STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
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veri e propri canti di lavoro, cantati da un gruppo di lavoratori, in forma<br />
responsoriale, canti fortemente ritmici, coordinati con l’attività fisica.<br />
Ad un certo momento, due sviluppi trasformarono il grido dei campi nel<br />
blues moderno. I testi adottarono una struttura con tre versi per ogni strofa,<br />
dove il secondo verso costituisce la ripetizione del primo, a volte con una<br />
piccola variante:<br />
Oh, black night fallin’, my pains comin’ down again<br />
Oh, oh, black night fallin’, my pains comin’ down again<br />
Oh, I feel so lonesome, oh, I ain’t got no frien’.<br />
Il secondo fattore fu l’aggiunta di un accompagnamento strumentale. La<br />
chitarra fu probabilmente il primo strumento usato per accompagnare il<br />
blues, svolgendo una duplice funzione: fornisce un accompagnamento<br />
ritmico al canto e agisce da seconda voce melodica, “cantando” insieme<br />
alla voce in maniera eterofonica. In particolare quando il cantante arriva<br />
alla fine di una frase porta avanti e amplia la linea melodica per conto<br />
proprio. Il cantante e la chitarra potevano abbandonarsi a un dialogo<br />
antifonale paragonabile a quello tra il leader e il gruppo nella musica<br />
africana. La differenza sta nel fatto che il gruppo non era più presente o<br />
per lo meno non occorreva fosse presente: attraverso la chitarra quindi il<br />
nero americano discriminato e ghettizzato parlava soprattutto a se stesso,<br />
anche quando qualcuno si metteva ad ascoltarlo.<br />
Contatti sempre più frequenti tra musicisti bianchi e neri e la prassi<br />
sempre più frequente di cantare il blues con l’accompagnamento di un<br />
piccolo gruppo di strumenti rese il disegno ritmico più semplice e più<br />
conforme a quello della musica europea. Gradualmente il blues assunse un<br />
tempo regolare in 4/4 e la lunghezza di ogni verso fu uniformata in quattro<br />
battute (il tempo in 4/4 significa che il I tempo è forte (battere), il II debole<br />
(levare), il III mezzoforte e il IV debole). La struttura risultante è stata<br />
chiamata blues a 12 battute ( 3 versi di 4 battute ognuno). Questo schema<br />
fu adottato anche dalla musica strumentale e dai cantanti blues che<br />
cominciarono a servirsi del pianoforte per l’accompagnamento. Per<br />
quanto, comunque, la forma del blues possa essere rigida, non ha alcun<br />
senso di inizio, di mezzo e di fine: “i blues sono sempre con noi” –<br />
affermano tutti i bluesmen, e quindi si crea la possibilità di qualsiasi<br />
invenzione creativa all’interno di uno spazio sostanzialmente libero. In