STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
97<br />
qualche strofa mettendo l’accento sul ritmo irregolare e spesso frenetico<br />
della musica, portando in primo piano la chitarra elettrica amplificata,<br />
creando uno stile che avrebbe influenzato tantissimi altri bluesmen e, più<br />
tardi, molti musicisti rock.<br />
Il contendente di Muddy Waters al titolo di “re del blues” è Howlin’<br />
Wolf, noto per i suoi travolgenti set dal vivo, venati di ironico disincanto, e<br />
per alcune sue incisioni passate alla storia del blues, caratterizzate da uno<br />
stile ruvido e forte. Elmore James, dotato di una voce tra le più<br />
drammaticamente intense di tutta la storia del blues, ha definito il lessico<br />
dello slide nel blues elettrico, in vigore ancora oggi. Little Walter,<br />
autentico genio dell’armonica, è stato il primo a rendere il suono del suo<br />
strumento non solo elettrico ma anche distorto, rauco, di alta intensità<br />
emotiva. Willie Dixon, nelle vesti di autore, produttore, bassista e<br />
cantante, è stato personaggio assolutamente centrale nello sviluppo del<br />
blues moderno. Da non dimenticare sono anche Otis Spann, Bo Diddley,<br />
Jimmy Reed e Jackie Brenston che nel 1951 ha inciso Rocket 88, brano in<br />
cui si riconoscono gli ingredienti essenziali del rock ‘n’ roll.<br />
New Orleans non ha avuto un grande peso nello sviluppo del blues<br />
urbano: il suono della città puntava soprattutto nella direzione di una<br />
contaminazione di ritmi funky, jazz e r’n’b (rhythm ‘n’ blues) ossia verso<br />
quello che, nel giro di poco tempo, sarebbe diventato il rock ‘n’ roll. Un<br />
nome per tutti: la leggendaria figura di Professor Longhair.<br />
Al contrario, a Detroit, nota oggi soprattutto per il soul, il jazz e il rock,<br />
nel corso degli anni ’40 e ’50 si suonava dell’ottimo blues, soprattutto<br />
grazie alla musica di un blueman che da solo è riuscito ad incarnare la<br />
leggenda, la storia e la natura del blues stesso, John Lee Hooker.<br />
Soprannominato “the endless boogie”, è stato per più di 50anni il<br />
monumento vivente al blues, alla sua forma comunicativa ed espressiva,<br />
alla sua capacità di essere allo stesso tempo passato, presente e futuro, in<br />
grado di influenzare molte generazioni di musicisti, bianchi e neri, delle<br />
due sponde dell’Atlantico.<br />
Anche Memphis ha svolto un ruolo determinante nell’affermazione del<br />
blues moderno, soprattutto attraverso B.B.King, forse il più influente<br />
chitarrista elettrico della seconda metà del secolo. Il suo sound è risultato