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STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone

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qualche strofa mettendo l’accento sul ritmo irregolare e spesso frenetico<br />

della musica, portando in primo piano la chitarra elettrica amplificata,<br />

creando uno stile che avrebbe influenzato tantissimi altri bluesmen e, più<br />

tardi, molti musicisti rock.<br />

Il contendente di Muddy Waters al titolo di “re del blues” è Howlin’<br />

Wolf, noto per i suoi travolgenti set dal vivo, venati di ironico disincanto, e<br />

per alcune sue incisioni passate alla storia del blues, caratterizzate da uno<br />

stile ruvido e forte. Elmore James, dotato di una voce tra le più<br />

drammaticamente intense di tutta la storia del blues, ha definito il lessico<br />

dello slide nel blues elettrico, in vigore ancora oggi. Little Walter,<br />

autentico genio dell’armonica, è stato il primo a rendere il suono del suo<br />

strumento non solo elettrico ma anche distorto, rauco, di alta intensità<br />

emotiva. Willie Dixon, nelle vesti di autore, produttore, bassista e<br />

cantante, è stato personaggio assolutamente centrale nello sviluppo del<br />

blues moderno. Da non dimenticare sono anche Otis Spann, Bo Diddley,<br />

Jimmy Reed e Jackie Brenston che nel 1951 ha inciso Rocket 88, brano in<br />

cui si riconoscono gli ingredienti essenziali del rock ‘n’ roll.<br />

New Orleans non ha avuto un grande peso nello sviluppo del blues<br />

urbano: il suono della città puntava soprattutto nella direzione di una<br />

contaminazione di ritmi funky, jazz e r’n’b (rhythm ‘n’ blues) ossia verso<br />

quello che, nel giro di poco tempo, sarebbe diventato il rock ‘n’ roll. Un<br />

nome per tutti: la leggendaria figura di Professor Longhair.<br />

Al contrario, a Detroit, nota oggi soprattutto per il soul, il jazz e il rock,<br />

nel corso degli anni ’40 e ’50 si suonava dell’ottimo blues, soprattutto<br />

grazie alla musica di un blueman che da solo è riuscito ad incarnare la<br />

leggenda, la storia e la natura del blues stesso, John Lee Hooker.<br />

Soprannominato “the endless boogie”, è stato per più di 50anni il<br />

monumento vivente al blues, alla sua forma comunicativa ed espressiva,<br />

alla sua capacità di essere allo stesso tempo passato, presente e futuro, in<br />

grado di influenzare molte generazioni di musicisti, bianchi e neri, delle<br />

due sponde dell’Atlantico.<br />

Anche Memphis ha svolto un ruolo determinante nell’affermazione del<br />

blues moderno, soprattutto attraverso B.B.King, forse il più influente<br />

chitarrista elettrico della seconda metà del secolo. Il suo sound è risultato

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