IV Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Tema: “Io sono la via, la verità e la<br />
vita” (Gv 14,6)<br />
Celebrazione (internazionale): Santiago<br />
de Compostela, Spagna (<strong>15</strong>-20<br />
agosto 1989)<br />
1990 V Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Tema: “Io sono la vite voi i tralci”<br />
(Gv <strong>15</strong>,5)<br />
Celebrazione (diocesana): Domenica<br />
delle Palme (8 aprile 1990)<br />
1991 VI Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Tema: “Avete ricevuto uno spirito da<br />
figli” (Rm 8,<strong>15</strong>)<br />
Celebrazione (internazionale): Czestochowa,<br />
Polonia (10-<strong>15</strong> agosto<br />
1991)<br />
1992 VII Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Tema: “Andate in tutto il mondo e<br />
predicate il vangelo” (Mc 16,<strong>15</strong>)<br />
Celebrazione (diocesana): Domenica<br />
delle Palme (12 aprile 1992)<br />
1993 VIII Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Tema: “Io sono venuto perché<br />
abbiano la vita e l’abbiano in<br />
abbondanza” (Gv 10,10)<br />
Celebrazione (internazionale): Denver,<br />
U.S.A. (10-<strong>15</strong> agosto 1993)<br />
1994-1995<br />
Tema: “Come il Padre ha mandato<br />
me, anch’io mando voi” (Gv 20,21)<br />
IX Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Celebrazione (diocesana): Domenica<br />
delle Palme (27 marzo 1994)<br />
X Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Celebrazione (internazionale): Manila,<br />
Filippine (10-<strong>15</strong> gennaio 1995)<br />
1996 XI Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Tema: “Signore, da chi andremo<br />
Tu solo hai parole di vita eterna”<br />
(Gv 6,68)<br />
Celebrazione (diocesana): Domenica<br />
delle Palme (31 marzo 1996)<br />
1997 XII Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Tema: “Maestro, dove abiti Venite e<br />
vedrete” (Gv 1,38-39)<br />
Celebrazione (internazionale): Parigi,<br />
Francia (19-24 agosto 1997)<br />
1998 XIII Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Tema: “Lo Spirito Santo vi insegnerà<br />
ogni cosa” (Gv 14,26)<br />
Celebrazione (diocesana): Domenica<br />
delle Palme (5 aprile 1998)<br />
1999 XIV Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Tema: “Il Padre vi ama” (Gv 16,27)<br />
Celebrazione (diocesana): Domenica<br />
delle Palme (28 marzo 1999)<br />
2000 XV Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Tema: “Il Verbo si fece carne e venne<br />
ad abitare in mezzo a noi”<br />
(Gv 1,14)<br />
Celebrazione (internazionale): Roma<br />
(<strong>15</strong>-20 agosto 2000)<br />
2001 XVI Giornata Mondiale della Gioventù<br />
Tema: “Se qualcuno vuol venire dietro<br />
a me, rinneghi se stesso, prenda<br />
la sua croce ogni giorno e mi segua”<br />
(Lc 9,23)<br />
Celebrazione (diocesana): Domenica<br />
delle Palme (8 aprile 2001)<br />
2002 XVII Giornata Mondiale della<br />
Gioventù<br />
Tema: “Voi siete il sale della terra...<br />
Voi siete la luce del mondo”<br />
(Mt 5,13-14)<br />
Celebrazione (internazionale): Toronto<br />
(23-28 luglio 2002)<br />
37
IN MEMORIAM<br />
NOMINE, PREMI E ONORIFICENZE<br />
38<br />
P. Luigi M. Rulla, S.J. F. Edward Wilczak, S.J. Nomine professori<br />
Il P. Luigi M. Rulla,<br />
S.J., della Pontificia<br />
Università<br />
<strong>Gregorian</strong>a è<br />
morto la sera<br />
della Domenica<br />
di Pasqua (31<br />
marzo 2002) alle<br />
ore 19.20. Giaceva<br />
in stato di<br />
coma al Centro di<br />
Rianimazione dell’Ospedale<br />
dei Fatebenefratelli all’Isola Tiberina,<br />
Roma, da undici giorni, dopo un arresto<br />
cardiaco sofferto il 20 marzo. Aveva 79 anni. Il<br />
