Notiziario 1/2012 - Collegio dei Geometri della Provincia di Parma

NOTIZIARIO
SOMMARIO
ATTIVITA’ DEL COLLEGIO
01 - Quota Albo e Quota Praticanti 2012
02 – Novità dalla Cassa Italiana Geometri
03 – Incontri istituzionali
04 – Convenzione con Ente Cassiere
05 – Fondazione Geometri di Parma
EDILIZIA ED URBANISTICA
06 – Varianti Poc Rue e Pua
07 – Modulistica Titoli edilizi/Rischio sismico – Comune Parma
08 – Procedura Comunicazione inizio lavori – Comune Parma
09 – Opere urbanizzazione primaria
10 - Tolleranza costruttiva – art. 19-bis L.R. 23/2004
11 – Acque
12 – Scia edilizia – sportello unico
EQUO CANONE
13 – Indici Istat
LEGGI – DECRETI E CIRCOLARI
14 – Decreto Monti – decreto “Salva Italia”
15 – Tasso interesse legale 2,5%
16 – Decreto Milleproroghe
17 – Catasto – Case e fabbricati rurali
18 – Annunci immobiliari con prestazione energetica
19 – Cassa Geometri – Pensioni
VARIE
20 – Agenzia del Territorio Parma – Apertura sportello tecnico
21 - Pubblicizzazione nuovi dati censuari particelle catastali
22 – Tariffario regionale prestazioni rese dai dipartimenti sanità
23 - Prevenzione incendi. Chiarimenti
-Spedizione in A.P. D.L. 353/2003 convertito in Legge 27/02/2004 n° 46 Art. 1, comma
2 – DBC Parma 01/2012

ATTIVITA’ DEL COLLEGIO
01 - QUOTA ALBO E QUOTA PRATICANTI 2012
Parma, 26 gennaio 2012
Prot. n. 42
CIRCOLARE N. 1
- AGLI ISCRITTI ALL’ALBO
- AI PRATICANTI
LORO SEDI
QUOTA ANNUA 2012 ISCRITTI E PRATICANTI
Il Consiglio direttivo nella riunione del 29 novembre 2011 ha deliberato di mantenere
invariata la quota Albo per l’anno 2012 fissata in Euro 330,00.
La riscossione avverrà con l’emissione dei MAV per il tramite della Banca Popolare di Sondrio –
filiale Piacenza – che provvederà a trasmetterli a tutti gli Iscritti.
Per i Praticanti la quota annua rimarrà anch’essa invariata in Euro 160,00.
La scadenza fissata per il pagamento sarà 29 FEBBRAIO 2012.
SI INVITANO GLI ISCRITTI A RISPETTARE LA SCADENZA FISSATA,
DIVERSAMENTE IL CONSIGLIO INIZIERA’ PROCEDIMENTI DISCIPLINARI NEI
CONFRONTI DEI SOCI MOROSI CON LA CONSEGUENTE SOSPENSIONE DALL’ALBO
PROFESSIONALE E APPLICHERA’ UNA MAGGIORAZIONE DEL 20%
Cordiali saluti.
IL PRESIDENTE
Roberta Lecordetti
Via C. Rondani 7 – 43121 PARMA
Tel 0521 289222 – Fax 0521 281140
www.collegio.geometri.pr.it Codice fiscale 80012910347
Mail: sede@collegio.geometri.pr.it Pec: collegio.parma@geopec.it

02 - NOVITA’ DALLA CIPAG
Seminario d’informazione professionale sul tema:
NOVITA’ DALLA C.I.P.A.G.
Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza Geometri Liberi Professionisti
27 GENNAIO 2012 ore 16.30
presso la SALA CONFORTI in Parma - P.le Volta, 1
L’incontro tratterà le problematiche della Cassa di
Previdenza e servirà ad esporre le novità inerenti l’Ente
previdenziale
Relatori:
- GEOM. FAUSTO AMADASI (Presidente C.I.P.A.G.)
- GEOM. ROBERTA LECORDETTI (Presidente Collegio Geometri e Geometri Laureati di
Parma)
- GEOM. ROBERTO BONARDI (delegato C.I.P.A.G. del Collegio Geometri e Geometri
Laureati di Parma)
E' necessaria iscrizione/registrazione nel sito del Collegio (Formazione – eventi formativi)
posti disponibili n. 150 - (n. 3 Crediti Formativi)
v. Newsletter del 17 gennaio 2012
Via C. Rondani 7 – 43121 PARMA
Tel 0521 289222 – Fax 0521 281140
www.collegio.geometri.pr.it Codice fiscale 80012910347
Mail: sede@collegio.geometri.pr.it Pec: collegio.parma@geopec.it

03 - INCONTRI ISTITUZIONALI
27/12/2011 Incontro Ordini professionali e Prefetto di Parma. Ha partecipato il Presidente Geom. Roberta
Lecordetti
11/01/2012 Stipula atto costituzione “Fondazione Geometri di Parma” presso il notaio Guido Maria Canali.
Ha partecipato il Presidente Geom. Roberta Lecordetti e i Consiglieri del Collegio
12/01/2012 Incontro gruppo di lavoro Comitato Regionale “Regolamento professioni” a Bologna. Hanno
partecipato il Presidente Geom. R. Lecordetti ed i Consiglieri Geomm. Baratta e Tedeschi.
20/01/2012 Incontro a Rimini dei Presidenti (Comitato Regione Emilia-Romagna) e Delegati. Ha
partecipato il Presidente Geom. Roberta Lecordetti e il Consigliere Delegato Geom. Roberto
Bonardi
26/01/2012 Incontro a Bologna Commissione Urbanistica Regionale. Ha partecipato il Geom. Piermaria
Luigi Tedeschi
30/01/2012 Incontro a Bologna dei Presidenti (Comitato Regione Emilia-Romagna). Parteciperà il
Presidente Geom. Roberta Lecordetti
04 - CONVENZIONE CON ENTE CASSIERE
Comunichiamo agli Iscritti che il Collegio ha affidato il servizio di riscossione delle entrate ad un ente
convenzionato, detto “Ente cassiere” così come previsto dal regolamento di contabilità ed amministrazione del nostro
Collegio. Il Consiglio ha stipulato apposita convenzione con la Banca Popolare di Sondrio con sede in Parma Via
Emilia Est, 3. I versamenti a favore del Collegio ad esclusione dei bonifici bancari e dei Mav, dovranno essere effettuati
esclusivamente attraverso lo sportello dell’Ente Cassiere (Banca Popolare di Sondrio con sede in Parma, Via Emilia Est,
3, le cui coordinate bancarie sono: CODICE IBAN - IT 42 R 05696 12700 000025500X44)
05 - FONDAZIONE GEOMETRI DI PARMA
In data 11 gennaio 2011 è stato registrato Atto di costituzione della Fondazione Geometri di Parma senza
scopo di lucro e sono stati nominati Presidente: Geom. Roberta Lecordetti, Segretario: Geom. Flavio Baratta, Vice
Presidente/Tesoriere Geom. Roberto Bonardi.
STATUTO DELLA FONDAZIONE DEI GEOMETRI DI PARMA
Articolo 1 - Costituzione e sede della Fondazione.
Per iniziativa del Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati della Provincia di Parma è costituita, ai sensi
dell’articolo 14 e seguenti del Codice Civile, la “Fondazione Geometri di Parma”. La Fondazione ha sede legale in
Parma, Via C. Rondani, 7 e, potrà operare anche in altri luoghi, quando ciò sarà ritenuto opportuno per il miglior
raggiungimento degli scopi statutari.
Articolo 2 - Scopi e attività.
La Fondazione non ha scopo di lucro.
Essa ha per scopo:
la valorizzazione, la qualificazione e la tutela, anche legale, della figura e della professione del Geometra così come
configurata dall’Ordinamento professionale;
la promozione e l’attuazione di ogni iniziativa diretta al costante aggiornamento tecnico-scientifico e culturale del
Geometra e dell’aspirante geometra;
il sostegno organizzativo al Collegio Geometri e Geometri Laureati della provincia di Parma per l’espletamento di
tutte le sue funzioni ed in particolar modo quella dell’aggiornamento continuo degli iscritti. A tal fine la fondazione
potrà:
a) promuovere, coordinare, organizzare e patrocinare studi e ricerche, convegni, congressi, conferenze, corsi e,
comunque, occasioni per stimolare l’aggiornamento, l’approfondimento e lo studio nelle materie di specifica
competenza del geometra;
b) promuovere collaborazioni, scambi, intese culturali e scientifiche con enti, istituzioni, associazioni nazionali ed
internazionali per l’approfondimento delle tematiche connesse all’attività professionale, in particolare con le
fondazioni regionale e nazionale di categoria;
c) curare la pubblicazione della stampa di categoria, l’attività di formazione, perfezionamento, qualificazione,
riqualificazione, orientamento, informazione e l’istituzione di borse di studio per la ricerca tecnica e scientifica
attinente l’attività del Geometra;
d) svolgere ogni altra iniziativa che il consiglio direttivo riterrà utile e necessaria per il raggiungimento dei fini
istituzionali della Fondazione.
Per il conseguimento dei suddetti fini, l’organo direttivo avrà la libertà di promuovere qualsiasi attività o iniziativa,
anche di prestazione di servizi a favore di terzi.
La Fondazione potrà anche compiere tutte le operazioni commerciali, finanziarie, mobiliari ed immobiliari che siano
strettamente strumentali al conseguimento dello scopo della Fondazione medesima.

