Dott.ssa A. Basso, Regione V.to - Treviso volontariato
Dott.ssa A. Basso, Regione V.to - Treviso volontariato
Dott.ssa A. Basso, Regione V.to - Treviso volontariato
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
WWW.REGIONE.VENETO.IT<br />
Norme in materia di<br />
programmazione<br />
sociosanitaria e Piano<br />
Socio Sanitario<br />
Regionale2012-2016<br />
Dr.<strong>ssa</strong> Annalisa <strong>Basso</strong><br />
Commi<strong>ssa</strong>rio Regionale alla<br />
non au<strong>to</strong>sufficienza
LE POLITICHE DELLA REGIONE<br />
SONO STATE FINALIZZATE A<br />
CREARE LE CONDIZIONI PER:<br />
La migliore tutela della salute<br />
Universalità ed equità dei servizi ossia essere<br />
rivol<strong>to</strong> a tutti e uniformità delle prestazioni sul<br />
terri<strong>to</strong>rio<br />
La creazione di condizioni di sicurezza sociale<br />
Il sostengo della famiglia<br />
Lo sviluppo e diffusione delle nuove tecnologie per<br />
assicurare e garantire le migliori condizioni di vita<br />
La sicurezza della persona<br />
Integrazione ospedale terri<strong>to</strong>rio<br />
Sviluppo della rete delle solidarietà sociali
NORMATIVA<br />
REGIONALE<br />
Primo programma triennale 83/85<br />
1° Piano Sociosanitario LR 22/1989<br />
2° Piano Sociosanitario LR 5/1996<br />
3° Piano Sociosanitario LR 23/2012<br />
NON AUTOSUFFICIENZA<br />
ART. 2 LR 30 DEL 18 DIC. 2009<br />
“E’ non au<strong>to</strong>sufficiente la persona che solo con<br />
l’aiu<strong>to</strong> determinante di altri può provvedere alla<br />
cura della propria persona, e possono mantenere<br />
una normale vita di relazione …...”
IL “PROBLEMA”<br />
VECCHIAIA<br />
Italia : 11 milioni ultra65 (20% pop)<br />
Italia : 2 milioni 750 mila non au<strong>to</strong>sufficienti<br />
Italia : 13% popolazione se consideriamo<br />
nonau<strong>to</strong> e parzialmente non au<strong>to</strong><br />
Il progresso sociale che dovrebbe accompagnarci<br />
in ques<strong>to</strong> progresso economico è, invece,<br />
più len<strong>to</strong>, e quello “politico” di più …….<br />
una macchina produttiva dalla quale<br />
si viene espulsi quando si è usurati,<br />
senza forze e senza prospettive
DATI REGIONE DEL VENETO<br />
anno Totale popolazione Valore over 65<br />
2001 4.529.823 18,3%<br />
2010 4.934.438 19,9%<br />
INCIDENZA DELLA<br />
POPOLAZIONE OVER 65<br />
•Costante aumen<strong>to</strong> della popolazione anziana;<br />
•Drastica riduzione della disponibilità di care-giver<br />
familiari;<br />
•Aumen<strong>to</strong> delle famiglie mononucleari costituite da<br />
persone anziane (over 75);<br />
•Condizione di disabilità, congenita e/o acquisita, grave e<br />
comple<strong>ssa</strong>.
