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ecoendoscopia nel paziente con neoplasia del tratto digestivo ... - Sied

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ECOENDOSCOPIA NEL PAZIENTE<br />

CON NEOPLASIA DEL TRATTO<br />

DIGESTIVO ALTO<br />

Paolo Giorgio Arcidia<strong>con</strong>o 1 , Carlo Fabbri 2<br />

<strong>con</strong> la collaborazione di Silvia Carrara 1 e Anna Maria Polifemo 2<br />

1<br />

U.O. di Gastroenterologia, Università Vita-Salute San Raffaele, Istituto Scientifico San Raffaele di Milano<br />

2<br />

U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Ospedale Bellaria-Maggiore di Bologna<br />

ESOFAGO<br />

Esofago di Barrett (EB)<br />

<strong>con</strong> displasia di alto grado<br />

utilizzo <strong>del</strong>l’<strong>ecoendoscopia</strong> <strong>nel</strong> valutare i pazienti<br />

<strong>con</strong> esofago di Barrett (EB) <strong>con</strong> displasia<br />

di alto grado per escludere la presenza di cancro<br />

occulto, di eventuale infiltrazione sottomucosa,<br />

e di linfoadenopatia maligna.<br />

Questo ruolo è divenuto ancora più importante da<br />

quando si sono sviluppate tecniche endoscopiche di<br />

mucosectomia, dissezione sottomucosa, e trattamenti<br />

ablativi fisici (radiofrequenza, terapia fotodinamica)<br />

<strong>del</strong>le lesioni preneoplastiche per le quali è richiesto un<br />

accurato staging in modo da selezionare i pazienti che<br />

potrebbero beneficiare di tali procedure mini-invasive al<br />

posto <strong>del</strong>la chirurgia (1).<br />

Se<strong>con</strong>do una survey americana il ruolo <strong>del</strong>l’<strong>ecoendoscopia</strong><br />

(Endoscopic Ultrasonography/EUS) negli stadi<br />

precoci <strong>del</strong> tumore esofageo correlato all’EB sembrerebbe<br />

ancor oggi <strong>con</strong>troverso, poiché, su 531 medici<br />

intervistati, solo il 28% ritiene l’EUS essenziale per la<br />

stadiazione <strong>del</strong> tumore <strong>del</strong>l’esofago e solo il 43% lo <strong>con</strong>sidera<br />

molto utile (2). Tuttavia, l’evidenza clinica dimostrata<br />

dagli studi e dalle meta-analisi riportate in letteratura<br />

supporta l’utilizzo <strong>del</strong>l’EUS <strong>nel</strong>la stadiazione iniziale<br />

<strong>del</strong> tumore <strong>del</strong>l’esofago e <strong>del</strong>la displasia ad alto grado<br />

<strong>nel</strong>l’EB. Lo studio di Larghi et al (3) <strong>con</strong>dotto su 48 pazienti<br />

<strong>con</strong>secutivi <strong>con</strong> EB <strong>con</strong> displasia ad alto grado e<br />

focolai di adenocarcinoma su noduli ha utilizzato l’EUS<br />

come tecnica di staging prima di eseguire la mucosectomia<br />

(Endoscopic Mucosal Resection/EMR). L’accuratezza<br />

complessiva <strong>del</strong>l’EUS è stata <strong>del</strong>l’85%. Il <strong>con</strong>fronto<br />

<strong>con</strong> l’istologia ha mostrato un caso di overstaging e<br />

6 casi di understaging. L’EMR potrebbe quindi fornire<br />

informazioni sulla stadiazione patologica da aggiungere<br />

a quelle ottenute <strong>con</strong> l’EUS. La proposta <strong>con</strong>clusiva<br />

degli Autori è di utilizzare EUS + EMR nei noduli focali o<br />

in short-segment EB <strong>con</strong> lesioni microscopiche qualora<br />

il trattamento endoscopico sia <strong>con</strong>siderato un’opzione<br />

terapeutica.<br />

L’ecoendoscopio standard per lo studio di lesioni molto<br />

piccole non raggiunge comunque un’accuratezza assoluta<br />

e la tecnica <strong>con</strong> pallone riempito d’acqua potrebbe<br />

dare origine ad artefatti da eccessiva compressione <strong>del</strong>la<br />

parete. Per superare il limite diagnostico <strong>del</strong>la sonda da<br />

7.5-10 MHz, che non distingue la muscolaris mucosae,<br />

è stato proposto l’utilizzo di minisonde ad alta frequenza<br />

(20-30 MHz) che <strong>con</strong>sentono di suddividere la parete<br />

esofagea non più in soli 5 strati, ma in 9 strati, fra i quali<br />

è possibile distinguere la lamina propria e la muscolaris<br />

mucosae, e suddividere fra muscolare propria interna<br />

ed esterna. L’accuratezza diagnostica viene in tal modo<br />

portata a valori <strong>del</strong> 75-95% (4). Nonostante i dati incoraggianti<br />

