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Trave appoggiata.

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<strong>Trave</strong> <strong>appoggiata</strong>.<br />

Determinare le reazioni vincolari per l’elemento illustrato in figura.<br />

Tracciare le caratteristiche di sollecitazione.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Lo spostamento di una forza con componente orizzontale al baricentro della trave richiede di tenere conto del momento<br />

flettente localizzato.<br />

PMARlab – Michelini e Razzoli


<strong>Trave</strong>rsa porta-carrucola.<br />

L’elemento a trave in figura sopporta, ad un proprio estremo, una carrucola per il sollevamento di carichi.<br />

Siano P = 2000 N, a = 940 mm, b = 560 mm e α = 60°.<br />

Dopo aver trovato le reazioni dei vincoli, si traccino gli andamenti delle caratteristiche di sollecitazione. La traversa sia<br />

scelta con sezione a doppia T o rettangolare cava. Si disponga la sezione in maniera da garantire la massima rigidezza<br />

della trave e si determini il valore massimo della freccia. Si studi gli effetti del raggio della carrucola e dell’apertura α<br />

per il della fune sulle caratteristiche di sollecitazione.<br />

a<br />

b<br />

α<br />

F<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

La sezione trasversale può essere rettangolare cava con quote di ingombro esterno 40x60 mm e spessore 3 mm. Lo<br />

spostamento, al baricentro della trave, di una forza con componente orizzontale richiede di tenere conto del momento<br />

flettente localizzato.<br />

P<br />

PMARlab – Michelini e Razzoli


Carico in bandiera.<br />

Determinare le reazioni vincolari per gli elementi AC e BD illustrati in figura.<br />

Studiare come queste variano se l’elemento RD forma l’angolo α = ± 15° rispetto all’orizzontale.<br />

Tracciare le caratteristiche di sollecitazione per i due elementi.<br />

Scegliere il profilo più idoneo per la trave AC nei casi: α = 0 e α = ± 15°.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Il profilo di AC è da discutere in relazione al momento flettente ed al carico normale.<br />

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Tira-fune articolato.<br />

Sia dato il sistema in figura.<br />

Siano: F = 1000 N, a = 300 mm, b = 200, m, l = 400 mm e α =30°.<br />

Dopo aver trovato le reazioni dei vincoli, si traccino gli andamenti delle caratteristiche di sollecitazione. Si vernichino a<br />

resistenza le due travi, supposte a sezione a doppia T (o rettangolare cava), calcolando la deflessione all’estremo l. Si<br />

calcoli la coppia da applicare attorno alla cerniera A dell’elemento a squadra, per riportare tale estremo a livello.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Le reazioni sono immediatamente ricavabili con l’equilibrio del telaio. Il calcolo della freccia deve integrare una trave<br />

(non rettilinea) con carico a sbalzo, tenendo conto del cedimento dell’appoggio intermedio, dovuto ad accorciamento e<br />

rotazione dell’elemento a squadra.<br />

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Putrella a squadra con asta di livello.<br />

Sia dato il sistema in figura (il valore del carico tiene conto dell’effetto del peso proprio, concentrato in mezzeria).<br />

Siano: F = 5 000 N , a = 2000 mm, b = 3000, c =2800 mm, l = 500 mm e α = 60°.<br />

Dopo aver trovato le reazioni dei vincoli, si traccino gli andamenti delle caratteristiche di sollecitazione. Una volta<br />

dimensionato a resistenza (con uso di nomal-profili idonei), si calcoli di quanto deve essere variato l’angolo α, con lo<br />

spostamento dell’attacco al suolo dell’elemento inferiore, per riportare allo stesso livello i due estremi della porzione<br />

orizzontale della putrella a squadra.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Le reazioni sono immediatamente ricavabili con l’equilibrio del telaio. L’elemento inferiore è un ‘tirante’; l’entità della<br />

componente verticale dell’allungamento deve essere corretta per includere l’accorciamento del tratto verticale della<br />

putrella a squadra.<br />

PMARlab – Michelini e Razzoli


Mensola contro-ventata.<br />

In figura è schematizzata una traversa sorretta da due aste inclinate allo scopo di impedirne l’imbardata a seguito di<br />

spinte trasversali. La forza agente all’estremità sia diretta verso il basso e abbia intensità P=10.000 N. In corrispondenza<br />

dei punti A, B, C e M la struttura è vincolata per mezzo di cerniere sferiche (A, B e C giacciono sullo stesso piano<br />

verticale fisso).<br />

Si dimensionino, scegliendo il materiale, i tre elementi, adottando per le aste oblique una sezione quadrata cava ed il<br />

profilo che si ritiene più opportuno per l’elemento orizzontale.<br />

1000 1000<br />

P<br />

A<br />

M<br />

B<br />

C<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Le reazioni sono immediatamente ricavabili con l’equilibrio del telaio. La simmetria permette di studiare la trave in un<br />

piano. Il profilo della trave deve tenere conto dell’andamento del momento flettente.<br />

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Leva tira-tubi.<br />

In figura è illustrata la fase di assiemaggio manuale di due spezzoni di tubo. Quando l’operatore applica il carico F<br />

all’estremità della leva del semplice dispositivo indicato, l’estremità conica di un tubo è forzata nell’imbocco del tubo<br />

ospitante. Sapendo che, per assicurare un montaggio stabile, la componente della forza di inserzione lungo l’asse<br />

comune dei tubi deve essere pari a 2 000 N.<br />

Dati: a = 180 mm, b = 1 500 mm, β = 20°, α = 28°<br />

Si determini il tiro T nella fune e la forza F. Si traccino i diagrammi di sollecitazione per la leva e si individui per essa<br />

la geometria (profilo, sezioni) che ne garantisce la resistenza, scegliendo il materiale.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Le reazioni sono ricavabili con l’equilibrio della leva. L’operazione è pensata in due fasi: prima l’avvicinamento dei<br />

tubi (con trascinamento del peso); quindi l’inserzione. La leva deve risultare convenientemente leggera e maneggevole.<br />

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Rotaia inclinata.<br />

In figura (a sinistra) è mostrato lo schema di una rotaia per la movimentazione obliqua di carichi, grazie a un carrello le<br />

cui ruote insistono sulle ali del profilo a T della rotaia (figura a destra).<br />

Si consideri un carico massimo P, mobile lungo la guida AB incernierata per un estremo ad un tirante e per l'altro al<br />

soffitto dello stabilimento.<br />

Si trascurino gli effetti della massa distribuita.<br />

Dati (le unità di misura sono mm e N): lunghezza AB: 3000<br />

angolo CAB: 15°; angolo ACB: 35°<br />

peso P: 1500<br />

distanza del baricentro G dall'asse della rotaia: 400<br />

Individuate per quali posizioni del carico si hanno sollecitazioni massime per il tirante BC e per la rotaia AB, per<br />

entrambi i casi, si richiede:<br />

1 il calcolo delle reazioni in A e in C<br />

2 i diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione per il tratto AB<br />

3 i diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione per il tratto CB<br />

4 la scelta della sezione per la rotaia AB<br />

5 la scelta della sezione per il tirante BC<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Nelle equazioni d’equilibrio, occorre ricordare la coppia (localizzata) dovuta allo scostamento del baricentro del carico<br />

dall’asse della rotaia. I due casi richiesti sono di immediata definizione.<br />

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Leva di manovra.<br />

Determinare le componenti delle reazioni vincolari in D ed in B per la leva di comando ED mostrata in figura.<br />

Tracciare le caratteristiche di sollecitazione. Valutare lo stato di tensione e sceglierne le sezioni, considerando la<br />

soluzione costruttiva per l’asola in corrispondenza del punto B, in cui la sede per accogliere l’estremo B dell’asta AB è<br />

ottenuto saldando due barre piatte ai due tronconi della leva, come illustrato schematicamente.<br />

Siano: EB=400 mm, BD=160 mm, a=120 mm<br />

Fissata la corsa dello stantuffo D, l’analisi è da ripetersi per diversi angoli d’inclinazione della leva, ed angolazioni fra<br />

leva e puntone per fissare le condizioni di pompaggio ottimali (per esempio, con contro-pressione costante).<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Le reazioni sono immediatamente ricavabili con l’equilibrio della leva. Il raddoppio della sezione resistente in B è<br />

buona norma, come risulta dalle verifiche.<br />

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Biella a pattino inclinato.<br />

In figura è indicato il sistema biella-manovella che esercita una forza costante F sul pattino. Si individui l’angolo θ per<br />

cui risulta essere massimo il momento M da applicare in A, si traccino le caratteristiche di sollecitazione nei due<br />

elementi AB e BC e se ne dimensionino le sezioni, previa scelta del materiale da costruzione.<br />

Dati:<br />

a = 200 mm b = 600 mm F = 3000 N<br />

B<br />

A<br />

a<br />

θ<br />

b<br />

C<br />

F<br />

M<br />

170°<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Calcolate le reazioni (forza e momento) in A, si tracciano le caratteristiche. Si trova il massimo di M in funzione della<br />

direzione (assegnata) di F, e si completa il dimensionamento. La scelta del materiale è vincolata al tipo di impiego.<br />

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Telaio di bicicletta.<br />

Si voglia realizzare un telaio di bicicletta, secondo le specifiche date nelle figure (tratto AB orizzontale, dimensioni in<br />

mm.), utilizzando dei tubi di acciaio (tensione di snervamento σy = 240 MPa). Data la forza F = 1500 N, supponendo le<br />

reazioni R 1 e R 2 verticali e che i collegamenti siano schematizzabili come cerniere, determinare:<br />

