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Edilizia - Collegio dei Geometri della provincia di Sassari

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I.P.<br />

Vita 1<br />

Informazioni Tecniche<br />

M E N S I L E D I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C A<br />

N. 1<br />

GENNAIO 2013<br />

COLLEGIO GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI<br />

DELLA PROVINCIA DI SASSARI<br />

ORGANO UFFICIALE - VIA M. ZANFARINO, 12 - 07100 SASSARI - TEL. 079 278322 - FAX 079 278334<br />

Cartostampa Chiandetti srl - Via Vittorio Veneto - 33010 Reana del Rojale/UD - Reg. Tribunale <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne - n. 19/2000 del 19 luglio 2000 - Poste Italiane S.p.a. - Spe<strong>di</strong>zione in<br />

Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB UDINE - Anno tre<strong>di</strong>cesimo - Perio<strong>di</strong>cità mensile - € 4,00 - Direttore responsabile Luigi Chiandetti<br />

Panorama <strong>di</strong> Burgos (SS)


COLLEGIO GEOMETRI<br />

E GEOMETRI LAUREATI<br />

DELLA PROVINCIA DI SASSARI<br />

Via M. Zanfarino, 12 - 07100 SASSARI<br />

Tel. 079 278322 - Fax 079 278334<br />

E-mail: collegio.geometriss@tiscali.it<br />

www.geometri.ss.it<br />

Sommario<br />

• E<strong>di</strong>toriale<br />

9 Una nuova categoria, nella realtà<br />

<strong>della</strong> società o<strong>di</strong>erna<br />

• Agenzia delle Entrate<br />

4 Illustrazione delle novità sulla nuova versione <strong>di</strong><br />

Pregeo 10.51 - APAG<br />

• Comunicato Stampa<br />

10 Oneri <strong>di</strong> costruzione esenti con il piano casa<br />

•<strong>E<strong>di</strong>lizia</strong><br />

12 Esenzione del contributo <strong>di</strong> costruzione<br />

per ampliamenti fino al 20%<br />

13 Legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4<br />

D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380<br />

14 Delucidazioni sull’esenzione del contributo <strong>di</strong><br />

costruzione e nozioni <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio unifamiliare<br />

•Cassa <strong>Geometri</strong><br />

10 Ultimo comitato delegati


E<strong>di</strong>toriale 3<br />

UNA NUOVA CATEGORIA, NELLA REALTÀ DELLA SOCIETÀ ODIERNA<br />

La necessità <strong>di</strong> un nuovo regolamento professionale<br />

Bruno Razza - Tratto da “Dimensione Geometra” del Dicembre 2012<br />

Come tutti sanno, il nostro regolamento professionale<br />

risale al 1929 ed è ormai assolutamente inadeguato.<br />

Gia da decenni, tutti ci siamo resi conto <strong>di</strong><br />

quanto questo “sacro testo” sia ormai fuori dal tempo.<br />

Ritenere oggi che una categoria professionale<br />

composta da oltre centomila soggetti, possa lavorare<br />

serenamente, assolvendo il compito che la societa<br />

e le leggi impongono, con uno strumento regolamentare<br />

<strong>di</strong> tale assurda obsolescenza, è del tutto<br />

inconcepibile.<br />

Per tanti anni ci è sembrato che tutto potesse risolversi<br />

chiedendo alla politica ed ai nostri governanti,<br />

uno straccio <strong>di</strong> legge che ci chiarisse il problema<br />

delle competenze, dove ci <strong>di</strong>battiamo tenacemente<br />

e con alterne fortune, tra le perplessità delle altre<br />

categorie, le <strong>di</strong>scordanti impressioni <strong>della</strong> magistratura<br />

e le insopportabili indecisioni degli uffici<br />

preposti alle pratiche e<strong>di</strong>lizie. Ormai però è chiaro<br />

ed evidente a tutti, che su questa strada, rischiamo<br />

soltanto <strong>di</strong> vivacchiare in un percorso quoti<strong>di</strong>anamente<br />

accidentato e pieno <strong>di</strong> insi<strong>di</strong>e, proprio perché<br />

nella nostra bella Italia, si leggono soltanto le<br />

parole per ciò che significano, spesso anche per ciò<br />

che non significano, e comunque sempre, senza<br />

guardare o leggere nel profondo, il merito dell’argomento,<br />

limitandosi alla mera letteratura, se non<br />

ad<strong>di</strong>rittura alla cruda analisi grammaticale delle<br />

antiche <strong>di</strong>sposizioni.<br />

Per questo triste motivo, stentiamo a veder riconosciute<br />

le nostre prerogative, per altro evidenti e<br />

consolidate nei fatti e nel tempo. Tutti sanno che il<br />

progetto e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> qualunque misura e <strong>di</strong>mensione,<br />

è frutto <strong>di</strong> un lavoro multi<strong>di</strong>sciplinare, dove<br />

normalmente e serenamente intervengono tante figure<br />

professionali, ognuno per le proprie competenze<br />

e capacità, per fornire al committente, il prodotto<br />

tecnico <strong>di</strong> cui ha bisogno. Tutti lo sanno,<br />

tranne che la grammatica e la letteratura che sostengono<br />

le norme che ci riguardano e nessuno, è<br />

in grado <strong>di</strong> rimo<strong>della</strong>rle secondo le necessità <strong>della</strong><br />

societa, dove normalmente ci siamo noi con la nostra<br />

cultura, la nostra preparazione, la nostra formazione<br />

e tutto il nostro impegno per migliorare e<br />

crescere <strong>di</strong> pari passo alle necessità.<br />

La soluzione <strong>della</strong> crisi nel nostro settore, passa attraverso<br />

un risveglio dell’e<strong>di</strong>lizia del quoti<strong>di</strong>ano,<br />

delle ristrutturazioni e nelle sistemazioni <strong>dei</strong> fabbricati<br />

in un e<strong>di</strong>lizia sostenibile e qualificata, nella<br />

quale lo si voglia o no, noi siamo e resteremo i protagonisti,<br />

proprio per le nostre caratteristiche <strong>di</strong> conoscitori<br />

estremi del territorio e delle persone che<br />

lo vivono.<br />

Per entrare a pieno titolo in questa realtà, che ormai<br />

con grande evidenza si sta delineando ovunque<br />

nel nostro paese, dobbiamo assolutamente creare<br />

un nuovo regolamento professionale, che non aggiorni<br />

soltanto qualche parola o qualche espressione<br />

letteraria, ma che riformi completamente l’antico<br />

ed obsoleto testo, in uno scritto rinnovato e moderno,<br />

che porti con se una valenza temporale utile<br />

e significativa, per almeno i prossimi cinquant’anni.<br />

Abbiamo bisogno <strong>di</strong> un regolamento snello e <strong>di</strong>namico,<br />

che evidenzi le nuove acquisite capacità del<br />

Geometra e quelle ancora acquisibili attraverso i<br />

percorsi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o scolastico e <strong>di</strong> formazione professionale,<br />