L’INVECCHIAMENTO DEMOGRAFICO<br />
IL QUADRO ATTUALE<br />
indice di dipendenza >>> 52% (mas 54,8% Belluno,<br />
min 50,6% Padova)<br />
indice di vecchiaia >>> 139% (mas Rovigo 199%, min<br />
Vicenza 121%)<br />
indice di ricambio >>> 113,2 % (mas Venezia 129,8%<br />
min Vicenza 95,5%)<br />
aspettativa di vita >>> 79 aa per i maschi ed 85 aa<br />
per le donne<br />
“buon invecchiamen<strong>to</strong>”, che mira a mantenere il più a<br />
lungo possibile gli anziani in buone condizioni di<br />
salute, di au<strong>to</strong>nomia e di indipendenza<br />
L’invecchiamen<strong>to</strong> della popolazione pone nuove sfide
ISTAT: PREVISIONI DELLA POPOLAZIONE IN<br />
VENETO<br />
RESIDENTI INCLUSI CITTADINI STRANIERI<br />
Pop.<br />
fasce<br />
di età<br />
Residenti<br />
Italiani Stranieri<br />
Aspettativa<br />
di vita<br />
Età<br />
media<br />
Popolazione per fasce d'età in<br />
%<br />
M F 0-14 15-64 65 e + 80 e +<br />
2.009 4.880 445 79 85 43 14 66 20 6<br />
2.020 5.198 770 81 87 45 14 64 22 7<br />
2.030 5.421 1.027 83 88 47 13 62 25 8<br />
2.040 5.610 1.239 84 89 48 13 57 30 10<br />
2.050 5.728 1.396 85 90 48 13 56 31 13
ISTAT: PREVISIONI DELLA POPOLAZIONE IN VENETO<br />
RESIDENTI ESCLUSI CITTADINI STRANIERI<br />
Pop.<br />
fasce di<br />
età<br />
Residenti<br />
Popolazione per fasce d'età in %<br />
0-14 15-64 65 e + 80 e +<br />
2.009 4.435 13 65 22 6<br />
2.020 4.428 12 62 25 8<br />
2.030 4.394 12 59 30 10<br />
2.040 4.370 12 53 35 12<br />
2.050 4.332 12 52 36 16
FATTORI DI QUALITA’ DELLA<br />
RETE DEI SERVIZI SOCIO-<br />
SANITARI<br />
oCENTRALITA’ DEL CITTADINO<br />
oINTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA<br />
oARTICOLAZIONE DELLA RETE DEI SERVIZI<br />
oACCREDITAMENTO E STANDARD DEI SERVIZI<br />
9<br />
oACCESSO UNITARIO ALLA RETE DEI SERVIZI
LEGGE REGIONALE 29 GIUGNO<br />
2012, N° 23 (BUR 53/ 2012)<br />
Norme in materia di<br />
programmazione sociosanitaria<br />
e approvazione del piano<br />
sociosanitario regionale<br />
2012/2016
PREMESSA<br />
Un documen<strong>to</strong> elabora<strong>to</strong> attraverso un percorso di confron<strong>to</strong> e dialogo<br />
• Audizioni ed acquisizione di contributi.<br />
• Costituzione di due Tavoli Tecnici Permanenti.<br />
… imposta<strong>to</strong> su un’analisi socio-demografica ed epidemiologica<br />
• Invecchiamen<strong>to</strong> e cronicità<br />
• Precarietà dei rapporti e fragilità individuale<br />
… e su valutazioni economico-organizzative<br />
• Variabilità dei modelli organizzativi e gestionali<br />
• Crescita della mobilità passiva<br />
• Ricorso inappropria<strong>to</strong> al Pron<strong>to</strong> Soccorso…<br />
L’analisi s<strong>to</strong>rica porta a confermare che le Aziende ULSS con un bacino di 200.000-<br />
300.000 abitanti presentano migliori performance gestionali e assistenziali.
CAPISALDI DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE<br />
• Coerenza con i bisogni espressi nel contes<strong>to</strong> vene<strong>to</strong>.<br />
• Garanzia di erogazione uniforme dei LEA sul terri<strong>to</strong>rio regionale.<br />
• Conferma del modello vene<strong>to</strong> di integrazione socio-sanitaria.<br />
• Valorizzazione delle migliori pratiche.<br />
• Diretta correlazione tra responsabilità, risorse disponibili ed<br />
azioni di miglioramen<strong>to</strong> dell’appropriatezza.<br />
• Coerenza con gli atti di indirizzo nazionali.
