30.01.2015 Views

Novembre 2010

Novembre 2010

Novembre 2010

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Rassegna stampa <strong>Novembre</strong> <strong>2010</strong> Comune di Poirino<br />

CORRIERE DI CHIERI<br />

Martedì 9 novembre <strong>2010</strong><br />

CHIERI E DINTORNI 11<br />

Tocca al giudice di pace<br />

Clandestini,<br />

espulsioni<br />

anche a Chieri<br />

CHIERI Per la prima volta a<br />

Chieri sono stati celebrati<br />

processi per il reato di clandestinità,<br />

per il quale è prevista<br />

l’espulsione.<br />

Processi che hanno messo<br />

in evidenza tutti i punti deboli<br />

di una legge molto simile a<br />

una grida di manzoniana memoria,<br />

e che rischia di essere<br />

più efficace sulla carta che<br />

nella realtà.<br />

Il compito di emettere il<br />

verdetto spetta a Ferruccio<br />

Gotta, giudice di pace a Chieri:<br />

«Tocca a me perché, per legge,<br />

viene chiamato in causa il<br />

giudice competente sul luogo<br />

dov’è stata violata la legge».<br />

La prima imputata è una nigeriana:<br />

«Era detenuta alle<br />

Vallette: al termine della pena<br />

ha fatto perdere le sue tracce.<br />

Verrà giudicata in contumacia».<br />

Anche la seconda imputata<br />

è nigeriana: «Era stata coinvolta<br />

in una rissa di fronte a<br />

un bar in via Andezeno, ed e-<br />

ra stata accertata la sua clandestinità».<br />

Ora non si sa dove sia: peraltro<br />

il processo non si può u-<br />

gualmente celebrare, perché<br />

manca l’avvocato difensore.<br />

Terzo imputato è un albanese,<br />

già colpito da decreto di<br />

espulsione: «Di conseguenza<br />

non posso espellerlo nuovamente,<br />

anche se ha commesso<br />

un reato non obbedendo all’espulsione.<br />

La competenza, in<br />

questo caso, è del tribunale»,<br />

spiega Gotta.<br />

Ma è teoria: anche questo<br />

albanese ha fatto perdere o-<br />

gni traccia di sé.<br />

Come si dovrebbe applicare<br />

la legge sulla clandestinità, in<br />

un territorio (il nome giusto<br />

è “mandamento”) com’è quello<br />

del Chierese «Abbiamo<br />

due possibilità - risponde il<br />

magistrato - La prima è che il<br />

clandestino scoperto mentre<br />

compie un reato sia sottoposto<br />

al mio giudizio alla prima u-<br />

dienza possibile. Noi il penale<br />

lo giudichiamo di venerdì: nei<br />

giorni precedenti deve dunque<br />

stare o in carcere oppure in un<br />

centro temporaneo di soggiorno».<br />

E l’alternativa «Che nel<br />

controllo si scopra una persona<br />

clandestina, ma che non sta<br />

Restano però immutati i problemi<br />

di una legge poco efficace nella sua applicabilità<br />

compiendo reati. Questa ha 15<br />

giorni di tempo per presentarsi<br />

al mio giudizio: è ovvio che<br />

scompare».<br />

Ciascun processo coinvolge<br />

numerose persone, con i<br />

relativi costi: giudice, avvocato<br />

difensore, pubblico ministero,<br />

sovente un interprete,<br />

e in caso di detenzione u-<br />

na scorta per l’accompagnamento,<br />

che non è mai inferiore<br />

ai tre agenti. E che cosa si<br />

ottiene «Chi non ottempera<br />

al decreto di espulsione commette<br />

un reato. Di conseguenza,<br />

se viene fermato in un secondo<br />

momento, finisce in tribunale<br />

e poi in prigione».<br />

E’ un deterrente che non<br />

scoraggia pesci piccoli che si<br />

trovano per bisogno a nuotare<br />