La Fondazione impiegherà gli utili o gli avanzi di gestione per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad
esse direttamente connesse o per l’incremento del patrimonio.
Articolo 3 - Durata.
La durata della Fondazione è illimitata.
Articolo 4 - Patrimonio.
Il patrimonio della Fondazione è costituito:
a) dai conferimenti del Fondatore;
b) dai beni mobili ed immobili che perverranno alla Fondazione a qualsiasi titolo, elargizioni e contributi versati da Enti
pubblici o Privati, nonchè da persone fisiche, purchè i beni mobili ed immobili, le elargizioni e contributi predetti
siano espressamente destinati ad incrementare il patrimonio per il perseguimento degli scopi della Fondazione;
c) dai contributi degli Amici della Fondazione di cui al successivo articolo 6;
d) dalle somme derivanti dagli avanzi attivi di gestione che il Consiglio direttivo della Fondazione delibererà di
destinare al patrimonio.
Art. 5 - Entrate.
Per l'adempimento dei suoi compiti la Fondazione disporrà delle seguenti entrate:
- i proventi reddituali derivanti dal patrimonio di cui all’articolo precedente;
- ogni eventuale contributo ed elargizione di sostenitori o di terzi destinati all'attuazione degli scopi statutari e non
espressamente destinati all'incremento del patrimonio;
- i proventi derivanti dalle attività istituzionali.
Articolo 6 - Fondatore.
Socio Fondatore è il Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Parma.
Articolo 6 bis – Amici della Fondazione.
Sono Amici della Fondazione le persone fisiche e giuridiche e gli Enti che conferiscano alla Fondazione,
subordinatamente all’esplicito consenso del Consiglio direttivo, somme destinate al patrimonio non inferiori ad euro
1.000,00 (mille/00).
Il Consiglio direttivo potrà modificare l’importo minimo dei conferimenti necessari per il riconoscimento della
qualifica di Amico della Fondazione.
Articolo 7 - Organi della Fondazione.
Sono organi della Fondazione:
a) il Consiglio direttivo;
b) il Presidente;
c) il Comitato esecutivo;
d) il Revisore o il Collegio dei Revisori.
Articolo 8 - Il Consiglio direttivo.
La Fondazione è retta da un Consiglio direttivo composto da tutti i Consiglieri pro tempore del Collegio dei Geometri
e Geometri Laureati della Provincia di Parma che eleggeranno fra di loro il Presidente, il Segretario ed il Vice
Presidente - Tesoriere.
I membri del Consiglio direttivo rimangono in carica per il medesimo periodo dei membri del Consiglio del Collegio
Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Parma e comunque, oltre tale termine e per la sola gestione ordinaria,
fino a quando non saranno state effettuate le nuove nomine a norma del presente Statuto.
In qualsiasi momento, in caso di dimissioni o revoca di un consigliere potranno essere nominati nuovi membri del
Consiglio direttivo dal Consiglio del Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Parma in carica.
Articolo 9 - Compiti e funzioni del Consiglio direttivo.
Al Consiglio direttivo compete l’amministrazione ordinaria e straordinaria della Fondazione.
In particolare il Consiglio direttivo:
a) nomina i componenti del Comitato esecutivo, con facoltà di revocare le nomine in qualsiasi momento e di precisare
limiti alle loro competenze;
b) stabilisce i programmi della Fondazione, nonché le linee generali dell’attività del Comitato esecutivo, che ad esse
dovrà attenersi, ed ha facoltà di sostituirsi ad esso in caso di necessità o per le materie che ritenga di escludere, in
sede di nomina, dalle competenze del Comitato stesso;
c) approva, entro il 30 aprile dell’anno successivo, il conto consuntivo di ogni anno solare e la relazione illustrativa del
Comitato esecutivo;
d) delibera l’accettazione dei conferimenti degli Amici della Fondazione e ne conserva e aggiorna l’elenco;
e) può nominare, a propria discrezione, il Direttore della Fondazione determinando la durata del rapporto e la
retribuzione;
f) delibera le modifiche dello Statuto da sottoporre all’autorità tutoria per l’approvazione nei modi di legge.
Il Consiglio direttivo può delegare, in tutto o in parte, i propri poteri ad uno o più dei propri membri; può nominare
procuratori per determinati atti o categorie di atti e può avvalersi di esperti e professionisti.
Articolo 10 - Riunioni e deliberazioni del Consiglio direttivo.
Le riunioni del Consiglio direttivo sono convocate dal Presidente almeno una volta all’anno, con avviso contenente
l’ordine del giorno, spedito per posta e/o telefax ovvero per posta elettronica per quei consiglieri che ne diano
autorizzazione, almeno dieci giorni prima della data della riunione riducibili a cinque in caso di convocazione
d’urgenza.
Il Consiglio direttivo delibera validamente quando siano presenti più della metà dei suoi componenti in carica; le
deliberazioni sono, di norma, adottate con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei presenti. In caso di parità
prevale il voto del Presidente o di chi presiede la seduta.

