Parte 2 - CusMiBio - Università degli Studi di Milano
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A ciascuna storia il suo pe<strong>di</strong>gree. Scenari e simulazione <strong>di</strong> consulenza genetica<br />
Siete un genetista me<strong>di</strong>co e lavorate in un consultorio genetico. Si presentano da voi tre in<strong>di</strong>vidui che richiedono<br />
consulenza genetica. Ciascuno vi racconta la storia della sua famiglia. Costruite in base ai dati raccolti dall’anamnesi<br />
familiare, il pe<strong>di</strong>gree delle 3 famiglie e impostate l’analisi del DNA da richiedere al laboratorio per rispondere alle<br />
domande poste dai 3 pazienti.<br />
Scenario 1. Anemia falciforme #OMIM 141900.0243<br />
In consultorio si presenta una giovane donna (età 35 anni) che vive a <strong>Milano</strong> ma è <strong>di</strong> origine sarda. Ha avuto 3 figli. I<br />
primi due, un maschio e una femmina, sono sani. Al terzo, maschio, che aveva manifestato un ittero dovuto a una crisi<br />
emolitica, è stata <strong>di</strong>agnosticata l’anemia falciforme. E’ in attesa <strong>di</strong> un quarto figlio (è alla fine della sesta settimana <strong>di</strong><br />
gravidanza) e vorrebbe informazioni sul rischio <strong>di</strong> avere un altro figlio malato. Aggiunge che in famiglia c’è un suo<br />
zio scapolo con la stessa patologia. A una indagine più approfon<strong>di</strong>ta, la donna aggiunge che suo marito, il padre dei<br />
suoi figli, è anch’esso sardo <strong>di</strong> origine ed è suo cugino primo.<br />
Viene suggerito alla donna <strong>di</strong> sottoporsi ad amniocentesi per effettuare l’analisi del DNA e determinare il genotipo del<br />
nascituro.<br />
Costruite in base ai dati raccolti dall’anamnesi familiare, il pe<strong>di</strong>gree della famiglia (vedere §2.2). Per controllare se il<br />
pe<strong>di</strong>gree che avete costruito è corretto, controllate a pagina 22.<br />
Che probabilità ha il nascituro <strong>di</strong> essere sano Di avere l’anemia falciforme Di essere portatore dell’allele HbS<br />
L’analisi del DNA consente <strong>di</strong> identificare il genotipo del nascituro e, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> trasformare una probabilità in un dato<br />
certo. (Se non ricordate la modalità <strong>di</strong> trasmissione ere<strong>di</strong>taria dell’anemia falciforme consultate il catalogo OMIM,<br />
§2.3).<br />
Come abbiamo già detto, la mutazione HbS è una sostituzione <strong>di</strong> base A --> T nella sequenza CCT GAG GAG che<br />
fa cambiare il significato del 6° codone del gene della catena beta dell’Hb (Glu --> Val).<br />
La sequenza mutata CCT GTG GAG non contiene più il sito <strong>di</strong> restrizione dell’enzima MstII<br />
dove N in questo caso è la base G.<br />
Amplificando con la PCR un segmento <strong>di</strong> DNA <strong>di</strong> 376 bp che comprende il sito MstII (posizionato 175 bp<br />
dall’estremità 5’), e <strong>di</strong>gerendo il prodotto della PCR con l’ER MstII, quale è il numero e la lunghezza (in bp) delle<br />
bande che vi aspettate <strong>di</strong> trovare nel caso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui omozigoti normali, eterozigoti o omozigoti affetti (vedere §3.5,<br />
Fig. 3.5 e 3.6)<br />
Pr fw<br />
MstII<br />
Anche se sarebbe sufficiente analizzare solo il<br />
DNA del feto, analizzeremo anche il DNA dei<br />
Esone 1<br />
genitori e quello dei fratelli sani per confermare la<br />
Pr rev<br />
con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> eterozigosità dei genitori e poter<br />
identificare tra i fratelli un eventuale portatore.<br />
376 bp<br />
(Hb S)<br />
5' CC/TNAGG 3'<br />
3’ GG/ANTCC 5’<br />
175 + 201 bp<br />
(Hb A)<br />
Scenario 2. Ipercolesterolemia familiare #OMIM 143890<br />
Si presenta in consultorio un giovane <strong>di</strong> 21 anni che appartiene a una famiglia in cui ci sono e ci sono stati parecchi<br />
casi <strong>di</strong> malattia car<strong>di</strong>ovascolare. Il giovane, che non presenta sintomi <strong>di</strong> ipercolesterolemia, vuole fare l’analisi del<br />
DNA per sapere se ha ere<strong>di</strong>tato il gene dell’ipercolesterolemia familiare e, nel caso, per iniziare precocemente una<br />
terapia preventiva e sottoporsi a una <strong>di</strong>eta opportuna.<br />
Descrive così la sua famiglia: “ La famiglia <strong>di</strong> mio padre <strong>di</strong>scende dai Boeri. I miei bisnonni paterni stavano a Città<br />
del Capo. I nonni si sono trasferiti in Europa intorno al 1920 e si sono stabiliti in Olanda e successivamente in Italia. I<br />
nonni paterni sono morti <strong>di</strong> cause a me non note. Mio padre è deceduto l’anno scorso <strong>di</strong> carcinoma al polmone ma<br />
soffriva <strong>di</strong> cuore. Un mio zio paterno è morto <strong>di</strong> infarto abbastanza giovane. Con i suoi figli che vivono in un’altra<br />
città non ci ve<strong>di</strong>amo da tempo. Una zia paterna ha livelli normali <strong>di</strong> colesterolo. Un altro mio zio paterno <strong>di</strong> 40 anni<br />
ha il colesterolo alto, così come sua moglie e una delle sue due figlie. Mia madre, olandese, e mia sorella hanno<br />
normali livelli <strong>di</strong> colesterolo.”<br />
Costruite il pe<strong>di</strong>gree <strong>di</strong> questa famiglia (vedere §2.2) e controllate la risposta a pagina 22.<br />
L’ipercolesterolemia familiare è una patologia che presenta eterogeneità genetica sia allelica che <strong>di</strong> locus (ve<strong>di</strong> §2.4 e<br />
§4.1, legenda della figura 4.3). La FH è 5 volte più frequente nelle popolazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>scendenza Boera rispetto a quelle<br />
<strong>di</strong> Stati Uniti e Europa. Alcune mutazioni sono prevalenti in determinati gruppi etnici.<br />
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