- le caratteristiche di sollecitazione nei diversi tratti<br />

- le sezioni dei tubi<br />

- la massa del telaio.<br />

A<br />

600<br />

F<br />

B<br />

R 1<br />

R 2<br />

550<br />

VISTA LATERALE<br />

700 500<br />

D<br />

C<br />

400<br />

A<br />

C<br />

D<br />

1<br />

D 2<br />

VISTA DALL'ALTO<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Le reazioni verticali sono immediatamente ricavabili con l’equilibrio del telaio nel suo insieme.<br />

Occorre poi procedere partendo da un nodo in cui sia nota la forzante, ad esempio il nodo A: il tubo orizzontale e quello<br />

obliquo sono aste scariche e con l’equilibrio si trovano gli sforzi normali entro esse. La azione del tubo orizzontale, una<br />

volta determinata, è sommata vettorialmente alla forza F; il tubo orizzontale può così essere eliminato: in B si avranno<br />

due aste BC e BD scariche con carico esterno noto; con l’equilibrio si trovano le azioni nelle aste, ecc.<br />

BD, in realtà, non è un elemento singolo ma è costituito da due foderi obliqui, così come CD; le azioni sul singolo<br />

fodero saranno la metà di quelle individuate.<br />

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Gru snodabile.<br />

Si abbia la gru di sollevamento indicata in figura 1, avente doppio azionamento in elevazione, e braccio sfilabile (in<br />

posizione di massimo). Con riferimento alla rappresentazione (fortemente) semplificata di figura 2, e supponendo di<br />

voler realizzare i diversi tratti con degli scatolati rettangolari cavi (in acciaio al carbonio avente σsn = 400 MPa) di<br />

spessore 10 mm, si determinino:<br />

- le caratteristiche di sollecitazione nei tratti AB e BD<br />

- le sezioni dei profilati, tenendo conto che CD dovrà poter scorrere all'interno di BC.<br />

Fig. 1 - Gru in posizione di massima elongazione del braccio.<br />

4m<br />

6.5m<br />

2m 0.8m<br />

3m<br />

B<br />

0.8m<br />

C<br />

F<br />

D<br />

A<br />

15°<br />

21°<br />

Fig. 2 - Schema semplificato.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

I cilindri idraulici lavorano come puntoni/tiranti (sono aste scariche, con sezione variabile).<br />

Sul braccio BC agisce un momento flettente concentrato a causa del fatto che l’azione del pistone è disassata di 0.8 m.<br />

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Telaio per macchina di trazione.<br />

Si abbia da dimensionare il telaio di una macchina per prove di trazione il cui ingombro é mostrato in figura.<br />

Supponendo di scegliere come materiale da costruzione un acciaio al carbonio (σsn = 450 MPa), si determinino:<br />

- le caratteristiche di sollecitazione nei diversi tratti;<br />

- la sezione maggiormente sollecitata;<br />

- le sezioni dei profilati;<br />

- le tensioni principali nel punto più sollecitato.<br />

250 mm<br />

F=10000 N<br />

1600 mm<br />

simbolo per cerniera<br />

Nota: la struttura è simme<br />

F<br />

500 mm<br />

250 mm<br />

Schizzo del telaio<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Per la simmetria, basta riferirsi a mezza struttura (incastro in mezzeria).<br />

Scelte le sezioni (per esempio, scatolati rettangolari, convenientemente orientati) si trovano caratteristiche e tensioni<br />

locali. Simmetria e cerniere permettono di non porre tolleranze sulle frecce.<br />

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Braccio per bancale di misura.<br />

Il braccio B ruota intorno all’asse della colonna C fissata ad una bancale (vedasi figura). All’estremità del braccio é<br />

applicato un carico verticale F = 2000 N. Si richiede che lo spostamento verticale dell’estremo de braccio non superi<br />

fmax = 9 mm.<br />

1) Si trovino le caratteristiche di sollecitazione nel braccio e nella colonna.<br />

2) Si dimensionino il braccio e la colonna, scegliendo il materiale da costruzione.<br />

1000 mm.<br />

B<br />

F<br />

800 mm.<br />

C<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Scelte le sezioni, si trovano caratteristiche e tensioni locali. Quindi si scrivono le equazioni delle linee elastiche, da<br />

integrare, per trovare inclinazioni e frecce.<br />

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Supporto smontabile.<br />

In figura é mostrato lo schizzo tridimensionale di un montante da fiera, atto a sorreggere all’estremità un carico<br />

massimo P = 5000 N.<br />

Il braccio, ai fini di un rapido smontaggio, è fissato ai due montanti per mezzo di tre spine cilindriche (situate ai vertici<br />

di un triangolo); i montanti sono saldati su di una piastra la quale a sua volta è imbullonata al basamento.<br />

Dati:<br />

• lunghezza braccio b = 1200 mm<br />

• altezza montanti h = 1800 mm<br />

Si richiede il dimensionamento del braccio, del montante, delle spine e dei bulloni, scegliendo il materiale.<br />

Per la forma dei montanti, si scelga il profilo più opportuno; il braccio, invece, dovrà essere un profilato cavo.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

L’effetto della coppia dell’elemento a mensola è ripartito sulle tre spine. La verifica di queste tiene conto del taglio.<br />

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Supporto per carichi a direzione variabile.<br />

In figura è mostrato un sistema costituito da una asta con tirante, che sopporta un carico F = 6 kN, dovuto al tiro di funi,<br />

con direzioni variabili entro un semipiano.<br />

1) Si trovino le caratteristiche di sollecitazione nell’asta e nel tirante per i casi:<br />

a) forza diretta verso il basso (come in figura)<br />

b) forza diretta verso destra<br />

c) forza diretta a 30° rispetto all’orizzontale<br />

d) forza diretta verso l’alto.<br />

2) Si dimensionino asta e tirante per la condizione di carico più gravosa, scegliendo il materiale da costruzione ed<br />

adottando per la sezione dell’asta un profilo a “T” (convenientemente orientato).<br />

d)<br />

c)<br />

b)<br />

a)<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Si tracciano le caratteristiche e si trovano tensioni locali.<br />

Può essere indicativo, anche, trovare le frecce dell’estremo dell’asta.<br />

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Levismo a squadra.<br />

In figura è illustrato lo schizzo tridimensionale di un meccanismo di bloccaggio.<br />

Le leve K e L sono saldate all’alberino “a”. Sull’estremità della leva L agisce un carico P che deve essere contrastato<br />

dalla forza F applicata perpendicolarmente alla leva K; i supporti C e B sostengono i perni di estremità “e” dell’albero<br />

“a” (albero e perni sono ricavati di pezzo ed attraversati da un foro passante).<br />

Dati:<br />

lunghezza di “a”: 90 mm (esclusi i perni)<br />

larghezza supporti B e C (in direzione y): 18 mm<br />

distanza tra “s” e K: 20 mm<br />

distanza tra L e K: 30 mm<br />

lunghezza di K (dall’asse dell’albero): 150 mm<br />

lunghezza di L (dall’asse dell’albero): 90 mm<br />

diametro esterno albero: 30 mm<br />

altezza dello spallamento “s”: 3 mm<br />

P=800 N<br />

angolo tra P e piano x-y: 50°<br />

angolo tra K e piano x-y: 30°<br />

angolo tra K e L: 90°<br />

Si richiede:<br />

• la valutazione della forza F;<br />

• il tracciamento delle caratteristiche di sollecitazione per le leve K e L, per l’albero “a” e per i perni “e”;<br />

• il dimensionamento della leva K (scelta dello spessore);<br />

• il dimensionamento della leva L (scelta dello spessore);<br />

• la determinazione del diametro del foro passante.<br />

Soluzione numerica (Unità: Nmm, mm, N):<br />

P è inclinata di 20° rispetto a L.<br />

F*150=Pcos20°<br />

F=451<br />

Leva L:<br />

Taglio: Pcos20°=752; Normale: Psen20°= -274; Momento massimo=752*(Lungh.L-Dalbero/2)=56400<br />

Leva K:<br />

Taglio: F=451; Momento massimo=451*(Lungh.K-Dalbero/2)=60885<br />

Pz= Psen50°=-613 ; Px= Pcos50°=-514 ; Fx= Fsen30°=225 ; Fz= Fcos30°=-390.<br />

Albero a:<br />

Piano x-y<br />

Taglio. Tratto CK: 69 - Tratto KL: 294 - Tratto LB: -220<br />

Momento. Tratto CK: max 2001 - Tratto KL: max 10820. In C e B: 0<br />

Momento torcente=451*Lungh.K=67650.<br />

Piano z-y<br />

Taglio. Tratto CK: 563 - Tratto KL: 173 - Tratto LB: -440<br />

Momento. Tratto CK: max 16327 - Tratto KL: max 21560. In C e B: 0<br />

La sezione più sollecitata è in corrispondenza di L. Momento Composto=24100.<br />

Scelta del materiale: Acciaio AISI 1015, in barre laminate a freddo, di diametro tra 19-32 mm<br />

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Composizione (%): C 0.12 - 0.18; Fe 99.13 - 99.58; Mn 0.3 - 0.6; P Max 0.04; S Max 0.05<br />

