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Lorenzo Rossetti - Giappone per caso

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<strong>Giappone</strong> <strong>per</strong> <strong>caso</strong><br />

civiltà europea considera la nudità come peccato <strong>per</strong> ragioni<br />

strettamente legate alla religione, che impone l’inscindibilità<br />

fra il corpo umano e la sfera della sessualità. Ai giapponesi<br />

invece, del tutto estranei a questa logica, il corpo nudo di<br />

un estraneo non suscita particolari reazioni: «gli esseri<br />

umani sono fatti tutti allo stesso modo», direbbero, «<strong>per</strong>ché<br />

dovremmo scandalizzarci». La visione culturale della<br />

nudità è diametralmente opposta anche nel campo delle<br />

rappresentazioni figurative: in Europa il nudo non è ammesso<br />

nella vita, ma è presente nell’arte fin dai tempi dell’antica<br />

Grecia. In <strong>Giappone</strong> invece (e più generalmente in Asia) è<br />

ammesso nella vita ma disdicevole nell’arte: <strong>per</strong> i giapponesi<br />

in trasferta nel Vecchio Continente è sempre fonte di vivo<br />

stupore il connubio tra il rigido moralismo cristiano e la<br />

presenza nelle nostre piazze, nei nostri musei e nelle nostre<br />

gallerie di o<strong>per</strong>e che ben poco lasciano all’immaginazione<br />

(come esempio si può citare il David di Michelangelo).<br />

Esistono vari tipi di bagni: pubblici, privati, termali o<br />

meno (detti sentō se alimentati da acqua comune), situati in<br />

città, in campagna o in montagna, al chiuso o all’a<strong>per</strong>to. Può<br />

accadere che alcuni alberghi, come il nostro, ne abbiano uno<br />

riservato agli ospiti.<br />

Come prevede il rituale, mi vesto già in camera con la<br />

yukata, infilo le ciabatte di plastica e ripongo il necessario<br />

<strong>per</strong> la doccia in un catino. Nel corridoio incontro un altro<br />

compagno di viaggio che ha avuto la mia stessa idea <strong>per</strong><br />

sfruttare la mattinata nel modo migliore. La zona maschile<br />

e quella femminile sono separate fin dall’ingresso, oltre il<br />

quale si trova un’anticamera celata da un tendone: qui ci si<br />

spoglia completamente lasciando la yukata, le ciabatte e gli<br />

altri oggetti <strong>per</strong>sonali in un armadietto, di cui ci si lega la<br />

chiave al polso. Si tiene con sé solo il catino con la spugna, il<br />

www.lorenzorossetti.it<br />

63<br />

info@lorenzorossetti.it

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