riportati da alcuni gruppi, i risultati sull’utilizzo<br />

Figura 1: stratificazione <strong>del</strong>la parete esofagea e gastrica, corrispettivo<br />

fra visione endosonografica e istologia - 2011<br />

HISTO<br />

EUS<br />

5 th Serosa<br />

1 st Mucosa<br />

2 nd<br />

3 th<br />

4 th<br />

Muscularis<br />

mucosae<br />

Sub-mucosa<br />

Muscularis<br />

propria<br />

Sub-serosa<br />

<strong>del</strong>le minisonde sono ancora <strong>con</strong>troversi e la diffusione<br />

<strong>del</strong>le minisonde in Italia non ha ottenuto un’ampia diffusione,<br />

probabilmente per la fragilità <strong>del</strong>le stesse, il costo,<br />

e la diffusione relativamente recente e limitata ad alcuni<br />

centri di terzo livello <strong>del</strong>le tecniche di resezione endoscopica<br />

<strong>del</strong>le lesioni premaligne <strong>del</strong>l’esofago.<br />

L’esecuzione di un agoaspirato <strong>con</strong> ago fine (Fine-<br />

Needle Aspiration/FNA) sotto guida EUS è <strong>con</strong>siderato<br />

invece un importante strumento per giungere alla migliore<br />

diagnosi finale riguardo alla stadiazione linfonodale<br />

(5) <strong>con</strong> una <strong>con</strong>seguente modifica <strong>del</strong> management<br />

<strong>del</strong> <strong>paziente</strong> in circa il 20% dei casi <strong>con</strong>siderati inizialmente<br />

passibili di trattamento endoscopico (6).<br />

Esofago di Barrett <strong>con</strong> displasia<br />

di basso grado o senza displasia<br />

L’utilizzo routiniario <strong>del</strong>l’EUS in pazienti <strong>con</strong> EB<br />

<strong>con</strong> displasia di basso grado o senza displasia<br />

non è raccomandato poiché il rischio di degenerazione<br />

maligna e di interessamento linfonodale<br />

in questi casi è limitato.<br />

Cancro esofageo<br />

La sensibilità <strong>del</strong>l’EUS <strong>nel</strong>la stadiazione <strong>del</strong> parametro T<br />

è di circa 85-95%, tuttavia alcune differenze <strong>nel</strong>l’accuratezza<br />

diagnostica evidenziate dagli studi pubblicati sono<br />

principalmente correlate alla distinzione fra i vari T. Una<br />

meta-analisi <strong>con</strong>dotta da Puli et al su 43 studi, per un<br />

totale di 2.558 pazienti, ha mostrato una sensibilità e specificità<br />

rispettivamente <strong>del</strong>l’81.6% (95% CI, 77.8-84.9) e<br />

<strong>del</strong> 99.4% (95% CI, 99-99.7) per tumori T1; <strong>del</strong>l’81.4%<br />

(95% CI, 77.5-84.8) e <strong>del</strong> 96.3% (95% CI, 95.4-97.1)<br />

Giorn Ital End Dig 2012;35:37-41<br />

37


ECOENDOSCOPIA NEL PAZIENTE<br />

CON NEOPLASIA DEL TRATTO DIGESTIVO ALTO<br />

P.G. Arcidia<strong>con</strong>o, C. Fabbri > Ecoendoscopia <strong>nel</strong> <strong>paziente</strong> <strong>con</strong> <strong>neoplasia</strong> <strong>del</strong> <strong>tratto</strong> <strong>digestivo</strong> alto<br />