Le modificazioni dello Statuto dovranno essere deliberate con il voto favorevole di almeno due terzi dei componenti
del Consiglio direttivo in seduta appositamente convocata almeno venti giorni prima e previa trasmissione al Fondatore
delle proposte di modifica.
Il Segretario, o in sua assenza un membro designato dai presenti, dovrà redigere il verbale di ciascuna riunione. Esso,
approvato dai partecipanti e sottoscritto dal Presidente e dallo stesso Segretario, dovrà essere conservato agli atti della
Fondazione.
Articolo 11 - Il Presidente della Fondazione.
Il Presidente della Fondazione convoca e presiede il Consiglio direttivo, ne esegue le deliberazioni ed esercita i poteri
che il Consiglio gli delega in via generale e di volta in volta.
Il Presidente ha la legale rappresentanza della Fondazione nei confronti dei terzi ed in giudizio. Il Presidente, altresì,
ha facoltà di rilasciare procure speciali e di nominare avvocati e procuratori alle liti.
In caso di urgenza, il Presidente può adottare i provvedimenti di competenza del Consiglio direttivo, salva la ratifica
da parte del Consiglio stesso nella sua prima riunione successiva.
Il Vice Presidente/Tesoriere sostituisce e fa le veci del Presidente in caso di sua assenza o impedimento.
Articolo 12 - Il Comitato esecutivo.
Il Comitato esecutivo è formato da 3 o 5 membri nominati dal Consiglio direttivo tra i propri membri.
Il Presidente del Comitato sarà designato dal Consiglio direttivo all’atto della nomina, ad esso si intende attribuita,
salvo espresse limitazioni indicate all’atto della nomina, la legale rappresentanza della Fondazione per gli atti di
ordinaria amministrazione di competenza del Comitato esecutivo.
Al Comitato esecutivo spetta il compito di amministrare la Fondazione e dirigerne l’attività nel rispetto dello Statuto
e secondo gli indirizzi generali stabiliti dal Consiglio direttivo.
In particolare, il Comitato esecutivo:
a) svolge la gestione ordinaria, assumendo le iniziative opportune per il perseguimento degli scopi della Fondazione e
programmandone l’attività;
b) predispone il conto consuntivo di ogni esercizio e la relazione di attività da sottoporsi all’approvazione del
Consiglio direttivo.
Articolo 13 - Riunioni e deliberazioni del Comitato esecutivo.
Le riunioni del Comitato esecutivo sono convocate dal Presidente almeno una volta ogni trimestre con avviso
contenente l’ordine del giorno, spedito per posta e/o telefax ovvero per posta elettronica per quei membri che ne diano
autorizzazione, almeno cinque giorni prima della data della riunione riducibili a ventiquattro ore in caso di
convocazione d’urgenza.
Il Comitato esecutivo delibera validamente quando siano presenti almeno due dei suoi componenti in carica; le
deliberazioni sono, di norma, adottate con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei presenti. In caso di parità
prevale il voto del Presidente o di chi presiede la seduta.
Delle sedute dovrà essere redatto verbale, approvato e sottoscritto dai partecipanti, da conservarsi agli atti della
Fondazione.
Articolo 14 – Il Revisore o il Collegio dei Revisori.
La revisione dei conti della Fondazione può essere affidata ad un revisore unico o ad un collegio di revisori
(presidente più 2 membri) scelti dal Consiglio del Collegio Geometri e Geometri Laureati della provincia di Parma fra
professionisti iscritti nel Registro dei Revisori Contabili.
Il Collegio dei Revisori e/o il Revisore unico:
a) controlla che la Fondazione operi nel rispetto della legge e del presente Statuto;
b) verifica una volta ogni trimestre la consistenza delle disponibilità finanziarie e dei valori e la regolare tenuta della
contabilità;
c) riferisce dell'attività svolta nella relazione sul conto consuntivo predisposti dal Comitato esecutivo.
L'esito dei controlli trimestrali deve farsi risultare da verbale trascritto su un libro da conservare a cura del Segretario.
I membri del Collegio dei Revisori e/o il Revisore Unico rimangono in carica per il medesimo tempo dei Consigli
degli Ordini dai quali sono stati eletti e comunque, oltre tale termine, fino a quando non si sarà proceduto a nuove
nomine a norma del presente Statuto.
In qualsiasi momento, secondo le modalità di cui al primo comma del presente articolo, in caso di dimissioni, del
venir meno o per revoca/sostituzione, potranno essere nominati nuovi membri del Collegio dei Revisori.
Articolo 15 - Gratuità delle cariche.
Ogni carica nell’ambito degli organi della Fondazione, ad eccezione del Revisore, è assolutamente gratuita.
Ai consiglieri spetta unicamente il puro rimborso delle spese sostenute e documentate per l’esercizio delle funzioni a
loro assegnate.
Articolo 16 - Il Direttore della Fondazione.
Il Consiglio direttivo può determinare che la Fondazione si avvalga di un direttore della Fondazione e ne può
deliberare la nomina. Egli collabora con il Consiglio direttivo e con il Comitato esecutivo nella preparazione dei
programmi di attività della Fondazione, ne cura la gestione ed è responsabile della loro corretta e puntuale attuazione.
Articolo 17 - Esercizi.
Gli esercizi durano dal primo gennaio al trentuno dicembre di ogni anno.
Articolo 18 - Liquidazione.
In caso di esaurimento degli scopi della Fondazione o di impossibilità ad attuarli, nonchè di estinzione della
Fondazione da qualsiasi causa determinata, i beni della Fondazione saranno liquidati ed i suoi averi saranno destinati a
scopi culturali da individuarsi da parte del Fondatore. Addivenendosi per qualsiasi motivo alla liquidazione della
Fondazione, il Consiglio direttivo nominerà tre Liquidatori e ne determinerà i relativi poteri.