NOVITA’ DEL PIANO 1<br />
1. Riduzione delle aziende sanitarie locali fino ad una<br />
dimensione di 200-300 mila abitanti: fatte salve le specificità<br />
terri<strong>to</strong>riali di alcune zone: ques<strong>to</strong> dovrebbe portare<br />
all’accorpamen<strong>to</strong> di alcune delle 21 Aziende ULSS.<br />
2. I diret<strong>to</strong>ri generali delle Aziende ULSS avranno incarico<br />
triennale e non più quinquennale. Spetterà al diret<strong>to</strong>re del<br />
sociale e della funzione terri<strong>to</strong>riale anche il raccordo con i<br />
servizi sanitari terri<strong>to</strong>riali.<br />
3. Nuovo ruolo dei Medici di Medicina Generale.<br />
4. Il Piano contiene anche una nuova impostazione dei servizi<br />
di assistenza e di cura: uno dei perni saranno le nuove<br />
strutture residenziali come gli ospedali di comunità per i<br />
post-acuti.<br />
5. Il numero dei posti let<strong>to</strong> per acuti scende a 3 per mille, quelli<br />
per post acuti saranno 0,5 ogni mille abitanti e si individua<br />
un nuovo parametro di 1,2 posti let<strong>to</strong> ogni mille abitanti da<br />
ricavare in nuove strutture intermedie extraospedaliere.
NOVITA’ DEL PIANO 2<br />
1. Il sistema di offerta viene imposta<strong>to</strong> su una logica di “rete”,<br />
rispondendo a criteri di efficienza, efficacia, razzionalizzazione,<br />
sicurezza per l’assisti<strong>to</strong>.<br />
2. Nel Terri<strong>to</strong>rio si introduce il concet<strong>to</strong> di “filiera dell’assistenza”<br />
nella prospettiva della costituzione e integrazione del Proget<strong>to</strong><br />
personalizza<strong>to</strong>.<br />
3. Nell’Ospedale si struttura un modello Hub&Spoke basa<strong>to</strong> su<br />
intensità delle cure e complessità dell’assistenza, presenza e tipologia<br />
di specialità, ruolo svol<strong>to</strong> nella ricerca e formazione. Dopo le cure<br />
ospedaliere vi è la “presa in carico” dei Servizi terri<strong>to</strong>riali<br />
4. Si struttura un “Sistema di governo” finalizza<strong>to</strong> a soddisfare il<br />
dirit<strong>to</strong> alla prestazione, assicura<strong>to</strong> tramite l’integrazione sanitaria e<br />
sociale, ovverossia tra l’Azienda ULSS e il Comune sot<strong>to</strong> la guida<br />
del Diret<strong>to</strong>re dei Servizi sociali e della funzione terri<strong>to</strong>riale.
SCHEDE TERRITORIALI<br />
L’attuazione del piano è ora affida<strong>to</strong> alle<br />
schede di programmazione ospedaliere e<br />
terri<strong>to</strong>riali, che dovranno indicare, azienda<br />
per azienda, numero e organizzazione dei<br />
presidi, specialità, reparti, posti let<strong>to</strong>, dayhospital,<br />
strutture intermedie e servizi<br />
ambula<strong>to</strong>riali. La Giunta dovrà presentare le<br />
schede entro gennaio 2013 e sot<strong>to</strong>porle al<br />
parere obbliga<strong>to</strong>rio e vincolante della<br />
commissione sanità del consiglio regionale.
Lea e costi standard<br />
Nella legge 23, si stabilisce che entro il 31 dicembre 2012 la<br />
giunta, sentita la commissione consiliare Sanità, “definisce<br />
le dotazioni standard del personale sanitario, professionale<br />
e amministrativo dei servizi sanitari e socio-sanitari<br />
nece<strong>ssa</strong>ri a garantire l’erogazione dei livelli essenziali di<br />
assistenza (Lea) con riferimen<strong>to</strong> ai bacini terri<strong>to</strong>riali<br />
coincidenti con le aziende ULSS”. Entro il 30 giugno 2013<br />
dovrebbero essere definiti i costi standard, su cui dal 2014<br />
si baserà l’erogazione di fondi alle Aziende ULSS.<br />
Spetta alla giunta inoltre l’approvazione delle schede di<br />
dotazione terri<strong>to</strong>riale, che contengono anche la previsione<br />
delle strutture residenziali e semiresidenziali sanitarie e<br />
socio-sanitarie.