P. Rulla è nato a Chieri (provincia di Torino) il<br />
30 giugno 1922. Aveva due fratelli, entrambi<br />
sacerdoti dell’Arcidiocesi di Vercelli (Don<br />
Nicola Rulla e Don Agostino Rulla), e anche<br />
una sorella morta molto giovane. Il P. Rulla si<br />
è laureato in medicina all’Università di Torino<br />
all’età di 24 anni e poi lavorava come assistente<br />
nella medesima Facoltà di Medicina per<br />
otto anni, specializzandosi in chirurgia toracica.<br />
Ha pubblicato in quel periodo 24 articoli<br />
di ricerca medica. All’età di 32 anni è entrato<br />
nella Compagnia di Gesù.<br />
Ha compiuto gli studi di filosofia a Gallarate e<br />
poi il primo anno di teologia a Chieti. Gli ultimi<br />
tre anni di teologia li ha fatti a Woodstock in<br />
Maryland (U.S.A.) Successivamente ha studiato<br />
psicologia all’Università di Chicago e la<br />
psichiatria all’Università McGill a Montréal<br />
(Canada). Negli anni Sessanta ha iniziato le<br />
sue ampie ricerche sulla vocazione religiosa e<br />
sacerdotale, insieme con il P. Franco Imoda,<br />
S.J. (attuale Rettore della Pontificia Università<br />
<strong>Gregorian</strong>a), e la Sr. Joyce Ridick, S.S.C. I frutti<br />
di queste ricerche si trovano principalmente<br />
nei tre volumi dell’Antropologia della Vocazione<br />
Cristiana. In un’epoca in cui l’antropologia<br />
vocazionale era molto influenzata dalla<br />
psicologia umanista, con inevitabili riduzionismi<br />
antropologici, il P. Rulla e i suoi colleghi<br />
hanno introdotto un nuovo approccio: un tentativo<br />
di integrare la teologia della vocazione<br />
cristiana in tutta la sua ricchezza con gli aspetti<br />
psicologici della stessa vocazione. La base<br />
principale di questa visione della vocazione<br />
cristiana si trova nei documenti del Secondo<br />
Concilio Vaticano, come si vede specialmente<br />
dal primo volume dell’Antropologia della<br />
Vocazione Cristiana. La lettura fatta dei testi<br />
conciliari venne poi confermata in misura sorprendente<br />
dall’Enciclica Veritatis splendor<br />
(1993) e dall’Esortazione apostolica Vita<br />
consecrata (1996). Nel 1971 P. Rulla ha fondato,<br />
insieme col P. Imoda, l’Istituto di Psicologia<br />
della Pontifica Università <strong>Gregorian</strong>a;<br />
l’Istituto ha compiuto quasi 31 anni di vita.<br />
Non è possibile riassumere qui i dettagli del<br />
metodo psicologico ed interdisciplinare sviluppato<br />
dal P. Rulla e dai suoi colleghi. Sia sufficiente<br />
dire che si basano su ricerche sperimentali<br />
lunghe e laboriose compiute nell’arco<br />
di molti anni, che hanno portato ad una<br />
visione articolata della vocazione cristiana e<br />
degli ostacoli che possono derivare dalle<br />
debolezze umane specialmente al livello subconscio.<br />
Si può infatti suggerire che l’apporto<br />
più originale di questa teoria è riguardo proprio<br />
all’influsso del subconscio nella vita<br />
umana ordinaria (in altre parole l’influsso di<br />
un subconscio che non è patologico), e la possibilità<br />
di un’aiuto corrispondente nella formazione<br />
di sacerdoti, religiosi, e cristiani in<br />
generale.<br />
Negli ultimi anni di vita la sua energia non era<br />
più quella di prima; continuava a scrivere ma<br />
molto lentamente. Si dedicava ad una vita<br />
quasi monastica e passava molto tempo in cappella.<br />
Gli scritti del P. Rulla non sono sempre<br />
di facile lettura; l’eleganza letteraria non era<br />
tra le sue molte doti. Come docente invece riusciva<br />
molto bene; le sue lezioni “vive” erano<br />
sempre vivaci ed interessanti e fonte di ispirazione<br />