ormai obbligatoria. Ci serve assolutamente<br />

una conferma scritta delle nostre tra<strong>di</strong>zionali capacità,<br />

trasportate nella modernità delle nuove tecnologie<br />

e delle nuove necessita <strong>della</strong> societa.<br />

La nuova scuola me<strong>di</strong>a superiore, che produrrà<br />

tecnici <strong>di</strong>plomati in costruzione ambiente e territorio,<br />

dovrà essere la base insostituibile <strong>di</strong> una preparazione<br />

fondamentale per poter affrontare la nostra<br />

professione.<br />

Professione con un’attività tecnica, sorretta e completata<br />

dai percorsi <strong>di</strong> formazione superiore post<br />

<strong>di</strong>ploma, dai vari percorsi universitari, dai corsi<br />

formativi certificati e soprattutto, dal praticantato.<br />

Questa è certamente la strada maestra da seguire,<br />

per dare certezza ai nostri colleghi oggi in <strong>di</strong>fficoltà,<br />

ai giovani che sperano <strong>di</strong> trovare un decoroso futuro<br />

nel nostro lavoro ed alle tante famiglie che credono<br />

a questa figura storica professionale, che è<br />

stata ed è ancora vicina a tutti nel momento del bisogno.<br />

Ed a questo deve puntare la nostra categoria, mettendo<br />

assieme le migliori energie e capacità che<br />

possiamo esprimere, nella formulazione <strong>di</strong> un regolamento<br />

professionale moderno, nuovo, cre<strong>di</strong>bile e<br />

soprattutto sostenibile, come le nostre costruzioni,<br />

le nostre idee ed i nostri sentimenti. Quin<strong>di</strong> un regolamento<br />

che identifichi con chiarezza le competenze<br />

<strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> noi, in base alle nostre conoscenze<br />

e capacità opportunamente certificate, durante<br />

tutto il periodo dell’attività professionale.<br />

Competenze nelle materie tra<strong>di</strong>zionali che ci sono<br />

proprie, ma anche in quelle emergenti, dettate da<br />

leggi e/o da necessita evidenti <strong>della</strong> nostra gente.<br />

Competenze che possano agilmente intersecarsi ed<br />

integrarsi con quelle <strong>dei</strong> colleghi delle altre categorie<br />

a noi affini, che ci aiutino a produrre un risultato<br />

comunque qualificato, pur mantenendo le nostre<br />

precipue caratteristiche nel rapporto con la clientela<br />

e con le istituzioni. Di fatto, già oggi i nostri elaborati<br />

nel settore dell’e<strong>di</strong>lizia, sono intrisi e completati<br />

dall’intervento del calcolatore strutturale, del<br />

geologo, dello specialista nelle impiantistiche ed in<br />

altri innumerevoli rivoli <strong>di</strong> specialità, ormai assolutamente<br />

in<strong>di</strong>spensabili. E nella realtà quoti<strong>di</strong>ana,<br />

questa collaborazione <strong>di</strong> fatto è già operante e consolidata<br />

tra i soggetti che la con<strong>di</strong>vidono, basta soltanto<br />

che qualcuno ci aggiunga il necessario testo<br />

<strong>di</strong> legge che lo descriva e che tutti poi, lo sosteniamo.<br />

Numero uno<br />

GENNAIO - FEBBRAIO 2013


4<br />

Agenzia delle Entrate<br />

Numero uno<br />

GENNAIO - FEBBRAIO 2013


Agenzia delle Entrate<br />

5<br />

Numero uno<br />

GENNAIO - FEBBRAIO 2013


6<br />

Agenzia delle Entrate<br />

Numero uno<br />

GENNAIO - FEBBRAIO 2013


Agenzia delle Entrate<br />

7<br />

Numero uno<br />

GENNAIO - FEBBRAIO 2013


8<br />

Agenzia delle Entrate<br />

Numero uno<br />

GENNAIO - FEBBRAIO 2013


Comunicato Stampa 9<br />

ONERI DI COSTRUZIONE ESENTI CON IL PIANO CASA<br />

Con il recente rinnovo <strong>della</strong> Legge Regionale n°4 del 2009 (nota come piano casa),<br />

che ha riaperto i termini <strong>di</strong> scadenza per la presentazione delle istanze al fine <strong>di</strong><br />

beneficiare degli incrementi volumetrici regolati dalla stessa, il <strong>di</strong>rettivo dell’Associazione<br />

Libera <strong>Geometri</strong> Alghero (ALGA) ha voluto approfon<strong>di</strong>re un aspetto <strong>di</strong> rilevante<br />

importanza e incidenza economica secondo il quale gli incrementi volumetrici<br />

del PIANO CASA fino al 20% sono esentati dal pagamento degli oneri <strong>di</strong> concessione<br />

(costo <strong>di</strong> costruzione ed oneri <strong>di</strong> urbanizzazione).<br />

La stessa ALGA evidenzia che il regime <strong>di</strong> esonero dal pagamento degli oneri concessori<br />

per gli ampliamenti entro il 20% degli e<strong>di</strong>fici unifamiliari vige sin dalla approvazione<br />

<strong>della</strong> c.d. Legge Bucalossi, all’art.9 <strong>della</strong> legge 28.01.1977 n.10 recentemente<br />

mo<strong>di</strong>ficato e sostituito dall’articolo 17, comma 3, lettera b, del D.P.R. 6<br />

giugno 2001, n. 380 (Testo unico in materia <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia).<br />

La possibilità <strong>di</strong> estendere l’esenzione anche agli incrementi del PIANO CASA è co<strong>di</strong>ficata<br />

all’articolo 9, comma 1, <strong>della</strong> Legge Regionale 23 ottobre 2009 n. 4, laddove<br />

menziona che “… gli incrementi <strong>di</strong> cui agli articoli 2, 3 e 4, gli oneri <strong>di</strong> concessione,<br />

ove dovuti, ...” lasci ben intendere che “ove dovuti” si riferisca a specifici casi<br />

<strong>di</strong> esonero regolati da altrettante specifiche norme.<br />

Il combinato <strong>di</strong>sposto degli articoli citati non lascia quin<strong>di</strong> dubbi circa l’evidente<br />

applicabilità agli incrementi ammessi dall’articolo 9 <strong>della</strong> L.R. 04/2009.<br />

In un momento <strong>di</strong> particolare <strong>di</strong>fficoltà economica che attraversa il paese ed in<br />

particolare il settore e<strong>di</strong>lizio in Sardegna non potrebbe che accogliersi benevolmente<br />

un concreto segnale senso <strong>di</strong> “risparmio” al fine <strong>di</strong> contenere i costi finalizzati<br />

per questo tipo <strong>di</strong> interventi. Ed è anche per questo che il <strong>di</strong>rettivo ALGA si<br />

promuove in questa campagna tecnico-informativa.<br />

ULTIMO COMITATO DELEGATI<br />

Approvate le doverose variazioni al bilancio<br />

Renzo Fioritti - Tratto da “Dimensione Geometra” del Dicembre 2012<br />

Cassa <strong>Geometri</strong><br />

Nei giorni 29 e 30 novembre scorso si è tenuto a<br />

Roma, il Comitato <strong>dei</strong> Delegati <strong>della</strong> Cassa <strong>di</strong> Previdenza.<br />

Si tratta dell’ultimo comitato <strong>di</strong> questo quadriennio,<br />

in quanto il Comitato è ormai vicino alla<br />

scadenza del mandato, poiché le elezioni per il rinnovo<br />

si terranno presso i Collegi Provinciali nei<br />

giorni 26 e 27 febbraio prossimo (dalle ore 9 alle18)<br />

ed il 28 febbraio prossimo (dalle ore 9 alle 12).<br />

L’or<strong>di</strong>ne del giorno ha riguardato la presentazione, la<br />

<strong>di</strong>scussione e l’approvazione delle variazioni al Bilancio<br />

<strong>di</strong> Previsione per il 2012, che per quanto riguarda<br />

le variazioni in <strong>di</strong>minuzione delle spese correnti,<br />

riguardano principalmente le seguenti categorie:<br />

• gli oneri per gli Organi dell’Ente (- 778 mila euro)<br />

in decremento per effetto <strong>della</strong> riduzione del<br />

15% <strong>dei</strong> compensi in essere al 31/12/2011, come<br />

deliberato dal Comitato <strong>dei</strong> Delegati nel novembre<br />

2011;<br />

• le spese per acquisizioni <strong>di</strong> beni e servizi (-1,2<br />

milioni). La riduzione è correlata anche agli effetti<br />

del D.L. 6 luglio 2012 n. 95, convertito con<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni dalla L. 135 del 7 agosto 2012 (così<br />

detta “spen<strong>di</strong>ng review”). Tale decreto, ha investito<br />

le Casse <strong>di</strong> previdenza con <strong>di</strong>verse misure<br />

