Lorenzo Rossetti - Giappone per caso
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<strong>Giappone</strong> <strong>per</strong> <strong>caso</strong><br />
velocità di un aereo in fase di decollo. In due ore, comprese<br />
sette fermate intermedie, <strong>per</strong>corriamo 400 km incontrando<br />
città come Himeji, Okayama e Fukuyama, intervallate da<br />
zone industriali, campagne, risaie, colline, foreste e gallerie.<br />
L’arrivo ad Hiroshima avviene, come previsto, alle 10.18.<br />
Il tempo si è guastato e sta volgendo al brutto. Un’aria fredda<br />
inizia a penetrare fin sotto i vestiti. Cerchiamo un posto dove<br />
lasciare i bagagli in consegna, in modo da riprenderli nel<br />
pomeriggio ed evitare di averli appresso durante l’escursione a<br />
Miyajima: il <strong>per</strong>sonale della stazione acconsente a depositarli<br />
in un magazzino, richiedendo una cifra onesta.<br />
Da qui, su un treno normale (linea del Sanyō), <strong>per</strong>corriamo<br />
ancora qualche decina di chilometri verso sud-est fino alla<br />
fermata di Miyajimaguchi. La maggior parte dei turisti scende<br />
con noi <strong>per</strong> sciamare verso l’imbarcadero ove si attestano i<br />
traghetti che fanno la spola da e verso l’isola d’Itsukushima<br />
(anche nota come Miyajima). Questa tratta marittima è<br />
una delle poche gestite dal gruppo Japan Railways, il cui il<br />
biglietto è compreso nel Japan Rail Pass.<br />
Il barcone si stacca dalla terraferma su un’acqua grigiastra<br />
che riflette le nubi sopra le nostre teste. Dopo mezz’ora di<br />
navigazione si scorge una macchia scarlatta sulla costa<br />
d’Itsukushima: è il santuario di Miyajima con il suo<br />
torii arancione che emerge dalle acque, una delle immagini<br />
più note del <strong>Giappone</strong>. La fondazione di questo romitaggio<br />
risale al VI secolo (epoca Yamato, sotto<strong>per</strong>iodo Asuka) e fu<br />
ingrandito nel 1168.<br />
L’intera isola è sacra e, fino a qualche decennio fa, vi era<br />
precluso l’accesso ai comuni mortali che non appartenessero<br />
al clero o alla nobiltà. Si afferma che fosse proibito nascervi o<br />
morirvi, avvenimenti che avrebbero reso impura l’area sacra.<br />
L’immagine del torii è come da cartolina: affiorante<br />
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