38 1<br />

per tumori T2; 91.4% (95% CI, 89.5-93) e 94.4% (95%<br />

CI, 93.1-95.5) per tumori T3, e 92.4% (95% CI, 89.2-95) e<br />

97.4% (95% CI, 96.6-98) per tumori T4 (7).<br />

Un recente studio <strong>con</strong>dotto su 216 pazienti <strong>con</strong>secutivi <strong>con</strong><br />

tumore <strong>del</strong>l’esofago ha cercato di chiarire quale possa essere<br />

la sequenza pre-operatoria ottimale per un accurato<br />

staging, prendendo in <strong>con</strong>siderazione EUS, TC e FDG-PET<br />

(8). Le <strong>con</strong>clusioni degli Autori hanno portato ad un protocollo<br />

in base al ris<strong>con</strong>tro di un tumore definito “chiaramente<br />

resecabile”, “<strong>con</strong> dubbia resecabilità” e “non resecabile”.<br />

Gli Autori raccomandano l’esecuzione di TC e PET in tutti i<br />

pazienti. In quelli ritenuti resecabili o dubbi viene <strong>con</strong>sigliata<br />

l’esecuzione <strong>del</strong>l’EUS per valutare <strong>con</strong> maggior accuratezza<br />

la profondità di invasione parietale e per eseguire eventuali<br />

agoaspirati EUS-guidati di linfonodi sospetti, in modo<br />

da evitare inutili interventi chirurgici in pazienti <strong>con</strong> malattia<br />

già avanzata che potrebbero invece trarre beneficio da una<br />

chemio-radio-terapia. Nel caso in cui sia la TC che la PET<br />

<strong>con</strong>cordino su uno stadio avanzato (T3-T4) al momento<br />

<strong>del</strong>la diagnosi iniziale, il valore aggiuntivo <strong>del</strong>l’EUS viene ritenuto<br />

limitato, in quanto non apporterebbe alcuna modifica<br />

sul management <strong>del</strong> <strong>paziente</strong> al quale verrebbe comunque<br />

preclusa la chirurgia.<br />

Anche linee guida approvate da società oncologiche raccomandano<br />

che pazienti <strong>con</strong> tumore <strong>del</strong>l’esofago senza<br />

metastasi a distanza, studiati <strong>con</strong> TC e FDG-PET, vengano<br />

sottoposti a EUS ed eventualmente ad EUS-FNA se<br />

ritenuta indicata (9). Le informazioni aggiuntive ricavate<br />

dall’EUS orientano il management terapeutico <strong>del</strong> <strong>paziente</strong><br />

e la prognosi.<br />

Ristadiazione post-terapia neoadiuvante<br />

L’utilizzo più <strong>con</strong>troverso <strong>del</strong>l’EUS <strong>nel</strong> tumore <strong>del</strong>l’esofago<br />

è proprio <strong>nel</strong>la ristadiazione in quanto inficiato<br />

da edema, necrosi, reazioni infiammatorie<br />

e fibrotiche.<br />

La maggior parte degli errori diagnostici <strong>con</strong>siste in un<br />

overstaging a causa <strong>del</strong>l’importante edema peritumorale.<br />

Nonostante vari tipi di parametri siano stati presi in <strong>con</strong>siderazione<br />

per valutare l’accuratezza <strong>del</strong>l’EUS <strong>nel</strong> restaging<br />

(stadio T complessivo, stadio N, riduzione <strong>del</strong>l’area<br />

di sezione <strong>del</strong>la <strong>neoplasia</strong>, riduzione <strong>del</strong>lo spessore <strong>del</strong><br />

tumore o <strong>del</strong>la lunghezza <strong>del</strong>lo stesso), nessuno ha dato<br />

valori di accuratezza soddisfacenti (10).<br />

GIST (Gastro Intestinal Stromal Tumors)<br />

In assenza di studi randomizzati <strong>con</strong>trollati, il<br />

ruolo <strong>del</strong>l’EUS <strong>nel</strong> predire la potenzialità maligna<br />

dei GIST si basa su singoli studi <strong>con</strong> casistiche<br />

limitate.<br />

I GIST sono tumori a partenza dalle cellule mesenchimali<br />

interstiziali di Cajal, localizzati in gran parte <strong>nel</strong>lo stomaco<br />