<strong>di</strong> contenimento <strong>della</strong> spesa, aventi ad oggetto<br />

varie tipologie <strong>di</strong> costo.<br />

La misura più incisiva – ove ritenuta applicabile<br />

(una recente sentenza ha inglobato anche le Casse<br />

privatizzate tra gli Enti interessati) – prevede il riversamento<br />

al bilancio dello Stato delle economie<br />

conseguite sui così detti “consumi interme<strong>di</strong>” nella<br />

misura del 5% per l’esercizio 2012, rispetto alla<br />

spesa sostenuta nel 2010.<br />

La variazione in aumento, è essenzialmente connessa<br />

con l’incremento <strong>della</strong> spesa per pensioni,<br />

sia per i maggiori oneri arretrati che si prevede <strong>di</strong> li-<br />

Numero uno<br />

GENNAIO - FEBBRAIO 2013


10<br />

Cassa <strong>Geometri</strong><br />

A - Gestione Previdenziale:<br />

- ENTRATE CONTRIBUTIVE € 453.380.391<br />

- USCITE per PRESTAZIONI (pensioni) € 449.975.525<br />

Saldo positivo gestione previdenziale € 3.404.866<br />

B - Gestione degli impieghi patrimoniali:<br />

- GESTIONE IMMOBILIARE € 7.531.517<br />

- GESTIONE IMPIEGHI MOBILIARI € 42.028.000<br />

Risultato lordo gestione patrimonio € 49.559.517<br />

C - Costi <strong>di</strong> Amministrazione:<br />

RISULTATO OPERATIVO (A+B-C)<br />

quidare, sia per il maggior numero presunto <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>te<br />

in pagamento – in particolare <strong>di</strong> anzianità a fine<br />

esercizio.<br />

Si rileva inoltre un aumento per la categoria 8<br />

“Oneri tributari” (+2,3 milioni), variazione questa,<br />

essenzialmente correlata all’introduzione dell’IMU.<br />

Dopo questo aggiornamento, si prevede la chiusura<br />

dell’esercizio 2012 con un risultato netto <strong>di</strong><br />

€ 43.856.804,00.<br />

Quin<strong>di</strong> è stato trattato il Bilancio <strong>di</strong> Previsione<br />

2013, come da dati nella tabella nella pagina precedente.<br />

A questo risultato andranno sommati Proventi e<br />

oneri finanziari (interessi) per € 225.000 e detratti<br />

Proventi e Oneri Straor<strong>di</strong>nari per € 6.153.203, che<br />

portano ad un risultato prima delle imposte <strong>di</strong><br />

€ 24.288.544, dal quale, dedotte le Imposte sui red<strong>di</strong>ti<br />

imponibili <strong>di</strong> € 4.650.000, resta un risultato netto<br />

dell’esercizio 2013 <strong>di</strong> presunti € 19.638.544.<br />

Detto risultato, andrà ad incrementare il patrimonio<br />

<strong>della</strong> Cassa (portando il valore totale patrimoniale<br />

da 2.095,9 milioni del 2012 a 2.115,5 milioni<br />

a fine 2013).<br />

Gli ulteriori punti trattati dal Comitato, hanno riguardato<br />

l’approvazione del Piano triennale <strong>di</strong> investimento<br />

2013-2015 (art. 8, comma 15 D.L. n,<br />

78/2010 convertito nella legge 122/2010 e D.L.<br />

10.11.2010) ed il Piano annuale <strong>di</strong> investimenti<br />

delle <strong>di</strong>sponibilità esercizio 2013.<br />

Importante è stato pure la trattazione e l’approvazione<br />

del punto all’or<strong>di</strong>ne del giorno: “Adeguamento<br />

delle mo<strong>di</strong>fiche statutarie e regolamentari deliberate<br />

dal Comitato <strong>dei</strong> Delegati <strong>di</strong> maggio 2012 alle<br />

relative osservazioni ministeriali”.<br />

Richiamando quanto gia scritto qui dal collega<br />

Tiziano Fior nel n. 9 <strong>di</strong> Dimensione Geometra, nell’articolo<br />

“Importanti e pesanti i provve<strong>di</strong>menti approvati<br />

dalla nostra Cassa <strong>di</strong> Previdenza”, i Ministeri<br />

vigilanti hanno approvato detti provve<strong>di</strong>menti,<br />

ma formulando delle osservazioni, che si è ritenuto<br />

<strong>di</strong> dover recepire, onde ottenere la definitiva approvazione<br />

e la possibilità <strong>di</strong> applicazione a partire dal<br />

primo gennaio del 2013. Premesso e ricordato che,<br />

fermo restando il criterio <strong>di</strong> calcolo contributivo dal<br />

2007, i provve<strong>di</strong>menti si riassumono:<br />

€ 22.747.636<br />

€ 30.216.747<br />

a) innalzamento graduale <strong>della</strong> pensione <strong>di</strong> Vecchiaia<br />

a 70 anni, con innalzamento semestrale<br />

per ogni anno fino al 2019, con calcolo retributivo<br />

e la me<strong>di</strong>a <strong>dei</strong> migliori 30 degli ultimi 35 anni<br />

<strong>di</strong> contribuzione;<br />

b) possibilità <strong>di</strong> accesso al sistema pensionistico<br />

all’età <strong>di</strong> 67 anni con minimo <strong>di</strong> 35 anni <strong>di</strong> contribuzione,<br />

con calcolo prorata retributivo dal<br />

2009 e la me<strong>di</strong>a <strong>dei</strong> migliori 30 degli ultimi 35<br />

anni <strong>di</strong> contribuzione;<br />

c) conferma <strong>di</strong> 40 anni <strong>di</strong> contribuzione per le pensioni<br />

<strong>di</strong> Anzianità, in<strong>di</strong>pendentemente dall’età<br />

anagrafica, con calcolo prorata retributivo fino<br />

al 2006 e contributivo a partire dal 2007, con la<br />

me<strong>di</strong>a degli ultimi 35 anni <strong>di</strong> contribuzione;<br />

d) possibilità <strong>di</strong> accedere alla pensione <strong>di</strong> Anzianità,<br />

con almeno 35 anni <strong>di</strong> contribuzione, con penalizzazione<br />

percentuale sia per età che per anni<br />

<strong>di</strong> contribuzione;<br />

e) possibilità <strong>di</strong> accedere al sistema pensionistico <strong>di</strong><br />

vecchiaia con 67 anni <strong>di</strong> età con almeno 20 anni<br />

<strong>di</strong> contribuzione per un importo del trattamento<br />

pari ad almeno 1,5 volte l’assegno <strong>di</strong> previdenza<br />

sociale;<br />

f) riduzione dal 100% attuale al 75% <strong>della</strong> percentuale<br />

<strong>di</strong> rivalutazione ISTAT;<br />

g) cristallizzazione delle pensioni superiori ad<br />

€ 35.000 lor<strong>di</strong> per 5 anni;<br />

h) conferma del coefficiente massimo ren<strong>di</strong>ta all’1,75%.<br />

Un’altro provve<strong>di</strong>mento confermato, riguarda i praticanti<br />

ed i neo-iscritti, il cui contributo soggettivo<br />

ridotto a 1⁄4 del dovuto per i due anni <strong>di</strong> contribuzione,<br />

con successiva riduzione a 1⁄2 del dovuto,<br />

per i successivi tre anni <strong>di</strong> contribuzione, con la novitàche<br />

dal 01.01.2013, viene riconosciuta per intero<br />

la contribuzione versata in maniera ridotta come<br />

sopra.<br />

Le osservazioni Ministeriali, hanno riguardato invece<br />

lo stralcio <strong>della</strong> possibilità <strong>di</strong> iscrizione alla nostra<br />