EDILIZIA ED URBANISTICA
06 - VARIANTI AL POC- RUE - PUA – invio atti deliberativi
BURER 07.12.2011:
Si segnalano le varianti approvate dal Commissario Straordinario con i seguenti atti:
VARIANTE N. 215 approvata con deliberazione del Commissario Straordinario n. 4 del 10.11.2011 avente per oggetto
“Approvazione di variante al POC, connessa all'attuazione di Variante al Piano Urbanistico Attuativo di iniziativa
privata relativo alla "Scheda Norma Bf13 - Via Langhirano". Controdeduzione alle osservazioni, approvazione
variante P.U.A. e schema di modifica alla convenzione ai sensi degli artt. 22 e 35 della L.R. n. 20/2000 e s.m.i. I.E.”.”
VARIANTE N. 216 approvata con deliberazione del Commissario Straordinario n. 24 del 18.11.2011 avente per
oggetto “Approvazione di variante al RUE e approvazione di variante al Piano Urbanistico Attuativo di Iniziativa
Pubblica relativo all'Area ex Anagrafe (Via Rodolfo Tanzi, borgo delle Grazie e via Farnese) con contestuale
approvazione di schema di convenzione e attribuzione di valore di permesso di costruire per le opere di urbanizzazione
ex art. 33 e 35 L.R. 20/2000. I.E.”
VARIANTE N. 217 approvata con deliberazione del Commissario Straordinario del Comune di Parma n. 26 del
18.11.2011 avente per oggetto “Piano Urbanistico Attuativo di iniziativa privata relativo alla Scheda Norma D13 - Via
Treves con contestuale variante non sostanziale al POC. Controdeduzioni alle osservazioni, approvazione variante non
sostanziale al POC, approvazione PUA e relativi schemi di convenzione, ai sensi dell'art. 35 della L.R. n. 20/2000 e
s.m.i. - I.E.”
VARIANTE N. 218 approvata con deliberazione del Commissario Straordinario del Comune di Parma n. 22 del
18.11.2011 avente per oggetto “PUA di iniz.pubblica S.Ambito 22S19-Comparto 22S19.1 Via Europa/Via Reggio con
contestuale effetto di variante non sostanz. al POC. Controdeduz. alle osservazioni,approvazione PUA e schema di
convenzione con attribuzione di valore di p.d.c. per gli interventi edilizi privati. Ratifica e presa d'atto della
progettazione definitiva inerente gli interventi pubblici. Approvaz. variante non sostanz. al POC ex art. 35 L.R. n. 20/00
e s.m. e approv. variante ZAC ex art. 3 L.R. 15/01 e s.m.I.E.”
BURER 21.12.2011:
VARIANTE N. 219 approvata con deliberazione del Commissario Straordinario n. 25 del 18.11.2011 avente per
oggetto “Variante al POC connessa all'attuazione di variante al Piano Urbanistico Attuativo di iniziativa privata
relativo alla Scheda Norma C2 - Strada Moletolo. Approvazione controdeduzione alle osservazioni, approvazione
variante POC, variante PUA e schemi di modifica alle convenzioni, ai sensi degli artt. 22 - 35 della L.R. n. 20/2000 e
ss.mm.ii. - Approvazione di variante alla ZAC ai sensi dell'art. 3 della L.R. 15/2001 e ss.mm.ii. I.E.”
07 - AGGIORNAMENTO MODULISTICA TITOLI EDILIZI /RISCHIO SISMICO–
COMUNE PARMA
Riteniamo utile divulgare agli Iscritti quanto ricevuto dal Comune di Parma e cioè una sintesi dettagliata delle
conseguenze operative-procedurali che l’aggiornamento della modulista metterà in atto in seguito alle delibera Regione
Emilia Romagna 1373/2011:
“”Con il nuovo anno, chiunque vorrà procedere alla presentazione di un progetto esecutivo di strutture, presso il
Comune di Parma, sia esso sotto forma di istanza di autorizzazione sismica (art. 11) o di denuncia di deposito (art. 13),
avrà come punto di riferimento la modulistica pubblicata e aggiornata e che riprende puntualmente i contenuti e le
specifiche di cui all’Allegato B alla DGR n. 1373/2011, pubblicata sul B.U. RER n. 153 del 12/10/2011, e alla DGR n.
1126/2011, pubblicata sul B.U. RER n. 130 del 17/08/2011.
In particolare, i progetti esecutivi riguardanti le strutture dovranno essere costituiti dagli elaborati previsti al punto
B.2.1, distinguendo tra nuove costruzioni e costruzioni esistenti. Le medesime indicazioni trovano applicazione anche
per le varianti sostanziali ai progetti presentati, ai sensi dell’art. 9, comma 2; in alternativa, continua a trovare
applicazione la disciplina vigente per il rilascio dell’autorizzazione sismica o per il deposito originari.
La DGR n. 1373/2011 specifica, altresì, i contenuti del controllo che la Struttura Tecnica competente in materia
Sismica del Comune di Parma è tenuta a svolgere. A tal proposito, si vuole qui specificare che per le istanze di
autorizzazione sismica verrà svolta preliminarmente la verifica della completezza formale del progetto, secondo quanto
stabilito al punto 1 del par. B.3 della medesima delibera, del cui esito verrà data comunicazione agli interessati tramite
posta raccomandata, chiedendo, ove necessario, richiesta di regolarizzazione. L’esito negativo del controllo
interrompe l’iter istruttorio, che proseguirà al ricevimento del materiale integrativo. A quel punto, la Struttura Tecnica
competente in materia Sismica provvederà a svolgere il controllo di conformità alle Norme Tecniche per le Costruzioni,
secondo quanto stabilito al punto 2 del par. B.3 della DGR n. 1373/2011, del cui esito verrà data comunicazione agli
interessati tramite posta raccomandata, chiedendo, ove necessario, richiesta di integrazione.

Per quanto riguarda le denunce di deposito del progetto esecutivo delle strutture, l’inizio dei lavori sarà subordinata
all’ottenimento dell’attestazione di avvenuto deposito, così come specificato all’art. 13, comma 3. Una volta depositato
il progetto esecutivo delle strutture presso lo Sportello Unico per l’Edilizia, la Struttura Tecnica competente in materia
Sismica del Comune di Parma provvederà a svolgere, nel più breve tempo possibile, la verifica della completezza
formale. Dell’esito di tale controllo verrà data comunicazione ai progettisti e, p.c., al denunciante il deposito del
progetto esecutivo delle strutture attraverso posta raccomandata (o PEC), chiedendo, ove necessario, di regolarizzare
la pratica Pertanto, dal 2 gennaio 2012, all’atto del deposito presso lo sportello saranno restituite all’interessato una
copia degli elaborati progettuali presentati e una ricevuta di avvenuto deposito, mentre l’attestazione di avvenuto
deposito sarà inviata al denunciante tramite posta raccomandata (o PEC). Nel caso in cui il numero di copie non sia
sufficiente, lo Sportello tratterrà la copia per la Struttura Tecnica, mentre rilascerà all’interessato la ricevuta di
deposito. Le ulteriori copie protocollate dovranno essere richieste tramite la procedura di accesso agli atti.
Gli ulteriori elaborati che il richiedente/denunciante dovrà portare in risposta alle richieste di
regolarizzazione/integrazione da parte della Struttura Tecnica dovranno essere presentate allo Sportello Unico
accompagnate dalla comunicazione della Struttura Tecnica, in modo che l'addetto possa trovare in modo più agevole i
riferimenti della pratica sismica originaria.
Nel caso di integrazione volontaria, sarà cura del richiedente/denunciante presentare all'addetto dello Sportello Unico
l'esatto riferimento della pratica sismica originaria.
I riferimenti e le modalità di presentazione della pratica sismica possono essere ricercati anche sul sito
www.comune.parma.it, sezione servizi nella scheda prodotto “Procedimenti per la vigilanza su opere e interventi per la
riduzione del rischio sismico”.
Presso il sito www.suei.comune.parma.it, sez. “Download Modulistica”, sub-sez. “Rischio Sismico”, sono disponibili i
moduli aggiornati del Comune di Parma con cui procedere al disbrigo delle pratiche sismiche. In alternativa, è
possibile utilizzare i moduli della Regione Emilia-Romagna purché siano aggiornati con le più recenti indicazioni
legislative.
Nota: quando non diversamente specificato, i riferimenti legislativi sono fatti alla L.R. n. 19/2008.””
08 - PROCEDURA COMUNICAZIONE DI INIZIO LAVORI - COMUNE PARMA
Dal Comune di Parma con lettera prot. n. 3205 del 09/01/2012 riceviamo e pubblichiamo:
“”Comune di Parma
Settore Servizi
Parma, 9/01/2012
Prot. Gen. n. 3205
Class. 2012 .VI/3.8
All’attenzione degli ordini e dei
Collegi professionali.
A tutti i collaboratori
del servizio servizi
all’impresa e all’edilizia e del
servizio controllo conformità edilizia e
certificazioni.
S E D E
Oggetto: Note operative relative alla procedura per la comunicazione di inizio lavori
In seguito a recenti verifiche operate riguardo le comunicazioni di inizio lavori dei permessi di costruire, è
emerso che vi sono alcuni casi di comunicazione incomplete, e cioè mancanti della documentazione prevista per legge,
ovvero degli adempimenti necessari prima dell’inizio dei lavori e specificamente indicati nel titolo edilizio. In
particolare si sottolinea che la mancanza di alcuni adempimenti potrebbe comportare anche la non validità dell’inizio
lavori e/o la decadenza del titolo, con le relative conseguenze dannose anche per i titoli abilitativi di riferimento.
Al fine di assicurare un corretto avvio dei cantieri, e di scongiurare la possibilità di avviare opere edilizie in
base a titoli non più validi, si è deciso di operare una razionalizzazione delle procedure di verifica da parte del Comune
a partire dal nuovo anno.
In un primo periodo transitorio, in caso di documentazione incompleta si provvederà a trasmettere una
comunicazione di inizio lavori presentata, e quindi a tutti gli effetti considerare autorizzata l’apertura del cantiere, solo
in caso di mancata trasmissione della documentazione mancante nel termine stabilito (7 giorni) si procederà alla
sospensione dei lavori.
In un secondo tempo, a regime, in caso di documentazione incompleta si avvierà direttamente la sospensione
dei lavori.
f.to il Direttore del Settore Servizi
Dr.ssa Angela Calzolari””