(60-70%) e <strong>nel</strong> piccolo intestino (20-30%). Le sedi più comuni<br />

di metastatizzazione sono il fegato, il polmone e l’osso.<br />

In genere i GIST non metastatizzano per via linfatica,<br />

è quindi estremamente raro trovare dei linfonodi coinvolti<br />

dal processo tumorale. Le caratteristiche EUS possono<br />

indirizzare verso una forma ad andamento maligno. Chak<br />

ha dimostrato che dimensioni superiori ai 4 cm, margini<br />

irregolari, foci iperecogeni e spazi cistici sono fattori indipendenti<br />

associati alla malignità (11). Dimensioni inferiori<br />

a 3 cm, un pattern ecografico omogeneo e margini lisci e<br />

regolari sono in genere caratteristiche di benignità. Alcuni<br />

studi hanno riportato un’accuratezza diagnostica <strong>del</strong>l’EUS<br />

<strong>del</strong> 78-82% (12), tuttavia in studi retrospettivi la <strong>con</strong>cordanza<br />

fra diagnosi presuntiva all’EUS e diagnosi anatomopatologica<br />

è stata <strong>del</strong> 77% (13-14). L’utilizzo <strong>del</strong>l’EUS<br />

nei tumori sottomucosi dovrebbe quindi essere rivolto in<br />

prima battuta ad una diagnosi differenziale fra i vari tipi di<br />

lesione sottomucosa e fra queste e la compressione ab<br />

estrinseco, allo scopo di identificare fattori prognostici e<br />

definire l’indicazione all’FNA o il successivo follow-up. Infatti<br />

in relazione al <strong>con</strong>testo clinico può rendersi necessaria<br />

una diagnosi istologica laddove peraltro l’FNA aumenta<br />

l’accuratezza diagnostica <strong>del</strong>l’EUS <strong>nel</strong>la diagnosi di GIST<br />

dal 78% al 92% soprattutto in associazione ad un’analisi<br />

immunoistochimica per la valutazione <strong>del</strong> CD117 e CD34<br />

(15). Allo scopo di ottimizzare la performance <strong>del</strong>l’FNA in<br />

un recente passato era stato realizzato un ago tru-cut da<br />

19 G pensato espressamente per fornire materiale per un<br />

esame istologico, <strong>con</strong> <strong>con</strong>seguente migliore valutazione<br />

<strong>del</strong>l’indice di attività mitotica e <strong>del</strong>la proliferazione cellulare.<br />

Tuttavia tale strumento si è dimostrato non ottimale e non<br />

in grado di migliorare l’accuratezza diagnostica <strong>del</strong>l’FNA<br />

sui GIST. A tale riguardo è stata recentemente introdotta<br />

una nuova tipologia di aghi pro-core studiati anch’essi per<br />

ottenere materiale adeguato ad una lettura istologica <strong>con</strong><br />

dati iniziali promettenti anche in questa particolare patologia<br />

(16). Va infine precisato che, benché l’indicazione ad<br />

un follow-up ecoendoscopico di tali formazioni nei pazienti<br />

asintomatici vada presa in <strong>con</strong>siderazione, non esistono a<br />

tuttora protocolli validati a riguardo.<br />

STOMACO<br />

Rispetto ad un recente passato, in cui la stadiazione preoperatoria<br />

<strong>del</strong> cancro gastrico si focalizzava principalmente<br />

sulla ricerca <strong>del</strong>le metastasi a distanza <strong>nel</strong> differenziare<br />

l’approccio di cura, attualmente le possibilità di personalizzazione<br />

<strong>del</strong>le decisioni terapeutiche hanno reso imperativa<br />

una corretta stadiazione loco-regionale (17) soprattutto in<br />

alcuni particolari <strong>con</strong>testi:<br />

l’indicazione al trattamento neo-adiuvante<br />

la valutazione <strong>del</strong>l’estensione <strong>del</strong>la gastroresezione<br />

e <strong>del</strong>la linfoadenectomia<br />

l’indicazione a trattamento endoscopico o laparoscopico<br />

<strong>nel</strong>le lesioni “early”.<br />

Carcinoma<br />

L’utilizzo <strong>del</strong>l’<strong>ecoendoscopia</strong> <strong>nel</strong>la stadiazione<br />

loco regionale <strong>del</strong>l’adenocarcinoma gastrico<br />

può orientare la gestione preoperatoria <strong>del</strong><br />

<strong>paziente</strong> e modificare l’approccio terapeutico.<br />

Una recente meta-analisi ha documentato come l’EUS<br />

(18) sia in grado di differenziare i T1-2 dai T3-4 <strong>con</strong> una<br />

elevata accuratezza, in particolare <strong>con</strong> sensibilità e specificità<br />