Cassa <strong>di</strong> professionisti (senza Cassa <strong>di</strong> Categoria)<br />

iscritti in albi, elenchi, or<strong>di</strong>ni, registri o associazioni<br />

per i quali il relativo or<strong>di</strong>namento preveda<br />

il versamento contributivo a favore <strong>della</strong> Cassa; le<br />

altre osservazioni riguardano invece soltanto correzioni<br />

letterali.<br />

Numero uno<br />

GENNAIO - FEBBRAIO 2013


<strong>E<strong>di</strong>lizia</strong> 11<br />

ESENZIONE DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE<br />

PER AMPLIAMENTI FINO AL 20%<br />

Considerazioni ed ambito <strong>di</strong> applicabilità agli incrementi <strong>di</strong> cui agli articoli 2, 3 e 4<br />

<strong>della</strong> LEGGE REGIONALE 23 ottobre 2009, n. 4<br />

Con l’entrata in vigore <strong>della</strong> Legge Regionale<br />

23 ottobre 2009, n. 4 ci si è da subito imbattuti<br />

nel principale perno delle <strong>di</strong>sposizioni<br />

straor<strong>di</strong>narie dell'economia volte a rilanciare<br />

il settore e<strong>di</strong>lizio in Sardegna, con particolare<br />

attenzione e interesse in quella che è l’articolata<br />

applicazione degli incrementi percentuali<br />

volumetrici consentiti a seconda <strong>dei</strong> casi<br />

specifici normati (patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente,<br />

costruzioni in zona agricola e immobili a<br />

finalità turistico ricettiva).<br />

Altrettanto inevitabilmente, come conseguenza,<br />

ci si imbatte nel dolente tasto <strong>della</strong> determinazione<br />

degli oneri <strong>di</strong> concessione, ove dovuti,<br />

incombendo come incidente peso economico<br />

da affrontare al fine <strong>di</strong> intraprendere<br />

l’opera, con particolare penalizzazione a sfavore<br />

degli interventi in zona agricola, la cui<br />

quota <strong>di</strong> contributo relativa agli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione<br />

è vertiginosamente rincarata a<br />

seguito del recente adeguamento effettuato<br />

dall’Amministrazione Comunale <strong>di</strong> Alghero.<br />

A motivo <strong>di</strong> incertezza iniziale sull’applicabilità<br />

<strong>della</strong> norma e su come <strong>di</strong>stricarsi in casi<br />

particolari, stante la limitazione ed il contrasto<br />

normativo con il P.P.R., perdurata nonostante<br />

i rinnovi e le riformulazioni <strong>della</strong> L.R.<br />

4/09, oltre alle interpretazioni ostative da<br />

parte degli uffici, si è perso <strong>di</strong> vista un aspetto<br />

molto importante che guarda a caso gioca<br />

economicamente a favore <strong>di</strong> chi vuole avvalersi<br />

degli incrementi cui trattasi.<br />

QUALE<br />

LA REALE POSSIBILITÀ DI GODERE DEL-<br />

L’ESENZIONE DEL CONTRIBUTO DI CO-<br />

STRUZIONE PER GLI AMPLIAMENTI FINO<br />

AL 20% combinando il <strong>di</strong>sposto tra l’articolo<br />

17, comma 3, lettera b, del D.P.R. 6 giugno<br />

2001, n. 380 (Testo unico in materia <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia)<br />

e l’articolo 9 <strong>della</strong> Legge Regionale 23 ottobre<br />

2009, n. 4.<br />

Infatti l’articolo 17, comma 3, lettera b, del<br />

D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (ex art.9, lett. d<br />

<strong>della</strong> Legge 28/01/1977 N. 10) esonera dal<br />

pagamento del contributo <strong>di</strong> costruzione<br />

(leggasi anche come oneri <strong>di</strong> concessione), tra<br />

gli altri casi, anche l’ampliamento non oltre il<br />

20% degli e<strong>di</strong>fici unifamiliari.<br />

Ne consegue che all’articolo 9, comma 1, <strong>della</strong><br />

Legge Regionale 23 ottobre 2009 n. 4,<br />

quando recita che “…gli incrementi <strong>di</strong> cui agli<br />

articoli 2, 3 e 4, gli oneri <strong>di</strong> concessione, ove<br />

dovuti,...” lascia ben intendere che “ove dovuti”<br />

si riferisca a specifici casi <strong>di</strong> esonero regolati<br />

da altrettante specifiche norme.<br />

Pertanto, se l’ampliamento è contenuto nei limiti<br />

suddetti, appare evidente che l’esonero<br />

degli oneri dovuti (costo <strong>di</strong> costruzione ed<br />

oneri <strong>di</strong> urbanizzazione) si possa applicare<br />

agli incrementi riconosciuti dall’articolo 9<br />

<strong>della</strong> L.R.<br />

Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> applicabilità dell’esonero sono<br />

quelle fissate dall’articolo 17, comma 3,<br />

lettera b, del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380,<br />

ovvero, ampliamenti non superiori al 20% e<br />

per soli e<strong>di</strong>fici unifamiliari e <strong>di</strong> conseguenza<br />

non parrebbe applicabile, per incompatibilità,<br />

agli interventi <strong>di</strong> cui all’articolo 4 <strong>della</strong><br />

L.R. 4/2009 (immobili a finalità turistico-ricettiva).<br />

Resta applicabile invece per tutti gli<br />

altri interventi (zone urbane e zone agricole)<br />

che abbiano le caratteristiche <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici unifamiliari<br />

(a destinazione quin<strong>di</strong> residenziale<br />

prima e dopo l’intervento) e che non superino<br />

il 20 % <strong>di</strong> incremento (limite percentuale che<br />

assume la caratteristica <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione indefettibile,<br />

in mancanza <strong>della</strong> quale non si può<br />

raggiungere il risultato dell’esenzione).<br />

A delucidazione <strong>di</strong> quanto esposto si allegano<br />

estratti normativi degli articoli citati e un interessante<br />

analisi, sull’esonero e nozione <strong>di</strong><br />

e<strong>di</strong>ficio unifamiliare, effettuata dallo staff <strong>dei</strong><br />

legali del sito http://www.bosettiegatti.com/<br />

Numero uno<br />

GENNAIO - FEBBRAIO 2013


12<br />

<strong>E<strong>di</strong>lizia</strong><br />

LEGGE REGIONALE 23 OTTOBRE 2009, N. 4<br />

Disposizioni straor<strong>di</strong>narie per il sostegno dell'economia me<strong>di</strong>ante il rilancio del settore<br />

e<strong>di</strong>lizio e per la promozione <strong>di</strong> interventi e programmi <strong>di</strong> valenza strategica per lo sviluppo.<br />

(mo<strong>di</strong>ficata dalla Legge Regionale 8 novembre 2011, n. 21 - Mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni alla legge regionale n.<br />

4 del 2009, alla legge regionale n. 19 del 2011, alla legge regionale n. 28 del 1998 e alla legge regionale n.<br />