per i suoi alunni. Le molte visite dei suoi<br />
ex-alunni durante la sua ultima malattia e i<br />
numerosi messaggi ricevuti per telefono e<br />
posta elettronica, erano una testimonianza<br />
commovente del rispetto e affetto che aveva<br />
ispirato in tante persone.<br />
P. Bartholomew Kiely, S.J.<br />
Il 29 marzo 2002<br />
è morto fratel<br />
Edward Wilczak,<br />
S.J. Nato a Libiaz,<br />
Polonia, entra<br />
nella Compagnia<br />
di Gesù il 22 ottobre<br />
1932. Nel<br />
1940 viene alla<br />
<strong>Gregorian</strong>a per<br />
essere l’amanuense<br />
dei Professori<br />
Gesuiti, servizio che disimpegna con<br />
cura ed attenzione, dando il meglio di sé con<br />
la ricca formazione linguistica che possedeva.<br />
Per tanti anni svolge anche l’attività di postino<br />
della Comunità, con la consueta efficienza che<br />
mostrava ogni giorno nel portare avanti l’abbondante<br />
corrispondenza che passava per le<br />
sue mani lavoro che ha svolto fino al trasferimento<br />
all’infermeria della Delegazione<br />
quando già le sue forze fisiche erano esaurite.<br />
Lascia l’immagine di buon religioso, attento<br />
alle pratiche di vita spirituale e comunitaria, di<br />
uomo impegnato nella missione che la Compagnia<br />
gli aveva affidato vedendo in essa come i<br />
suoi servizi, anche quelli minimi, acquistano<br />
importanza perché contribuiscono alla Gloria<br />
di Dio e all’efficacia dell’opera che svolge la<br />
<strong>Gregorian</strong>a. Lascia anche l’immagine di uomo<br />
semplice, allegro, socievole ed attento agli<br />
interessi quotidiani della comunità.<br />
Il 20 aprile, il P. Peter-Hans Kolvenbach,<br />
S.J., Vice Gran Cancelliere dell’Università e<br />
Superiore Generale della Compagnia di<br />
Gesù, ha nominato Professore Ordinario<br />
della Facoltà di Scienze Sociali, il P. Lloyd<br />
Baugh, S.J., professore di teologia e<br />
cinema, e responsabile della Cappella<br />
Universitaria.<br />
Il 26 aprile, il P. Peter-Hans Kolvenbach,<br />
S.J., Vice Gran Cancelliere dell’Università e<br />
Superiore Generale della Compagnia di<br />
Gesù, ha nominato il P. Arij Athanasius<br />
Roest Crollius, S.J., Decano della facoltà di<br />
Missiologia.<br />
Il 6 maggio, il P. Peter-Hans Kolvenbach,<br />
S.J., Vice Gran Cancelliere dell’Università e<br />
Superiore Generale della Compagnia di<br />
Gesù, ha nominato Professore straordinario<br />
della Facoltà Diritto Canonico, il P. Yuji<br />
Sugawara, S.J.<br />
Il 6 maggio, il P. Peter-Hans Kolvenbach,<br />
S.J., Vice Gran Cancelliere dell’Università e<br />
Superiore Generale della Compagnia di<br />
Gesù, ha nominato Professore ordinario<br />
della Facoltà di Diritto Canonico, il<br />
P. James Conn, S.J.<br />
L’11 maggio il P. Peter-Hans Kolvenbach,<br />
S.J., Vice Gran Cancelliere dell’Università e<br />
Superiore Generale della Compagnia di<br />
Gesù, ha nominato Professore Ordinario<br />
della Facoltà di Diritto Canonico, il<br />
P. Michael Hilbert, S.J., Vice-Rettore Accademico<br />
della nostra Università.<br />
Nomine ex-alunni<br />
Il Cardinale Camillo Ruini, Vicario di Sua<br />
Santità per la Città di Roma, sentita la Conferenza<br />
Episcopale del Lazio ed avuta l’approvazione<br />
del Sommo Pontefice, ha<br />
nominato, a norma dell’art. 34 § 2 della<br />
Costituzione Appostolica Ecclesia in Urbe,<br />
giudice esterno del Tribunale di Prima<br />
Istanza per le cause di nullità di matrimonio<br />
della Regione Lazio per un quinquennio,<br />
Prof. Dimitrio Salachas (Diritto Canonico<br />
Orientale).<br />
Nomine episcopali ex-alunni<br />
