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IL SETTORE TESSILE IN ITALIA: FIBRE NATURALI E ... - LaMMA-Test

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Valutazione delle azioni volontarie<br />

Tra i marchi Ecolabel e Oeko-Tex, il secondo è sicuramente il più<br />

diffuso, con un’azione commerciale che si è spinta al di là delle<br />

barriere nazionali e si è diffusa in Europa, mentre il primo non sembra<br />

aver superato la fase di decollo iniziale.<br />

Secondo i dati riportati nel lavoro di Adil Elmassi, (“The European<br />

Flower Label & Oeko-Tex Standard 100. A comparative approach”)<br />

aggiornato al 2002, esistono 20.000 certificati Oeko-Tex in tutto il<br />

mondo, i quali si riferiscono a 3.500 società diverse, di cui 1.800<br />

europee; per quanto riguarda Ecolabel, invece, sono state concesse<br />

96 licenze per più di 400 prodotti, di cui 35 appartengono al settore<br />

tessile.<br />

La ragione di questo diverso impatto va ricercata nella natura dei<br />

due marchi e nei rispettivi target. Innanzitutto, Ecolabel si rivolge ad<br />

una vasta gamma di prodotti (frigoriferi, carta, vernici, etc..), mentre<br />

Oeko-Tex è, per definizione, un marchio strettamente tessile. Altra<br />

importante differenza dipende dal diverso approccio delle due<br />

etichette: Ecolabel si basa su una “ecologia di produzione”, mentre<br />

Oeko-Tex è volto verso una “ecologia umana”. Il primo mira, infatti, a<br />

ridurre l’impatto della produzione tessile sull’ambiente e, di<br />

conseguenza, sulla salute del consumatore: a questo scopo<br />

introduce dei limiti che riguardano sostanze potenzialmente<br />

contenute nelle diverse fibre tessili e che regolamentano i processi e i<br />

prodotti chimici utilizzati nel corso di tutto il ciclo produttivo, nonché le<br />

emissioni in atmosfera e lo scarico nelle acque reflue di determinati<br />

composti nocivi per l’ambiente.<br />

Il secondo, Oeko-Tex, mira invece a ridurre l’impatto del prodotto<br />

finale sulla salute del consumatore e suddivide i manufatti tessili in 4<br />

classi, a seconda che siano rivolti ai bambini al di sotto dei 2 anni<br />

(classe I), che entrino a contatto diretto con la pelle o meno (classe II<br />

e III) e che siano utilizzati come materiale decorativo (classe IV). E’<br />

facile dunque intuire come i criteri di Oeko-Tex siano più facilmente<br />

applicabili: analizzare il prodotto finito è, infatti, meno laborioso e<br />

meno complesso che analizzare il processo produttivo. Questo<br />

aspetto si rispecchia anche in termini di costi, rendendo il marchio<br />

Ecolabel decisamente più oneroso (si tenga inoltre conto che ai costi<br />

di applicazione bisogna aggiungere una tassa annuale per l’utilizzo<br />

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