09 - OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA
Le opere di urbanizzazione primaria possono essere realizzate direttamente e senza gara dal titolare del
permesso di costruire, se l’importo dei lavori è inferiore alla soglia comunitaria (dal primo gennaio è fissata in 5 milioni
di euro).
Sotto questa soglia non si applica il Codice dei contratti pubblici ed è il privato a provvedere direttamente o
attraverso sue imprese ad urbanizzare l’area interessata dall’intervento edilizio e a scomputare la quota degli oneri
dovuti all’amministrazione. La novità in materia di appalti e costruzioni arriva dalla manovra Monti art. 45 con
l’aggiunta del comma 2 bis all’articolo 16 del Testo unico sull’edilizia, e raccoglie la soddisfazione degli addetti ai
lavori.
Prima dell’entrata in vigore del Decreto Monti e cioè fino 5 dicembre 2011, per le opere di urbanizzazione
primaria “sotto soglia” era necessario indire una gara, senza pubblicazione del bando.
10 - "TOLLERANZA COSTRUTTIVA" - ART. 19-BIS L.R. 23 / 2004
Circolare sull’applicazione della norma
L'Assessore regionale Alfredo Peri, con la circolare prot. N. PG/2011/312129 del 27 dicembre 2011, fornisce indirizzi
per l'interpretazione uniforme della disciplina regionale sulla tolleranza nelle costruzioni edilizie, cioè sulle difformità,
fino a un massimo del 2%, tra opera realizzata e progetto approvato. In particolare le indicazioni applicative sono
riferite al D.I. n.1444 del 1968 in tema di distanze e al D.M. 5 luglio 1975 relativo all'altezza e ai requisiti igienico
sanitari dei locali abitativi.
“”Oggetto: applicazione dell’art. 19-bis della l.r. 23 del 2004, relativo alla “Tolleranza costruttiva”.
Sono stati sollevati in recenti occasioni dubbi applicativi sull’art. 19-bis della l.r. 23 del 2004 con particolare riguardo
alla ammissibilità della tolleranza rispetto alle difformità costruttive che comportano violazione di misure minime
stabilite da norme statali e specificamente il D.I. n. 1444 del 1968 in tema di distanze e il DM 5 luglio 1975 relativo
all’altezza e ai requisiti igienico sanitari dei locali abitativi. Con la presente si forniscono indirizzi per una
interpretazione uniforme della norma ai fini della sua corretta applicazione.La tolleranza di cui all’art. 19-bis della l.r.
23 del 20041 rappresenta il margine di errore nell’esecuzione di interventi edilizi che non costituisce difformità
rilevante ai fini dell’applicazione della disciplina sanzionatoria edilizia, quando è contenuto nello scarto del 2% (in più
o in meno) tra le misure predefinite negli elaborati grafici allegati al titolo edilizio e quelle risultanti dall’opera
effettivamente realizzata. Tale principio è stato sostanzialmente ribadito dall’art. 5 del D.L. n. 70 del 2011 (introduttivo
del comma 2-ter dell’art. 34 del DPR 380 del 2001), con la precisazione che la tolleranza preclude l’applicazione delle
sanzioni previste in caso di parziale difformità dal titolo abilitativo.
La tolleranza opera dunque solo con riguardo agli abusi edilizi posti in essere in sede di realizzazione del manufatto
edilizio, e a condizione che sia osservata la soglia massima del 2% più volte richiamata, riferibile ad ogni parametro
quantitativo del manufatto edilizio.
I requisiti per l’applicazione dell’istituto della tolleranza fissati dalla disposizione appena citata sono dunque che:
• il progetto allegato al titolo edilizio sia rispondente alla normativa edilizia;
• taluni parametri e dimensioni di singole unità immobiliari realizzate siano in contrasto con la medesima
normativa edilizia;
• le difformità siano contenute entro il massimo del 2% delle misure previste dal titolo e dunque dalla normativa
edilizia cui lo stesso risulta conforme.
Alla luce di tali requisiti consegue che:
la tolleranza non trovi applicazione nel caso i cui lo stesso progetto allegato al titolo edilizio risulta essere in
contrasto con parametri edilizi e urbanistici. In altre parole, la tolleranza non copre il contrasto con imperative
disposizioni edilizie, qualora detta violazione, sia pure nei limiti di percentuale del 2%, sia propria già del
progetto originario;
in secondo luogo, visto lo specifico ambito di applicazione descritto dalle disposizioni citate, si ritiene che la
tolleranza non trovi generale applicazione in tutti i casi di parziale difformità, di modo che ogni scostamento
dai parametri edilizie urbanistici sia decurtato di una percentuale del 2%. Di conseguenza gli scostamenti, per
esempio, dell’11% del volume dell’opera rispetto al titolo edilizio, continuano a costituire variazione
essenziale;
allo stesso modo, si ritiene che non trovi applicazione l’istituto della tolleranza laddove la difformità tra opera
realizzata e titolo edilizio risulti superiore alla percentuale del 2% e tuttavia si ricada all’interno dell’ipotesi del
c.d. abuso formale, quando cioè l’intervento è stato realizzato in parziale difformità dal titolo edilizio,
1 Come è noto l’art. 19-bis della l.r. 23 del 2004 recita: “Il mancato rispetto dell'altezza, dei distacchi, della cubatura, della
superficie coperta e di ogni altro parametro o dimensione delle singole unità immobiliari non costituisce violazione edilizia se
contenuto entro il limite del due per cento delle misure previste nel titolo abilitativo