Giovanni Paolo II ha nominato Mons.<br />
Michele Pennisi, Rettore dell’Almo Collegio<br />
Capranica, e Presidente dell’Associazione<br />
Rettori dei Collegie emembro del<br />
Senato Accademico della <strong>Gregorian</strong>a,<br />
Vescovo di Piazza Armerina (Enna) (Teologia).<br />
Il Santo Padre ha nominato Sotto-Segretario<br />
della Congregazione per le Chiese<br />
Orientali il Rev.do Mons. Krysztof<br />
Nitkiewicz, finora Officiale del medesimo<br />
Dicastero (Diritto Canonico).<br />
Giovanni Paolo II ha nominato Vescovo<br />
Ausiliare di Malines-Bruxelles (Belgio) il<br />
Rev.do Sacerdote Jozef De Kesel, del clero<br />
di Gand, finora Vicario Episcopale per la<br />
formazione della diocesi di Gand, assegnandogli<br />
la sede titolare vescovile di<br />
Bulna (Teologia).<br />
Giovanni Paolo II ha nominato Vescovo<br />
Coadiutore di Ponce (Porto Rico), il<br />
Rev.do Padre Félix Lázaro, Sch.P., finora<br />
Decano del “Colegio de Artes y Humanidades”<br />
e Professore di Teologia della Pontificia<br />
Università Cattolica di Porto Rico<br />
(Teologia).<br />
Il Santo Padre ha nominato Vescovo di<br />
Tuxpan (Messico) il Rev.do Sacerdote<br />
Domingo Díaz Martínez, finora Parroco e<br />
Vicario per la Pastorale nella diocesi di<br />
Querétaro (Sociologia).<br />
Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo<br />
Metropolita di Cumaná (Venezuela)<br />
S.E. Mons. Diego Rafael Padrón Sánchez,<br />
finora Vescovo di Maturín (Biblico).<br />
Il Santo Padre ha nominato Vescovo di<br />
Siedlce (Polonia) il Rev.do Mons. Zbigniew<br />
Kiernikowski, del clero di Gniezno,<br />
finora Rettore del Pontificio Istituto<br />
Polacco a Roma (Biblico).<br />
Giovanni Paolo II ha nominato Esarca<br />
Apostolico per i fedeli Ucraini di rito<br />
bizantino residenti in Gran Bretagna il<br />
Rev.do Padre Paul Patrick Chomnycky,<br />
O.S.B.M., finora Superiore del Monastero<br />
di San Basilio di Edmonton (Alberta -<br />
Canada), assegnandogli la sede titolare<br />
vescovile di Buffada (Teologia-Orientale).<br />
Il Santo Padre ha nominato Vescovo di<br />
Ciudad Valles (Messico) il Rev.do Padre<br />
Roberto Octavio Balmori Cinta, M.J.,<br />
(Filosofia).<br />
Il Santo Padre ha nominato Vescovo di<br />
Piazza Armerina (Italia) il Rev.do Mons.<br />
Michele Pennisi, del clero della diocesi di<br />
Caltagirone, Rettore dell’Almo Collegio<br />
Capranica in Roma (Teologia).<br />
Il Santo Padre ha nominato Segretario del<br />
Pontificio Consiglio per la Famiglia<br />
l’Ecc.mo Mons. Karl Josef Romer, Vescovo<br />
Tit. di Colonnata, finora Ausiliare di São<br />
Sebastião do Rio de Janeiro (Teologia).<br />
39
TESI DI DOTTORATO<br />
TESI DI DOTTORATO<br />
a cura di Daniela Totino<br />
LISTA TESI DIFESE DAL 1º FEBBRAIO AL 31 MAGGIO 2002<br />
40<br />
AMBROZIC Matjaz<br />
Il ruolo ecclesiastico, culturale e politico di<br />
Janez Zlatoust Pogacar (1811-1884),<br />
principe-vescovo di Lubiana, nella storia<br />
degli Sloveni. (Storia Ecclesiastica,<br />
R.P. INGLOT Marek, S.J., 8194)<br />
ANTUNEZ CID Jose<br />
La intersubjectividad en Xavier Zubiri.<br />
(Filosofia, R.P. LUCAS LUCAS Ramón, L.C.,<br />
8179)<br />
APUZZO Gian Matteo<br />
Il futuro della Città di San Paolo. La<br />
previsione umana e sociale e lo spazio<br />
urbano. (Scienze Sociali, Prof.ssa MASINI<br />
Eleonora, 8166)<br />
BESTARD COMAS Joan<br />
La globalización y el desarrollo humano en<br />
los países pobres a la luz de la Docrina<br />
Social de la Iglesia (D.S.I.) y de los<br />
Informes del “Programa de las Naciones<br />
Unidas para el Desarrollo” (P.N.U.D.).<br />
Estudio comparativo entre le visión y la<br />