Carico di rottura:385.<br />

Limite di snervamento: 325.<br />

Allungamento a rottura(%): 18.<br />

Durezza Brinell: 111.<br />

Dimensionamento, utilizzando un fattore di sicurezza.<br />

Il perno in C è il più sollecitato. Esso ha un diametro 30-3*2=24 mm.<br />

Taglio composto (somma vettoriale di 563 e 69): 567<br />

Momento composto: 567*9 (semilunghezza perno)=5105.<br />

Dimensionamento a momento flettente: con un Diam. Interno di 23 si ha una tensione normale di 24 MPa.<br />

Dimensionamento a taglio: a causa della limitata lunghezza dell’elemento occorre verificarne la resistenza:<br />

a taglio. L’area della corona circolare è 37. La tensione di taglio è 567/37=15.<br />

Verifica dell’albero. Diametro esterno: 30; diametro interno: 23. Tensione: 37.<br />

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Paranco a fune.<br />

Si voglia dimensionare l’apparato di sollevamento schematicamente rappresentato nella figura seguente. Il carico sia<br />

sollevato da una fune metallica azionata da un tamburo, posto al suolo in prossimità della colonna. Per semplicità, nel<br />

problema statico, l’estremità della fune può essere vincolata a terra. La fune è guidata da due carrucole (nota: la<br />

carrucola in B appartiene al tratto AB). Supponendo di scegliere come materiale da costruzione un acciaio al carbonio<br />

(σsn = 240 MPa), si determinino:<br />

- le caratteristiche di sollecitazione nei tratti AB, BC, DE;<br />

- la sezione maggiormente sollecitata;<br />

- le sezioni dei profilati.<br />

(NB: un primo calcolo può ritenere il raggio delle carrucole trascurabile; in alternativa, riportare la forza sull’asse<br />

implica aggiungere un momento localizzato).<br />

IPOTESI DI SOLUZIONE.<br />

Fig. 1. Schema unifilare (I vincoli sono: in A incastro, in B,D,E cerniere).<br />

Con il teorema dei seni si valutano per prima cosa le diverse lunghezze dei membri:<br />

DB = 1m<br />

DE<br />

sen Dˆ B E = DB<br />

sen Bˆ E D = BE<br />

sen BD ˆ E<br />

DE = DB sen105°<br />

sen 30° =1.93m<br />

BE =1.41m<br />

a) Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione.<br />

Per la loro determinazione é necessario dapprima individuare le forze ed i momenti che gli elementi della struttura si<br />

scambiano reciprocamente. Si adotta, cioè, il diagramma del corpo libero, pensando di isolare un elemento dalla<br />

struttura completa ed applicando alle sezioni, che si sono venute a creare in seguito alla sconnessione, le azioni (forze e<br />

momenti) necessarie a mantenere l'elemento nelle condizioni in cui si trovava prima dello scollegamento (nel caso in<br />

oggetto: condizioni di equilibrio statico).<br />

Tratto BC<br />

Isolando il tratto BC e considerando le forze note ed incognite si ha lo schema di Fig. 2. Si osservi come all'estremo C<br />

agisce oltre alla forza peso del carico F anche il tiro della fune che, per poter sorreggere il carico, occorre sia diretto<br />

verso il punto B e con valore uguale alla forza F.<br />

y<br />

+<br />

+<br />

x<br />

+<br />

R By<br />

B<br />

R B<br />

R Ey<br />

R E<br />

R Bx<br />

E<br />

15° 45°<br />

Fig. 2.· Forze su BC.<br />

R Ex<br />

F<br />

C<br />

F<br />

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Si possono fare alcune semplificazioni poiché:<br />

- nel punto E (cerniera) non si ha un momento flettente;<br />

- la reazione R E provocata dall'asta DE ha la stessa direzione del suo asse essendo DE compresa tra due cerniere.<br />

y +<br />

+<br />

x<br />

+<br />

955<br />

E<br />

881<br />

1654<br />

C<br />

676<br />

773<br />

B<br />

15°<br />

45°<br />

279<br />

Fig. 3. · Azioni su BC.<br />

Prendendo per comodità un sistema di assi cartesiani con x in direzione dell'asse del tratto BC, ed imponendo<br />

l'equilibrio alle traslazioni ed alle rotazioni, si hanno le seguenti equazioni (per le componenti dei vettori delle forze):<br />

∑ F x<br />

= 0 ⇒ R Bx<br />

+ R Ex<br />

− F − Fsen(15°) = 0<br />

∑ F y<br />

= 0 ⇒ R By<br />

+ R Ey<br />

− Fcos(15°) = 0<br />

∑ M B<br />

= 0 ⇒−R Ey<br />

BE + F cos(15°)BC = 0<br />

R Ey<br />

= tan(30°)<br />

R Ex<br />

che, sostituiti i valori numerici, conducono a:<br />

R Bx<br />

=−773 N<br />

R By<br />

=−279 N<br />

R Ey<br />

= 955 N<br />

R Ex<br />

= 1654 N<br />

I valori negativi ottenuti per le componenti della reazione RB (i cui versi erano stati scelti arbitrariamente) stanno a<br />

significare che i versi reali sono opposti a quelli assunti. La condizione di carico su BC è, scomponendo la forza F del<br />

carico secondo i due assi cartesiani, quella indicata in Fig. 3.<br />

I diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione sono indicati in Fig. 4.<br />

N [N]<br />

B<br />

773<br />

E -881<br />

C<br />

T [N]<br />

B<br />

-279<br />

E<br />

676<br />

C<br />

M [Nm]<br />

B<br />

E<br />

C<br />

-392<br />

Fig. 4.· Caratteristiche di sollecitazione per BC.<br />

La sezione maggiormente sollecitata è in corrispondenza del punto E, in si ha: N= -881 N (compressione), T= 676 N,<br />

M= 392 Nm.<br />

Tratto DE<br />

Nel punto E é applicata una forza di modulo uguale (1654/cos(30°) = 1910 N) e di verso opposto a R E , Fig. 5). L'unica<br />

forza agente é un carico normale di compressione (Fig. 6).<br />

PMARlab – Michelini e Razzoli


1910<br />

E<br />

15°<br />

45°<br />

1910<br />

D<br />

Fig. 5.· Forze su DE.<br />

N [N]<br />

D<br />

E<br />

-1910<br />

Fig. 6.· Caratteristica di sollecitazione per DE.<br />

Tratto AB.<br />

Per il tratto AB si riportano le azioni esercitate dai membri BC e DE, oltre alle forze indotte dalla fune ed alle reazioni<br />

(incognite) che l'incastro produce. Si ha lo schema di Fig. 7.·<br />

279 700 773<br />

15°<br />

B<br />

1351<br />

700<br />

B<br />

49<br />

45°<br />

+<br />

x<br />

+<br />

x<br />

1910<br />

D<br />

+<br />

y<br />

+<br />

1351<br />

1351<br />

D<br />

+<br />

y<br />

+<br />

R Ay<br />

R Ay<br />

M A<br />

M A<br />

A<br />

A<br />

R Ax<br />

R Ax<br />

Fig. 7.·· Forze su AB e loro scomposizione lungo x e y.<br />

Per l'equilibrio:<br />

R Ax<br />

= 0<br />

R Ay<br />

=1400 N<br />

M A<br />

=−1351 Nm<br />

In Fig. 8·sono riportati i diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione.<br />

N [N]<br />

A<br />

D<br />

B<br />

-1400<br />

-49<br />

T [N]<br />

A<br />

D<br />

1351<br />

B<br />

M [Nm]<br />

A<br />

-1351<br />

D<br />

B<br />

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Fig. 8.·· Caratteristiche di sollecitazione per AB.<br />

Le sezioni più sollecitate sono:<br />

1) quella all'immediata sinistra del punto D in cui N=-1400 N, T=0, M=-1351 Nm<br />

2) quella all'immediata destra del punto D in cui N=-49 N, T=1351, M=-1351 Nm<br />

Scelta del profilato per il tratto AB.<br />

Si ricorda che una trave é definibile tale quando la sua lunghezza l sia molto maggiore della massima dimensione della<br />

sezione trasversale d. Ora, per una trave è possibile trascurare il taglio rispetto al momento flettente, poiché le tensioni<br />

di taglio dovute al taglio sono piccole rispetto alle tensioni normali indotte dal momento flettente.<br />

Le caratteristiche da considerare per il dimensionamento saranno, dato che si trascura il taglio, quelle agenti<br />

all’immediata sinistra del punto D: N=-1400 N, M=-1351 Nm, T=0.<br />

Le tensioni normali date dalla forza normale di compressione sono distribuite in modo uniforme sulla superficie A<br />

(trasversale) e sono date da:<br />

σ c<br />

= N A<br />

Il momento flettente invece provoca una distribuzione di tensioni normali di tipo triangolare: esse sono nulle sull'asse<br />

neutro ed hanno i valori massimi (in valore assoluto) per fibre più distanti dall'asse neutro. Se la sezione del profilato<br />

utilizzato é simmetrica rispetto ad un asse baricentrico normale al piano in cui avviene la flessione, il modulo di<br />

resistenza a flessione (relativamente a quell'asse) é uno solo, per cui si ha:<br />

σ f1<br />

=− M Ed<br />

I<br />

σ f2<br />

=+ M d E<br />

I<br />

Per il profilato a "doppio T" sollecitato da momento flettente (negativo), si ha la distribuzione di tensioni data in Fig. 9.<br />

