BRUNO MUNARI, FUTURISMO E OLTRE …. - MunArt

BRUNO MUNARI, FUTURISMO E OLTRE …. - MunArt BRUNO MUNARI, FUTURISMO E OLTRE …. - MunArt

29.01.2015 Views

spiegato com'egli sia arrivato alle “macchine inutili”, dalla disillusione della pittura. La pittura, per quanti sforzi di liberazione dalle vecchie forme e dalle abusate ispirazioni l'artista faccia, resta pur sempre arte già compiuta, e, ai fini delle espressioni assolutamente nuove, arte inquinata di passato e di gloria. Per esprimere originalmente il nuovo occorre una forma d'arte del tutto nuova. S'è scoperto già il cinematografo che soppianta meravigliosamente ogni altra forma di spettacolo: dovremo trovare altre forme d'espressione artistica per sostituire la pittura e la scultura. Le “macchine inutili” ne sono un tentativo. Ognuno può immaginare come queste argomentazioni siano state accolte dal pubblico che gremiva la sala dell'Esposizione. Ma Munari, per quanto minuto egli sia, ha tenuto fronte destramente a ogni tentativo di sommersione. Mantenendosi trionfalmente a galla, sempre. - Ma questa non è arte e voi non siete artisti!... - ha deciso con netta conclusione un visitatore. - Che intende lei per artista - gli ha chiesto Munari. - Uno che faccia dell'arte... - Perfettamente. Uno che faccia dell'arte!... Ma lei che protesta sull'abuso del qualificativo artista è sempre pronto, come me, come tutti, a chiamare artista anche il suo barbiere e il suo calzolaio... Coro di ah! eh! ih! oh! uh!... - … Non usiamo noi infatti dire: il mio barbiere mi rade da vero artista!... Il mio calzolaio è un vero artista... Il mio sarto, che artista! - Bisognerà dunque trovare una parola che sostituisca quella di artista! - salta su a dire una ironica voce individuabile tra la folla 205 . “La prima macchina inutile” matita su carta 1932, disegno pubblicato sul catalogo “Ricostruzione teorica di un artista; Bruno Munari nelle collezioni Vodoz”, Danese, Milano, 1996, pag. 18. 205Tratto dal periodico “Cronaca Prealpina”, Varese, 28 maggio 1934, ora in catalogo della mostra “Bruno Munari” edito dalla Galleria S. Fedele di Milano nell'ottobre 1971.

28 marzo Berlino – Mostra futurista italiana di aeropittura, alla Galleria Lutzowufer. L'esposizione fu tenuta ad Amburgo alla «Kunstverein» dal 24 febbraio al 18 marzo 1934, e ripetuta a Berlino alla Galleria «Lutzowufer» con inaugurazione il 28 marzo 206 . Ne da notizia il quotidiano “La Stampa” 207 : MARINETTI INAUGURA A BERLINO LA MOSTRA DI AEROITTURA Berlino, 28 notte F. T. Marinetti, che si trova a Berlino, fatto[...] ha questa sera inaugurato in una galleria privata la Mostra futurista di aeropittura.[...] Nella Mostra figurano le opere di trenta aeropittori futuristi, fra cui Prampolini, Dottori, Tato, Benedetta, Fillia, Zucco, Oriani, Munari, Ambrosi, Baldassari, Bonenti, scelti fra i vari gruppi di aeropittori. Alla cerimonia di inaugurazione questa sera, attratti dall'eccezionalità dell'avvenimento e dal grande fascino che esercita qui la personalità di Marinetti, è accorso un grande pubblico scelto e numerosissimo, fra cui molti membri del Governo, un gran numero di autorità e di personaggi sia della politica che dell'arte e della letteratura. Era presente anche il Kronprinz. Nel suo discorso Marinetti ha, tra l'altro, detto che l'aeropittura inizia una nuova era della plastica, integralmente rivolta al cielo e alla vita aerea, ai motori aerei, e a tutte le bellezze emotive della trasvolata e dell'ascensione stratosferica.[...] 28 aprile – 12 maggio Sale dei Venticinquenni Futuristi della Centrale di Milano e Sala dei Futuristi Camillo Camellini del Gruppo di Reggio, Mario Molinari del Gruppo di Modena, Aristide Barilli del Gruppo di Parma, Teatro Municipale di Reggio Emilia. Il Gruppo reggiano ha organizzato, con 150 opere e 15 espositori al teatro municipale di Reggio Emilia dal 28 aprile al 12 maggio, le «Sale dei Venticinquenni Futuristi della Centrale di Milano» e la «Sala dei Futuristi Camillo Camellini del Gruppo di Reggio, Mario Molinari del Gruppo di Modena, Aristide Barilli del Gruppo di Parma». Avranno luogo serate futuriste con dibattiti e conferenze sulla pittura – aeroplastica – tattilismo – polimaterici – macchine inutili, dei Poeti e Pittori futuristi Munari e Manzoni. Il Poeta Record Nazionale 1933 Pino Masnada parlerà sul Manifesto Futurista della Radio. Interverrà S. E. Marinetti che terrà il discorso ufficiale la sera del 28 aprile XII alle ore 21 nel salone del Circolo del Littorio sul tema Aviazione fascista e Aeropittura futurista. In quel giorno si riuniranno nella Città Natale del Tricolore i Futuristi dei Gruppi di Bologna, Modena, Parma e Piacenza a festeggiare il Capo del Futurismo mondiale. 208 I FUTURISTI VENTICINQUENNI A MILANO E REGGIO Mostre, conferenze, dibattiti. S. E. Marinetti presenzia le manifestazioni. I futuristi venticinquenni milanesi che hanno lanciato il manifesto tecnico Aeroplartica futurista – pubblicato su Futurismo di marzo – hanno esposto alla galleria delle Tre Arti di Milano le loro opere nuovissime commemorando il venticinquennio del 206Tratto da “Una esposizione futurista di aeropittura” in Teatro del tempo futurista di Mario Verdone, Lerici Editore, 1969, Roma 207In “Marinetti inaugura a Berlino la Mostra di aeropittura”, anonimo, “La Stampa” – Giovedì 29 Marzo 1934 – Anno XII, pag. 3 208Tratto da “Mostra futurista” in “La Città Nuova, sintesi del futurismo mondiale e di tutte le avanguardie : quindicinale di arte e vita”, diretto da Fillia, Anno III, n. 7-8, pag. 7, Torino, 30 aprile 1934.