22 del 1984, ed altre norme <strong>di</strong> carattere urbanistico)<br />

Art. 1<br />

…omissis…<br />

Art. 2 - Interventi <strong>di</strong> adeguamento e ampliamento<br />

del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente<br />

…omissis…<br />

Art. 3 - Interventi <strong>di</strong> ampliamento per le costruzioni<br />

in zona agricola<br />

…omissis…<br />

Art. 4 - Interventi <strong>di</strong> ampliamento degli immobili<br />

a finalità turistico-ricettiva<br />

…omissis…<br />

Art. 9 - Oneri<br />

1. Per gli incrementi <strong>di</strong> cui agli articoli 2, 3 e<br />

4, gli oneri <strong>di</strong> concessione, ove dovuti, sono<br />

ridotti del 40 per cento se relativi alla prima<br />

abitazione del proprietario o dell'avente titolo,<br />

ovvero aumentati del 60 per cento negli altri<br />

casi. Per gli ampliamenti <strong>di</strong> cui all'articolo 2,<br />

comma 5 e all'articolo 4, comma 1, gli oneri <strong>di</strong><br />

concessione sono aumentati del 200 per cento.<br />

2. Per gli interventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione<br />

<strong>di</strong> cui all'articolo 5, gli oneri <strong>di</strong> concessione sono<br />

dovuti nella misura del 140 per cento per<br />

l'incremento volumetrico e nella misura del 60<br />

per cento per la parte ricostruita e sono in ogni<br />

caso ridotti del 40 per cento se relativi alla prima<br />

abitazione del proprietario o dell'avente titolo.<br />

3. Decorso il termine per la comunicazione <strong>di</strong> fine<br />

lavori <strong>di</strong> cui all'articolo 10, comma 4, il costo <strong>di</strong><br />

costruzione complessivo dovuto per l'intervento<br />

è aumentato del 50 per cento.<br />

4. Entro il termine <strong>di</strong> sessanta giorni dall'entrata<br />

in vigore <strong>della</strong> presente legge i comuni, con deliberazione<br />

del consiglio comunale, possono<br />

prevedere una riduzione ovvero una maggiorazione<br />

degli oneri <strong>di</strong> concessione previsti nel<br />

presente articolo. In <strong>di</strong>fetto <strong>della</strong> deliberazione<br />

trovano integrale applicazione le <strong>di</strong>sposizioni<br />

contenute nei commi 1, 2 e 3.<br />

Art. 10<br />

…omissis…<br />

D.P.R. 6 GIUGNO 2001, N. 380<br />

Testo unico delle <strong>di</strong>sposizioni legislative e regolamentari in materia e<strong>di</strong>lizia<br />

…omissis…<br />

Sezione II - Contributo <strong>di</strong> costruzione<br />

Art. 16 (L) - Contributo per il rilascio del permesso<br />

<strong>di</strong> costruire<br />

1. Salvo quanto <strong>di</strong>sposto all'articolo 17, comma 3,<br />

il rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire comporta la<br />

corresponsione <strong>di</strong> un contributo commisurato<br />

all’incidenza degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione<br />

nonché al costo <strong>di</strong> costruzione, secondo le modalità<br />

in<strong>di</strong>cate nel presente articolo.<br />

2. La quota <strong>di</strong> contributo relativa agli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione<br />

va corrisposta al comune all'atto<br />

del rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire e, su richiesta<br />

dell’interessato, può essere rateizzata. A<br />

scomputo totale o parziale <strong>della</strong> quota dovuta, il<br />

titolare del permesso può obbligarsi a realizzare<br />

<strong>di</strong>rettamente le opere <strong>di</strong> urbanizzazione, nel rispetto<br />

dell'articolo 2, comma 5, <strong>della</strong> legge 11<br />

febbraio 1994, n. 109, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni,<br />

(ora art. 32, comma 1, lett. g) e art. 122, comma<br />

8, d.lgs. n. 163 del 2006 - n.d.r.) con le modalità<br />

e le garanzie stabilite dal comune, con<br />

conseguente acquisizione delle opere realizzate<br />

al patrimonio in<strong>di</strong>sponibile del comune. (comma<br />

così mo<strong>di</strong>ficato dal d.lgs. n. 301 del 2002)<br />

3. La quota <strong>di</strong> contributo relativa al costo <strong>di</strong> costruzione,<br />

determinata all'atto del rilascio, è<br />

corrisposta in corso d'opera, con le modalità e le<br />

garanzie stabilite dal comune, non oltre sessanta<br />

giorni dalla ultimazione <strong>della</strong> costruzione.<br />

(per la rateizzazione si veda l'articolo 47 <strong>della</strong><br />

legge n. 457 del 1978)<br />

…omissis…<br />

Art. 17 (L) - Riduzione o esonero dal contributo<br />

<strong>di</strong> costruzione.<br />

…omissis…<br />

3. Il contributo <strong>di</strong> costruzione non è dovuto:<br />

…omissis…<br />

b) per gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e <strong>di</strong> ampliamento,<br />

in misura non superiore al 20%, <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici<br />

unifamiliari;<br />

…omissis…<br />

PARTE III – Disposizioni finali<br />

Capo I - Disposizioni finali<br />

Art. 136 (L, commi 1 e 2, lettere a, b, c, d, e, f,<br />

g, h, i, l - R comma 2, lettera m) Abrogazioni<br />

…omissis…<br />

2. Ai sensi dell’articolo 7 <strong>della</strong> legge 8 marzo 1999,<br />

n. 50, dalla data <strong>di</strong> entrata in vigore del presente<br />

testo unico sono altresì abrogate le seguenti<br />

<strong>di</strong>sposizioni:<br />

…omissis…<br />

c) legge 28 gennaio 1977, n. 10, limitatamente agli<br />

articoli 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 16;<br />

…omissis…<br />

Numero uno<br />

GENNAIO - FEBBRAIO 2013


<strong>E<strong>di</strong>lizia</strong> 13<br />

DELUCIDAZIONI SULL’ESENZIONE DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE E<br />

NOZIONI DI EDIFICIO UNIFAMILIARE<br />

(fonte http://www.bosettiegatti.com/)<br />

EDILIZIA - 010 - CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE<br />

Esenzione ex articolo 17, comma 3, lettera b), d.P.R. n. 380 del 2001<br />

- E<strong>di</strong>fici unifamiliari - Ristrutturazione - Ampliamento fino al 20 per cento - Concorso delle ipotesi<br />

– Ammissibilità<br />

Esenzione ex articolo 17, comma 3, lettera b), d.P.R. n. 380 del 2001<br />

- E<strong>di</strong>fici unifamiliari - Ampliamento fino al 20 per cento - Reiterazione - Criteri - Norme locali <strong>di</strong>fformi<br />

- Illegittimità<br />

QUESITO<br />

Ogni volta che si presenta una domanda <strong>di</strong> permesso<br />

<strong>di</strong> costruire per la ristrutturazione <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio<br />

unifamiliare, sorgono polemiche sulla determinazione<br />

del contributo <strong>di</strong> costruzione, in relazione<br />

all’applicazione dell’articolo 17, comma 3, lettera<br />

b), d.P.R. n. 380 del 2001, che prevede la gratuità<br />

a determinate con<strong>di</strong>zioni.<br />

Un’interpretazione ritiene che tutte le ristrutturazioni,<br />

anche integrali, <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio unifamiliare,<br />

siano esentate dal contributo, mentre gli ampliamenti<br />

siano esentati solo nella misura contenuta<br />

all’interno del 20 per cento rispetto all’e<strong>di</strong>ficio preesistente;<br />

una seconda interpretazione (assecondata<br />

dall’amministrazione al solo scopo <strong>di</strong> incrementare<br />

gli introiti) sostiene che, per avere il <strong>di</strong>ritto all’esenzione,<br />

anche la ristrutturazione dev’essere contenuta<br />

all’interno del limite percentuale citato.<br />

Vorrei sapere qual'è la corretta interpretazione <strong>della</strong><br />

<strong>di</strong>sposizione in parola, anche in relazione all’eventuale<br />

possibilità <strong>di</strong> ripetere l’intervento <strong>di</strong> ampliamento,<br />

nel limite <strong>di</strong> legge, sul medesimo e<strong>di</strong>ficio<br />

unifamiliare.<br />

Inoltre nelle norme tecniche del P.R.G. è stabilito<br />

che "Sono gratuiti ai sensi dell’articolo 17, comma 3,<br />

lettera b), d.P.R. n. 380 del 2001, gli ampliamenti <strong>di</strong><br />

e<strong>di</strong>fici unifamiliari aventi un volume non superiore a<br />

750 mc"; vorrei sapere se il limite <strong>di</strong> 750 mc dev’essere<br />

riferito all’e<strong>di</strong>ficio prima o dopo l'ampliamento.<br />

RISPOSTA<br />

La lettera <strong>della</strong> norma citata solo in apparenza si<br />

presta alla duplice interpretazione lamentata: “d)<br />

per gli interventi <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> risanamento conservativo,<br />