“filosofía” del desarrollo de los Informes<br />
del P.N.U.D. y de los documetos de la D.S.I.<br />
(Scienze Sociali, R.P. BERNAL RESTREPO<br />
Sergio, S.J., 8138)<br />
BISCEGLIA Bruno<br />
“In natura humana Deus Pater impressit<br />
Verbum”. Dio Padre nel Commento di San<br />
Tommaso al vangelo di San Giovanni.<br />
(Teologia, R.P. PASTOR Félix, S.J., 8<strong>15</strong>2)<br />
BISSON Peter<br />
A Soteriological and Theological Grounding<br />
of the Promotion of Social Justice.<br />
(Teologia, R.P. O’COLLINS Gerald, S.J.,<br />
8147)<br />
BOWLIS Xavier Viagulamuthu<br />
Offering Our Bodies as a Living Sacrifice to<br />
God. A Study in Pauline Spirituality Based<br />
on Romans 12:1. ( Spiritualità, R.P.<br />
MARTINEZ Ernest R., S.J., 8205)<br />
CABRAS Anna<br />
La lettera agli Efesini e il quarto Vangelo.<br />
Uno studio sulla tradizione cristiana nella<br />
comunità efesina. (Teologia, R.P. VANNI<br />
Ugo, S.J., 8218)<br />
CAHINGA Jeronimo<br />
O fim da iniquidade, sperança de uma nova<br />
era. Uma leitura Apocalíptica de Ez 7.<br />
(Teologia, R.P. SIMIAN YOFRE Horacio, S.J.,<br />
8185)<br />
CALDERON CALDERON Jaime<br />
La libertad como fundamento de<br />
configuración de la personalidad en Xavier<br />
Zubiri. (Filosofia, Mons. BABOLIN Sante,<br />
8172)<br />
CARDINALI Marco<br />
La poetica teologica in David Maria<br />
Turoldo. (Teologia, R.P. GALLAGHER<br />
Michael P., S.J., 8207)<br />
CECCHINI Antonio<br />
Il “divenire innocente” in Friedrich<br />
Nietzsche. (Filosofia, R.P. HUBER<br />
Carlo, S.J., 8149)<br />
CHARAMSA Krzysztof<br />
L’immutabilità di Dio. L’insegnamento di<br />
San Tommaso D’Aquino nei suoi sviluppi<br />
presso i commentatori scolastici. (Teologia,<br />
R.P. BECKER Karl J., S.J., 8160)<br />
CHOJNACKI Marek<br />
Il Battesimo e l’Eucarestia fonti rituali della<br />
vita cristiana secondo San Bernardo<br />
di Chiaravalle. (Teologia, ROSATO<br />
Philip J., S.J., 8134)<br />
CONCHA CONTRERAS María Inés<br />
La sede episcopal de Santiago de Chile a<br />
mediados del siglo XIX: aspectos de la vida<br />
cristiana a través de las visitas pastorales de<br />
los Obispos Manuel Vicuña y Rafael<br />
Valentín Valdivieso. (Storia Ecclesiastica,<br />
R.P. MARTINA Giacomo, S.J., 8171)<br />
DE LA TOUSCHE Geoffroy<br />
Le magistère ordinaire universel, dans<br />
“Lumen gentium” 22 et 25. (Teologia,<br />
R.P. BECKER Karl J., S.J., 8<strong>15</strong>5)<br />
DOGLIO Claudio<br />
La Risurrezione di Cristo e dei cristiani<br />
nell’Apocalisse di Giovanni. (Teologia,<br />
R.P. VANNI Ugo, S.J., 8176)<br />
FAJARDO Florentino Atilano<br />
Cyberspacing. Vicentian Popular Mission.<br />
Evolution of the Vincentian Ministry in the<br />
Philippines. (Missiologia, R.P. LOPEZ-GAY<br />
Jesús, S.J., 8<strong>15</strong>8)<br />
GAGLIARDI Mauro<br />
La cristologia adamitica. Tentativo di<br />
recupero del suo significato originario.<br />
(Teologia, R.P. O’COLLINS Gerald, S.J.,<br />
8181)<br />
GARCIA MARTINEZ Francisco<br />
La humanidad re-encontrada en Cristo.<br />
Propuesta de soteriología cristiana a la luz<br />
de la antropología de René Girard.<br />
(Teologia, R.P. O’COLLINS Gerald, S.J,.<br />
8186)<br />
GILMORE Michael J.<br />
The subject-predicate Relation as<br />
understood similarly and diversely by<br />
St. Thomas Aquinas and Peter Strawson.<br />
(Filosofia, R.P. HUBER Carlo, S.J., 8<strong>15</strong>7)<br />
GOUX BAUDIMENT Fabienne<br />
Une nouvelle étape du développment de la<br />
prospective: la prospective opérationnelle.<br />
(Scienze Sociali, Prof.ssa MASINI Eleonora,<br />
8174)<br />
GRAZIAN Francesco<br />