spiegato com'egli sia arrivato alle “macchine inutili”, dalla disillusione della pittura. La<br />

pittura, per quanti sforzi di liberazione dalle vecchie forme e dalle abusate ispirazioni<br />

l'artista faccia, resta pur sempre arte già compiuta, e, ai fini delle espressioni<br />

assolutamente nuove, arte inquinata di passato e di gloria. Per esprimere originalmente<br />

il nuovo occorre una forma d'arte del tutto nuova. S'è scoperto già il cinematografo che<br />

soppianta meravigliosamente ogni altra forma di spettacolo: dovremo trovare altre<br />

forme d'espressione artistica per sostituire la pittura e la scultura. Le “macchine inutili”<br />

ne sono un tentativo. Ognuno può immaginare come queste argomentazioni siano state<br />

accolte dal pubblico che gremiva la sala dell'Esposizione. Ma Munari, per quanto<br />

minuto egli sia, ha tenuto fronte destramente a ogni tentativo di sommersione.<br />

Mantenendosi trionfalmente a galla, sempre.<br />

- Ma questa non è arte e voi non siete artisti!... - ha deciso con netta conclusione un<br />

visitatore.<br />

- Che intende lei per artista - gli ha chiesto Munari.<br />

- Uno che faccia dell'arte...<br />

- Perfettamente. Uno che faccia dell'arte!... Ma lei che protesta sull'abuso del<br />

qualificativo artista è sempre pronto, come me, come tutti, a chiamare artista anche il<br />

suo barbiere e il suo calzolaio...<br />

Coro di ah! eh! ih! oh! uh!...<br />

- … Non usiamo noi infatti dire: il mio barbiere mi rade da vero artista!... Il mio<br />

calzolaio è un vero artista... Il mio sarto, che artista!<br />

- Bisognerà dunque trovare una parola che sostituisca quella di artista! - salta su a dire<br />

una ironica voce individuabile tra la folla 205 .<br />

“La prima macchina inutile” matita su carta 1932, disegno pubblicato sul<br />

catalogo “Ricostruzione teorica di un artista; Bruno Munari nelle collezioni<br />

Vodoz”, Danese, Milano, 1996, pag. 18.<br />

205Tratto dal periodico “Cronaca Prealpina”, Varese, 28 maggio 1934, ora in catalogo della mostra “Bruno Munari” edito dalla<br />

Galleria S. Fedele di Milano nell'ottobre 1971.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!