rispettivamente <strong>del</strong> 86% (95% CI, 81-90%) e 91%<br />

(95% CI, 89-93%). Molto importante è l’impatto <strong>del</strong>l’EUS<br />

sulla ricaduta clinica dal momento che migliora potentemente<br />

l’accuratezza diagnostica sul T. La suddetta metaanalisi<br />

mostra infatti come l’EUS abbia portato la nostra<br />

capacità di differenziazione T1-T2-T3-T4 rispettivamente


dal 35% - 20% - 35% e 10% al 91% - 63% - 75% e 76%.<br />

Come premesso l’ottimizzazione <strong>del</strong>la stadiazione impatta<br />

positivamente sulla selezione dei pazienti candidabili ad un<br />

eventuale trattamento neo-adiuvante. Per quanto <strong>con</strong>cerne<br />

invece la valutazione <strong>del</strong>l’N <strong>nel</strong>lo staging loco-regionale<br />

l’<strong>ecoendoscopia</strong> ha dimostrato una sensibilità e specificità<br />

rispettivamente <strong>del</strong> 69% (95% CI, 63-74%) e <strong>del</strong> 84%<br />

(95% CI, 81-88%) ed anche sull’N l’EUS dimostra una significativa<br />

ricaduta clinica aumentando la possibilità di una<br />

stadiazione corretta N + dal 55% all’84%. Come appendice<br />

sono disponibili in letteratura dati iniziali sul miglioramento<br />

di valutazione <strong>del</strong> dato N <strong>con</strong> l’utilizzo di potenziamenti<br />

<strong>del</strong>l’<strong>ecoendoscopia</strong> come <strong>nel</strong> caso <strong>del</strong>la elastografia (19)<br />

<strong>con</strong> una sensibilità ed una specificità <strong>nel</strong>la valutazione <strong>del</strong>le<br />

linfoadenopatie maligne rispettivamente <strong>del</strong> 100% e <strong>del</strong><br />

50% in assenza di falsi negativi. Complessivamente i dati<br />

attualmente disponibili evidenziano come in mani esperte<br />

l’EUS sia in grado di modificare il management <strong>del</strong> <strong>paziente</strong><br />

fino al 28% dei casi (20). Esistono pochi studi disegnati<br />

sul <strong>con</strong>fronto <strong>con</strong> altre metodiche, che hanno documentato<br />

una maggiore accuratezza <strong>del</strong>l’EUS rispetto alla TC<br />

<strong>nel</strong>lo staging loco-regionale (88% versus 71% per il T e<br />

80% versus 77% per N) per l’N, tuttavia il dato non è stato<br />

<strong>con</strong>fermato da altri lavori di <strong>con</strong>fronto (21). La TC resta<br />

lo strumento imprescindibile per lo studio <strong>del</strong>la diffusione<br />

metastatica a distanza e dovrebbe essere effettuata prima<br />

<strong>del</strong>l’<strong>ecoendoscopia</strong>. In casi selezionati l’EUS, associata o<br />

meno alla FNA, potrebbe risultare utile <strong>nel</strong>la valutazione di<br />

piccole lesioni sospette per metastasi epatiche (talvolta ris<strong>con</strong>trate<br />

unicamente dall’<strong>ecoendoscopia</strong> stessa durante<br />

la procedura di staging loco-regionale) o <strong>nel</strong> ris<strong>con</strong>tro di minime<br />

quantità di ascite suggestive di carcinosi peritoneale.<br />

Early Gastric Cancer<br />

Utile soprattutto per evidenziare foci di infiltrazione<br />

profonda e l’eventuale presenza di linfoadenopatia<br />

satellite.<br />

Maggiormente <strong>con</strong>troversa è la capacità <strong>del</strong>l’EUS di discriminare<br />

i T1m dai T1sm (22); studi <strong>con</strong>dotti <strong>con</strong> minisonde<br />

ad alta frequenza <strong>nel</strong>l’Early Gastric Cancer (EGC)<br />

hanno dimostrato che la sensibilità e la specificità <strong>nel</strong>la<br />

diagnosi di infiltrazione sottomucosa vanno rispettivamente<br />

dal 60% al 95% e dal 64% al 96% (23). L’accuratezza<br />

<strong>del</strong>lo staging risulta <strong>con</strong>dizionata negativamente<br />

