30.01.2015 Views

Novembre 2010

Novembre 2010

Novembre 2010

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

4<br />

Rassegna stampa <strong>Novembre</strong> <strong>2010</strong> Comune di Poirino<br />

CRONACA CITTADINA<br />

CORRIERE DI CHIERI<br />

Venerdì 26 novembre <strong>2010</strong><br />

RIFIUTI NEL CAOS<br />

Iva rifiuti o banderuola<br />

Per l’Agenzia delle entrate bisogna pagarla<br />

■ L’Iva sulla tariffa rifiuti si deve<br />

pagare. Lo dice l’Agenzia dell’entrate<br />

in risposta a un interpello<br />

presentato dal Consorzio Chierese<br />

per i servizi. E’ la conferma<br />

definitiva che voleva lo stesso Ccs,<br />

da sempre certo di dover aggiungere<br />

l’imposta sul valore aggiunto<br />

alle sue bollette.<br />

La comunicazione dell’Agenzia<br />

sembra rafforzare l’idea consortile,<br />

anche se il Movimento<br />

consumatori del Chierese non si<br />

vuole arrendere e annuncia ricorsi.<br />

Ma nei prossimi giorni il Consorzio<br />

invierà una comunicazione<br />

ufficiale a tutti coloro che hanno<br />

presentato richiesta di rimborso.<br />

E’ dal luglio 2009 che sull’Iva<br />

rifiuti regna l’incertezza: una sentenza<br />

della Corte Costituzionale<br />

stabilisce che la Tariffa di igiene<br />

ambientale (Tia) è una tassa e in<br />

quanto tale non può essere soggetta<br />

a un’ulteriore imposta.<br />

In seguito le associazioni di<br />

consumatori, tra cui il Movimento<br />

chierese, si attivano per chiedere<br />

il rimborso dell’Iva e l’esenzione<br />

dai pagamenti futuri. A “salvare”<br />

il Ccs e gli altri Consorzi, però,<br />

arriva il decreto legge firmato<br />

quest’anno dal governo: al suo interno<br />

c’è un punto che riguarda la<br />

discussa Iva sui rifiuti, considerata<br />

illegittima da una sentenza della<br />

Corte costituzionale dello scorso<br />

luglio. L’articolo 14, comma 33,<br />

della manovra indica che la tariffa<br />

d’igiene ambientale (Tia) non<br />

deve essere considerato un tributo.<br />

Quindi l’imposta sul valore aggiunto<br />

è dovuta. Al contrario di<br />

quanto sostenuto dalla Corte e<br />

dalle associazioni dei consumatori.<br />

E, negli scorsi giorni, è arrivata<br />

anche la conferma dell’Agenzia<br />

delle Entrate, la quale ribadisce<br />

quanto stabilito nel decreto<br />

legge governativo: «Ci sono state<br />

moltissime polemiche - ripercorre<br />

Davide Pavan, direttore del Ccs -<br />

Il Consorzio ha mantenuto la stessa<br />

linea, chiedendo conferma e<br />

chiarezza con un interpello all’Agenzia<br />

delle Entrate lo scorso febbraio.<br />

Intanto abbiamo continuato<br />

ad applicare l’imposta: riteniamo<br />

che la tariffa per la gestione dei<br />

■ «Noi non ci fermiamo». Lo<br />

assicura l’avvocato Cristina<br />

Barbieri, legale del Movimento<br />

consumatori del Chierese<br />

che sta preparando i ricorsi<br />

sull’Iva rifiuti.<br />

L’associazione ha riunito<br />

un gruppo di famiglie chieresi<br />

pronte a chiedere il rimborso<br />

dei pagamenti passati<br />

e l’esenzione da quelli futuri,<br />

come sostenuto a luglio<br />

2009 dalla Corte Costituzionale.<br />

I giudici, infatti, ritengono<br />

rifiuti urbani, applicata in modo<br />

puntuale all’utenza e riscossa dal<br />

nostro ente per 7 dei 19 Comuni<br />

consorziati, sia il corrispettivo di<br />

un servizio e perciò debba essere<br />

soggetta all’Iva».<br />

Applicano la Tia i Comuni di<br />

Carmagnola, Chieri, Pecetto, Pino<br />

Torinese, Cambiano, Poirino<br />

e Santena. Per gli utenti di questi<br />

centri, nessun rimborso e tanto<br />

Prima le ’isole’<br />

in cui conferire i<br />

rifiuti, poi la<br />

differenziata: il<br />

servizio di<br />

raccolta rifiuti<br />

non ha fatto<br />

che aumentare<br />

le tariffe<br />

«Noi però non ci stiamo»<br />

Movimento Consumatori pronto al ricorso<br />

che la Tariffa di igiene ambientale<br />

(Tia) sia un tributo<br />

e in quanto tale non possa essere<br />

soggetta all’Iva. Eppure<br />

il Consorzio, in questo anno<br />

e mezzo, ha continuato ad applicarla:<br />

in strada Fontaneto<br />

sostengono che l’imposta sia<br />

dovuta, forte di un decreto<br />

governativo e adesso di una<br />

comunicazione dell’Agenzia<br />

delle Entrate che la legittima:<br />

«E’ normale che dicano<br />

così - ragiona Barbieri - Sono<br />

i debitori, continuano a chiedere<br />

i pagamenti dell’Iva e<br />

non possono che sostenere questa<br />

posizione. Ma Corte costituzionale,<br />

