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TESI SIMONA MANDINI - Università degli Studi di Ferrara

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funzionalità e nei pazienti relativamente giovani, risulta giustificato il ricorso all’intervento<br />

chirurgico o alle tecniche <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ologia interventistica (PTA, Laser-angioplastica, aterectomia).<br />

Anche la sede delle lesioni ostruttive è importante nell’in<strong>di</strong>cazione al trattamento chirurgico.<br />

Negli sta<strong>di</strong> avanzati (III°-IV° sta<strong>di</strong>o Fontaine), caratterizzati da dolore a riposo, ulcere ischemiche e<br />

gangrene e rischio <strong>di</strong> perdere l’arto, può <strong>di</strong>venire una scelta pressoché obbligata il ricorso<br />

all’intervento chirurgico <strong>di</strong> rivascolarizzazione potendo scegliere tra <strong>di</strong>verse tecniche<br />

(Tromboendoarterectomia o TEA, Bypass, procedure angiora<strong>di</strong>ologiche). Nel programmare<br />

l’intervento devono essere tenuti in conto la eventuale concomitanza <strong>di</strong> altre patologie e la<br />

poli<strong>di</strong>strettualità aterosclerotica, fattori questi in grado <strong>di</strong> aumentare il rischio operatorio.<br />

La Sport-terapia: la proposta <strong>di</strong> introdurre l’esercizio fisico, ed in particolare il cammino, come<br />

metodo terapeutico per la clau<strong>di</strong>catio intermittens risale al 1898 (38) . Da allora numerosi stu<strong>di</strong> hanno<br />

evidenziato che l’esercizio fisico è un importante ed efficace metodo terapeutico per l’arteriopatia<br />

cronica ostruttiva allo sta<strong>di</strong>o II° <strong>di</strong> Fontaine, con una bassissima morbilità e mortalità. L’efficacia<br />

dell’attività fisica riabilitativa basata sulla deambulazione è stata infatti <strong>di</strong>mostrata a partire dal<br />

1966, quando il primo stu<strong>di</strong>o controllato e randomizzato sull’esercizio fisico in soggetti con AOP<br />

evidenziò un marcato miglioramento nella <strong>di</strong>stanza percorsa. Gli obiettivi primari <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o e<br />

<strong>di</strong> altri successivi sono rappresentati dal tempo o <strong>di</strong>stanza massimi <strong>di</strong> deambulazione e dal tempo o<br />

<strong>di</strong>stanza massimi <strong>di</strong> deambulazione senza dolore, opportunamente misurati.<br />

In una meta-analisi nel 1995 (39) , Gardner e Pouehlman evidenziarono che l’incremento del tempo <strong>di</strong><br />

marcia senza la comparsa del dolore si aggirava attorno al 180% in persone che avevano seguito un<br />

programma d’allenamento, contro il 40% dei gruppi <strong>di</strong> controllo; mentre il tempo <strong>di</strong> marcia<br />

massimale era migliorato del 130%, contro il 30% dei gruppi <strong>di</strong> controllo. La terapia basata<br />

sull’esercizio fisico richiedeva <strong>di</strong> marciare quoti<strong>di</strong>anamente ad un’intensità d’esercizio inferiore alla<br />

soglia della comparsa del dolore, con l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> interrompere l’esercizio fisico ai primi<br />

sintomi (parestesie o dolore).<br />

L’analisi <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> riportati in letteratura evidenzia in maniera univoca che la riabilitazione<br />

me<strong>di</strong>ante l’esercizio fisico è in grado <strong>di</strong> migliorare significativamente le capacità <strong>di</strong> marcia dei<br />

pazienti affetti da arteriopatie croniche ostruttive periferiche. Le più recenti linee-guida (40)<br />

riconoscono quin<strong>di</strong> che “la riabilitazione riveste un ruolo fondamentale nella terapia<br />

dell’arteriopatia al II sta<strong>di</strong>o. Tuttavia questa terapia offre risultati ottimali solo se svolta sotto<br />

supervisione me<strong>di</strong>ca“ (41-43) . Per questo “Un programma <strong>di</strong> fisioterapia (possibilmente con<br />

supervisione me<strong>di</strong>ca) deve essere considerato parte integrante del trattamento della clau<strong>di</strong>catio”<br />

(raccomandazione grado A, livello Ia).<br />

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