STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
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schiavi a suonare il violino, per accompagnare le danze dei loro padroni. I<br />
violinisti bravi erano talmente richiesti che i piantatori ricorrevano<br />
addirittura al rapimento pur di procurarsi i migliori musicisti per i propri<br />
svaghi.<br />
Nonostante la natura fortemente evangelica del cristianesimo, la<br />
conversione degli schiavi su larga scala progredì lentamente. Tra la<br />
maggioranza dei padroni imperava la paura di qualunque circostanza che<br />
potesse far riunire grandi numeri di schiavi. Il clima religioso in America<br />
subì cambiamenti radicali con l’avvento del Grande Risveglio. Ovunque si<br />
tenevano riunioni evangeliche – note come revival meetings –<br />
caratterizzate da sermoni infuocati e congregazioni grandi e molto<br />
emotive. Tra i “peccatori” pentiti battezzati in una riunione del 1735<br />
c’erano cinque neri. Le versioni musicate di canti spirituali e di testi<br />
biblici, che contraddistinguevano le riunioni revivaliste, costituirono di<br />
gran lunga il più importante influsso occidentale sulla cultura dell’africano<br />
in America.<br />
Il fatto che i raduni si svolgessero all’aperto facilitava la partecipazione<br />
degli schiavi. La loro presenza aumentò molto con il tempo, attratti<br />
dall’atmosfera di libertà, dall’impiego della musica e soprattutto dal<br />
messaggio che prometteva a chiunque la possibilità di essere accolto in<br />
una fraternità più vasta, assicurandosi anche una vita migliore dopo quella<br />
terrena, assai tragica e tormentata. Con l’avanzare del XIX secolo gli<br />
schiavi d’America sentivano sempre più forte il richiamo del<br />
cristianesimo. Anche l’opposizione dei bianchi crollò perché divenne<br />
evidente che la religione non incitava gli schiavi alla ribellione: piuttosto,<br />
tendeva a renderli più disposti ad accettare una vita di fatica e di<br />
umiliazioni promettendo un premio nell’al di là purché si comportassero<br />
“bene” in questo mondo. In definitiva, il cristianesimo divenne un<br />
tranquillante, un anestetizzante per i neri d’America.<br />
Verso l’inizio dell’Ottocento i neri cominciarono ad adattare i canti<br />
cristiani ai propri usi musicali e culturali. Molti dei testi più diffusi<br />
trattavano di un popolo in cattività ovvero schiavo: gli israeliti in Egitto. Il<br />
modo di cantarli è sostanzialmente sopravvissuto fino ad oggi, in quanto<br />
molto vicino al suono e allo spirito dello “shout” o “grido” o “spiritual”<br />
presente fin da prima della Guerra Civile.