dalle dimensioni <strong>del</strong>la lesione (> 3 cm), dalla scarsa differenziazione<br />

istologica e dalla presenza di aree ulcerate<br />

alla visione endoscopica. Fermo restando la difficoltà<br />

di raggiungere una simile accuratezza di staging, l’EUS<br />

è la sola metodica candidata a cercare di raggiungerla<br />

anche alla luce <strong>del</strong>le prevedibili future implementazioni<br />

tecnologiche. Ichikawa et al (24) hanno dimostrato che<br />

l’accuratezza diagnostica <strong>nel</strong> predire l’infiltrazione <strong>del</strong>la<br />

sottomucosa aumenta <strong>con</strong> l’aumentare <strong>del</strong>la frequenza<br />

<strong>del</strong>le minisonde utilizzate, salendo dall’81%, all’86% ed al<br />

92.3% rispettivamente <strong>con</strong> l’utilizzo di minisonde da 12,<br />

20 e 30 MHz. Alla luce dei dati di letteratura la valutazione<br />

EUS <strong>del</strong> T non sembra adeguata a supportare una<br />

decisione terapeutica. Pertanto quando indicato le lesioni<br />

early andrebbero trattate <strong>con</strong> la resezione endoscopica al<br />

fine di ottenere una adeguata valutazione <strong>del</strong>l’infiltrazione<br />

degli strati profondi nonché la rilevazione <strong>del</strong>la presenza<br />

di fattori di rischio quali l’invasione linfonodale e vascolare<br />

(25). Pertanto anche <strong>nel</strong> setting <strong>del</strong>l’EGC l’EUS, associata<br />

o meno all’FNA, resta indicata fondamentalmente per<br />

valutare la presenza di eventuali linfonodi patologici che<br />

implicherebbero un diverso management.<br />

Ristadiazione post-terapia neoadiuvante<br />

L’utilizzo più <strong>con</strong>troverso <strong>del</strong>l’EUS <strong>nel</strong> tumore<br />

<strong>del</strong>lo stomaco è proprio <strong>nel</strong>la ristadiazione.<br />

Sono disponibili poche dati sull’efficacia diagnostica <strong>del</strong>l’EUS<br />

<strong>nel</strong>la ristadiazione dopo trattamento chemioterapico (26) che<br />

sembrano dimostrare una scarsa accuratezza diagnostica<br />

<strong>del</strong>la metodica in questo setting (accuratezza per il T e per<br />

l’N rispettivamente <strong>del</strong> 47% e <strong>del</strong> 39%). Tuttavia il downstaging<br />

EUS è risultato fra i fattori che influenzano significativamente<br />

la sopravvivenza all’analisi multivariata.<br />

Linfoma gastrico<br />

l’utilizzo <strong>del</strong>l’<strong>ecoendoscopia</strong> <strong>nel</strong>la stadiazione<br />

loco regionale <strong>del</strong> linfoma gastrico; può orientare<br />

la gestione <strong>del</strong> <strong>paziente</strong>.<br />

L’EUS svolge un ruolo importante <strong>nel</strong>la stadiazione locoregionale<br />

<strong>del</strong> linfoma gastrico <strong>con</strong> una accuratezza diagnostica<br />

che varia dal 87% al 95% e dal 77% al 83% rispettivamente<br />

per il T e l’N (27-28). Diversi lavori hanno riportato un significativo<br />

incremento <strong>del</strong>l’accuratezza diagnostica <strong>del</strong>l’N <strong>con</strong><br />

l’utilizzo <strong>del</strong>l’FNA associata alla citometria ed all’immunocitometria<br />

(29). L’impatto clinico in questo caso sarebbe cruciale:<br />

a) <strong>nel</strong>le forme a basso grado per la diagnosi differenziale<br />

fra forme limitate alla parete gastrica e forme estese<br />

ad interessare i linfonodi peri-gastrici;<br />

b) <strong>nel</strong>la prima diagnosi in caso di negatività <strong>del</strong>le biopsie<br />

superficiali a fronte di una alterazione <strong>del</strong>la stratificazione<br />

di parete. Maggiormente <strong>con</strong>troverso è<br />

l’utilizzo <strong>del</strong>la metodica per monitorizzare la risposta<br />

alla terapia medica e la recidiva di malattia; in particolare<br />

<strong>nel</strong> follow-up sono stati documentati sia casi di<br />

persistenza <strong>del</strong>le alterazioni di parete all’EUS a fronte<br />

di una comprovata remissione istologica, sia normalizzazione<br />

<strong>del</strong> quadro EUS a fronte di una progressione<br />

di malattia all’istologia (30). Di fatto allo stato attuale<br />

<strong>del</strong>l’arte non ci sono protocolli <strong>con</strong>divisi sulla sorveglianza<br />