La nozione di amministrazione e di<br />
alienazione nel Codice di Diritto Canonico.<br />
(Diritto Canonico, R.P. DE PAOLIS<br />
Velasio, C.S., 8164)<br />
IYENGA Buika L.<br />
Le concept de justice dans la Constitution<br />
Pastorale “Gaudium et Spes”. Approche<br />
théologique. (Teologia, R.P. SCHMITZ<br />
Philipp, S.J., 8139)<br />
KARIUKI Paul Njiru<br />
Charisms and the Holy Spirit’s Activity.<br />
An Exegetico-Theological Study of the<br />
1 Corithians 12:4-11 and Romans 12:6-8.<br />
(Teologia, R.P. BRODEUR Scott, S.J., 8<strong>15</strong>4)<br />
KIM Tae Hyung<br />
L’influenza dei missionari della Società per<br />
le Missioni Estere di Parigi nella missione<br />
coreana del XIX secolo (1835-1886).<br />
(Storia Ecclesiastica, Rev. MEZZADRI Luigi,<br />
8162)<br />
KING William<br />
Public and Private Juridic Personality:<br />
A Comparative Legal Analysis. (Diritto<br />
Canonico, Mons. FERME Brian E., 8198)<br />
LUCIANI RIVERO Rafael Francisco<br />
El Misterio de la Diferencia: un estudio<br />
tipológico de la analogía como estructura<br />
originaria de la realidad en Tomás de<br />
Aquino, Erich Przywara y Hans Urs<br />
von Balthasar y su uso en teología trinitaria.<br />
(Teologia, R.P. SALMANN Elmar, O.S.B.,<br />
8161)<br />
MAIER Michael P.<br />
“Agypten” Israels Herkunft und Geschick.<br />
Studie über einen theo-politischen<br />
Zentralbegriff im Jeremiabuch. (Teologia,<br />
R.P. CONROY Charles, M.S.C., 8184)<br />
MARINI Fabio Angelo<br />
La consacrazione e la secolarità dei chierici<br />
negli istituti secolari. (Diritto Canonico,<br />
Spec. Giurisprudenza, R.P. GHIRLANDA<br />
Gianfranco, S.J., 8<strong>15</strong>6)<br />
MARTINEZ ROJAS Francisco Juan<br />
La Reforma Eclesiástica en el Jaén del XVI.<br />
El Episcopado de D. Francisco Sarmiento<br />
de Mendoza (<strong>15</strong>80-<strong>15</strong>95). (Storia<br />
Ecclesiastica, Rev. MEZZADRI Luigi, 8<strong>15</strong>3)<br />
MFOUAKOUET Leopold<br />
Jacques Derrida. Entre la question de<br />
l’écriture et l’appel de la voix. (Filosofia,<br />
R.P. GILBERT Paul, S.J., 8167)<br />
NWACHUKWU Mary Sylvia<br />
Creation-Covenant Scheme in Genesis and<br />
Justification by Faith in Romans 9-11.<br />
(Teologia, R.P. SWETNAM James, S.J., 8168)<br />
OKURE Mary Liguori<br />
Church Authority as Service with Particular<br />
Attention to Consacrated Life. (Diritto<br />
Canonico, Mons. FERME Brian E., 8173)<br />
PAGLIARA Cosimo<br />
La figura di Elia nel Vangelo di Marco.<br />
Aspetti semantici e funzionali. (Teologia,<br />
Rev. GRILLI Massimo, 8203)<br />
PAWLOWSKI Andrzej<br />
Il “bonum fidei” nella tradizione canonica<br />
e la sua esclusione nella recente<br />
giurisprudenza rotale. (Diritto Canonico,<br />
Spec. Giurisprudenza, Mons. STANKIEWICZ<br />
Antoni, 8175)<br />
PEREGO Alessandro<br />
La buona fama nella vita ecclesiale e la sua<br />
protezione nell’ordinamento canonico.<br />
(Diritto Canonico, R.P. DE PAOLIS Velasio,<br />
C.S., 8197)<br />
PEREZ PIRELA Miguel A.<br />
Perfíl de la discusión filosófica politica<br />
contemporanea: una propuesta aristotelica.<br />
(Filosofia, R.P. FLANNERY Kevin, S.J., 8178)<br />
PETANJAK Ivica<br />
Michelangelo Bosdari da Ragusa,<br />
O.F.M.Cap., predicatore, diplomatico, uomo<br />
di governo e guida spirituale (1653-1729).<br />
(Storia Ecclesiastica, Rev. MEZZADRI Luigi,<br />
8169)<br />
RODRIGUEZ MILLAN Gabriel A.<br />
Origen y naturaleza de la potestad de las<br />
Conferencias Episcopales. Magisterio y<br />
doctrina desde el Concilio Vaticano II hasta<br />
el M.P. “Apostolos Suos”. (Diritto<br />
Canonico, R.P. GHIRLANDA Gianfranco, S.J.,<br />