Nel caso di sezione asimmetrica si ha invece:<br />

σ f1<br />

=− M E d 1<br />

I 1<br />

M<br />

y<br />

+<br />

+<br />

x<br />

M<br />

+<br />

σ f1<br />

d<br />

-d<br />

-<br />

σ f2<br />

asse<br />

neutro<br />

Fig. 9.·· Tensioni provocate da flessione di un elemento a “doppio T”.<br />

σ f2<br />

=+ M Ed 2<br />

I 2<br />

Per un profilato a "T" sollecitato da un momento flettente (negativo) si ottiene la distribuzione di tensioni indicata in<br />

Fig. 10.· Si noti come la tensione massima di trazione in corrispondenza dell'ala superiore è (in valore assoluto) minore<br />

della massima tensione di compressione che si ha all'estremo inferiore dell'anima verticale.<br />

y<br />

+<br />

+<br />

x<br />

-<br />

σ<br />

f2<br />

+<br />

σ<br />

f1<br />

d 1<br />

-d 2<br />

asse<br />

neutro<br />

M<br />

M<br />

Fig. 10.· · Tensioni provocate da flessione di un elemento a “T”.<br />

E' evidente che nel caso di sola flessione e per un materiale avente comportamento simmetrico a trazione e a<br />

compressione, una sezione asimmetrica è controindicata perché non "sfrutta" appieno il materiale. L'adozione di una<br />

sezione asimmetrica é invece possibile quando il materiale ha un limite di resistenza a compressione maggiore di quello<br />

a trazione (come avviene, ad esempio, per le ghise). A compressione potranno perciò essere raggiunte tensioni normali<br />

che hanno valori più elevati (in modulo) di quelle dovute alla trazione.<br />

Per un materiale a comportamento simmetrico (a trazione e compressione), é possibile avere una distribuzione di<br />

tensioni non simmetrica anche per sezioni simmetriche, quando alla flessione é sovrapposta trazione o compressione. In<br />

questo caso é consigliabile l'adozione di una sezione asimmetrica in quanto, se opportunamente scelta, essa consente di<br />

ridurre la differenza (sempre con riferimento ai valori assoluti) tra le tensioni agenti all'estradosso (fibre tese) e<br />

all'intradosso (fibre compresse).<br />

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Ricordando che il materiale da costruzione é acciaio, la disequazione da rispettare sarà:<br />

σ max<br />

=+ M E<br />

W + N A ≤σ amm<br />

Scegliendo un coefficiente di sicurezza n=2,5 si ha:σ amm<br />

= σ sn<br />

n = 96MPa<br />

e numericamente: 1351000<br />

W + 1400<br />

A<br />

≤ 96 [unità in N e mm]<br />

ove A e W sono incognite e dipendono dalla geometria della sezione.<br />

Si scelga come primo tentativo un profilato a "doppio T" con denominazione IPE 120. Da tabelle normalizzate é<br />

possibile ricavare i valori del modulo di resistenza a flessione (secondo l'asse desiderato) e dell'area per differenti<br />

dimensioni della sezione retta:<br />

A=1320 mm 2 , Wxx=53000 mm 3<br />

Tra i due moduli di resistenza alla flessione é stato scelto Wxx (che è maggiore di Wyy): ciò significa che il profilato<br />

sarà orientato in modo che l'anima centrale sia parallela al piano secondo il quale avviene di flessione (o, in altre parole,<br />

con l'asse x-x parallelo al vettore del momento flettente).<br />

Si ha:<br />

1351000<br />

53000 + 1400 = 25 +1 = 26 ≤ 96<br />

1320<br />

La sezione soddisfa i criteri di resistenza, ma é sovradimensionata, dato che la massima sollecitazione è inferiore ad un<br />

terzo della tensione ammissibile.<br />

Si prova, quindi, con un IPE 80: A=764 mm 2 ; Wxx=20000 mm 3<br />

Per il quale si ha:<br />

1351000<br />

20000 + 1400<br />

764 = 68 + 2 = 70 ≤ 96 .<br />

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Sollevatore semovente.<br />

Determinare le componenti delle reazioni vincolari in A ed in C per il braccio telescopico mostrato in figura. Tracciare<br />

le caratteristiche di sollecitazione per il braccio e scegliere le sezioni per i due tratti considerando che l’elemento<br />

“sfilante” deve poter scorrere entro il tratto AG. Il carico massimo sollevabile nella configurazione data sia P=4000 N.<br />

(NB: un primo calcolo può ritenere in asse l’azione delle funi; in alternativa, occorre aggiungere momenti localizzati,<br />

dipendenti dai bracci effettivamente presenti).<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE<br />

Il braccio telescopico presenta sezione (circolare, cava) discontinua. Il puntone CD può assumere angolazioni diverse,<br />

comunque, limitate dalla condizione di non-ribaltamento del veicolo.<br />

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Freno per bicicletta.<br />

Si consideri il sistema di frenatura a doppia ganascia per la ruota anteriore di una bicicletta schematizzato in figura (non<br />

in scala). Le leve “L” possono ruotare attorno ad un perno “A” solidale alla forcella e sono azionate da due cavi<br />

ancorati ad una piastrina triangolare che in fase di frenatura viene sollevata: i pattini sono così spinti dai perni “B”<br />

contro i fianchi del cerchione.<br />

Supponendo che il carico gravante sul perno ruota sia F, che la decelerazione desiderata sia a = 0.7 g, si determini il<br />

valore di T (previa opportuna scelta del fattore di attrito tra pattino e cerchio) e si individuino le caratteristiche di<br />

sollecitazione nella leva freno e nel perno “B”.<br />

Si dimensionino la leva “L”, il perno “B” e il perno “A” affinché non si abbia rottura (scegliendo il materiale).<br />

Figura - Schema semplificato di un freno a doppia ganascia.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE<br />

La forza esercitata dal pattino sul cerchio è perpendicolare alla retta passante tra la superficie del pattino ed il perno A<br />

(a patto che la forza di attrito lo consenta).<br />

La leva del pattino esercita sul la leva L taglio, momento torcente, momento flettente, sforzo normale.<br />

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Ponte sollevabile.<br />

Si voglia realizzare un ponte sollevabile (fig. 1). Si supponga di scegliere per le torri T e la campata mobile D degli<br />

scatolati rettangolari di acciaio al carbonio avente σsn = 400 MPa, al posto di tralicci (fig. 2, per la campata sono<br />

riportate le dimensioni della sezione retta). Le torri sono vincolate al terreno tramite due cerniere ciascuna (E e F). La<br />

campata è bilanciata da due contrappesi (C) che agiscono su essa per mezzo di funi metalliche guidate da carrucole (A e<br />

B). Il carico massimo sopportabile dalla campata (in mezzeria) sia P = 70 kN.<br />

Si determinino le caratteristiche di sollecitazione nelle torri T e nella campata D tenendo conto del suo peso (per<br />

semplicità lo si consideri come un carico concentrato applicato al baricentro) e del carico P.<br />

Si verifichi la sezione della campata e si scelgano le sezioni delle torri.<br />

Fig. 1 - Ponte sollevabile<br />

Fig. 2 - Schema del ponte mobile<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

La struttura è simmetrica.<br />

A causa del tiro delle funi sulle pulegge in B, sui montanti “T”, oltre a tagli e sforzi normali, agiscono anche momenti<br />

flettenti dovuti ai carichi concentrati.<br />

Sugli appoggi, non vi sono componenti delle forze orizzontali.<br />

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Mensola articolata.<br />

Si abbia una parte di una macchina caricata come in figura (dimensioni in mm). Il pezzo AB é costituito da un profilato<br />

ad "U" dello spessore di 3 mm.<br />

Trascurando il peso delle diverse parti, ed assumendo che i giunti (cerniere) siano già stati correttamente dimensionati:<br />

1) si traccino le caratteristiche di sollecitazione per il tratto AB<br />

2) si individui la sezione in cui é massima la sollecitazione composta per il tratto AB<br />

3) si verifichi se la sezione maggiormente sollecitata è adeguata, essendo σamm = 200 MPa la tensione massima<br />

ammissibile per l’acciaio.<br />

Sezione A-A<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

L’asta obliqua è incernierata agli estremi e non ha carichi intermedi, e quindi esercita solo forze dirette come il proprio<br />

asse. Per l’elemento superiore: in B esiste un momento flettente non nullo.<br />

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Telaio d’ancoraggio per monorotaia.<br />

In relazione al telaio indicato nella figura, sottoposto al carico P, si calcolino il diametro d (acciaio S240) e la freccia f<br />

corrispondente.<br />

Si calcolino d 1 e d 2 necessari ad avere:<br />

1) la stessa sollecitazione massima;<br />

2) la stessa rigidezza.<br />

Si dimensionino le viti di attacco per le due soluzioni (telaio e barra a sbalzo), scegliendo opportunamente h e H<br />

(distanza tra gli assi delle viti).<br />

h<br />

nervature di ir rigid imento<br />

H d 1<br />

45°<br />

l = l/ 2<br />

f<br />

P= 10000 N<br />

d<br />

H d 2<br />

l = 1 m<br />

Schema di telaio di supporto ad aste.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Per il telaio: le aste non hanno carichi eccetto che alle cerniere, pertanto quella superiore si allunga e quella<br />

inferiore si accorcia. La forza P è la risultante delle due forze di reazione delle aste (uguali in modulo).<br />