in un grande mare, né chi<br />

è intenzionato a delinquere,<br />

che per la prossima volta cercherà<br />

con più attenzione di<br />

non farsi beccare.<br />

Non è detto, tra l’altro, che<br />

clandestinità e delinquenza<br />

coincidano. Ci sono tante persone<br />

oneste, che però sono<br />

prive di permesso di soggiorno.<br />

Per loro che cosa ha pensato<br />

il legislatore «Possiamo<br />

comminare loro una multa da<br />

5000 a 10.000 euro, in alternativa<br />

all’espulsione», spiega<br />

Gotta.<br />

Ma sembra quasi il danno<br />

unito alla beffa: se infatti una<br />

persona onesta che vive in<br />

clandestinità avesse da parte<br />

una simile somma, probabilmente<br />

avrebbe già trovato un<br />

modo per regolarizzare la sua<br />

posizione.<br />

Non si ha notizia di ammende<br />

che siano state pagate,<br />

mentre è praticamente certo<br />

che i multati si danno alla<br />

macchia, scantonando ogni<br />

volta che vedono un vigile urbano<br />

o un carabiniere.<br />

C’è poi un altro problema<br />

non da poco: quello degli “alias”:<br />

«I clandestini recidivi<br />

forniscono ogni volta un nome<br />

differente. L’identificazione è<br />

complessa, dato che si spostano<br />

di frequente, e ciò rende ancora<br />

più difficile applicare la<br />

legge».<br />

Ed ecco tornare allora le<br />

grida manzoniane: a che cosa<br />

servono leggi roboanti, se poi<br />

diventano quasi inefficaci al<br />

momento di applicarle<br />

Il giudice Gotta porta un altro<br />

esempio, collegato alle pene<br />

per reati minori. «Ammettiamo<br />

che un ragazzo di<br />

vent’anni venga colto al volante<br />

in stato d’ebbrezza. Io gli infliggo<br />

un’ammenda, la famiglia<br />

la paga, e su di lui che tipo<br />

di azione educativa abbiamo<br />

fatto».<br />

Lei che cosa proporrebbe,<br />

in alternativa «Per le pene<br />

minori, la condanna a eseguire<br />

lavori socialmente utili, che<br />

coinvolgono in prima persona<br />

chi ha commesso il reato. Lavori<br />

che, in accordo con la Procura,<br />

dovrebbero essere svolti<br />

prima del processo: se l’esecuzione<br />

è soddisfacente il processo<br />

non si celebra nemmeno, il<br />

reato è estinto e non viene i-<br />

scritto nel casellario penale.<br />

Ma la speranza è che, in questo<br />

modo, chi ha sgarrato la<br />

prossima volta ci pensi due<br />

volte prima di ripetere il suo<br />

errore».<br />

Enrico Bassignana<br />

VIA BORGARELLI - Servizio sospeso per due giorni<br />

Si spacca la tubazione<br />

Poste sott’acqua a Cambiano<br />

CAMBIANO Le Poste di via Borgarelli<br />

finiscono sott’acqua. La rottura<br />

di una tubazione venerdì<br />

ha causato l’allagamento del piccolo<br />

ufficio, bloccando l’attività<br />

per due giorni.<br />

«Siamo stati immediatamente<br />

avvisati – riferisce il sindaco Michele<br />

Mammolito – L’ufficio si<br />

trova in una casa vecchia con tubature<br />

ormai datate che possono<br />

rompersi. Il locale si è allagato<br />

mandando in tilt i computer: venerdì<br />

è stato chiuso al pubblico<br />

per ripulirlo e consentire che tutti<br />

gli strumenti si asciugassero».<br />

Sabato avrebbe dovuto riaprire,<br />

ma i dipendenti temevano<br />

che l’acqua avesse minato le fondamenta<br />

della casa. «Nella giornata<br />

di sabato hanno fatto eseguire<br />