mantenendosi però all’interno dei parametri ammessi dalla legge o dalla pianificazione (di modo che se tale
ulteriore o diverso dimensionamento fosse stato oggetto del titolo edilizio sarebbe stato valutato positivamente
dall’amministrazione comunale). In tali ipotesi il soggetto potrà attivare il procedimento per la formazione del
titolo in sanatoria di cui all’art. 17 della L.R. n. 23 del 2004, ma senza potersi avvalere di una decurtazione del
2% nel conteggio dell’abuso realizzato, appellandosi all’istituto della tolleranza;
inoltre, si ritiene che la tolleranza non trovi applicazione nel caso in cui sia evidente il ricorso fraudolento e
generalizzato a tale istituto, caratterizzato cioè da una sistematica implementazione, entro il 2% delle
caratteristiche complessive dell’unità immobiliare.
Quanto alla concreta modalità per avvalersi del beneficio in esame, si osserva che l’art. 19-bis nell’indicare il campo di
applicazione dell’errore tollerato stabilisce che esso non costituisce violazione edilizia e dunque l’opera eseguita è
ritenuta sotto il profilo edilizio corrispondente a quella progettata. Si deve pertanto escludere la necessità di presentare
una DIA/SCIA di fine lavori, e che la constatazione della esistenza dei requisiti sopra ricordati precluda l’avvio di
procedimenti sanzionatori edilizi.
Con riferimento all’ammissibilità della tolleranza rispetto alle misure minime sulla distanza tra edifici (D.I 1444 del
1968), si ritiene che la costruzione realizzata ad una distanza inferiore a quella prevista e progettata (es. la distanza
effettiva è inferiore a 10 metri tra edifici con pareti finestrate), ma contenuta nella soglia del 2%, sia da considerare
come errore costruttivo tollerato che non determina violazione edilizia. Infatti sia la norma regionale che quella analoga
statale (introdotta dall’art. 5 del D.L. 70/2011, convertito nella L. 106/2011) comprendono nella tolleranza lo
scostamento dei distacchi tra cui appunto può ricomprendersi anche lo scostamento delle distanze tra edifici.
Allo stesso modo anche il divario del 2% (in più o in meno) della misura dell’altezza, tra cui quella minima dei locali
abitativi stabilita dal DM 5 luglio 1975, non dà origine a violazione edilizia.
Inoltre, dalla chiara lettera della disposizione regionale si deve intendere che la tolleranza si applichi con riferimento a
“ogni altro parametro o dimensione” delle singoli unità immobiliari”. L’art. 19-bis della L.R. 23 del 2004 precisa infatti
che l’errore tollerato riguarda l’altezza, i distacchi, la cubatura, la superficie coperta e ogni altro parametro o
dimensione delle singole unità immobiliari. La tolleranza è pertanto applicabile senza limitazioni o esclusioni essendo
espressamente previsto che possa riferirsi ad ogni altro parametro o dimensione delle singole unità immobiliari.
Quanto alla delimitazione delle materie in cui applicare l’art. 19-bis, si osserva che la “violazione” tollerata è solo
quella di natura “edilizia” non essendo previsto che la tolleranza possa applicarsi ad ulteriori e diversi profili,
disciplinati da normative settoriali che presentino un autonomo apparato sanzionatorio nei casi di violazione delle
autorizzazioni, nulla osta o altro atti di assenso comunque denominati, da esse richiesto per la realizzazione
dell’intervento. Così, per esempio: la tolleranza non può di per sé far considerare ammissibile lo scostamento del 2%
dei valori dimensionali del progetto strutturale, autorizzato o depositato ai sensi della disciplina sulla riduzione del
rischio sismico; così come la tolleranza non trova applicazione in caso di violazione di quanto disposto
dall’autorizzazione paesaggistica, ecc. Di conseguenza mentre l’errore costruttivo non dà luogo a procedimenti di
abusivismo edilizio, lo stesso errore può costituire un vizio non superabile rispetto ad altre normative settoriali aventi
incidenza sull’attività edilizia. Cordiali saluti.
f.to Alfredo Peri
11 - ACQUE “SEMPLIFICAZIONE PRESCRIZIONI AUTORIZZAZIONI SCARICO
ACQUE REFLUE INDUSTRIALI, METEORICHE ED INDUSTRIALI ASSIMILATE
ALLE DOMESTICHE – PROVINCIA DI PARMA” News del 12/01/2012
L’Amministrazione Provinciale di Parma inoltra la Deliberazione di Giunta n. 703 del 29/12/2011 pubblicata
nell’Albo pretorio in data 04.01.2012 relativa all’oggetto – provvedimento immediatamente eseguibile.
omissis
RITENUTO;
di riconsiderare il contenuto di alcuni adempimenti, fino ad oggi richiesti alle aziende, al fine di snellire ulteriormente le
procedure in un'ottica di semplificazione amministrativa, concentrando di più I'attenzione nella fase di controllo sul
territorio;
pertanto di modificare ancora, semplificandole maggiormente, le prescrizioni delle autorizzazioni settoriali agli scarichi
idrici delle acque reflue industriali, delle acque meteoriche e delle acque reflue industriali assimilate alle domestiche,
nonché le modalità dei relativi adempimenti e verifiche, individuandole in relazione a;
- gestione complessiva della rete fognaria, del sístema di trattamento e dello scartco;
- gestione del registro di scarico;
- relazione riassuntiva riguardante la gest¡one complessiva della rete fognaria, del sistema di trattamento e dello
scarico nel corso dell'anno precedente, cornprensiva di díchiarazione in merito alla gestione dei residui di
depurazione
cosi come di seguito nel dettaglio indicato, e lasciando inalterato quanto qui non espressemente considerato:
A - La Ditta dovrà garantire la regolare gestione e manutenzione della rete fognaria, del sistema di trattamento e dello
scarico. I residui della depurazione dovranno essere gestiti rispettando rigidamente le norme indicate in materia di
rifiutí e disciplinate in particolare dal D.Lgs. 152/06 e s.m.i.

B - La Ditta dovrà mantenere presso l’attività il cui scarico è autorizzato, a disposizione degli Organi di controllo, un
apposito registro indicante per ciascun singolo intervento di gestione, monitoraggio, manutenzione ordinaria
periodica e/o straordinaria effettuato sulla rete fognaria, sul sistema di trattamento e sullo scarico:
a) cause, procedure e obiettivi con indicazione del personale (interno o estemo) cui I'intervento è stato affidato;
b) date di inizio e fine dell'intervento
Si precisa che detto registro deve essere mantenuto presso l’attività per tutta la durata dell’autorizzazione allo
scarico e per un ulteriore anno.
C) La Ditta dovrà redigere una relazione riassuntiva annuale, firmata dal responsabile tecnico e dal Titolare dello
scarico, riguardante il funzionamento degli impianti di depurazione e gli interventi compiuti nel corso dell’anno
precedente nonché il quantitativo e la destinazione degli eventuali fanghi o comunque residui di depurazione
prodotti. Tale relazione annuale dovrà essere puntualmente inserita nel registro di manutenzione/gestione di cui
sopra oppure, in alternativa a tele inserimento, la Ditta potrà indicare direttamente nel predetto registro, in modo
chiaro e dettagliato, le operazioni effettuate. In ogni caso il registro dovrà comunque contenere copia dell’attestato
di trasporto e consegna a smaltimento degli eventuali rifiuti di depurazione prodotti e smaltiti;
Le modifiche alle prescrizioni sopra riportate entreranno in vigore dalla data di esecutività del presente atto.
ACQUISITO il parere favorevole del funzionario responsabile dell’ufficio in ordine alla regolarità tecnica del
presente provvedimento, ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs 267/2000;
DATO ATTO che non viene acquisito il parere del Ragioniere Capo in ordine alla regolarità contabile, ai sensi
dell’art. 49 del D.Lgs 267/200, in quanto il presente provvedimento non ha alcuna rilevanza contabile;
A voti unanimi e palesi
DELIBERA
Di approvare quanto specificato in premessa;
di dare mandato al Dirigente del Servizio di dare applicazione a dette semplificazioni;
di disporre che il presente atto venga inoltrato, a cura del Servizio Ambiente, per oppurtuna conoscenza ad ARPA,
Comuni, Sportelli Unici e Associazioni di categoria operanti sul territorio nonché pubblicato sul Portale Ambiente
della Provincia di Parma.
Omissis
12 - SCIA EDILIZIA – SPORTELLO UNICO
Dal 1 febbbraio 2012 il Comune di Parma ha predisposto un nuovo modello per la presentazione della Scia edilizia.
La SCIA riguarda gli interventi edilizi che la LR31/02 all’art.8 assoggetta a Denuncia di inizio attività (DIA), può
essere presentata dal proprietario dell'immobile o da avente titolo in base a valido negozio giuridico (es.: delega,
procura, mandato da parte del proprietario) e diventa efficace dalla data della sua protocollazione.
La SCIA deve essere corredata dalle autorizzazioni necessarie, e nei casi in cui la legge prevede l’acquisizione di pareri
di organi o di enti appositi, dalle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto di notorietà, nonché dalle
attestazioni e asseverazioni di tecnici abilitati, relative alla sussistenza dei requisiti e dei presupposti sulla conformità
dell’intervento alle disposizioni di legge regolamentari, corredate dagli elaborati tecnici necessari; non sostituisce gli
atti autorizzativi delle amministrazioni competenti nei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali
nè gli atti previsti dalla normativa sismica: tali documentazioni devono, quindi, essere acquisite preliminarmente al
deposito della SCIA. A partire dal 1° febbraio, per ulteriori approfondimenti riguardanti i contenuti, sarà possibile
consultare la relativa scheda prodotto al seguente link:
http://www.comune.parma.it/servizi/Servizi-per-le-imprese/Edilizia-privata_A10_C50.aspx
Sempre a partire dal 1° febbraio, sarà possibile scaricare il modello di presentazione al seguente link:
http://www.suei.comune.parma.it/suei/suei.aspID=22&page=1&direct=true&IdMenu=41
EQUO CANONE
13 - INDICI ISTAT indice dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai ed impiegati:
OTTOBRE 2011 BAS E 1989 - 190,29
Art. 24 3,2 % X 75% = 2,40
Art. 32 5,0% X 75% =
NOVEMBRE 2011 BAS E 1989 - 193,19
ART. 24 3,2 % X 75% =
ART. 32 5,0% X 75% =
DICEMBRE 2011 BAS E 1989 - 194,46
ART. 24 3,2 % X 75% =
ART. 32 5,1% X 75% =