EUS <strong>del</strong> linfoma gastrico.<br />

CONCLUSIONI<br />

Dalla revisione <strong>del</strong>la più recente letteratura l’<strong>ecoendoscopia</strong><br />

emerge come una metodica altamente accurata <strong>nel</strong>la<br />

diagnosi preoperatoria e <strong>nel</strong>la stadiazione <strong>del</strong>le neoplasie<br />

<strong>del</strong> <strong>tratto</strong> <strong>digestivo</strong> superiore, uno strumento utile <strong>nel</strong>l’orientare<br />

la scelta <strong>del</strong> miglior trattamento per i pazienti.<br />

LUNEDì Giorn Ital 2 OTTOBRE End Dig 2012;35:37-41<br />

- I SESSIONE<br />

39 15


ECOENDOSCOPIA NEL PAZIENTE<br />

CON NEOPLASIA DEL TRATTO DIGESTIVO ALTO<br />

Figura 2: trattamento <strong>del</strong>le lesioni neoplastiche di origine mucosa e sottomucosa <strong>del</strong> <strong>tratto</strong> <strong>digestivo</strong> superiore<br />

Lesioni neoplastiche di origine mucosa<br />

<strong>del</strong> <strong>tratto</strong> <strong>digestivo</strong> superiore alla EGDS + biopsia<br />

TC-Toraco-Addominale <strong>con</strong> MdC<br />

Metastasi SÌ<br />

Metastasi NO<br />

Valutazione Oncologia<br />

EUS ± FNA per staging locoregionale<br />

P.G. Arcidia<strong>con</strong>o, C. Fabbri > Ecoendoscopia <strong>nel</strong> <strong>paziente</strong> <strong>con</strong> <strong>neoplasia</strong> <strong>del</strong> <strong>tratto</strong> <strong>digestivo</strong> alto<br />

Lipomi, formazioni cistiche,<br />

formazioni vascolari o compressioni<br />

ab estrinseco non patologiche<br />

Non ulteriori accertamenti<br />

Stazionario<br />

Prosegue follow-up<br />

a 1 anno<br />

EUS di follow-up di 6 mesi<br />

Early Cancer<br />

Valutazione Mucosectomia<br />

vs Chirurgia<br />

NET<br />

Gestione e/o Trattamento<br />

in relazione al quadro clinico<br />

≤ 3 cm<br />

omogeneo, margini regolari<br />

Modifiche <strong>nel</strong> quadro EUS<br />

disomogeneità, foci iperecogeni,<br />

necrosi, profili irregolari<br />

Formazione sottomucosa alla EGDS<br />

EUS<br />

Advanced Cancer<br />

Valutazione adiuvante<br />

vs Chirugia<br />

Neoplasie di origine mesenchimale<br />

fra 3 cm e 5 cm<br />

EUS-FNA<br />

Leiomioma o Schwannoma<br />

Gestione e/o trattamento<br />

in relazione al quadro clinico<br />

≥ 5 cm<br />

Chirurgia<br />

GIST<br />

Chirurgia<br />

40 1


Corrispondenza<br />

Paolo Giorgio Arcidia<strong>con</strong>o<br />

U.O. di Gastroenterologia<br />

Università Vita-Salute San Raffaele<br />

Istituto Scientifico San Raffaele di Milano<br />

Via Olgettina, 58 - 20132 Milano<br />

Tel. + 39 02 26436306<br />

Fax + 39 02 26432504<br />

e-mail: arcidia<strong>con</strong>o.paologiorgio@hsr.it<br />

Carlo Fabbri<br />

U.O. di Gastroenterologia<br />

ed Endoscopia Digestiva<br />

Ospedale Bellaria-Maggiore, AUSL Bologna<br />

Via Altura, 3 - 40139 Bologna<br />

Tel. + 39 051 6225221<br />

Fax + 39 051 6225247<br />

e-mail: carlo.fabbri@ausl.bologna.it<br />

Bibliografia<br />

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- I SESSIONE<br />

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