Trasparenza<br />
All’art.15 si stabilisce un obbligo di<br />
trasparenza per gli enti: “Tutte le strutture<br />
sanitarie, sociali o socio-sanitarie, persone<br />
fisiche o giuridiche, operanti nel terri<strong>to</strong>rio<br />
della <strong>Regione</strong> del Vene<strong>to</strong>, indipendentemente<br />
dalla forma giuridica in cui sono costituite o<br />
denominate, che siano destinatarie di pubblici<br />
finanziamenti o di convenzioni con la pubblica<br />
amministrazione in base alle quali erogano dei<br />
servizi, hanno l’obbligo di rendere pubblico<br />
quan<strong>to</strong> percepi<strong>to</strong>”.
PRINCIPI-GUIDA DELLA NUOVA<br />
PROGRAMMAZIONE<br />
• Va defini<strong>to</strong> chi valuta la Persona fragile<br />
• Va defini<strong>to</strong> chi realizza il Proget<strong>to</strong> personalizza<strong>to</strong><br />
• Va definita l’Unità Valutativa Terri<strong>to</strong>riale per la Persona fragile<br />
• Va determina<strong>to</strong> il “Percorso assistenziale per la Persona fragile”<br />
Un Piano Socio-Sanitario Regionale che vuole essere un<br />
Pat<strong>to</strong> con una Comunità competente e partecipe,<br />
al fine di responsabilizzare tutti i Soggetti<br />
alla garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza
IL CITTADINO:<br />
C<br />
A<br />
S<br />
A<br />
Unità<br />
Valutativa<br />
Terri<strong>to</strong>riale<br />
per la<br />
Persona<br />
fragile<br />
“TERRITORIO”<br />
OSPEDALE DI COMUNITA’<br />
HOSPICE<br />
ASSISTENZA PRIMARIA<br />
CURE PALLIATIVE<br />
ASSISTENZA SPECIALISTICA<br />
CURE DOMICILIARI<br />
CENTRI DI SERVIZIO<br />
( I e II livello assistenziale SVP<br />
centri diurni )<br />
Unità/RSA di Riabilitazione (SAPA)<br />
“TERRITORIO”<br />
Unità<br />
Valutativa<br />
Terri<strong>to</strong>riale<br />
per la<br />
Persona<br />
fragile
IL CONFINE TRA OSPEDALE E<br />
TERRITORIO: DOVE<br />
Domicilio<br />
ADI<br />
TERRITORIO<br />
H<br />
Centro<br />
di<br />
Servizi<br />
Ospedale<br />
di comunità,<br />
hospice<br />
Lungod<br />
Cod. 60<br />
Riabilitaz<br />
Cod. 56<br />
Unità/RSA di<br />
riabilitazione<br />
Ospedale<br />
acuzie<br />
Percorso della Persona
Il modello organizzativo della Rete ospedaliera<br />
Ospedali di riferimen<strong>to</strong><br />
generalmente identificati<br />
con gli Ospedali dei capoluoghi di Provincia<br />
Presidi ospedalieri di rete<br />
con bacino di circa 200.000 abitanti<br />
Sede 1 Sede 2<br />
Sede …<br />
Ospedali “nodi della rete”:<br />
strutture per acuti integrative<br />
della rete (ad indirizzo riabilitativo)
Centri Hub<br />
Ospedali di riferimen<strong>to</strong><br />
generalmente identificati<br />
con gli Ospedali dei capoluoghi di Provincia<br />
• Sede di Centrale Operativa SUEM-118<br />
• Sede del DIMT (trasfusionale)<br />
• Specialità di base e medio livello per il terri<strong>to</strong>rio di riferimen<strong>to</strong><br />
• Presenza di alte specialità per un terri<strong>to</strong>rio più ampio<br />
Le alte specialità e le alte tecnologie saranno allocate generalmente con<br />
riferimen<strong>to</strong> ad un bacino di 1.000.000 di abitanti.<br />
Le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona costituiscono anche Centri di<br />
eccellenza e devono essere punti di riferimen<strong>to</strong> a livello nazionale.<br />
nale.
