BRUNO MUNARI, FUTURISMO E OLTRE â¦. - MunArt
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Nei mesi di febbraio e marzo la rivista<br />
«Natura» 289 esce con le copertine<br />
composte da Munari.<br />
Nel mese di giugno la rivista «La Lettura» 290 pubblica in copertina la<br />
composizione di Munari.<br />
Nel mese di giugno sulla rivista «Domus» 291 , nella rubrica “le esposizioni del mese”, R.G. scrive:<br />
ASTRATTISTI E SURREALISTI ricompaiono al Milione, a Milano, come a casa loro.<br />
E non è male che ci sia anche a Milano almeno una casa in cui non entrano con<br />
indifferenza e in cui il pubblico sia preparato a capire che Kandinsky e Arp non offrono<br />
degli oziosi rompicapo ma dei quadri autentici.[...]Le mostre al Milione dovrebbero<br />
esser moltiplicate per dieci: e diventar sistematiche come un programma! Per questo<br />
desideriamo notare quanto le gente s'è interessata alle «Discussioni sull'arte moderna»<br />
che si sono svolte, ogni martedì sera per tre mesi consecutivi, nella sede milanese<br />
dell'Istituto De Amicis, dedicate l'aprile al Cubismo, il maggio al Surrealismo, il giugno<br />
all'Astrattismo. Vi s'è visto discutere di Picasso e di Le Corbusier, di Strawinsky, di<br />
Scriabin, di Kandinsky, di Breton, di Kafka, di Gropius: e vi hanno preso la parola Pica,<br />
Revel, Solmi, Ferrata, Vigorelli, Ciliberti, Giolli, Franceschini, Carpi, Quasimodo,<br />
Tumminelli, Giambelluca, Rogers, De Grada, Buggelli, Podestà, Fontana, Bonardi,<br />
Munari. Notiamo queste discussioni perché sono un segno di vita. Le discussioni<br />
sull'Astrattismo sono state accompagnate, al De Amicis, da una mostra d'astrattisti<br />
italiani, A. Soldati, V. Ghiringhelli, O. Licini, M. Reggiani, M. Rho, M. Radice, L.<br />
Veronesi, L. Fontana ai quali s'era aggiunto – piccante novità – anche Marino Marini.<br />
Nel mese di agosto sulla rivista «Domus» 292 appare un'articolo intitolato “Fotogrammi”<br />
[...]Particolarmente il fotogramma, che è la più delicata delle tecniche fotografiche, ha<br />
indotto più di un pittore ad abbandonare di tanto in tanto pennelli e colori per sostituirvi<br />
le carte sensibilizzate, gli acidi di sviluppo, la camera oscura, in una magica<br />
trasfigurazione plastica della realtà e nella creazione di forme assolutamente astratte<br />
eppure viventi come un respiro. Notissimi sono i fantastici fotogrammi di Man Ray, di<br />
Moholy Nagy, di Tichmouknouw, di Zwart; e noti sono quelli fatti in Italia da Munari e<br />
da Boggeri.[...]<br />
289In “Natura” n. 2, anno XI, febbraio 1938, n. 3, anno XI, marzo 1938; Alfieri & Lacroix, Milano 1938.<br />
290In “La Lettura” n. 6, giugno 1938, Alfieri & Lacroix, Milano 1938, supplemento del Corriere della Sera, Milano.<br />
291Tratto dalla rubrica “Le esposizioni del mese” di R. G. in “Domus” n. 126, giugno 1938, pag. VI, Milano.<br />
292Tratto da “Fotogrammi” in “Domus” n. 128, agosto 1938, pag. 41, Milano.