<strong>di</strong> ristrutturazione e <strong>di</strong> ampliamento, in misura<br />

non superiore al 20 per cento, <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici unifamiliari".<br />

Sgombriamo il campo dal restauro e dal risanamento<br />

conservativo, ormai sottratti all’onerosità<br />

per tutta l’e<strong>di</strong>lizia residenziale anche non unifamiliare<br />

(prima dall’articolo 7, primo comma, legge n.<br />

94 del 1982 e poi dalla legislazione sulla denuncia<br />

<strong>di</strong> inizio attività).<br />

La ristrutturazione, <strong>di</strong> norma onerosa, è gratuita limitatamente<br />

agli e<strong>di</strong>fici unifamiliari. L’ampliamento,<br />

pure <strong>di</strong> norma oneroso, è gratuito limitatamente<br />

agli e<strong>di</strong>fici unifamiliari e con l’ulteriore limite <strong>della</strong><br />

sua entità, che dev’essere contenuta all’interno<br />

del 20 per cento delle <strong>di</strong>mensioni dell’e<strong>di</strong>ficio esistente<br />

(<strong>di</strong>mensioni calcolate in funzione delle norme<br />

locali, quin<strong>di</strong>, in genere, in termini <strong>di</strong> volume<br />

urbanisticamente rilevante). La questione deve ritenersi<br />

già risolta storicamente. La Corte costituzionale,<br />

<strong>di</strong>chiarando manifestamente infondata la<br />

questione <strong>di</strong> legittimità costituzionale dell’articolo<br />

9, lettera d), <strong>della</strong> legge n. 10 del 1977 (ora articolo<br />

17, comma 3, lettera b), d.P.R. n. 380 del 2001), in<br />

relazione all’equiparazione tra ristrutturazione e ricostruzione<br />

<strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio unifamiliare (or<strong>di</strong>nanza 26<br />

giugno 1991, n. 296), ha incidentalmente affermato<br />

che i limiti (quantitativi) previsti dalla norma sono<br />

riferiti solo all’ipotesi <strong>di</strong> ampliamento.<br />

Del resto sarebbe ben <strong>di</strong>fficile riuscire a quantificare<br />

in termini percentuali un intervento <strong>di</strong> ristrutturazione,<br />

<strong>di</strong>stinguendo in termini <strong>di</strong>mensionali apprezzabili<br />

la parte <strong>di</strong> intervento da quella invariata.<br />

Come autorevolmente affermato dal T.A.R. Lombar<strong>di</strong>a,<br />

Milano, Sez. II, 10 ottobre 1996, n. 1480:<br />

“L'inciso relativo alla limitazione percentuale (20%),<br />

contenuto nella lettera d), articolo 9, legge n. 10 del<br />

1977, sia per la sua collocazione nel contesto <strong>della</strong><br />

frase, sia per evidenti ragioni logiche, non può che riferirsi<br />

alle sole opere <strong>di</strong> ampliamento (<strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici unifamiliari),<br />

e non anche agli altri tipi <strong>di</strong> intervento (restauro,<br />

risanamento conservativo, ristrutturazione)<br />

che lascino intatta la consistenza dell'immobile, posto<br />

che questi ultimi non sono valutabili in termini <strong>di</strong><br />

rapporto percentuale rispetto al tutto, essendo la verifica<br />

<strong>di</strong> tale rapporto riferibile ai soli interventi ampliativi”.<br />

Vi sono inoltre alcuni aspetti particolari, in or<strong>di</strong>ne<br />

all’applicazione <strong>della</strong> norma, che è opportuno affrontare.<br />

È pacifico che le ipotesi <strong>di</strong> agevolazione possono<br />

concorrere e coesistere tra loro, pertanto mantiene<br />

il <strong>di</strong>ritto all’esenzione l’intervento complesso costituito<br />

dalla ristrutturazione dell’intero e<strong>di</strong>ficio unifamiliare<br />

accompagnata da un ampliamento degli<br />

spazi in misura non superiore al 20 per cento.<br />

In caso <strong>di</strong> ampliamento dell’e<strong>di</strong>ficio unifamiliare in<br />

misura superiore al 20 per cento (ad esempio nella<br />

misura del 35 per cento), l’esenzione non è riconosciuta;<br />

data la formulazione <strong>della</strong> norma sarebbe<br />

arbitrario sostenere che il primo 20 per cento è<br />

esente mentre la parte che supera tale percentuale<br />

Numero uno<br />

GENNAIO - FEBBRAIO 2013


14<br />

<strong>E<strong>di</strong>lizia</strong><br />

(nell’esempio il 15 per cento eccedente) è onerosa.<br />

Non è applicabile la formula <strong>della</strong> cosiddetta “franchigia”<br />

fissa al 20 per cento, in quanto il limite percentuale<br />

assume la caratteristica <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione indefettibile,<br />

in mancanza <strong>della</strong> quale non si può raggiungere<br />

il risultato dell’esenzione.<br />

L’intervento in parola si può senz’altro ripetere (in<br />

assenza <strong>di</strong> qualunque <strong>di</strong>vieto, anche implicito) più<br />

<strong>di</strong> una volta, purché l’ampliamento complessivamente<br />

considerato (cioè la somma degli ampliamenti<br />

per ogni singolo intervento) rimanga all’interno<br />

del 20 per cento <strong>della</strong> consistenza originaria.<br />

Il problema si complica in relazione alla possibilità<br />

<strong>di</strong> ripetere lo stesso intervento più volte, con il limite<br />

del 20 per cento applicato ogni volta, senza altro<br />

limite finale e complessivo che non sia la caratteristica<br />

<strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio unifamiliare.<br />

L’interpretazione prevalente in dottrina è nel senso<br />

dell’applicabilità una tantum dell’esenzione, cioè<br />

del <strong>di</strong>vieto implicito <strong>di</strong> operare, sullo stesso e<strong>di</strong>ficio<br />

unifamiliare, due ampliamenti successivi, ciascuno<br />

<strong>di</strong> entità non superiore al 20 per cento ma la cui<br />

somma eccede la stessa percentuale; questa dottrina<br />

però è temporalmente vicina all’epoca <strong>di</strong> emanazione<br />

<strong>della</strong> norma, il suo orientamento è influenzato<br />

da questa circostanza, essendo ovvio che due<br />

ampliamenti, uno poniamo nel 1978 e l’altro nel<br />

1981 (magari quando la prima concessione e<strong>di</strong>lizia<br />

era ancora efficace), erano sintomatici <strong>di</strong> una volontà<br />

elusiva <strong>della</strong> contribuzione. Coerentemente<br />

con tale dottrina si è espressa anche la giurisprudenza<br />

amministrativa, le cui pronunce però oggi<br />

potrebbero non essere considerate decisive: esse<br />

infatti erano riferite a fattispecie dove il secondo<br />

ampliamento (quello che comportava l’eccedenza al<br />

20 per cento) seguiva il primo a breve <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong><br />

