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IL SETTORE TESSILE IN ITALIA: FIBRE NATURALI E ... - LaMMA-Test

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1.3.3 Fibre sintetiche e artificiali<br />

Dagli inizi del 1900 le fibre chimiche hanno vissuto un’evoluzione<br />

che può essere riassunta nella tabella 9. Sono le fibre tessili create<br />

dall’uomo mediante processi industriali fisico-chimici, partendo da<br />

materie prime comunque esistenti in natura. Si distinguono in fibre<br />

artificiali e fibre sintetiche. Le fibre create dall’uomo hanno il<br />

vantaggio di essere progettabili in funzione delle esigenze del<br />

consumatore e sono in costante evoluzione per offrire sempre nuove<br />

prestazioni in termini di comfort, estetica, sicurezza e rispetto<br />

ambientale (tabella 9).<br />

L'evoluzione delle fibre tessili, da quelle naturali, alle artificiali,<br />

per approdare a quelle sintetiche è stata dettata dalla crescente<br />

necessità di soddisfare le mutevoli richieste del mercato in termini di<br />

comfort, moda ed economicità del prodotto tessile, ricercando nelle<br />

fibre chimiche alcune caratteristiche peculiari e specifiche per<br />

migliorare o semplicemente completare le caratteristiche delle fibre<br />

naturali. L'utilizzo delle fibre chimiche da sole o in mista con le fibre<br />

naturali, ha consentito di raggiungere gli alti livelli di qualità e<br />

performance nella confezione di manufatti tessili tali da soddisfare le<br />

più sofisticate e specifiche esigenze di comfort di tutti i capi di<br />

abbigliamento, sportivo, casual e classico.<br />

Le fibre chimiche, sia artificiali sia sintetiche, sono prodotte<br />

tramite un procedimento di filatura che, partendo da un polimero reso<br />

liquido e successivamente estruso attraverso una filiera forata,<br />

consente di ottenere filamenti continui, di lunghezza illimitata. Le<br />

fibre, o filamenti, sono raccolti già a formare il filo e non devono<br />

essere necessariamente coesionati fra loro tramite la torsione,<br />

oppure i filamenti possono essere trattati per formare fibre di<br />

lunghezza determinata: il fiocco di fibre chimiche.<br />

Un diverso caso è rappresentato dai “non tessuti” o “nonwovens”.<br />

Con questo termine si indicano, secondo la norma D<strong>IN</strong><br />

61210, “le superfici tessili flessibili ottenute per coesionatura di veli di<br />

fibre”. In questo caso il manufatto tessile è il risultato di un<br />

procedimento di coesionatura di fibre tessili, che può essere attuato<br />

secondo differenti sistemi di fabbricazione. In questo modo la fibra<br />

viene trasformata direttamente in tessuto, senza richiedere il<br />

passaggio intermedio di filatura. Attualmente l’impiego mondiale di<br />

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