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Apclai - Festival del Cinema Latino Americano a Trieste

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Norma Arrostito. Gaby, la montonera<br />

Argentina<br />

Regia César D’Angiolillo<br />

Soggetto Graciela Maglie e César D’Angiolillo<br />

Ricerca Cristina Zuker<br />

Fotografia María Inés Teyssié<br />

Montaggio Celeste Maidana e César D’Angiolillo<br />

Musica Gustavo Pomeranec<br />

Suono Adrián Rodríguez e Gustavo Pomeranec<br />

Interpreti Julieta Díaz, Ricardo Díaz<br />

Produttore Carola Salomon, Rolo Azpeitía<br />

Produzione Centro Cultural Caras y Caretas, Instituto<br />

Nacional de Cine y Artes Audiovisuales<br />

Anno di produzione 2008<br />

Durata 94 min.<br />

Correva l’anno 1970. Da un giorno all’altro il nome di Norma Arrostito<br />

salì agli onori <strong>del</strong>la cronaca creando una schiera sostenitori<br />

e detrattori e molta curiosità da parte di tutti. Giovane e piacente, la<br />

donna aveva pianificato, con altri, di sequestrare e giustiziare Pedro<br />

Eugenio Aramburu, il Generale <strong>del</strong>la “Revolución Libertadora” che<br />

il popolo definì “Fusiladora” con allusione alle vittime dei bombardamenti<br />

e <strong>del</strong>le fucilazioni al margine <strong>del</strong>l’espulsione <strong>del</strong> Presidente<br />

Perón dal governo.<br />

Norma, alias “La Gaby”, partecipò alla nascita <strong>del</strong>l’organizzazione<br />

politico-militare Montoneros proveniendo dalla gioventù comunista<br />

che celebrava l’emergenza dei movimenti di liberazione<br />

nazionale <strong>del</strong> Terzo Mondo e assumeva obiettivi di equità sociale,<br />

contro la povertà e l’oppressione dei governanti. Il documento, oltre<br />

ai riferimenti biografico-politici, è incentrato sulla vita di Norma<br />

dopo la morte pubblicamente annunciata: ma “Gaby” era in realtà<br />

rinchiusa nelle stanze terrificanti <strong>del</strong>la ESMA.<br />

Filmografia<br />

Matar al abuelito (1991-93)<br />

Potestad (2001-03)<br />

El otro espejo (2003)<br />

Norma Arrostito, Gaby la<br />

montonera(2007)<br />

César D’Angiolillo<br />

Nato a Santa Fé il 28 Agosto 1944. Nel 1947 si<br />

stabilisce a Buenos Aires con la famiglia. Studia presso<br />

la Facoltà di Diritto che abbandona, dopo quattro<br />

anni, per dedicarsi completamente alla vocazione<br />

cinematografica. Diplomatosi presso la prestigiosa<br />

“Asociación de Cine Experimental” (ACE), realizza<br />

vari corsi di teatro. Inizia a lavorare nel cinema nel<br />

1968 come montaggista, sotto la guida di Oscar<br />

Montauti. In seguito, lavora come aiutante per registi<br />

quali Hugo Santiago, Fernando Ayala, Héctor Olivera,<br />

Gerardo Vallejos, Mio Porter, Fernando Siro, Alberto<br />

Fischerman, Raúl de la Torre. Nel 1972 realizza il<br />

primo lavoro come Capo <strong>del</strong> Montaggio, Los Hijos de<br />

Fierro di Fernando Solanas, attività che continua anche<br />

nel presente (più di 60 i lungometraggi ai quali ha<br />

lavorato con questa responsabilità). Nel 1991 realizza<br />

il primo lungometraggio come regista, produttore,<br />

sceneggiatore, Matar al abuelito, Premio Speciale<br />

<strong>del</strong>la Giuria al <strong>Festival</strong> di <strong>Trieste</strong> (1994). Ha insegnato<br />

presso importanti istituzioni <strong>del</strong> settore, quali la<br />

Scuola di <strong>Cinema</strong> (ENERC) <strong>del</strong>l’Istituto Nazionale di<br />

<strong>Cinema</strong>, il “Centro de Investigación <strong>Cinema</strong>togràfica”<br />

(CIC), la Facoltà di <strong>Cinema</strong> (FUC) <strong>del</strong>l’Università<br />

di San Martín. È membro dal 2005 ad oggi <strong>del</strong>la<br />

Commissione Direttiva <strong>del</strong>la DAC (Directores<br />

Argentinos <strong>Cinema</strong>togràficos) e <strong>del</strong>la “Academia de<br />

Cine Argentina”.

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