Per le viti: devono serrare le piastre sulle pareti in modo che non vi sia scivolamento verso il basso della struttura (si<br />

deve specificare un fattore di attrito), né distacco delle piastre. Per le mensole, occorre che le viti superiori contrastino<br />

anche il momento dovuto al carico.<br />

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Bancale a mensole sfalsate.<br />

Data la struttura sottoposta alle condizioni di carico e di vincolo riportate in figura (dimensioni in millimetri), essendo<br />

P 1 = 500 N e P 2 = 1000 N, si richiede, scelto del materiale, di:<br />

• determinare le reazioni nei vincoli A e B;<br />

• tracciare le CDS per l’elemento verticale;<br />

• scegliere le sezioni e i profili per i diversi elementi.<br />

N.B. La squadra di fissaggio è supposta infinitamente rigida.<br />

· Bancale a doppia mensola sfalsata.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Per evitare che il problema sia iperstatico, occorre che il vincolo in A consenta il movimento verticale della struttura<br />

(che è già impedito da B): in B si avrà una cerniera ed in A una cerniera + pattino verticale.<br />

Le viti devono comprimere gli elementi in modo che non vi sia distacco di essi rispetto al telaio di ancoraggio<br />

(tratteggiato): esse sono pertanto sollecitate a pura trazione.<br />

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Capriata con carico centrale.<br />

In figura é rappresentato in modo schematico un telaio (le dimensioni indicate sono in mm), il quale è soggetto ad un<br />

carico verticale F=10.000 N applicato alla cerniera di mezzeria:<br />

- si traccino le caratteristiche di sollecitazione per i diversi tratti;<br />

- si dimensionino gli elementi, previa scelta del materiale da costruzione.<br />

· Schema di telaio per carichi sospesi.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE<br />

Il problema è 1 volta iperstatico! La soluzione è, per altro, immediatamente ottenibile per la simmetria di carichi e<br />

vincoli.<br />

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Capriata con carico concentrato.<br />

In figura é rappresentato schematicamente un telaio (le dimensioni indicate sono in mm.) al quale viene applicato un<br />

carico verticale F=10.000 N, sulla travatura superiore.<br />

• Si traccino le caratteristiche di sollecitazione per i diversi tratti;<br />

• Si dimensionino gli elementi, previa scelta del materiale da costruzione.<br />

· Presentazione di telaio con carico concentrato.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Si tenga conto che il solo tratto superiore è soggetto a flessione (poiché gli altri tratti non presentano carichi intermedi<br />

fra le cerniere).<br />

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Sospensione oscillante.<br />

Si determinino le caratteristiche di sollecitazione del braccio nella configurazione 2 (in cui OA é perpendicolare a OM),<br />

supponendo che la rigidezza della molla rimanga costante durante l’allungamento, e nella configurazione 3. Si chiede di<br />

dimensionare lo stesso, in modo che la freccia in corrispondenza dell’estremo su cui agisce il carico non superi il valore<br />

di 5 mm.<br />

· Cinematismo schematico per sospensione di motoretta.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE<br />

Per prima cosa occorre valutare, per mezzo di considerazioni geometriche, la variazione di lunghezza della molla (tra 1<br />

e 3); essa è un’asta scarica (di lunghezza variabile), per cui è immediato trovare la variazione di forza che essa esercita<br />

(tra 1 e 3). Con i dati trovati si determina la rigidezza della molla e conseguentemente la forza che essa esercita nella<br />

posizione 2).<br />

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Afferraggio per movimentazione.<br />

In figura è mostrata una pinza atta alla movimentazione di carichi. Essa è di semplice uso e non richiede alcun<br />

meccanismo di bloccaggio poiché l’applicazione della forza P determina l’avvicinamento relativo dei tamponi A e B:<br />

questi, in virtù della forza di attrito generata dalla forza di compressione che essi esercitano, riescono a trascinare la<br />

tavola (in legno) e la cassa sovrastante.<br />

Essendo m=200 kg, la massa del carico, e ipotizzando valori ragionevoli per i coefficienti di attrito tavola/suolo e<br />

tamponi/pinze:<br />

• si determini l’entità della forza P<br />

• si traccino i diagrammi di sollecitazione per le leve della pinza<br />

• si individui la sezione maggiormente sollecitata<br />

• si effettui il dimensionamento della pinza e dei perni<br />

• si espongano sommariamente le soluzioni costruttive e di montaggio dei diversi elementi.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

I tamponi, se molto deformabili, consentono significative forze di trascinamento (di là dall’attrito superficiale). Per una<br />

migliore aderenza, le leve terminano con flangie A e B articolate. Per simmetria, sul perno C non vi sono componenti<br />

nella direzione del traino.<br />

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Pinze con ganasce ad attrito.<br />

E' fornito in figura uno schizzo indicativo di una pinza per sollevamento lamiere aventi spessore non superiore a 20 mm e<br />

peso minore di 4.000 N.<br />

L'afferraggio deve essere garantito dal solo attrito metallo/metallo.<br />

Data la configurazione di cui allo schema, supponendo che il coefficiente di attrito consenta l’afferaggio, si definiscano:<br />

1. le forze agenti nei perni A, B, C<br />

2. le caratteristiche di sollecitazione nelle leve e nei tiranti<br />

3. le dimensioni delle leve e dei tiranti.<br />

Cinematismo schematico per pinza a ganascia.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE<br />

Le due aste superiori hanno carichi solo alle estremità.<br />

Si dà per scontato che l’attrito consenta la presa. Il problema si semplifica notevolmente notando che, grazie alla<br />

simmetria, sul perno A non possono che agire forze esclusivamente orizzontali.<br />

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Paranco a bandiera.<br />

In figura è mostrata una “gru a bandiera” per il sollevamento e la movimentazione di carichi all’interno di stabilimenti.<br />

Dell’intera struttura, si considerino i soli elementi AB (trave) e CD (tirante), con carico nella posizione più sfavorevole.<br />

Si supponga che: i vincoli in B, C e D siano cerniere; AB sia orizzontale e D sia posto verticalmente sopra B.<br />

Dati (le unità di misura sono mm e N): AB=6000; CB=4000; angolo BCD=20°; P=7500<br />

Sezione CD: quadrata 30x30; Sezione AB: rettangolare 60x100.<br />

Si richiede:<br />

1 il modello di riferimento e la tipologia dei materiali<br />

2 il calcolo delle reazioni in B e D<br />

3 i diagrammi delle CDS per:<br />

a. il tratto AB<br />

b. il tratto CD<br />

4 la sezione più sollecitata nel tratto AB<br />

5 la sezione più sollecitata nel tratto CD<br />

6 la individuazione della componente massima di tensione di taglio<br />

7 la individuazione delle componenti massime di tensione normale<br />

8 la rotazione di A rispetto a B<br />

9 lo spostamento di A rispetto a B<br />

C<br />

D<br />

A<br />

B<br />

Gru a bandiera.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

La posizione più sfavorevole del carico è il punto A. Le scelte delle sezioni devono essere motivate, ed, eventualmente,<br />

suggerite alternative migliorative. Parimenti, le ipotesi per la “riduzione a modello” devono essere discusse, dando<br />

giustificazione delle stesse.<br />

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Carroponte monotrave.<br />

In figura è dato il disegno schematico di un carroponte monotrave. Dovranno essere evidenziate le principali soluzioni<br />

costruttive ed i materiali impiegati per i componenti strutturali.<br />

Per la taglia del carroponte potranno essere assunti i seguenti dati indicativi, che comunque il candidato ha facoltà di<br />

variare:<br />

- Portata: 1 tonnellata<br />

- Sc = 10 m , Scartamento<br />

- S = 1800 mm, Scartamento testate<br />

E’ richiesto di impostare il progetto di massima, motivando le scelte privilegiate.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Fra gli elementi da discutere, occorre comprendere:<br />

- dimensioni e profilo della monotrave;<br />

- modalità di vincolo agli appoggi;<br />

- tipologia del carrello e modalità di collegamento;<br />

- modalità di azionamento del carico;<br />

- ecc.<br />

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Cesoia per potatura.<br />

In figura è mostrata una forbice per potatura. Al punto E sia richiesta una forza tagliante di 200 N.<br />

Con le misure illustrate e rilevando approssimativamente quelle eventualmente necessarie (assumendo, per semplicità<br />

che le leve siano diritte e formino tra loro un angolo pari a 44°), si richiede di:<br />

- determinare la forza P<br />

- tracciare le caratteristiche di sollecitazione nei diversi elementi<br />

- individuare e dimensionare gli organi del meccanismo, inclusi i perni, scegliendo il materiale ed adottando per le<br />

leve una sezione ad U.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Si noti che BC è asta scarica. L’attrito dei perni è trascurato Per la configurazione in figura, i perni A, B, C e D hanno<br />

bracci in corrispondenza. L’elemento in E è supposto piccolo, per cui le azioni applicate passano (approssimativamente)<br />

dal centro.<br />

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Pinza di singolarizzazione e presa di teli.<br />

In figura, é mostrato lo schizzo (dimensioni in mm) di un dispositivo di singolarizzazione per teli in configurazione di<br />

chiusura. Il tampone “F” deve poter esercitare una forza di compressione (contro la base fissa “E”) pari a 350 N. La<br />

lunghezza delle leve AB e CD sia 340 mm; la cerniera G si consideri collocata nella mezzeria di AB.<br />