8189)<br />
RUBERTI Andrea<br />
Per una cristologia dell’agire di Gesù. In<br />
ascolto di H. Schürmann, C. Duquoc ed<br />
E. Schillebeeckx. (Teologia, R.P. ROSATO<br />
Philip J., S.J., 8<strong>15</strong>1)<br />
SCHÜTZ Achim<br />
Phänomenologie der Glaubensgenese.<br />
Philosophisch-theologische Neufassung von<br />
Gang und Grund der analysis fidei.<br />
(Teologia, R.P. SALMANN Elmar, O.S.B.,<br />
8163)<br />
SOUZA BARRETO JUNIOR Dorival<br />
“Sacra liturgia constituit publicum cultum<br />
mystici Iesu Christi Corporis, Capitis nempe<br />
membrorumque eius”. A renovação eclesial<br />
e litúrgica no Brasil durante os pontificados<br />
de Pio XI e Pio XII. (Teologia, R.P. PASTOR<br />
Félix, S.J. 8192)<br />
STECKEL Edvino A.<br />
Primórdios da Diocese de São Sebastião do<br />
Rio de Janeiro. Estudo Diplomático da Bula<br />
Pontificia de Ereção da Diocese “Romani<br />
Pontificis Pastoralis Sollicitudo”, de 16 de<br />
Novembro de 1676, Fundação e sua<br />
Primeira Fase de Desenvolvimento até<br />
1745. (Storia Ecclesiastica, R.P. GONZALEZ<br />
FERNANDEZ Fidel, M.C.C.I., 8170)<br />
SUAREZ CODORNIU Carlos Luis<br />
Construyendo la vida. La raíz ‘rk en el<br />
Antiguo Testamento. (Teologia,<br />
R.P. BRETON Santiago, S.J., 8<strong>15</strong>9)<br />
TESTA Luca<br />
Fondazione e primo sviluppo del Seminario<br />
Romano (<strong>15</strong>65-1608). (Storia<br />
Ecclesiastica, Rev. MEZZADRI Luigi, 8187)<br />
TURIKUBWIGENGE Jean Berchmans<br />
Religiosité négro-africaine traditionelle dans<br />
les Documents du Magistère de l’Eglise<br />
catholique (1951-1995): Lecture chrétienne<br />
de la religion traditionnelle au Rwanda.<br />
(Teologia, R.P. O’COLLINS Gerald, S.J., 8<strong>15</strong>0)<br />
VAN DOREN Maria<br />
Imágenes de Dios en el siglo XXI, desde la<br />
realidad “réligión” de México. (Missiologia,<br />
R.P. ROEST CROLLIUS Arij A., S.J., 8177)<br />
VOLANTE Francesco<br />
Celebratio Eucharistiae et Liturgia Horarum,<br />
Actus Publici Ecclesiae et Instrumenta<br />
Sanctificationis Presbyteri. Inquisitio<br />
historico-canonica a Codice Piano-<br />
Benedictino ad Codicem Iuris Canonici<br />
anno 1983 promulgatum inclusive. (Diritto<br />
Canonico, Mons. FERME Brian E., 8188)<br />
ZIMMERMANN Markus<br />
In-Existenz. Nachfolge Jesu Christi bei<br />
Romano Guardini. (Teologia, R.P. WICKS<br />
Jared, S.J., 8180)<br />
41
A TUTTA LA COMUNITÀ UNIVERSITARIA,<br />
AI NOSTRI CARI EX-ALUNNI,<br />
AI NOSTRI BENEFATTORI...<br />
Ne sapremo di più nel prossimo numero:<br />
Roma, 17 maggio 2002<br />
fondi in modo tale da poter affrontare le sfide che<br />
l’avvenire ci riserverà.<br />
Cari Amici,<br />
L’indirizzo e-mail dell’Ufficio di Sviluppo è:<br />
42<br />
nel desiderio di sviluppare sempre più la propria<br />
attività in modo tale che possa, informata dallo spirito<br />
e dal motto “Ad maiorem Dei gloriam” della<br />
Compagnia di Gesù, compiere la propria missione<br />
per la Chiesa Universale specialmente nel momento<br />
attuale, la P.U.G. avverte in misura sempre maggiore,<br />
l’esigenza di avere a disposizione fonti certe<br />
di introito.<br />
La nostra attuale situazione finanziaria è, a giudizio<br />
degli amministratori, inadeguata allo sviluppo<br />
che auspichiamo, nonostante il proposito di ottimizzare<br />
le risorse disponibili.<br />
Siamo certi che ci sono moltissime persone e Istituzioni<br />
in Europa, come sappiamo che ci sono negli<br />
Stati Uniti, desiderose di concretizzare la loro generosità<br />
con cospicue donazioni affinché la P.U.G.<br />
possa restare fedele al proprio ruolo nell’ambito<br />