una perizia statica – spiega<br />

Mammolito – Nel frattempo, ci<br />

hanno chiesto un posto dove consegnare<br />

le raccomandate nel caso<br />

l’ufficio fosse rimasto chiuso<br />

per alcuni giorni». L’esito della<br />

perizia ha però escluso qualsiasi<br />

problema all’edificio e quindi<br />

le Poste hanno potuto riaprire<br />

lunedì.<br />

Questo episodio ripropone<br />

l’annoso problema dell’ufficio<br />

postale di via Borgarelli, che risulta<br />

troppo piccolo e in un immobile<br />

vecchio dove possono venire<br />

fuori questo tipo di problemi.<br />

«Probabilmente se fossero<br />

stati nel nuovo locale, in via Camporelle,<br />

una cosa del genere non<br />

sarebbe mai accaduta – riflette<br />

il sindaco – Quello è un edificio<br />

nuovo, che non ha problemi di tubature<br />

vecchie o di staticità».<br />

Le Poste Italiane avevano promesso<br />

di traslocare l’ufficio entro<br />

la fine di quest’anno, al massimo<br />

nei primi mesi del 2011.<br />

Mammolito non ha più saputo<br />

niente, ma rimane ottimista: «Ci<br />

hanno assicurato che è una priorità,<br />

spero che questo episodio<br />

possa spingerli ad accelerare i<br />

tempi».<br />

L’immobile di via Camporelle<br />

7 è lì pronto per essere occupato:<br />

un locale di 120-150 metri<br />

quadrati, proprio davanti al magazzino<br />

comunale, privo di barriere<br />

architettoniche e con locali<br />

blindati.<br />

Daniele Marucco<br />

POIRINO - Le strategie<br />

Pasquero alla guida<br />

del circolo Pd<br />

«Conta la gente»<br />

POIRINO Pier Antonio Pasquero è<br />

stato eletto segretario del Circolo<br />

Pd di Poirino-Pralormo-Isolabella.<br />

Funzionario di banca, 45 anni,<br />

due figli, poirinese dal<br />

2005, succede a Michele<br />

Venezia. Già presidente<br />

dell’Associazione<br />

Tutela del Territorio<br />

di Pralormo, si oppose<br />

all’arrivo, sul confine<br />

con Cellarengo, di<br />

una discarica di rifiuti<br />

ospedalieri «che sarebbero<br />

arrivati anche<br />

da altre province». Ha<br />

combattuto contro le<br />

previsioni del nuovo piano regolatore:<br />

«Erano progetti irrealistici,<br />

basati su proiezioni di un massiccio<br />

aumento della popolazione<br />

che infatti non c’è stato. Avrebbe<br />

portato a una costruzione di case<br />

inutile e dannosa».<br />

Interessato alla politica «da<br />

quando ero in prima media», per<br />

oltre un ventennio iscritto al Partito<br />

Radicale, ora si riconosce nella<br />

componente bersaniana del Pd:<br />

«Ottimo segretario». Sull’attività<br />

svolta in paese, Pasquero ricorda<br />

che «quest’anno c’è stato il tesseramento<br />

che ha portato una trentina<br />

di adesioni. Il nuovo<br />

impegno è consolidare<br />

le forze che si riconoscono<br />

nel centrosinistra,<br />

cioè decidere con<br />

chi allearci. Bisogna i-<br />

noltre riprendere i contatti<br />

con la gente per conoscere<br />

i problemi quotidiani,<br />

spesso nascosti<br />

dall’informazione distorta<br />

di molti giornali<br />

Pier Antonio Pasquero<br />

nazionali e di buona<br />

parte delle tv». La riorganizzazione<br />

del Pd riparte dopo anni in cui<br />

in paese l’opposizione al centrodestra<br />

è stata appannaggio di liste<br />

locali, e prevedendo la possibilità<br />

di elezioni politiche anticipate.<br />

3

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!