Per le condizioni assegnate e nei due casi:<br />

a) coefficiente di attrito tra “E” e “F” nullo<br />

b) coefficiente di attrito tra “E” e “F” pari a 0.8<br />

• si determini la forza che l’attuatore lineare “a” deve esercitare;<br />

• si individuino le caratteristiche di sollecitazione per i diversi tratti;<br />

• si dimensionino le leve AB, CD e BF, previa scelta del materiale.<br />

· Meccanismo di singolarizzazione e presa di teli.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

L’asta CD non ha carichi fuori dalle cerniere. Nel caso in cui si trascuri l’attrito, la forza scambiata tra E e F è<br />

puramente verticale; nel caso con attrito, la forza che F esercita su E ha direzione perpendicolare a FC (sempre che<br />

l’angolo di attrito lo consenta, come in questo caso, altrimenti occorre valutare la componente tangenziale data dalla<br />

forza normale moltiplicata il coefficiente di attrito).<br />

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Meccanismo di blocco irreversibile.<br />

In figura, é mostrato lo schema (dimensioni in mm) di un sistema di bloccaggio rapido per prismi di taratura. Il<br />

serraggio avviene esercitando una forza verso il basso in corrispondenza del punto F sulla leva “L”; grazie ad un<br />

meccanismo a quadrilatero, la leva “T” ruota ed il suo punto terminale G si abbassa.<br />

Per la configurazione mostrata in figura e per quella in cui si hanno gli assi dei perni 1, 2 e 3 complanari, data una forza<br />

di comando P = 150 N, si determinino:<br />

• il valore della forza verticale applicata nel punto G necessaria per l’equilibrio<br />

• le caratteristiche di sollecitazione per le leve “L” e “T”.<br />

Si dimensioni la leva L per la condizione di carico più gravosa, scegliendo il materiale.<br />

F<br />

L<br />

T<br />

G<br />

1<br />

2<br />

B<br />

3<br />

TELAIO<br />

Meccanismo di blocco irreversibile.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE<br />

Per la configurazione in figura, si noti che B è asta scarica. Quando i perni 1, 2 e 3 sono allineati il meccanismo è<br />

irreversibile: in G può essere applicata verso l’alto una forza (teoricamente) infinita, in realtà tale forza è limitata dalla<br />

rottura degli elementi.<br />

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Freno equilibrato a ceppi.<br />

In figura, è mostrato un freno con due leve all’estremità delle quali sono applicate le forze F. Il coefficiente di attrito tra<br />

ceppo e disco sia f=0,35.<br />

• Si trovino le caratteristiche di sollecitazione nelle leve.<br />

• Si dimensionino le leve, scegliendo il materiale da costruzione e le possibili soluzioni geometriche.<br />

Freno a ceppi.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE<br />

Il problema è apparentemente simmetrico; ma non lo é a causa della rotazione del disco e conseguenti forze d’attrito. Si<br />

assuma per i ceppi una altezza di 40 mm.<br />

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Freno con ceppo singolo.<br />

In figura è mostrato un freno con un solo pattino ed una forza applicata all’estremità della leva (il freno completo<br />

avrebbe normalmente un secondo pattino per bilanciare le forze). Il coefficiente di attrito tra ceppo e tamburo sia<br />

f=0,35.<br />

1) Si trovino le caratteristiche di sollecitazione nel tratto verticale ed orizzontale della leva.<br />

2) Si dimensioni il braccio, scegliendo il materiale da costruzione e le possibili soluzioni geometriche.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE<br />

L’assenza di un secondo pattino ha effetto sui vincoli (di leva e tamburo).<br />

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Morsetto portatile.<br />

In figura é schematicamente rappresentato un morsetto portatile. Come indicato, per effettuare il serraggio viene<br />

applicato un momento M all’estremità di una vite di manovra avente passo 2 mm accoppiata all’elemento con filettatura<br />

interna A (madrevite). Si supponga che l’assieme sia ancorato nel punto D.<br />

Dati:<br />

M = 0.06 Nm<br />

BC = 40 mm<br />

AC = 40 mm<br />

• Si determini la forza di serraggio esercitata dai tamponi di contrasto D ed E<br />

• Si traccino le caratteristiche di sollecitazione per le leve EBC ed ACD<br />

• Si dimensioni la leva ACD scegliendo il materiale<br />

IPOTESI DI SOLUZIONE.<br />

In A vi è il momento concentrato =0.06, che ha una componente di torsione (0.06*.707=0.042 Nm) ed una di flessione.<br />

La forza di separazione tra A e B si può determinare uguagliando il lavoro fatto dal momento per l’effettuazione di un<br />

giro con quello fatto dalla forza incognita per l’avanzamento di un passo (la vite compiendo un giro avanza di una<br />

distanza pari al passo):<br />

M*2*pigreco=F*0.002;<br />

Forza FB=FA=F: 188 N.<br />

FA_vert=133;<br />

FA_orizz=133;<br />

FB_vert=133;<br />

FB_orizz=133;<br />

Forza di serraggio FE:<br />

A meno dei radice_2: facendo polo in C:<br />

FB*(40)=FE*(30+40); FE=107<br />

FE_vert=76<br />

FE_orizz=76<br />

Sull’elemento ACD:<br />

FC_vert= FE_vert+ FB_vert=76+133=210 N<br />

FC_orizz= - FB_orizz + FE_orizz+ =-133 + 76 = - 67 N<br />

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Ganascia d’afferraggio di forza.<br />

La pinza per robot, schematizzata in figura, deve poter esercitare una forza di compressione tra le ganasce P=200 N. I<br />

due fianchi affacciati delle ganasce non devono subire, sotto l’applicazione del carico, una rotazione superiore a 0.2°.<br />

Dopo aver determinato la forza A che l’attuatore (non indicato) deve applicare alle estremità delle leve di comando:<br />

- si traccino le caratteristiche di sollecitazione per le quattro leve;<br />

- si individuino la sezioni maggiormente sollecitate;<br />

- si dimensionino le leve;<br />

- si dimensionino i perni.<br />

P<br />

G<br />

G<br />

S<br />

L<br />

L<br />

S<br />

Telaio<br />

Telaio<br />

A<br />

A<br />

Ganascia a presa di forza.<br />

Vista Laterale<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE<br />

Le leve “S” sono puntoni.<br />

Per l’equilibrio delle ganasce G si pensa di scollegarle dal resto e di adottare un vincolo di tipo cerniera nel punto di<br />

connessione con la leva “L”, applicando nel punto di connessione con la leva “S” una forza nota in direzione ed<br />

incognita in entità.<br />

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Colonna di sollevamento in linee automatiche.<br />

In figura é mostrato lo schizzo di una macchina per il sollevamento di componenti ingombranti fra linee di produzione<br />

automatica. Il carico è sostenuto dalla piattaforma T guidata nella corsa verticale dalle ruote di contrasto E che rotolano<br />

sulla colonna A. La piattaforma è azionata dal motoriduttore M tramite la catena K, ed è parzialmente bilanciata dal<br />

contrappeso C: la distanza b è tale che per un carico P=12000 N il baricentro della coppia carico+piattaforma mobile<br />

giace sulla linea di azione della catena K.<br />

Dati:<br />

Peso telaio mobile: 4000 N<br />

Carico massimo: P=24000 N<br />

Contrappeso: C=15000 N<br />

Interasse ruote E: d=1000 mm<br />

Corsa verticale telaio: l=5000 mm<br />

Velocità: 20 m/min.<br />

Durata della accelerazione: 0,5 s<br />

Coeff. attrito: µ = 0,05<br />

b=600 mm; c=400 mm; a=300 mm<br />

E’ richiesto il dimensionamento della guida A.<br />

D<br />

M<br />

b<br />

K<br />

A<br />

a<br />

c<br />

P<br />

E<br />

T<br />

d<br />

C<br />

· Pilastro elevatore.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE<br />

Occorre, dapprima, trovare il baricentro della piattaforma T.<br />

Si pone, quindi, in equilibrio l’insieme piattaforma/carico massimo P; la catena K esercita una forza di richiamo<br />

verticale mentre le guide reagiscono con sole forze orizzontali.<br />

Passando alla colonna: si trasferiscono su di essa le azioni delle guide. Sulla sommità della colonna agisce un carico<br />

verticale dato da T+C+P ed un momento flettente concentrato dato da: b(P+T)-C*a.<br />

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Sollevatore a benna.<br />

In figura è illustrato lo schizzo di uno dei due bracci di un elevatore a tazza.<br />

Il carico massimo che la tazza può sollevare (comprensivo del peso proprio della tazza) è pari a 20 000 N.<br />

Si richiede:<br />

- il tracciamento delle caratteristiche di sollecitazione per i diversi elementi<br />

- il dimensionamento braccio ECF, adottando uno scatolato a sezione rettangolare a profilo variabile triangolarmente<br />

(con rapporto altezza-base in corrispondenza del punto C uguale a 2) ed un acciaio strutturale di media qualità<br />

- il dimensionamento dei perni in E, in C ed in F<br />

- il dimensionamento dei martinetti AB e CD<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Si suppone il carico a distribuzione uniforme, per cui la trave ECF risulti avere deformata piana.<br />

Il perno C può pensarsi centrato rispetto al profilato angolare (trascurando le discontinuità dei momenti).<br />

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Scavatore a livello.<br />

In figura (dimensioni in metri) è schematicamente raffigurato un escavatore.<br />