Centri Spoke<br />
Presidi ospedalieri di rete<br />
con bacino di circa 200.000 abitanti<br />
Sede 1 Sede 2<br />
Sede …<br />
• Sede di pron<strong>to</strong> soccorso<br />
• Sede di specialità di base e di media complessità (chirurgia generale,<br />
medicina interna, oncologia, cardiologia con utic, ostetricia-ginecologia,<br />
pediatria, or<strong>to</strong>pedia, terapia intensiva, neurologia, urologia, psichiatria,<br />
geriatria)<br />
• Servizi di diagnosi e cura (labora<strong>to</strong>rio, ana<strong>to</strong>mia pa<strong>to</strong>logica, radiologia,<br />
dialisi) assicurati in “rete”
La “filiera dell’assistenza terri<strong>to</strong>riale” è<br />
composta da:<br />
1. Assistenza primaria: interconnessioni di nodi organizzativi<br />
multiprofessionali in cui le Medicine di Gruppo Integrate<br />
costituiscono punti di riferimen<strong>to</strong> attivi h 24<br />
2. Cure domiciliari: modello in grado di garantire assistenza nelle 24h,<br />
7gg./7, anche attraverso centrali operative come punti di ricezione<br />
delle istanze e di coordinamen<strong>to</strong> delle risposte<br />
3. Assistenza specialistica: attività prevalentemente a suppor<strong>to</strong> della<br />
medicina di famiglia<br />
4. Cure palliative: modello centra<strong>to</strong> sul “nucleo multiprofessionale<br />
specificatamente dedica<strong>to</strong>”, erogate anche all’interno dell’ospedale di<br />
comunità
5. Assistenza residenziale continuativa / centri di servizio residenziale:<br />
rimodulazione delle unità di offerta, adeguando progressivamente gli standard alle<br />
esigenze assistenziali ed alla sostenibilità economica, con possibilità di erogazione<br />
dei Servizi “di Comunità” , anche in piccole dimensioni<br />
6. Assistenza in strutture di ricovero intermedie:<br />
a) Ospedali di Comunità anche inseriti nei Centri di Servizio Residenziali:<br />
dotazione minima 15 posti let<strong>to</strong>, ricovero di breve durata (indic. 30 gg.),<br />
dimissioni protette, senza compartecipazione alla spesa – che potrebbe essere<br />
riferita esclusivamente al vit<strong>to</strong> – gestione clinica affidata alla medicina di<br />
famiglia, ogni Azienda ULSS definirà un proprio regolamen<strong>to</strong><br />
b) Hospice Strutture a ciclo continuativo a carattere temporaneo, si collocano<br />
prevalentemente nei percorsi di sostegno della domiciliarità, richiedendo una<br />
forte interazione con il medico di famiglia e con i servizi domiciliari<br />
distrettuali<br />
c) Unità/RSA di riabilitazione (definiti anche nuclei di secondo livello) :<br />
ricovero di media durata (indic. 60 gg.), con compartecipazione alla spesa, a<br />
carattere prevalentemente “riabilitativo”, compresi percorsi specifici per<br />
Alzheimer ora codificati come SAPA<br />
Al Distret<strong>to</strong> afferisce la gestione operativa<br />
di tutti i nodi che compongono la filiera dell’assistenza<br />
8
IL TERRITORIO<br />
Indirizzi generali<br />
• Consolidamen<strong>to</strong> della rete integrata di sportelli socio-sanitari<br />
(“sportello unico”)<br />
• Promozione della delega delle funzioni sociali ovvero vincolo di<br />
Gestione associata dei servizi per i Comuni (bacino di distret<strong>to</strong>)<br />
• Sostenibilità dei servizi socio-sanitari attraverso il Fondo regionale<br />
per la Non Au<strong>to</strong>sufficienza, Fondo Sociale Regionale, il Fondo<br />
Sanitario, la Quota capitaria dei Comuni, la Compartecipazione<br />
degli utenti e un Fondo Sociale di Solidarietà tra Comuni<br />