LEGGI - DECRETI – CIRCOLARI
14 - DECRETO MONTI (decreto “Salva Italia”)
Riteniamo utile la pubblicazione di alcune fra le più importanti scadenze del Decreto Monti.
Precisiamo che il DECRETO MONTI è stato convertito con Legge 22 dicembre 2011, n. 214 pubblicata in
Gazzetta Ufficiale 27 dicembre 2011, n. 300

15 - INTERESSE LEGALE – TASSO AL 2,5%
Segnaliamo che dal 1° gennaio 2012, il tasso d’interesse legale è salito dall’1,5% al 2,5%, con Decreto
Ministeriale 12 dicembre 2011 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 291 del 15/12/2011.
Per i debiti di carattere fiscale pendenti al 1° gennaio 2012, il calcolo degli interessi va effettuato in base ai
tassi vigenti alle rispettive decorrenze come da Tabella che si ritiene utile pubblicare:
‣ 5% fino al 15 dicembre 1990 e negli anni 1997 e 1998
‣ 10% dal 16 dicembre 1990 al 31 dicembre 1996
‣ 2,5% dal 01 gennaio 1999 al 31 dicembre 2000 – D.M. 10 dicembre 1998
‣ 3,5% dal 01 gennaio 2001 al 31 dicembre 2001 – D.M. 11 dicembre 2000
‣ 3% dal 01 gennaio 2002 al 31 dicembre 2003 – D.M. 11 dicembre 2001
‣ 2,5% dal 01 gennaio 2004 al 31 dicembre 2007 – D.M. 1 dicembre 2003
‣ 3% dal 01 gennaio 2008 al 31 dicembre 2009 – D.M. 12 dicembre 2007
‣ 1% dal 01 gennaio 2010 al 31 dicembre 2010 – D.M. 04 dicembre 2009
‣ 1,5% dal 01 gennaio 2011 al 31 dicembre 2011 – D.M. 07 dicembre 2011
‣ 2,5% dal 01 gennaio 2012 - D.M. 12 dicembre 2011
Con la fissazione al 2,5% del tasso di interesse legale varia di conseguenza anche il calcolo del valore
dell’usufrutto che occorre effettuare quando si tratta di applicare a tale valore l’IVA, le imposte di registro, ipotecaria e
catastale e le imposte di successione e donazione. Le regole di determinazione del valore dell’usufrutto servono inoltre
per individuare se una quota di capitale sociale su cui è impresso l’usufrutto, sia da considerare quale partecipazione
qualificata o meno, ai fini del calcolo del capitain gain in caso di sua cessione onerosa.
Per il calcolo dell’usufrutto si fa’ riferimento ad un prospetto allegato al DPR N. 131/1986 (testo unico
dell’imposta di registro) che viene variato ogni volta che varia il tasso di interesse legale.
Il valore dell’usufrutto vitalizio si calcola moltiplicando il valore della piena proprietà (es: € 100.000,00) per il
saggio legale di interesse (2,5%) e moltiplicando ulteriormente per il coefficiente desumibile dal prospetto sotto
riportato con riferimento all’età dell’usufruttuario (es: di anni 60).
PROSPETTO COEFFICIENTI
ETA’ DEL BENEFICIARIO (ANNI COMPIUTI)
COEFFICIENTI
Da 0 a 20 38
Da 21 a 30 36
Da 31 a 40 34
Da 41 a 45 32
Da 46 a 50 30
Da 51 a 53 28
Da 54 a 56 26
Da 57 a 60 24
Da 61 a 63 22
Da 64 a 66 20
Da 67 a 69 18
Da 70 a 72 16
Da 73 a 75 14
Da 76 a 78 12
Da 79 a 82 10
Da 83 a 86 8
Da 87 a 92 6
Da 93 a 99 4
16 - DECRETO MILLEPROROGHE
Segnaliamo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29/12/2011 del D.L. 29/12/2011, n . 216
riguardante la proroga di termini previsti da disposizioni legislative di varia natura.
Le principali novità riguardano i seguenti punti:
VERIFICHE SISMICHE
- sono stati prorogati di un anno e quindi al 31/12/2012 i termini entro cui devono essere effettuate a cura dei
rispettivi proprietari, in via prioritaria per edifici ed opere in zone sismiche 1 e 2, le verifiche tecniche di cui all’art. 2
comma 3, dell’Ordinanza del P.C.M. 3274/2003, ad esclusione degli edifici e delle opere progettate in base alle norme
sismiche vigenti dal 1984; il Registro italiano dighe definisce l’elenco delle dighe da sottoporre a verifica sismica ed
idraulica in conseguenza della variata classificazione sismica dei siti ovvero dei ridotti franchi di sicurezza idraulica;

