STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
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condizioni della vita dei neri in America. Avendo già perso tutto quello<br />
che un essere umano ha da perdere, il nero americano ha potuto accettare<br />
la sua tragica condizione, la sua alienazione e isolamento per quello che<br />
effettivamente era, senza filtri di alcun genere e con una forza e<br />
determinazione negata invece agli appartenenti ad una società prospera e<br />
libera. Così facendo ha dato alla consapevolezza della propria condizione<br />
un senso universale, elevando la propria tristezza a simbolo<br />
dell’alienazione dell’uomo moderno e urbano.<br />
Come sottolinea Le Roi Jones nel suo fondamentale Blues People<br />
(1963), il carattere intensamente personale del blues è il risultato dell’<br />
esperienza americana del nero. La musica africana faceva riferimento agli<br />
dei, agli elementi naturali, alle gesta della comunità, mentre il blues insiste<br />
sulla vita terrena del singolo, dei suoi affanni, dei suo dolori e delle sue<br />
gioie come individuo: questa è una manifestazione dell’individualismo<br />
occidentale, della sua visione della vita umana e del mondo. Il concetto<br />
stesso di assolo, di un uomo che canti o suoni da solo era quasi<br />
sconosciuto nella musica africana.<br />
Il vastissimo Delta del Mississippi è il luogo dove il blues ha definito la<br />
sua forma e i suoi principali codici espressivi. Il blues del Delta è<br />
essenziale, drammatico, rude e più che al virtuosismo puntava al<br />
coinvolgimento emotivo dell’ascoltatore. Tutti i maggiori musicisti che<br />
hanno contribuito a formare e diffondere il blues provengono da<br />
quest’area: Charley Patton, Robert Johnson, Son House, Howlin’ Wolf,<br />
Muddy Waters. Elmore James, John Lee Hooker, B.B.King, per nominare<br />
solo i principali. Il blues si è mostrato la forma musicale più longeva e<br />
influente del secolo, capace di lasciare un’impronta indelebile su gran<br />
parte della musica nata in terra americana – dal jazz al rock ‘n’ roll – e<br />
questo ha qualcosa d’incredibile se si pensa che si tratta di musica<br />
spontanea, nata da neri per lo più analfabeti (sia musicalmente che in<br />
assoluto), da poco affrancati dalla schiavitù e vittime di una capillare e<br />
violenta discriminazione razziale.<br />
La prima fase dello sviluppo del blues si ritiene che fosse il field holler –<br />
il grido dei campi – un’espressione spontanea solistica, generalmente di<br />
natura lamentosa di un nero impegnato in un lavoro non ritmico ( come la<br />
raccolta del cotone) o durante una pausa del lavoro. E’ molto diverso dai