tempo, oppure non era supportato da alcun elemento<br />

che ne facesse intravedere l’autonomia oggettiva,<br />

oppure, ancora, realizzava, come risultato<br />

finale, un e<strong>di</strong>ficio non più unifamiliare. Tale giurisprudenza<br />

non è più così convincente e forse sarebbe<br />

da riconsiderare.<br />

L’interpretazione restrittiva già prevalente non pare<br />

oggi con<strong>di</strong>visibile in assoluto. Nella norma non si<br />

rinviene un <strong>di</strong>vieto tassativo <strong>della</strong> reiterazione degli<br />

ampliamenti agevolati. Si con<strong>di</strong>vide l’obiezione secondo<br />

cui più ampliamenti (ciascuno non superiore<br />

al 20 per cento) svuoterebbero <strong>di</strong> significato<br />

l’agevolazione, anche in relazione a richieste artatamente<br />

separate e successive nel tempo in modo<br />

tale da ottenere, per questa via, l’esenzione alla<br />

maggior parte dell’e<strong>di</strong>ficio; tuttavia si deve ponderare<br />

se questo argomento sia sufficiente a dare alla<br />

norma un significato ulteriore e non scritto. Ha la<br />

stessa <strong>di</strong>gnità l’obiezione, contraria, secondo la<br />

quale è irragionevole consentire che un e<strong>di</strong>ficio<br />

unifamiliare <strong>di</strong> 1.000 mc possa passare, gratuitamente,<br />

a 1.200 mc mentre un e<strong>di</strong>ficio unifamiliare<br />

<strong>di</strong> 500 mc non possa oltrepassare i 600 mc. Si tenga<br />

presente che un limite <strong>di</strong> chiusura c’è sempre<br />

(che sembra il vero limite insuperabile previsto dal<br />

legislatore) ed è la caratteristica unifamiliare, che<br />

non può mai venire meno.<br />

Non vale a contrad<strong>di</strong>re l’ultima obiezione, anteporre<br />

il rischio <strong>di</strong> una successiva sud<strong>di</strong>visione (con<br />

opere e<strong>di</strong>li urbanisticamente irrilevanti e quin<strong>di</strong><br />

sottratte al controllo urbanistico) dell’e<strong>di</strong>ficio in<br />

due unità, o <strong>di</strong> un suo cambio <strong>di</strong> destinazione; è infatti<br />

evidente che questi rischi sussistono immutati<br />

anche nell’ipotesi <strong>di</strong> applicazione restrittiva <strong>della</strong><br />

norma.<br />

Si noti che l’aumento del 20 per cento, se definito<br />

in assoluto come una tantum, assume il carattere<br />

<strong>di</strong> vincolo anche se non necessita <strong>di</strong> registrazione e<br />

trascrizione (mancando ogni previsione in tale senso);<br />

ma appunto perché <strong>di</strong>fficilmente opponibile a<br />

terzi esso potrebbe essere fatto valere da un successivo<br />

acquirente dell’e<strong>di</strong>ficio, soprattutto quando<br />

tra il primo e il secondo ampliamento intervenisse<br />

un nuovo strumento urbanistico, circostanza che,<br />

come noto, “azzera” le previsioni precedenti. E poi,<br />

e questo per i sostenitori <strong>della</strong> “finalità <strong>di</strong> giustizia<br />

sociale” <strong>della</strong> norma agevolativa, forse l’acquisto da<br />

parte <strong>di</strong> una famiglia più numerosa <strong>della</strong> precedente<br />

o la nascita <strong>di</strong> altri figli (dopo il primo ampliamento)<br />

sono degni <strong>di</strong> tutela economica quanto le<br />

con<strong>di</strong>zioni (indeterminate) sottese al primo ampliamento.<br />

O ancora, e questo è meno opinabile, l’intervento<br />

<strong>di</strong> un nuovo strumento urbanistico generale,<br />

sempre posteriore al primo ampliamento agevolato,<br />

non costituisce quella cesura secondo la<br />

quale niente è più come prima Cioè, in questo caso,<br />

il nuovo ampliamento del 20 per cento può assumere<br />

quella caratteristica <strong>di</strong> scarsa incidenza sul<br />

complessivo peso inse<strong>di</strong>ativo (vero motivo che ha<br />

indotto il legislatore ad introdurre la norma), posto<br />

che l’incidenza del primo ampliamento si deve presumere<br />

assorbita (e quin<strong>di</strong> azzerata) dalle previsioni<br />

del nuovo strumento urbanistico generale<br />

Assume rilievo la considerazione che la ripartizione<br />

tra opere assoggettate e opere non assoggettate al<br />

contributo costituisce applicazione del principio <strong>di</strong><br />

partecipazione ai costi sociali, legati all'utilizzazione<br />

del territorio; laddove le opere non comportino<br />

tali costi (per l'uso che legalmente può farsene, o<br />

per la loro intrinseca natura), l'esenzione è dovuta<br />

in quanto espressione del medesimo principio <strong>di</strong><br />

onerosità.<br />

In conclusione, nel silenzio <strong>della</strong> norma si ritiene<br />

che l’ampliamento possa essere reiterato, con l’applicazione<br />

del limite del 20 per cento ad ogni singolo<br />

intervento e non come limite finale, con la con<strong>di</strong>zione<br />

imprescin<strong>di</strong>bile che tra un intervento e l’altro<br />

vi sia una soluzione <strong>di</strong> continuità accertata e ragionevole;<br />

cioè che l’ampliamento precedente sia consolidato<br />

fisicamente e giuri<strong>di</strong>camente. Continua a<br />

non essere ammissibile la ripetizione degli stessi<br />

interventi se preor<strong>di</strong>nata al risultato elusivo e se,<br />

soprattutto, essi si susseguono in tempi brevi e<br />

senza un’apprezzabile soluzione <strong>di</strong> continuità. E’<br />

ben presente la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare la <strong>di</strong>scriminante<br />

tra le due ipotesi, con le conseguenti conte-<br />

Numero uno<br />

GENNAIO - FEBBRAIO 2013


<strong>E<strong>di</strong>lizia</strong> 15<br />

stazioni, data l’impossibilità <strong>di</strong> predeterminare soluzioni<br />

definitive. La valutazione <strong>della</strong> <strong>di</strong>scriminante<br />

sulla reiterabilità degli interventi <strong>di</strong> ampliamento<br />

in regime <strong>di</strong> esenzione contributiva è da motivare<br />

volta per volta, con l’uso del proprio apprezzamento<br />

tecnico motivato, in relazione agli atti e ai comportamenti<br />

del richiedente (non possono essere predeterminate<br />

prove inconfutabili, ma una serie <strong>di</strong> elementi<br />

coincidenti, ad esempio la con<strong>di</strong>zione dell’esaurimento<br />

o <strong>della</strong> decadenza del titolo precedente<br />

sarà necessaria ma non sufficiente, l’intervenuta<br />

approvazione <strong>di</strong> un nuovo Piano Regolatore generale<br />

oppure il cambio <strong>di</strong> proprietà dell’e<strong>di</strong>ficio saranno<br />

eventi rilevanti anche se non decisivi ecc.).<br />

Non è l’unico caso, e nemmeno il più complicato,<br />

dove l'operatore pubblico deve assumersi la responsabilità<br />

<strong>di</strong> emettere <strong>dei</strong> giu<strong>di</strong>zi motivati che<br />

prescindono da meccanismi predeterminati (si<br />

pensi alla nota <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare senza incertezze<br />

il carattere <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> un manufatto, a<br />

quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere gli interventi <strong>di</strong> restauro da<br />

quelli <strong>di</strong> ristrutturazione e questi ultimi a loro volta<br />

dalla ricostruzione, da quella <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare la destinazione<br />

prevalente da quella accessoria in un intervento<br />

complesso, a quella <strong>di</strong> valutare le anomalie<br />

in contrad<strong>di</strong>ttorio nelle offerte per i lavori pubblici<br />

in ambito U.E. o ancora, infine e sempre a titolo<br />

<strong>di</strong> esempio, alla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> stabilire l’esatta<br />

destinazione urbanistica <strong>di</strong> un complesso agroindustriale,<br />

<strong>di</strong> un cimitero <strong>di</strong> automobili o <strong>di</strong> una casa<br />