• Validazione della compartecipazione alla spesa anche pensando a<br />
nuove ipotesi e modificando gli standard della legge regionale n.<br />
22/2002 con riferimen<strong>to</strong> al Proget<strong>to</strong> personalizza<strong>to</strong>
Accesso alla rete dei servizi<br />
cittadino<br />
Comune<br />
S<br />
P<br />
O<br />
R<br />
T<br />
E<br />
L<br />
L<br />
O<br />
I<br />
N<br />
T<br />
E<br />
G<br />
R<br />
A<br />
T<br />
O<br />
V<br />
A<br />
L<br />
U<br />
T<br />
A<br />
Z<br />
I<br />
O<br />
N<br />
E<br />
Presa in<br />
carico del<br />
sogget<strong>to</strong> per<br />
un proget<strong>to</strong><br />
mira<strong>to</strong><br />
Distret<strong>to</strong> A.Ulss
IL DIRETTORE DEI SERVIZI SOCIALI E<br />
DELLA FUNZIONE TERRITORIALE<br />
Art 5 comma 2 LR 23/2012.<br />
Il diret<strong>to</strong>re dei servizi sociali e della funzione terri<strong>to</strong>riale è<br />
nomina<strong>to</strong> dal diret<strong>to</strong>re generale con provvedimen<strong>to</strong> motiva<strong>to</strong>,<br />
senti<strong>to</strong> il sindaco, qualora l'ambi<strong>to</strong> terri<strong>to</strong>riale dell'azienda ULSS<br />
coincida con quello del comune o la rappresentanza della<br />
conferenza dei sindaci o dei presidenti delle circoscrizioni<br />
terri<strong>to</strong>riali di riferimen<strong>to</strong>. Egli è un laurea<strong>to</strong>, preferibilmente<br />
nelle professioni sanitarie, mediche e non, socio−sanitarie e sociali<br />
che non abbia compiu<strong>to</strong> il se<strong>ssa</strong>ntacinquesimo anno di età e che<br />
abbia svol<strong>to</strong> per almeno cinque anni qualificata attività di<br />
direzione con au<strong>to</strong>noma gestione di budget e di risorse umane. Il<br />
rappor<strong>to</strong> di lavoro è a tempo pieno, regola<strong>to</strong> da contrat<strong>to</strong> di dirit<strong>to</strong><br />
priva<strong>to</strong> di durata triennale. Risponde al diret<strong>to</strong>re generale del<br />
raggiungimen<strong>to</strong> degli obiettivi e della gestione delle risorse<br />
assegnati.
ASSISTENZA IN STRUTTURE DI<br />
RICOVERO INTERMEDIE<br />
OSPEDALE DI COMUNITÀ<br />
UNITÀ RIABILITATIVA TERRITORIALE (URT)<br />
La gestione clinica di ogni singolo paziente è affidata alla<br />
medicina di famiglia, la responsabilità organizzativa<br />
gestionale ad un medico coordina<strong>to</strong>re individua<strong>to</strong> dal<br />
Diret<strong>to</strong>re della funzione terri<strong>to</strong>riale
AREE DI INTERVENTO<br />
SOCIALE E SANITARIO<br />
Area famiglia, infanzia,<br />
adolescenza e giovani<br />
Area anziani<br />
Area disabilità<br />
Area delle dipendenze<br />
Area della salute mentale
AREA FAMIGLIA, INFANZIA,<br />
ADOLESCENZA E GIOVANI<br />
La famiglia una risorsa da sostenere<br />
Strategica la collaborazione tra tutti i soggetti<br />
pubblici e privati, valorizzando il principio della<br />
sussidiarietà<br />
Sostegno della geni<strong>to</strong>rialità (suppor<strong>to</strong> alle<br />
donne in gravidanza, alle neomamme anche con<br />
interventi a domicilio)<br />
Il sostegno degli interventi di prevenzione delle<br />
situazioni di disagio e di tutela<br />
Adeguata offerta di servizi per la prima infanzia<br />
Consul<strong>to</strong>rio familiare come servizio rivol<strong>to</strong> al<br />
singolo, alla coppia, alla famiglia
AREA ANZIANI<br />
Per quan<strong>to</strong> riguarda il Piano socio-sanitario, tra gli obbiettivi<br />
per l’area anziani ci sono<br />
estensione del servizio di assistenza domiciliare (SAD)<br />
