TESI SIMONA MANDINI - Università degli Studi di Ferrara
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molecola <strong>di</strong> Hb è legata con quattro molecole <strong>di</strong> O 2 , che il volume molare del gas è <strong>di</strong> 22.4L, che il<br />
valore della densità del muscolo è <strong>di</strong> 1,04 Kg/L e assumendo con<strong>di</strong>zioni STPD (29) .<br />
Da questi valori si ricava la seguente equazione:<br />
mVO 2 = (((∆O 2 Hb*60)/(10*1,04))*4)*22,4/1000 [mlO 2 /min/100gr]<br />
dove ∆O 2 Hb può essere sostituito da ∆HHb o da ∆Hb<strong>di</strong>ff/2.<br />
La meto<strong>di</strong>ca basata sulla occlusione venosa è stata identificata come quella più idonea a misure<br />
ripetute su pazienti, non evocando, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quella arteriosa, alcuna sintomatologia dolorosa<br />
(27, 30-32) e consentendo <strong>di</strong> determinare i valori <strong>di</strong> capacità estrattiva muscolare in soggetti sani ed in<br />
pazienti con AOP. Un recente stu<strong>di</strong>o condotto su un’ampia popolazione <strong>di</strong> pazienti ha evidenziato<br />
come nel portatore <strong>di</strong> AOP non vi siano limitazioni <strong>di</strong> estrazione muscolare dell’ossigeno, almeno a<br />
livello del muscolo gastrocnemio, a confronto <strong>di</strong> soggetti sani rispetto ai quali, i valori registrati<br />
nelle gambe dei pazienti, risultano leggermente più elevati e ad<strong>di</strong>rittura significativamente<br />
maggiori in presenza <strong>di</strong> maggiore severità <strong>di</strong> malattia, verosimilmente per la prolungata<br />
esposizione ad uno stimolo ipossico (30) . La meto<strong>di</strong>ca NIRS e il parametro mVO 2 possono dunque<br />
<strong>di</strong>venire utili nel seguire l’outcome riabilitativo <strong>di</strong> soggetti portatori <strong>di</strong> arteriopatia periferica, anche<br />
se finora non sono stati utilizzati in tal senso.<br />
La meto<strong>di</strong>ca NIRS come detto, consente inoltre <strong>di</strong> documentare le mo<strong>di</strong>ficazioni <strong>di</strong> ossigenazione<br />
muscolare in fase <strong>di</strong>namica. Nonostante questo rappresenti un aspetto <strong>di</strong> grande interesse per chi<br />
opera in ambito riabilitativo, non si sono sviluppati stu<strong>di</strong> finalizzati ad un utilizzo <strong>di</strong> tale meto<strong>di</strong>ca a<br />
scopo <strong>di</strong>agnostico o in sede <strong>di</strong> outcome riabilitativo. Solo recentemente è stata proposta una<br />
meto<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> valutazione funzionale oggettiva <strong>di</strong> facile riproducibilità in ambulatorio per pazienti<br />
AOP. Tale meto<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> valutazione supportata dalla strumentazione NIRS, consente <strong>di</strong> quantificare<br />
il grado <strong>di</strong> deossigenazione a livello del muscolo gastrocnemio durante l’esecuzione <strong>di</strong> un<br />
protocollo incrementale (20) in un range <strong>di</strong> velocità predeterminato attraverso l’analisi dell’area sotto<br />
la curva dell’emoglobina ossigenata e <strong>di</strong>fferenziale. Tale analisi consente <strong>di</strong> determinare se la<br />
traccia <strong>di</strong>namica evidenzi uno squilibrio metabolico a carico del muscolo in stu<strong>di</strong>o e se tale<br />
squilibrio sia compatibile con una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> malattia periferica o meno (28) . Tale valutazione<br />
quantitativa potrebbe risultare un prezioso dato metabolico <strong>di</strong>namico in sede <strong>di</strong> outcome<br />
riabilitativo. Una riduzione dell’area sotto la curva dell’emoglobina ossigenata potrebbe infatti<br />
significare una più favorevole con<strong>di</strong>zione emo<strong>di</strong>namica e un grado <strong>di</strong> relativa maggior<br />
ossigenazione a carico del <strong>di</strong>stretto muscolare in stu<strong>di</strong>o.<br />
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