Commissioni tributarie<br />

e giudici di pace dicono<br />

il contrario e non sarà il Consorzio<br />

Chierese a cambiare la<br />

giurisprudenza italiana».<br />

I ricorrenti sono quindi<br />

fermi sulle loro posizioni,<br />

certi di avere ragione: «Per<br />

noi non cambia niente. A breve<br />

manderemo le diffide e<br />

quindi partiremo con i ricorsi.<br />

Siamo certi che la Tia sia<br />

meno l’esenzione per il futuro.<br />

Aggiunge il presidente Ilario<br />

Marchisio: «Abbiamo scelto questa<br />

strada nonostante Consorzi limitrofi<br />

abbiano adottato una soluzione<br />

diversa. Noi però riteniamo<br />

che la scelta più conveniente<br />

per gli utenti sia applicare l’Iva,<br />

invece di recuperare il mancato incasso<br />

attraverso altri sistemi».<br />

Secondo il Ccs, infatti, gli utenti<br />

pagherebbero di più: «Se si stabilisce<br />

che l’Iva del passato dev’essere<br />

rimborsata, ci ritroviamo in<br />

una situazione senza senso - spiega<br />

Pavan - Quei soldi non li abbiamo<br />

incassati, ma li abbiamo girati<br />

allo Stato. Quindi con una mano<br />

restituiamo e con l’altra, per coprire<br />

la spesa, aumentiamo le tariffe».<br />

Lo stesso varrebbe per il futuro:<br />

«Se l’Iva sui servizi e gli acquisti<br />

(in buona parte al 20%) pagata<br />

dal Consorzio diventasse indetraibile,<br />

non sarebbe più un credito<br />

verso l’Erario, ma un costo che<br />

andrebbe riportato sulla bolletta.<br />

Gli utenti si ritroverebbero quindi<br />

un aumento di circa il 14% sulla<br />

tariffa contro il 10% che paga<br />

ora di Iva».<br />

Meglio l’Iva, quindi Secondo<br />

il Consorzio, sì. Ma secondo molti<br />

utenti no: questi, nonostante la<br />

posizione del Ccs, sono pronti ai<br />

ricorsi.<br />

Federico Gottardo<br />

una tassa e perciò non è costituzionale<br />

applicare un’imposta<br />

come l’Iva su un’altra imposta».<br />

E, a sentire l’avvocato Barbieri,<br />

quello della Tia non è<br />

l’unico problema di cui si lamentano<br />

gli utenti chieresi:<br />

«Il Consorzio dovrà rispondere<br />

anche di un’altra accusa: ci<br />

sono persone che stanno pagando<br />

molto di più rispetto al<br />

passato, a causa degli aumenti<br />

sugli svuotamenti».<br />

Il Ccs, quindi, non può star<br />

tranquillo: nonostante l’assicurazione<br />

dell’Agenzia delle<br />

entrate i ricorsi arriveranno.<br />

E ai vertici consortili toccherà<br />

presentarsi davanti al<br />

giudice di pace.<br />

DIFFERENZIATA<br />

Pattume da record<br />

nel Chierese<br />

Primo in Piemonte<br />

■ Il Consorzio chierese rifiuti<br />

è il migliore del Piemonte<br />

nel 2009: lo dice la classifica di<br />

“Comuni Ricicloni”, l’analisi<br />

annuale dei dati sui rifiuti promossa<br />

da Regione e Legambiente.<br />

A livello italiano il Ccs è ancora<br />

lontano (19°) dai Consorzi<br />

del Veneto, ma in Piemonte<br />

non ha rivali come “indice di<br />

buona gestione” (79,25) e produzione<br />

pro capite di rifiuti<br />

(1,09 chilogrammi al giorno).<br />

Come percentuale di raccolta<br />

differenziata, invece, il Chierese<br />

(64,7 %) è superato dal<br />

Consorzio del basso Novarese<br />

(65,4 %).<br />

Ma il Consorzio non è soltanto<br />

nel suo insieme è ai primi<br />

posti a livello regionale: tra<br />

i Comuni sopra i 10 mila abitanti,<br />

il primo è Poirino (3° posto)<br />

con una raccolta differenziata<br />

del 64,65% e un indice di<br />

gestione di 68,44. Subito dopo<br />

c’è Santena, quarto, con indice<br />

di 66,88% e percentuale di<br />

differenziata al 63,6 %.<br />

Segue Chieri (6° posto) con<br />

65,2% di differenziata ma con<br />

solo 62,50 di indice.<br />

In classifica anche Trofarello,<br />

membro del Covar 14 anziché<br />

del Consorzio Chierese: è<br />

12° con 58,13 di indice e 63 % di<br />

differenziata.<br />

Fanno più fatica i Comuni<br />

sotto i 10 mila abitanti. Nella<br />

classifica riservata ai paesi si<br />

piazzano: Pecetto (23°) con 71<br />

% di RD e 77,81 di indice; Pavarolo<br />

(64°) con 64,7% e 73,13;<br />

Baldissero (88°) con 74,1% e<br />

71,5; Montaldo (137°) con 59,5%<br />

e 67,19; Pino (138°) con 74,4%<br />

di raccolta e 66,88; Villastellone<br />

(membro del Covar, 142°)<br />

con 73,8% e 66,56; Cambiano<br />

(200°) con 66% e 62,50; Riva<br />

(219°), 64,2 % e 61,25; Andezeno<br />

(244°) con 58,9% e 59,38; Pralormo<br />

(247°), con 55,8% e 59,38.<br />

15

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!