Il braccio è supposto incastrato ad una piattaforma portante. Le condizioni di vincolo e carico permettono di assumere<br />

un piano di simmetria, e la soluzione è impostabile come caso di sollecitazione piana.<br />

1) Si dimensionino i bracci A e B scegliendo gli scatolati ed il materiale.<br />

2) Si dimensioni il martinetto idraulico (cilindro + pistone) sottoposto al carico massimo supponendo che la pressione<br />

di esercizio sia di 100 atm.<br />

3) Si dimensionino i perni, previo sviluppo di massima della geometria del braccio articolato ed ipotesi di simmetria.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE<br />

Il peso proprio dei componenti è trascurato nel calcolo iniziale. Il carico è applicato all’estremità della benna.<br />

Si pone, quindi, in equilibrio l’insieme, per trovare le reazioni (forze e momento) all’incastro.<br />

Si passa ad imporre le condizioni d’equilibrio ai due congegni (leve ed aste) articolati, e si tracciano le caratteristiche di<br />

sollecitazione delle leve. Per l’individuazione delle tensioni, è da tenere conto della sagomatura.<br />

La verifica dei perni è fatta a pressione specifica.<br />

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Escavatore a benna.<br />

In figura 2 è riportato lo schema semplificato dell’escavatore mostrato in figura 1.<br />

Dati:<br />

- F=5000 N, inclinata rispetto all’orizzontale di 27°<br />

- quote (mm): DE=1000; EG=5000; EB=4000; BO=2000; EC=1700<br />

- angoli rispetto all’orizzontale (gradi): OB=60; EB=25.<br />

Si richiede (per la configurazione illustrata):<br />

• il valore delle spinte esercitate dai martinetti DC e AB<br />

• il valore della reazione vincolare in O<br />

• il tracciamento delle caratteristiche di sollecitazione per i bracci EB, BO e DG<br />

• il dimensionamento dei suddetti, tenendo conto della variazione di profilo indicata, utilizzando una sezione a “U”.<br />

D<br />

E<br />

C<br />

B<br />

A<br />

O<br />

G<br />

F<br />

Fig. 1 - Scavatore (LBX mod. 2800)<br />

g. 2 - Schema semplificato<br />

Soluzione (Unità: Nm, mm, N, °. Sistema di coordinate: x verso destra, y verso l’alto, origine in O)<br />

Quote verticali:<br />

Quote orizzontali:<br />

Angoli:<br />

Carico:<br />

OB=1732; OE=3422; OD=4422; OG=-1578<br />

OA=1000; OG=4625<br />

ECD=23°; EBO=145°<br />

Fy= Fsen27°=2270; Fx= Fcos27°=4455<br />

Reazioni vincolari: Equilibrio dei momenti (polo O):<br />

Dist_vert_GO = 1578; Dist_orizz_GO = 4625; Fy*4625 + Fx*1578 =RAy*1000 => RAy=-17530<br />

Equilibrio delle forze:<br />

Fx+ROx=0 Ray+Fy+ROx=0 => ROy=15260; ROx=4455<br />

Spinte martinetti: AB lavora in trazione e “tira” B con intensità RAy=-17530; CD è in compressione: N=-32300.<br />

CDS: (FEx=26730 e FEy=-25660)<br />

GE: -4455 T; -2270 N; ED: 22280 T; 23390 N; Mmax in E: 22275.<br />

EC: 11960 T; 35070 N; M_C= 22605; CB: 175 T; 5000 N; M_B= 22975; BO: 11490 T; -10990 N; M_B= 22975.<br />

Dimensionamento: [Scegliendo an acciaio S240: σsn=240, σamm=80 (con n=3)]<br />

In B il momento massimo è 22975000 Nmm e lo sforzo normale è 5000 N.<br />

Per una sezione ad U rovesciata 350x80x6 mm si ha: J=68E6, W=33E4, distanza massima dal baricentro=202.<br />

La tensione massima è 70 MPa.<br />

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Apparato di sollevamento.<br />

In figura è schematicamente rappresentato il telaio di un apparato di sollevamento. Dopo aver scelto il materiale da<br />

costruzione,<br />

1) si dimensionino gli elementi A, B ed E. Per il braccio A ed il montante E si adottino degli scatolati a sezione<br />

rettangolare variabile, per la leva B una sezione a “doppio T”;<br />

2) si dimensionino i perni degli snodi.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE<br />

Il peso proprio dei componenti è trascurato nel calcolo iniziale. Il carico è applicato è supposto verticale.<br />

Si pone, quindi, in equilibrio l’insieme, per trovare le reazioni (forze e momento) all’incastro.<br />

Si impongono le condizioni d’equilibrio ai due congegni (leva e braccio) e relative aste. Si tracciano le caratteristiche di<br />

sollecitazione. Per l’individuazione delle tensioni, è da tenere conto della sagomatura.<br />

La verifica dei perni è fatta a pressione specifica.<br />

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Falcone di sollevamento-tronchi.<br />

In figura, é mostrato lo schizzo (dimensioni in metri) di un dispositivo dedicato al sollevamento e movimentazione di<br />

tronchi d’albero. Il falcone é montato sul pianale di un autocarro e compie le seguenti funzioni:<br />

• abbassamento punto E per raccogliere il tronco da terra;<br />

• sollevamento e trasferimento del carico;<br />

• deposito del carico.<br />

Il carico massimo sollevabile sia P=10 kN.<br />

Si scelga il materiale e si dimensionino il montante 2, il braccio 3, i martinetti idraulici 5 e 4 (con pressione di lavoro<br />

pari a 70 atmosfere), quando il braccio è nella posizione orizzontale.<br />

Forcone per movimentazione di tronchi d’albero.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE<br />

Si veda l’esempio precedente. L’elemento 2 (asta compresa tra le due cerniere O 2 e D) è soggetto a forze disassate, che<br />

danno luogo a momenti concentrati in corrispondenza degli attacchi dei martinetti.<br />

I cilindri dei martinetti si considerino come recipienti cilindrici in parete sottile.<br />

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Capra con braccio regolabile.<br />

In figura é schematizzata una “capra” per sollevamento carichi. Per mezzo di un attuatore idraulico a doppio effetto<br />

(non indicato), azionato manualmente, l’operatore può variare l’angolazione del braccio telescopico da -60° a +30°<br />

rispetto all’orizzontale. In figura é riportata la configurazione con braccio esteso al massimo (portata 150 kg).<br />

L’elemento sfilabile può essere bloccato in 4 diverse posizioni per mezzo di spine cilindriche che si impegnano in<br />

altrettanti fori praticati nella porzione fissa ed in quella mobile del braccio. Con braccio completamente retratto la<br />

portata é di 500 kg.<br />

- Si traccino le caratteristiche di sollecitazione per gli elementi della struttura nella posizione orizzontale del braccio<br />

completamente esteso<br />

- Si scelgano opportuni profili per le diverse parti<br />

- si dimensionino i montanti, il braccio fisso e quello sfilabile.<br />

· Capra per sollevamento carichi.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

L’attuatore opera come un puntone.<br />

Il braccio sfilabile applica su quello cavo una coppia di forze (di taglio) uguali al momento flettente in corrispondenza<br />

della zona di imbocco diviso per la lunghezza della porzione comune dei bracci.<br />

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Meccanismo per carrello elevatore.<br />

In figura (dimensioni in mm) è schematicamente rappresentato un sistema articolato per un carrello elevatore: esso<br />

aziona la forchetta (elemento con forma a “L”) consentendole il movimento di sollevamento ed abbassamento<br />

(traslazione senza rotazione).<br />

Il carico massimo sia F=14 000 N.<br />

1) Si determinino le caratteristiche di sollecitazione per i bracci A e B (per α = 30°).<br />

2) Si dimensionino questi ultimi nell’ipotesi di impiego di acciaio avente limite di snervamento σsn = 350 MPa.<br />

· Il dispositivo nelle due posizioni estreme.<br />

4100<br />

A<br />

600<br />

F<br />

1500<br />

B<br />

1000<br />

α=30°<br />

106°<br />

Schema di carrello elevatore.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

L’asta A è soggetta a sola trazione (è un tirante); le aste A e B hanno assi paralleli. Il cilindro idraulico opera come<br />

puntone.<br />

Dapprima, supponendo di scollegare il tirante A dal resto della struttura, si pone in equilibrio la forchetta (vincolata nel<br />

punto in basso con una cerniera e caricata nel punto in alto da una forza di cui è nota la direzione ma non l’intensità);<br />

successivamente si trasferiscono le sue azioni sull’elemento B, tenuto conto della geometria del parallelogramma.<br />

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Piattaforma aerea telescopica.<br />

E’ riportata l’immagine di una gru telescopica per automezzo. Il candidato ne imposti il progetto, muovendo dal braccio<br />

estraibile. La gru può portare all’estremità accessori diversi dalla piattaforma della figura. Il progetto si intende limitato<br />

alla sola gru, senza considerare la struttura di collegamento all’automezzo ed il meccanismo di attacco degli accessori di<br />

estremità, come evidenziato dal contorno a linea spezzata.<br />

Devono essere discusse le fondamentali scelte costruttive ed i materiali scelti per i principali componenti strutturali.<br />

Sono consigliate le seguenti specifiche essenziali, non vincolanti per il candidato, che può assumerne liberamente altre:<br />

- Lunghezza del braccio fisso 5000 mm;<br />

- Portata massima 3 tonnellate.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.<br />

