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IL SETTORE TESSILE IN ITALIA: FIBRE NATURALI E ... - LaMMA-Test

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1.3.2 Coloranti naturali<br />

L'uso di sostanze coloranti non è certamente prerogativa della<br />

nostra società contemporanea. L'impiego di sostanze coloranti è,<br />

infatti, antichissimo e ha svolto probabilmente un ruolo preminente<br />

nello sviluppo delle prime civiltà e dei primi manufatti. Fra i coloranti, i<br />

pigmenti vegetali hanno forse avuto una diffusione successiva a<br />

quelli minerali o animali localizzandosi, a seconda delle specie,<br />

nell'intera pianta o nelle sue foglie, nella sola infruttescenza o nella<br />

radice e dovendo essere estratti con metodi che, pur<br />

progressivamente evolutisi nel tempo, richiedevano comunque un<br />

processo di estrazione più complesso rispetto a quello elementare di<br />

preparazione di colori a base inorganica o a quello che utilizzava il<br />

tegumento di un insetto o la secrezione di un mollusco.<br />

L'uso dei coloranti naturali si è diffuso nel tempo in diversi impieghi,<br />

da quello alimentare, al tessile, a quello ornamentale, vivendo periodi<br />

di grande sviluppo e ricchezza, per poi subire altrettanto rapidamente<br />

il declino e l'abbandono. La sostituzione di un prodotto o di un<br />

processo si deve, di norma, ad un'innovazione tecnologica che<br />

sostituisce l'uno o l'altro con un'alternativa più conveniente. Così è<br />

avvenuto anche per molti coloranti naturali. In particolare, fra quelli di<br />

origine vegetale, può essere ricordato: il guado o pastello, fino al XVII<br />

secolo estesamente coltivato e commercializzato nelle province di<br />

Pesaro ed Urbino, ed in Toscana in Val Tiberina, poi sostituito<br />

dall’indaco prodotto nei paesi tropicali con un nuovo e vantaggioso<br />

processo di produzione, poi definitivamente abbandonato, prima per<br />

la messa a punto di una nuova tecnologia di lavorazione delle foglie,<br />

poi per la formulazione di un prodotto sintetico. Analogamente è<br />

avvenuto per la robbia, usata in tintoria prima della produzione nel<br />

1870 dell'alizarina per via sintetica. I coloranti vegetali, nella<br />

generalità dei casi (alcuni pigmenti possono essere estratti dalla<br />

lavorazione di sottoprodotti di altri processi di trasformazione), si<br />

estraggono da piante che non sono quasi mai state coltivate in<br />

maniera intensiva. Anzi alcune si possono trovare allo stato<br />

spontaneo, mentre altre sono prodotte nell'attualità su superfici assai<br />

limitate. In Italia ad esempio lo zafferano e la camomilla comune e<br />

romana sono coltivate come piante officinali, mentre tagete e<br />

calendula come piante ornamentali da fiore.<br />

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