promozione di interventi di sollievo alla famiglia, come moduli<br />
sollievo, soggiorni ad alta protezione, centri diurni<br />
potenziamen<strong>to</strong> delle strutture intermedie e di riabilitazione<br />
finalizzate al rientro a domicilio<br />
lo sviluppo dell’housing sociale protet<strong>to</strong>, soprattut<strong>to</strong> nei piccoli<br />
Comuni con tante frazioni sparse<br />
Per quan<strong>to</strong> riguarda specificatamente l’area della residenzialità<br />
socio sanitaria per anziani il Piano intende<br />
“attualizzare il sistema dell’offerta di residenzialità”<br />
sviluppare strutture che, oltre ad accoglienza residenziale o<br />
diurna, diano servizi di suppor<strong>to</strong> alla domiciliarità<br />
garantire la libertà del cittadino di scegliere la struttura<br />
residenziale
AREA DISABILITÀ - AZIONI<br />
La presa in carico della persona e l’accompagnamen<strong>to</strong> delle<br />
famiglie da parte dei servizi dell’ULSS e del priva<strong>to</strong> sociale;<br />
la predisposizione di percorsi di condivisione e di suppor<strong>to</strong>,<br />
anche psicologico, ai geni<strong>to</strong>ri nella fase di comunicazione della<br />
diagnosi di pa<strong>to</strong>logie comportanti disabilità;<br />
la realizzazione del piano di assistenza individuale,<br />
attraverso l’UVDM, così come previs<strong>to</strong> dai provvedimenti<br />
regionali in considerazione delle fasi della crescita e della vita<br />
della persona disabile: per l’inserimen<strong>to</strong> scolastico-educativo,<br />
per l’inserimen<strong>to</strong> lavorativo, per l’inserimen<strong>to</strong> nelle strutture<br />
diurne e residenziali, per gli interventi anche innovativi, di<br />
sollievo di au<strong>to</strong>nomia e di vita indipendente;<br />
sostenere la formazione permanente degli specialisti<br />
(psichiatri, neurologi, psicologi, assistenti sociali, logopedisti,<br />
educa<strong>to</strong>ri) e degli opera<strong>to</strong>ri;<br />
sostenere i progetti di “Vita indipendente” e di “Aiu<strong>to</strong><br />
personale per la disabilità grave” previsti dalla L. n. 104/1992 e<br />
successive modificazioni.
AREA DELLE DIPENDENZE<br />
Rappresentano azioni prioritarie della programmazione regionale:<br />
a) la prevenzione primaria e selettiva<br />
b) la cura<br />
c) la riabilitazione<br />
Saranno, inoltre, definiti in modo puntuale:<br />
- l’equilibrata diffusione nel terri<strong>to</strong>rio delle strutture residenziali,<br />
garantendo sia la fase riabilitativa intensiva sia la fase estensiva di<br />
“lungoassistenza”,<br />
- la sperimentazione di una compartecipazione alla spesa di<br />
mantenimen<strong>to</strong> da parte dell’utente e della sua famiglia nella fase<br />
finale del percorso<br />
- la graduale me<strong>ssa</strong> a regime, come attività ordinaria, di azioni<br />
dirette alle attività di prevenzione e di reinserimen<strong>to</strong> sociale e<br />
lavorativo;<br />
- il sostegno costante alla rete del volontaria<strong>to</strong>, soprattut<strong>to</strong><br />
nell’area alcologica,
AREA DELLA SALUTE MENTALE<br />
consolidare la rete dei servizi del DSM<br />
definire programmi di sostegno alle famiglie con pazienti<br />
psichiatrici, attraverso un’assistenza domiciliare finalizzata<br />
consolidare e qualificare la rete residenziale e semiresidenziale<br />
sviluppare l’utilizzo della Evidence Based Medicine (EBM) e delle<br />
evidenze scientifiche dei trattamenti appropriati nelle varie<br />
pa<strong>to</strong>logie psichiatriche<br />
rafforzare la collaborazione con la medicina di famiglia<br />