Fra gli elementi da discutere, occorre comprendere:<br />

- dimensioni e profilo del braccio estraibile;<br />

- tipologia di vincolo ed azionamento;<br />

- modalità di sfilamento e guida;<br />

- sistemi di collegamento della piattaforma;<br />

- ecc.<br />

Il peso proprio dei componenti è trascurato nel calcolo iniziale. Il carico è applicato in mezzeria della piattaforma.<br />

Si pone in equilibrio l’insieme, per trovare le reazioni all’estremità inferiore. Si passa ad imporre le condizioni<br />

d’equilibrio ai due elementi (braccio e puntone) articolati, e si tracciano le caratteristiche di sollecitazione.<br />

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Palo per telecomunicazioni.<br />

In figura è illustrato un palo per telecomunicazioni. L’operatore esercita un tiro T,<br />

tramite una fune (contenuta in un piano parallelo al piano y). Alla mensola di<br />

lunghezza d è applicata la forza verticale F. La trave AE ha sezione circolare cava.<br />

Le unità di misura sono mm e N.<br />

Dati:<br />

angolo della fune rispetto alla verticale uguale a 30°<br />

a=1000; b=2000; c=3500; d=800<br />

T=500; F=1500<br />

Si richiede:<br />

1. il calcolo della reazione in A<br />

2. i diagrammi delle CDS per<br />

a. il tratto AE<br />

b. il tratto EG<br />

c. la mensola di lunghezza d<br />

3. la sezione più sollecitata nel tratto AE<br />

4. la massima tensione equipericolosa nel<br />

tratto AE<br />

5. la sezione più sollecitata nel tratto EG<br />

6. la scelta della sezione per il tratto EG<br />

7. la massima tensione equipericolosa nel<br />

tratto EG<br />

8. la sezione più sollecitata nel tratto di<br />

lunghezza d<br />

9. la scelta della sezione per il tratto di<br />

lunghezza d<br />

10. la massima tensione equipericolosa nel<br />

tratto di lunghezza d<br />

11. gli spostamenti dei punti E e G<br />

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Recipiente cilindrico orizzontale.<br />

In Fig. 1 è schematicamente rappresentato un recipiente costituito da un mantello cilindrico M chiuso dai fondi F. Il<br />

recipiente, che contiene acqua alla pressione di 4 Bar (pari a MPa) é disposto orizzontalmente ed appoggiato alle<br />

estremità.<br />

Essendo:<br />

d=600 mm (diametro interno cilindro);<br />

l= 4000 mm (lunghezza cilindro).<br />

Si determini lo spessore s del mantello cilindrico utilizzando come materiale da costruzione un acciaio.<br />

F<br />

M<br />

d<br />

F<br />

Fig. 1 · Schema del recipiente.<br />

IPOTESI DI SOLUZIONE.<br />

Il momento quadratico di area J della sezione retta del recipiente (la sezione è una corona circolare) ed il corrispondente<br />

modulo di resistenza alla flessione W sono:<br />

J = π [ (d + s)4 − d 4<br />

]<br />

64<br />

[ ]<br />

2<br />

W = J ⋅<br />

d +s ≅ π (d+ s)3 − d 3<br />

32<br />

con la semplificazione suddetta possibile essendo lo spessore s molto piccolo (presunzione che a posteriori sarà<br />

verificata) nei confronti del diametro interno d.<br />

Il peso del recipiente (trascurando i fondi, i cui effetti possono, comunque, essere facilmente introdotti) ed il peso della<br />

massa d’acqua entro-contenuta sono, rispettivamente:<br />

P c<br />

=ρ c<br />

⋅g ⋅π⋅d ⋅s⋅ l<br />

P a<br />

=ρ a<br />

⋅ g⋅π⋅0.25⋅d 2 ⋅ l<br />

con le densità e l’accelerazione di gravità che hanno i seguenti valori espressi nelle particolari unità indicate utilizzando<br />

N e mm come unità principali (e ricavando la massa come unità derivata) in modo che le tensioni possano essere<br />

ottenute in MPa:<br />

ρ a<br />

=10 −9 tonnellate / mm 3<br />

ρ c<br />

= 7.85⋅10 −9 tonnellate / mm 3<br />

g = 9810 mm/ s 2<br />

Con ipotesi esemplificativa (ma cautelativa) si immagina di applicare la forza P pari al peso del recipiente e del suo<br />

contenuto nel baricentro del cilindro. Si perviene alla consueta espressione per la tensione massima dovuta alla sola<br />

flessione:<br />

σ zz(M)<br />

= M max<br />

W = Pl / 4<br />

π (d + s) 3 − d 3<br />

[ ]<br />

32<br />

=<br />

8Pl<br />

π [(d 3 + s 3 + 3ds 2 + 3sd 2 − d 3<br />

] ≅ 2.55 (P + P )l c a<br />

3sd 2<br />

σ zz(M)<br />

= 0.85 (ρ ⋅ g⋅π⋅d ⋅s⋅ l +ρ ⋅ g⋅π⋅0.25⋅ c a d2 ⋅ l)l<br />

sd 2<br />

σ zz(M)<br />

= 0.85 ⋅ g⋅π (ρ ⋅s ⋅l +ρ c a<br />

⋅ 0.25⋅ d ⋅ l)l<br />

sd<br />

σ zz(M)<br />

= M max<br />

W = 26 ⋅10 3 (7.85 ⋅10 −9 ⋅ s + 0.25⋅10 −9 ⋅ d)l 2<br />

= 26 ⋅10 −6 ⋅ l 2 ⎛ 7.85<br />

+ 0.25 ⎞<br />

sd<br />

⎝ d s ⎠<br />

Si valutano, ora, le tensioni di membrana dovute alla pressione interna, con riferimento alle relazioni che descrivono lo<br />

stato di tensione membranale nel recipiente cilindrico:<br />

l<br />

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σ zz (m)<br />

= pd<br />

4s<br />

σ θθ(m)<br />

= pd<br />

=<br />

0.4 ⋅600<br />

4s<br />

= 60 s<br />

2s = 120<br />

s<br />

Le fibre maggiormente sollecitate (in trazione) saranno quelle nella parte inferiore del recipiente; sovrapponendo gli<br />

effetti, la tensione lungo le generatrici è:<br />

σ zz (tot)<br />

=σ zz(m)<br />

+σ zz(M)<br />

= 60<br />

2s + 26 ⋅10 −6 ⋅4000 2 ⎛ 7.85<br />

600 + 0.25 ⎞<br />

⎝ s ⎠<br />

e, semplificando:<br />

σ zz(tot)<br />

=σ zz(M)<br />

+σ zz(m )<br />

= 60 ⎛ 0.25<br />

+ 416 0.013 +<br />

⎞<br />

s ⎝ s ⎠<br />

σ zz(tot)<br />

= 60 s<br />

+5.4 +<br />

104<br />

s<br />

σ zz(tot)<br />

= 5.4 + 164<br />

s<br />

Vale la pena notare come il contributo dovuto al peso del recipiente è piccolo in confronto agli effetti dati dal peso del<br />

liquido contenuto ed alla pressione interna.<br />

Si è in presenza di uno stato di tensione è biassiale, per cui, se si adotta l’ipotesi dell'energia potenziale critica di<br />

variazione di forma si ha che la tensione ideale (le tensioni prima ricavate sono principali poiché non vi sono tensioni<br />

tangenziali) è espressa da:<br />

σ id<br />

=<br />

2<br />

σ zz(tot)<br />

2<br />

+σ θθ(m)<br />

−σ zz(tot)<br />

⋅σ θθ(m)<br />

2<br />

⎞<br />

s ⎠<br />

+ 120<br />

2<br />

⎛ ⎞ ⎛<br />

⎝ s ⎠<br />

− 120<br />

⎝ s<br />

⎛<br />

σ id<br />

= 5.4 + 164<br />

⎞ ⎛ 164<br />

⎝<br />

⎠<br />

5.4 +<br />

⎞<br />

⎝ s ⎠<br />

e scegliendo per il materiale da costruzione una tensione ammissibile:<br />

σ id<br />

≤σ amm<br />

= 50 MPa<br />

si può determinare il valore minimo dello spessore del mantello.<br />

s<br />

σ id<br />

1 150<br />

2 77<br />

3 53<br />

4 41<br />

Fig. 3.48 · Valore della tensione equipericolosa in funzione dello spessore s del mantello.<br />

Il valore dello spessore che soddisfa i criteri di resistenza è, pertanto, s=4.<br />

E’ opportuno far notare che in questa sede si è volutamente trascurato il modo di cedimento a cui, molto probabilmente,<br />

il recipiente andrà incontro a causa della sua notevole lunghezza.<br />

Essendo, infatti, il guscio sottile nei confronti delle altre due dimensioni, è verosimile che possa essere soggetto alla<br />

cosiddetta “instabilità di forma” dovuta al carico di compressione delle fibre poste nella porzione superiore del<br />

mantello.<br />

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Condotta idraulica.<br />

Si abbia una condotta in pressione per l’alimentazione di una centrale elettroidraulica con turbine “Pelton”.<br />

Assegnato il diametro interno D=400 mm, si calcoli lo spessore della condotta, posto che il dislivello dal bacino<br />

superiore sia pari a 700 m.<br />

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE<br />

Si veda l’esercizio precedente, salvo che non esiste l’effetto dei fondi e la sollecitazione dipende, in prima analisi, dalla<br />

pressione idrostatica della colonna d’acqua.<br />

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