<strong>di</strong> cura privata).<br />

Per quanto riguarda l’ultimo quesito, la specifica<br />

norma locale, valutata in astratto, va intesa nel<br />

senso che il limite <strong>di</strong> 750 mc è riferito alle <strong>di</strong>mensioni<br />

prima dell’intervento <strong>di</strong> ampliamento; in assenza<br />

<strong>di</strong> espressa <strong>di</strong>sposizione contraria, a tale<br />

conclusione si perviene anche se si volesse leggere<br />

il punto in modo equivoco, in relazione al principio<br />

secondo il quale, esauriti o non percorribili gli altri<br />

criteri interpretativi, si deve privilegiare l’applicazione<br />

più favorevole.<br />

Tuttavia non si può sottacere che la <strong>di</strong>sposizione<br />

del piano regolatore illustrata soffre <strong>di</strong> illegittimità.<br />

Date la formulazione <strong>della</strong> norma statale e la riserva<br />

legislativa in materia è escluso che il limite <strong>di</strong><br />

e<strong>di</strong>ficio unifamiliare possa essere ricostruito da<br />

norme locali in modo <strong>di</strong>verso da quello che <strong>di</strong>scende<br />

<strong>di</strong>rettamente dalla situazione reale esistente e<br />

come mo<strong>di</strong>ficata dal progetto sotto il solo profilo<br />

urbanistico (rivelata in genere, ma non in assoluto,<br />

dall’autonomia degli accessi e dallo sviluppo da<br />

terra a cielo). Sono pertanto da ritenere illegittimi i<br />

comportamenti <strong>dei</strong> comuni che pretendono <strong>di</strong> limitare<br />

l’esenzione prevista dall’articolo 17, comma 3,<br />

lettera b), d.P.R. n. 380 del 2001, ad e<strong>di</strong>fici unifamiliari<br />

in<strong>di</strong>viduati con parametri o limiti arbitrari,<br />

del genere: e<strong>di</strong>fici non <strong>di</strong> lusso, singole unità immobiliari<br />

definite con il criterio strettamente catastale,<br />

<strong>di</strong>mensioni non superiori a 1 vano o a 100<br />

metri cubi per abitante componente il nucleo familiare<br />

o, come nel caso <strong>di</strong> specie, <strong>di</strong>mensioni in termini<br />

assoluti <strong>di</strong> 750 mc (parametri per i quali è <strong>di</strong><br />

tutta evidenza la scarsa idoneità al perseguimento<br />

delle finalità <strong>della</strong> norma).<br />

Nemmeno la motivazione <strong>della</strong> supposta rilevanza<br />

<strong>della</strong> finalità <strong>di</strong> giustizia sociale <strong>della</strong> norma consente<br />

simili restrizioni, anche perché l’esenzione è<br />

accordata sul presupposto <strong>della</strong> scarsa incidenza<br />

dell’intervento sul complessivo peso inse<strong>di</strong>ativo, secondo<br />

il libero (anche se non con<strong>di</strong>visibile) apprezzamento<br />

del legislatore. Il fatto che l’agevolazione<br />

prevista debba essere accordata anche a ville lussuose<br />

e hollywoo<strong>di</strong>ane, e non possa esserlo invece<br />

alla casa popolare in palazzina da quattro appartamenti,<br />

non sarà giusto, ma è rimesso alla <strong>di</strong>screzionalità<br />

legislativa, non sindacabile in sede amministrativa,<br />

nemmeno con atto regolamentare che,<br />

come nel caso in quesito, deve ritenersi illegittimo,<br />

per carenza <strong>di</strong> qualsiasi potere regolamentare sul<br />

punto.<br />

Il rilascio a titolo gratuito <strong>di</strong> un permesso <strong>di</strong> costruire,<br />

ove ne ricorrano i presupposti, fa sorgere<br />

nel suo titolare un <strong>di</strong>ritto soggettivo perfetto a realizzare<br />

le opere senza alcun onere contributivo, non<br />

comprimibile con la norma regolamentare. Tanto<br />

che la stessa norma, illegittima, dev’essere <strong>di</strong>sapplicata<br />

in sede giuris<strong>di</strong>zionale ai sensi dell’articolo<br />

5 legge n. 2248 del 1865, allegato E. Come noto tale<br />

<strong>di</strong>sapplicazione è riconosciuta solo al giu<strong>di</strong>ce or<strong>di</strong>nario<br />

(civile e penale). Trattandosi però <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti<br />

soggettivi, con decisioni coraggiose e <strong>di</strong> notevole interesse<br />

è riconosciuto, nel solo caso <strong>dei</strong> giu<strong>di</strong>zi<br />

aventi per oggetto i <strong>di</strong>ritti soggettivi, il potere del<br />

giu<strong>di</strong>ce amministrativo, competente a conoscere in<br />

via esclusiva le controversie in tale materia, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sapplicare<br />

le norme regolamentari adottate dall'amministrazione<br />

in contrasto con le <strong>di</strong>sposizioni<br />

<strong>di</strong> legge (anche se non impugnate), solo ed in quanto<br />

appunto si è nella sfera <strong>dei</strong> <strong>di</strong>ritti soggettivi per<br />

cui il giu<strong>di</strong>ce naturale, che incidentalmente nel caso<br />

<strong>di</strong> specie è quello amministrativo, può <strong>di</strong>sapplicare<br />

l'atto amministrativo illegittimo ai sensi <strong>della</strong><br />

norma citata, alla pari del giu<strong>di</strong>ce or<strong>di</strong>nario (cfr.<br />

Consiglio <strong>di</strong> Stato, Sez. V, 27 settembre 1990, n.<br />

695 e 24 luglio 1993, n. 799).<br />

Dovere <strong>della</strong> pubblica amministrazione nel caso<br />

trattato, non potendo essa <strong>di</strong>sapplicare la propria<br />

norma illegittima, è quello <strong>di</strong> rimuoverla me<strong>di</strong>ante<br />

annullamento con atto <strong>di</strong> autotutela o, in parole<br />

più semplici, me<strong>di</strong>ante apposita mo<strong>di</strong>fica alle norme<br />

tecniche <strong>di</strong> attuazione.<br />

È appena il caso <strong>di</strong> notare, infine, che l’ipotesi <strong>di</strong><br />

ampliamento fino al 20 per cento degli e<strong>di</strong>fici unifamiliari<br />

integra l’esenzione dal contributo ed è solo a<br />

questo fine che è stata introdotta; quin<strong>di</strong> gli spazi<br />

realizzati devono essere comunque conformi alla <strong>di</strong>sciplina<br />

urbanistica vigente nel comune; non hanno<br />

alcun fondamento le pretese <strong>di</strong> taluni operatori <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare in tale <strong>di</strong>sposizione una deroga alle norme<br />

urbanistiche or<strong>di</strong>narie, nel senso <strong>di</strong> consentire<br />

l’ampliamento, nel predetto limite, anche oltre gli<br />

in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> densità previsti in via generale.<br />

Numero uno<br />

GENNAIO - FEBBRAIO 2013

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