promuovere interventi di contras<strong>to</strong> allo stigma<br />
promuovere interventi terapeutico-riabilitativi<br />
promuovere una forte integrazione tra Salute mentale e dipendenze<br />
pa<strong>to</strong>logiche<br />
sviluppare linee guida regionali e/o pro<strong>to</strong>colli di collaborazione a<br />
livello locale tra DSM e servizi distrettuali relativamente all’età<br />
evolutiva, finalizzati ad una migliore assistenza dei<br />
minori/adolescenti con problemi psicopa<strong>to</strong>logici<br />
Si prevede che le Aziende ULSS, assegnino fino al 5% del proprio budget<br />
al conseguimen<strong>to</strong> di obiettivi di salute mentale
L’ANZIANO FRAGILE RECLAMA ATTENZIONE<br />
•Chiede di essere considera<strong>to</strong> con la sua s<strong>to</strong>ria, i suoi<br />
desideri, il suo modo di essere nella malattia e nella<br />
sofferenza<br />
•Esprime un bisogno di cura che pa<strong>ssa</strong> attraverso tutti<br />
gli aspetti di vita di una persona, la cura del corpo, la<br />
cura del suo pensiero, della sua memoria, della sua s<strong>to</strong>ria<br />
personale e familiare<br />
•Vuole rimanere in contat<strong>to</strong> con le persone che si<br />
occupano di lui che ne conoscono la sua s<strong>to</strong>ria, che lo<br />
capiscono anche quando l‟espressione verbale è confusa<br />
•Chiede di essere informa<strong>to</strong> e chiede una<br />
semplificazione delle procedure burocratiche per accedere<br />
ai servizi
Assistenza SocioSanitaria per l’Anziano Non<br />
Au<strong>to</strong>sufficiente<br />
Domicilio<br />
Centri di<br />
Servizio<br />
PS<br />
SVP<br />
H<br />
Cure<br />
ospedaliere<br />
Lungodegenza<br />
Ospedale di<br />
Comunita’<br />
Riabilitaz.<br />
RSA<br />
di riabilitazione<br />
SAPA<br />
Cure<br />
intermedie<br />
temporanee<br />
Hospice<br />
Cure<br />
domiciliari<br />
o<br />
residenziali<br />
nel terri<strong>to</strong>rio
Riflessioni - 1<br />
• E‟ sta<strong>to</strong> fat<strong>to</strong> un grande “Piano della mobilità” per uno<br />
sviluppo equilibra<strong>to</strong> dei terri<strong>to</strong>ri della <strong>Regione</strong> del Vene<strong>to</strong>,<br />
con un’attenzione all’ambiente e destinandovi cospicue<br />
risorse; possiamo fare anche un grande piano di<br />
aggiornamen<strong>to</strong> del nostro welfare assegnando al<br />
sociale ed alle comunità locali e un importante spazio di<br />
iniziativa.<br />
• Evitiamo di fare leggi anche buone e poi “ibernarle” in<br />
attesa di fan<strong>to</strong>matici regolamenti attuativi<br />
• Non cadiamo nell’equivoco: anzianità – vecchiaia =<br />
malattia<br />
• Depotenziamo le liste di attesa per l‟ingresso in RSA<br />
potenziando la rete a domicilio ed evitando di percorrere la<br />
strada (cos<strong>to</strong>sa) di creare nuovi posti let<strong>to</strong>
Riflessioni - 2<br />
• Operiamo le scelte nece<strong>ssa</strong>rie per l’integrazione<br />
dei servizi at<strong>to</strong>rno ai bisogni della persona e<br />
della sua famiglia<br />
• Facciamo si che la continuità delle cure si basi<br />
su parametri fondamentali quali quelli della<br />
sussidiarietà, dell’integrazione e del coinvolgimen<strong>to</strong><br />
delle Famiglie<br />
• Sulla domiciliarità e sul potenziamen<strong>to</strong> e<br />
riqualificazione della rete dei servizi<br />
nell’immedia<strong>to</strong> futuro bisognerà investire mol<strong>to</strong><br />
non solo in termini di euro, ma ancor più in<br />
idee, impegno e solidarietà.
GRAZIE PER<br />
L’ATTENZIONE