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IL SETTORE TESSILE IN ITALIA: FIBRE NATURALI E ... - LaMMA-Test

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modificato mostra: una crescita della resistenza al BT del principale<br />

parassita (il bollworm), una significativa riduzione nella popolazione<br />

dei predatori naturali del bollworm, un aumento dei parassiti<br />

secondari. Negli USA ha raggiunto nel 2002 il 71% dei circa 6,4<br />

milioni d’ettari coltivati complessivamente a cotone, in Cina il cotone<br />

OGM ha raggiunto 1,5 milioni di ettari (2001) pari al 35% dell’intera<br />

area a cotone. L’India che rappresenta la più grande area mondiale di<br />

produzione del cotone (circa 9,7 milioni di ettari), ma che è solamente<br />

terza come produzione dietro ad USA e Cina (fig.1), il cotone<br />

transgenico è stato introdotto nel 2002 dopo anni di trattative. Nel<br />

2003 la produzione ha interessato circa 95.000 ettari che dovrebbero<br />

diventare 310.000 nel 2004.<br />

• In conseguenza ai danni prodotti dalla coltivazione del cotone<br />

sull’ambiente, a livello mondiale numerose associazioni stanno<br />

operando per passare da una coltivazione convenzionale ad una<br />

coltivazione biologica, che seguita da processi di trasformazione<br />

ottimizzati dal punto di vista ecologico, possa portare alla<br />

produzione di tessuti “biologici”. Esempi di conversione ecologica<br />

della produzione del cotone si registrano in India con il progetto<br />

Maikaal dove i coltivatori si attengono esclusivamente a metodi di<br />

coltivazione biologica, bandendo l’uso dei pesticidi chimici, dei<br />

fertilizzanti di sintesi. Per proteggere le piantagioni usano strategie<br />

antiche e moderne:<br />

• Introduzione di predatori naturali dei parassiti;<br />

• Razionamento dell'acqua al 70% del fabbisogno naturale delle<br />

piante per renderle più "coriacee" all'assalto dei parassiti;<br />

• Realizzazione di piccoli campi "trappola" ai margini dei campi<br />

principali dove i parassiti non sono contrastati;<br />

• Impiego di antiparassitari a base vegetale;<br />

• Utilizzo di fertilizzanti di origine animale;<br />

• Utilizzo di sementi che abbiano subito almeno quattro cicli di<br />

germinazione senza trattamenti chimici.<br />

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