della Chiesa Universale, così come ha fatto negli<br />
ultimi secoli.<br />
Pertanto, come parte delle celebrazioni per i 450<br />
anni della fondazione del Collegio Romano, glorioso<br />
avo della P.U.G., ci stiamo impegnando nella<br />
costituzione di una ONLUS (organizzazione non a<br />
fini di lucro) che ci aiuti, tramite l’istituzione di<br />
un apposito Ufficio di Sviluppo e Fund raising, a<br />
effettuare un’attenta campagna di reperimento<br />
fundraising@unigre.it<br />
e il relativo conto corrente bancario è il seguente:<br />
CREDITO ARTIGIANO<br />
sede di Roma<br />
ABI 03512 CAB 03200<br />
n. c.c. 71767-84<br />
intestato alla<br />
Pontificia Università <strong>Gregorian</strong>a<br />
RendendoVi partecipi di tale iniziativa, che<br />
abbiamo intrapreso volgendo lo sguardo al futuro<br />
della nostra Istituzione e nel tentativo di consolidarlo,<br />
Vi pregherei di fornirci ogni indicazione,<br />
proposta o suggerimento che possano rivelarsi utili,<br />
a Vostro giudizio, al nostro scopo come descritto.<br />
Desidererei, infine, esortarVi a unire le Vostre preghiere<br />
alle nostre affinché il Signore possa muovere<br />
i cuori dei nostri Ex-alunni, Benefattori e Amici<br />
tutti a significare generosamente il loro affetto per<br />
la P.U.G. e ricompensarli adeguatamente per la loro<br />
buona volontà.<br />
Cordialmente,<br />
Franco Imoda, S.J.<br />
Rettore Magnifico<br />
Ci auguriamo che vi abbiano fatto piacere queste<br />
informazioni della <strong>Gregorian</strong>a. Vi saremmo<br />
profondamente grati se voleste collaborare alla<br />
loro divulgazione fornendoci gli indirizzi di altri<br />
ex-alunni della <strong>Gregorian</strong>a ai quali spedirle.<br />
Coloro che desiderassero contribuire alla<br />
pubblicazione della rivista, possono farlo<br />
inviando un’offerta a:<br />
Nous souhaitons que ce bulletin vous aura fait<br />
plaisir. Nous vous serions reconnaissants de<br />
bien vouloir collaborer à sa diffusion en nous<br />
fournissant les adresses d’autres anciens étudiants<br />
de la P.U.G. à qui nous pourrions l’expédier.<br />
Toute contribution bénévole aux frais d’édition,<br />
dont nous vous remercions à l’avance, serait à<br />
envoyer à:<br />
Arrivederci a ottobre!<br />
We hope that you enjoy our bulletin. Please<br />
send us the addresses of other alumni of the<br />
<strong>Gregorian</strong>, and in this way cooperate in its<br />
distribution. If you wish to make a contribution to<br />
the publication of this review, you may do so by<br />
sending your donation to:<br />
Hoffentlich machen Ihnen diese Nachrichten aus<br />
der <strong>Gregorian</strong>a Freude. Es ist für uns eine große<br />
Hilfe, wenn Sie uns Adressen von anderen<br />
ehemaligen Studenten der <strong>Gregorian</strong>a zuschicken.<br />
So können wir auch mit ihnen wieder Verbindung<br />
aufnehmen. Falls Sie uns bei der Veröffentlichung<br />
dieser Mitteilungen unterstützen möchten, schicken<br />
Sie bitte Ihre Spende an:<br />
Esperamos que este boletín sea de su agrado. Le<br />
agradeceríamos profundamente si pudiera<br />
colaborar con la divulgación del mismo,<br />
facilitándonos las direcciones postales de otros ex<br />
alumnos de la <strong>Gregorian</strong>a a quienes se lo<br />
podríamos hacer llegar. Quienes deseen hacer<br />
una contribución con la publicación de la revista<br />
podrán hacerla enviando una oferta a:<br />
Pontificia Università<br />
<strong>Gregorian</strong>a<br />
Monte dei Paschi di Siena<br />
Agenzia 41<br />
Via della Pigna, 13/a<br />
c/c n. 360/10<br />
ABI 01030 - CAB 03241<br />
Causale: Ufficio Ex-Alunni