GESTIONE DEI RIFIUTI. SISTRI
- è stata differita al 02/04/2012 la data di operatività del Sistri, ad eccezione dei produttori di rifiuti speciali
pericolosi con massimo 10 dipendenti. Gli imprenditori agricoli che producono e trasportano ad una piattaforma di
conferimento, oppure conferiscono ad un circuito organizzato di raccolta, i propri rifiuti pericolosi in modo occasionale
e saltuario, continuano ad essere esclusi dall’obbligo di iscrizione fino al 02/07/2012. Viene inoltro prorogato al
31/12/2012 il termine a partire dal quale i rifiuti aventi un PCI (potere calorifico inferiore) superiore a 13.000 kJ/kg non
possono essere smaltiti in discarica.
ANTINCENDIO STRUTTURE RICETTIVE
- prorogato al 31/12/2012 il temine per completare gli adempimenti relativi alla messa a norma delle strutture
ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del D.M. 09/04/1994
(11/05/1944), che non abbiano completato l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi e siano ammesse, a
domanda, al piano straordinario biennale di adeguamento antincendio, approvato con decreto ministeriale da adottarsi
entro il 27 febbraio 2012.
SFRATTI ESECUTIVI
- il termine per gli sfratti esecutivi di cui al D.L. 158/2008 è stato prorogato al 31/12/2012. Nella
determinazione della misura dell’acconto IRPEF dovuto per l’anno 2013, non si tiene conto dei benefici fiscali previsti
dall’art. 2, comma 1, della citata Legge 9/2007 in favore dei proprietari degli immobili locati ai conduttori individuati
nell’art. 1, commi 1 e 3, della stessa Legge 9/2007.
17 - CATASTO – CASE E FABBRICATI RURALI
Le domande per il riconoscimento dei requisiti di ruralità per le costruzioni rurali iscritte nel catasto fabbricati
in categorie diverse dalla A6 per le abitazioni e D10 per le costruzioni strumentali potranno essere presentate entro il 31
marzo 2012. Il termine era scaduto lo scorso 30 settembre 2011 ma restano comunque accettate le pratiche presentate
entro il 28/12/11.
Tuttavia con il comma 14/bis dell’art. 13 del Decreto Monti si è disposto che tali variazioni producono “gli
effetti previsti in relazione al riconoscimento del requisito di ruralità, fermo restando il classamento originario degli
immobili ad uso abitativo” .
Quindi il classamento delle abitazioni rimane quello preesistente così come le modalità per il riconoscimento
della ruralità ( art. 9 del D.L. 557/1993 convertito con la Legge 133/94 e s.m. ).
Si ricorda inoltre che tutti i fabbricati rurali che sono ancora iscritti al catasto dei terreni dovranno essere
inseriti in quello dei fabbricati entro il 30 novembre 2012. Gli stessi dal 01 gennaio 2012 sono soggetti all’imposta
municipale. Per questi fabbricati non c’è alcun pericolo di imposizione fino al 2011 compreso, in quanto sino al 31
dicembre era in vigore l’articolo 23 del DL 207/2008 in base al quale i fabbricati che rispettavano i requisiti di ruralità
ai fini dell’imposta comunale non erano considerati. Con l’introduzione dell’IMU (Imposta Municipale Unica) anche le
costruzioni rurali sono assoggettate a imposta e, per la base imponibile, occorre che gli sia attribuita una rendita.
18 - ANNUNCI IMMOBILIARI CON INDICATA LA PRESTAZIONE ENERGETICA
Dal 1 gennaio 2012 è obbligatorio indicare negli annunci immobiliari di ogni tipo (dai cartelli sui portoni alle
inserzioni sui giornali o sui siti Internet ) l’indice di prestazione energetica ricavato dal relativo attestato.
L’obbligo era già in vigore in Emilia Romagna dal 6 ottobre 2011.
19 - CASSA GEOMETRI – PENSIONI – DECRETO “SALVA ITALIA”
Dalla Cassa Geometri riceviamo e pubblichiamo lettera prot. n. 116 del 23 dicembre 2011:
“”Oggetto: decreto “salva italia”
In relazione al decreto “Salva Italia”, approvato in via definitiva dal Parlamento nella giornata di ieri, si
informa che le misure in materia pensionistica ivi adottate e pubblicizzate dalla stampa non trovano immediata
applicazione nei confronti della Cassa di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti,
Eventuali provvedimenti sui trattamenti previdenziali erogati dalla Cipag saranno oggetto di valutazione da
parte del Comitato dei Delegati di maggio 2012, in relazione alla norma (art. 24 c. 24) che impone alle Casse di
previdenza privatizzate la sostenibilità con il solo “saldo previdenziale” da qui ai prossimi 50 anni.
Come per il passato le deliberazioni della Cassa saranno improntate ad assicurare sostenibilità ed equilibrio
di lungo periodo, nel primario interesse dei propri iscritti.
f.to il Direttore Generale
Dr. Franco Minuci””

VARIE
20 – AGENZIA DEL TERRITORIO di Parma
Apertura sportello tecnico – modifica apertura anno 2012
Con prot. 8130 del 28 novembre 2011 il Direttore dell’Agenzia del Territorio di Parma cornferma l’apertura
dello sportello tecnico di presentazione degli atti di aggiornamento Docfa e Pregeo, come di seguito:
giorno apertura chiusura servizio
Lunedì ore 8,00 ore 12,30 Su prenotazione
Martedì ore 8,00 ore 12,30 Su prenotazione
Mercoledì ore 8,00 ore 12,30 Accesso Libero
Giovedì ore 8,00 ore 12,30 Su prenotazione
Venerdì ore 8,00 ore 12,30 Su prenotazione
Resta attivo, come già attualmente, il canale di presentazione telematico, del quale si sollecita l’utilizzo da parte
degli Iscritti.
21 - AGENZIA DEL TERRITORIO DI PARMA
PUBBLICIZZAZIONE DEI NUOVI DATI CENSUARI DELLE PARTICELLE CATASTALI
OGGETTO DI AGGIORNAMENTO A SEGUITO DELLE DICHIARAZIONI RESE AGLI
ORGANISMI RESE AGLI ORGANISMI PAGATORI NELL’ANNO 2011 (ai sensi dell’art. 2 comma 33,
del d.l. 3/10/2006, n. 262, convertito con modificazioni dalla legge 24 novembre 2006, n. 286 e successive
modificazioni)
Pubblichiamo quanto pervenuto dall’Agenzia del Territorio di Parma con nota del 22 dicembre 2011:
““Si avvertono i possessori dei beni posti nel territorio della Provincia di Parma che con inizio dal giorno 30
dicembre 2011, presso il Comune di competenza, sul sito internet dell’Agenzia, nonché presso la sede
dell’Ufficio provinciale , sito in Strada Garibaldi, 20 dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 12.00 potranno
essere consultati gli elenchi delle particelle di terreno, per ogni particella o porzione i particella, che sono state
aggiornate sulla base del contenuto delle dichiarazioni rese, per l’anno 2011, dai soggetti interessati nell’ambito
degli adempimenti dichiarativi presentati agli organismi pagatori, riconosciuti ai fini dell’erogazione dei
contributi agricoli, previsti dalla normativa comunitaria relativa alle Organizzazioni comuni di mercato (OCM)
del settore agricolo.
I ricorsi di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, e successive
modificazioni, avverso la variazione dei redditi, possono essere proposti entro il termine di centoventi giorni
decorrenti dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del comunicato dell’Agenzia del Territorio.
E’ facoltà del titolare di diritti reali sulle particelle interessate richiedere, in sede di autotutela, il riesame
dell’atto di accertamento. In ogni caso la richiesta di riesame in autotutela non interrompe e non sospende il
termine di 120 giorni, ai fini della presentazione del ricorso.
I suddetti elenchi saranno disponibili presso le suddette sedi, per un periodo di 60 giorni consecutivi, e così fino
al 28 febbraio 2012 incluso.
f.to IL DIRETTORE
(Di Caro Paolo)””
22 - TARIFFARIO REGIONALE PRESTAZIONI RESE DAI DIPARTIMENTI SANITA'
Dal 18 gennaio u.s. sono entrate in vigore le nuove tariffe per le prestazioni rese dal Dipartimento di Sanità Pubblica
dell’AUSL di Parma, determinate con atto deliberativo. N. 69 del 22 dicembre 2011della Regione Emilia-Romagna; la
tabella è pubblicata sul sito del Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna
23 - RICHIESTA CHIARIMENTO ATTIVITA’ INSERITE IN ALLEGATO I D.P.R. 151/2011
Riteniamo utile informare gli Iscritti di un chiarimento del Comandante dei Vigili del Fuoco di Parma Dott.
Ing. Paolo Maurizi a seguito richiesta relativa a definire se i locali adibiti a deposito e stagionatura del Prosciutto di
Parma e Parmigiano Reggiano siano attività soggette a controlli di prevenzione incendi alla luce del nuovo
Regolamento. Egli precisa che gli stessi continuano ad essere soggetti ai controlli di prevenzione incendi se
individuabili al punto 70 dell’Allegato I del DPR 151/2011, con superficie lorda superiore a 1000 m 2, , e con quantitativi
di merce e materiali combustibili superiore complessivamente a 5000 Kg.
©

Periodico mensile
Spedizione in A.P. D.L. 353/2003
Convertito in Legge 27/02/2004 n° 46
Art. 1, comma 2 – DBC Parma
Registrato al Tribunale di Parma il
10/07/1992 al n° 20/1992
ANNO XVIII - N° 01
26 gennaio 2012
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